martedì 7 marzo 2017


 Recensione doppia: “Rex” di Dafne Amati e “Romolo” di Mario   Sconcerti

Titolo: “Rex”
Autrice: Dafne Amati                                               

Editore: Rizzoli
Genere: storico, mitologico, fantasy
Pagine: 395
Prezzo: cartaceo €3,20
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Titolo: “Romolo”
Autore: Mario Sconcerti
Editore: Dalai Castoldi
Genere: saggio, storico, mitologico
Pagine: 292
Prezzo: cartaceo € 7,42
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Cosa c’entrano il romanzo storico-fantasy-mitologico della misteriosa (non ho trovato che sparute notizie su di lei, non ha neppure una pagina Facebook) Dafne Amati  e il saggio del giornalista sportivo Mario Sconcerti? C’entrano, perché parlano entrambi di Romolo, seppure in un contesto molto diverso.

Mario Sconcerti, che passa con nonchalance da Totti a Romolo (il primo re di Roma e l’ultimo…), sottotitola il saggio “L’alba di Roma da riscrivere”: il libro è finalizzato a dimostrare il fatto che  di Romolo non è esistito, e spiega le motivazioni per cui i Romani hanno avuto  la necessità  di darsi origini mitologiche. Il giornalista inizia da molto lontano, con la genesi del mondo per i Greci e quindi per i Romani (parte che poteva anche essere omessa); inizia poi a spiegare per filo e per segno tutti i personaggi che hanno portato alla nascita di Roma, dedicando molti capitoli all’argomento: Evandro, Saturnia, Albalonga, Rea Silvia, Numitore e Amulio, e soprattutto Enea, Re Latino e Lavinia, spiegando il perché è stato scelto proprio questo eroe (Enea) come progenitore dei gemelli. Passa poi ad elencare le varie versioni della vicenda, dalle origini al fatale fratricidio, che forse neppure è stato commesso da Romolo, per finire alla scomparsa avvolta nel mistero del medesimo. Per fare questo, trae notizie da una corposa serie di libri, anche di autori classici come Dionigi di Alicarnasso , Tacito, Ovidio, anche se la parte del leone la fa Andrea Carandini: ben 50 ne compaiono nella bibliografia, un lavoro enorme!
Lo stile è giornalistico-sportivo: periodi brevi, e quasi totale mancanza di due punti e punti e virgola, che mi ha reso molto , molto difficile la lettura di questo saggio: solo nella descrizione delle battaglie di Romolo contro i popoli vicini la telecronaca è risultata avvincente, per il resto snervante. Riprendendo gli autori classici, ci viene spiegato anche il carattere dei due gemelli:Romolo appare riflessivo, intelligente, cauto; Remo è quello scapestrato, insofferente, ferale.

Dafne Amati romanza tutta la vicenda, arricchendola con elementi fantastici e mitologici. Qui, dei due fratelli è Romolo a essere quello scapestrato: è a capo di un gruppo di banditi, mentre Remo è un placido pastore fornito di poteri connessi alla natura che però tiene segreti e non accetta. Dopo varie peripezie, scendono in guerra contro Amulio, il re usurpatore di Alba; Remo viene rapito e Romolo deve andare a salvarlo. Una delle scene che ho amato di più è quella dove Romolo incontra Ersilia, che l’autrice rivisita nel ruolo di un’amazzone figlia di Tito Tazio, il Re dei Sabini: i due terranno un combattimento corpo a corpo, ed è qui che il vero padre di Romolo, il dio Marte, fa la sua comparsa, in un modo che tanto mi ha ricordato le “apparizioni” degli dèi in “La Torcia”, magnifico romanzo di Marion Zimmer Bradley. Il finale del romanzo è molto lungo e un po’ ripetitivo e noiosetto; probabilmente erano richieste più pagine e l’autrice si è oltremodo dilungata.  Tutto il resto mi ha entusiasmato: idea, ambientazione, descrizioni (alcune a dire il vero un po’ tirate) capaci di proiettarti in un mondo lontanissimo e perduto, dove la storia si intreccia col mito, insomma il classico “libro che vorrei aver scritto io” (finale a parte!).
Il romanzo è uscito nel 2011 per i tipi della Rizzoli, e avrebbe dovuto avere un seguito,  ma al momento non se ne sa nulla.

Riguardo le edizioni, “Rex” è molto curato; la copertina è rigida con sovracoperta, molto di impatto lo scudo di bronzo con al centro la lupa capitolina sormontata dal titolo color oro in rilevo, a effetto screziato; ci sono anche un pre-titolo, “La fondazione di Roma”, e un sotto titolo, “753 A.C. l’alba di un impero”, che mi sembrano un po’ pleonastici, proprio per “non capenti” insomma.
“Romolo” anche ha un sottotitolo, “L’alba di Roma da riscrivere”, che è fondamentale per capire il senso del libro, quindi ci può stare; la copertina ho in primo piano il dettaglio dei gemelli allattati dalla Lupa Capitolina, idea semplice e valida. L’edizione invece non è curatissima, ci sono dei refusi.

“Rex” è un romanzo che ho amato moltissimo, e consiglio a tutti coloro che cercano un’avventura storico-mitologica in un monto remoto, con un tocco di fantasia rielaboratrice ; “Romolo” contiene una marea di informazioni storiche , in stile divulgativo, e quindi adatto a chiunque voglia conoscere senza consultare decine di testi le origini del mito di Roma; però, come ho già scritto, la lettura risulta fastidiosa a causa della punteggiatura.








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