sabato 29 aprile 2017

     
 Silloge: Prospettive Differenti

Genere: Poesia, Racconti, Fotografia, Arte
Editore: Associazione Licenza Poetica
Pagine: 65
Prezzo di copertina: € 21
Link d’acquisto: sito dell'associazione

Dal concorso poetico-fotografico indetto per il terzo anno consecutivo dall’Associazione Licenza Poetica, con sede a Solcio di Lesa (NO), è nata la silloge “Prospettive differenti”, che si compone di tutte le poesie e di tutti i racconti vincitori e finalisti dell’edizione 2017, tutti corredati da una fotografia.

Perché un concorso poetico-fotografico? Com’è scritto nel sito dell’Associazione,

l’intenzione dell’Associazione è di condividere la Poesia con tutti coloro che hanno lo stesso desiderio e tentare di avvicinare anche chi, solitamente, non l’apprezza, ma ama altre “licenze poetiche”. Come licenze poetiche intendiamo tutte le espressioni artistiche che possano accompagnare la Poesia. E, da sempre, la fotografia, l’immagine, lo sguardo sono direttamente connessi ai versi dei poeti. Da qui l’idea del Concorso poetico fotografico, stringendo importanti promesse tra l’immagine e le parole.”

In occasione della Giornata Mondiale della poesia, il 25 marzo 2017 si è svolta la premiazione delle opere vincitrici del concorso, nella città sede dell’Associazione, in una serata animata dalla compagnia teatrale “La Marmotta” di Fagnano Olona.



Prospettive differenti”. Nella bellissima prefazione all’antologia , di Sonia Vannozzi, leggiamo una introduzione alle opere.
Ognuno di noi ha una sua peculiare visione del mondo; la prospettiva degli artisti è preziosa, e quest’antologia ci dona intensi e variegati frammenti di una unicità che si fa universale, in cui tutti possono rispecchiarsi, frammenti che nascono da conflitti e riflessioni e diventano poi armonia, con un unico filo conduttore che li lega gli uni agli altri: l’incertezza della condizione umana.

Il volume ha una forma singolare, quadrata, e una cover elegante e raffinata; ottime anche l’impaginazione e la resa delle fotografie, vividissime.

Di seguito l’elenco delle opere presenti nel volume, vincitrici e selezionate, tra cui la mia “combo” Angelo Barocco, poesia ispiratami da uno degli angeli marmorei di Ponte S. Angelo, statua ritratta nella foto collegata alla poesia.





SEZIONE A – POESIA E FOTOGRAFIA
VINCITORI
Primo posto: VALENTINA IMPERIU con la poesia PROSPETTIVE DIFFERENTI accompagnata dalla fotografia RIFLESSIONI ALCOLICHE di MAURIZIO INGROSSO – Cagliari
Secondo posto: CLAUDIO LEPRI con la poesia e la fotografia RACCHIUDO LA REALTA’ IN ANGOLI RETTI – Bareggio (MI)
Terzo posto: MARINELLA GIUNI con la poesia IL MIO RITORNO accompagnata dalla fotografia omonima di FRANCESCA TORNARI – Voghera (PV)
FINALISTI
LINA GABRIELLA con le opere ARCOBALENI
ASSUNTA SPEDICATO con le opere L’ISOLA SENZA MARE
SERENA ARTUSO con le opere SPECCHI
ALESSANDRA LEONARDI con le opere ANGELO BAROCCO
FRANCESCO CAPACCIONI con le opere PER UN PADRE
AGOSTINO BARLETTA con le opere FOTO-LEGENDA
ROSARIA LO BONO con la poesia SULLA PANCHINA DEL TEMPO accompagnata dalla fotografia omonima di BELLOMO SEBASTIANO
VINCENZO MIRRA con le opere NUVOLA
MARIA FRANCESCA GIOVELLI con le opere LA SEDIA VUOTA
GIANPIERA SIRONI con le opere A UN PASSO DAL CIELO
ROSANNA RUFFO con le opere SGUARDO NELL’INFINITO
CRISTINA PANU con le opere PERSA
FRANCESCO ROSSI (IGOR ISSORF) con la poesia LUCE accompagnata dalla fotografia omonima di IOANNU VASILIKI
STEFANIA ONIDI con le opere INVERNO
NICOLO’ BIZZINI con la poesia ERO FATTO DI VETRO accompagnata dalla fotografia CENERE ALLA CENERE di ANGELA COLAPINTO
ALDO PALMAS con le opere IL SUSSURRIO DEI SOGNI
FRANCESCO ISIDORO STASSI con le opere RECITANDO ME STESSA

