venerdì 23 dicembre 2016

Recensione : Rogue One 



Sapendo che ci sono moltissimi fans esperti di Star Wars, devo ammettere che recensire Rogue One mi mette un po’ di soggezione, ma ci provo!
Il film si colloca cronologicamente prima di “Una nuova speranza”, ovvero Episodio IV, e per questo è stato anche chiamato “Episodio III e mezzo”; narra di Jyn Erso, figlia dell’ingegnere Galen Erso, colui che, suo malgrado, costruì la Morte Nera. La ragazza si unisce all’Alleanza ribelle, e insieme a un manipolo di combattenti va a rubare i piani della stessa astronave/arma finale dell’Impero.
Ritroviamo qui finalmente tutti i topic che hanno reso immortale la saga: pianeti polverosi, combattimenti stellari e corpo a corpo, creature immaginifiche, gli X-Wing, gli At-At...
Nessuno dei personaggi spicca sugli altri, e questo rende  corale l’episodio; inoltre i più attenti ed esperti possono trovare una serie di collegamenti e citazioni, anche al cosiddetto “universo espanso”, disseminati lungo il film. Ci sono apparizioni dei personaggi storici, come quella di Darth Vader, qui chiamato stranamente Lord Vader (quindi una via di mezzo tra il nome originale e l’italiano Lord Fener, chissà perché), e ci sono effetti speciali che ridanno letteralmente vita ai morti: riguardo alla polemica sull’utilizzo delle immagini in CGI del defunto Peter Cushing nei panni di Tarchill (Tarchin in originale), il comandante della Morte Nera, mi sento di prendere posizione  sulla questione in generale, ovvero: se gli aventi diritto sono d’accordo, perché no? Oltre a dare coerenza alla saga, come in questo caso, si rende onore agli attori, che d’altronde, come tutte le persone di spettacolo, desiderano la “vita eterna”, quella che solo l’arte  può dare… Bene, ora si può!
Tornando al film, apprezzabilissime le musiche di Michael Giacchino, in armonia con quelle storiche, e non manca la marcia imperiale riarrangiata; anche fotografia, montaggio e cast sono perfetti.
C’è solo un appunto in negativo: il sapere sin dall’inizio come va a finire la storia  non aiuta a restare inchiodati alla poltrona col… thrilling, e questo mi è capitato anche altre volte in cui ho visto un film di cui il finale è noto, ad esempio “Maria Antonietta” della Coppola; non mancano però colpi di scena e sorprese, come la scena finale: lì sì che sobbalzerete dalla sedia!
Film da non perdere per tutti gli amanti della saga!


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