SEZIONE B – RACCONTO BREVE (MAX 1800 BATTUTE) E FOTOGRAFIA
VINCITORI
Primo posto: ELISA CROSTA con il racconto e la fotografia LABIRINTI – Genova
Secondo posto: CRISTINA ALLACCIATI con il racconto e la fotografia BOCCIOLI – Caronno P. (VA)
Terzo posto: GABRIELE PECCATI con il racconto e la fotografia PERLE DI SAGGEZZA – Lodi
FINALISTI
WALTER WHITE con il racconto UN’IMMAGINE BLOCCATA, UN’ALTRA ELIMINATA accompagnato dalla fotografia TRANQUILLITA’ APPARENTE di RAMONA IBBA
CLAUDIA MANCINI con le opere IN ATTESA DEL VENTO

L’elenco è consultabile anche sul sito dell’Associazione, insieme a altre immagini e altri contenuti relativi all’antologia e alla premiazione, tra cui i testi di alcune opere.

Chi fosse interessato ad acquistare l’antologia, può contattare l’Associazione stessa.







lunedì 24 aprile 2017

                Recensione Fumetto: Le 7 Meraviglie






Titolo: le 7 meraviglie
Numeri: 3
Autore: Luca Blengino
Disegnatori: Vari
Editore: Star Comics
Genere: Fumetto; storico; avventura; romance; miti e leggende
Prezzo di copertina: € 13 nn. 1 e 2, € 15 n. 3
Link: Star Comics


Ci sono ben pochi  fumetti degni di essere gustati più di una volta. Tra questi c’è senz’altro “Le 7 Meraviglie”, tre volumi che contengono sette storie autoconclusive. Come si evince dal titolo, le sette meraviglie del mondo antico sono le protagoniste dei tre volumi: l’autore, Luca Blengino, è riuscito a imbastire trame in cui i celebri monumenti sono il fulcro degli avvenimenti narrati, non soltanto mero sfondo per le avventure dei protagonisti.
Al termine di ogni storia, l’autore ci offre una scheda del monumento celebrato, con dati, curiosità e vicende storiche conosciute, e ci spiega come ha utilizzato i dati confidandoci su cosa si è preso una licenza e su cosa invece è stato più rigoroso.

La prima meraviglia celebrata è la statua di Zeus a Olimpia. L’avventura è datata 432 a.C., durante l’Olimpiade: un fanciullo cerca il padre, un atleta lottatore di pancrazio cerca un figlio, alcuni uomini ateniesi cercano lo scultore Fidia e il segreto che ha celato nel suo capolavoro (la statua del dio). Le loro strade si incroceranno in un turbinio di passioni, lotte e colpi di scena.
Storia molto ben architettata, dietro la quale si cela un certosino studio sulle usanze antiche e sulla storia dell’epoca e dei personaggi storici citati; i disegni sono raffinati, ogni personaggio è ben caratterizzato tanto che ogni viso sembra un ritratto, gli sfondi ben disegnati e i colori, che vanno dall’ocra al verde, molto armoniosi.
Questo è uno dei miei racconti preferiti dei sette.

La seconda meraviglia è quella più misteriosa, i Giardini pensili di Babilonia. Siamo nel 585 a.C., e il popolo ebraico è sotto la schiavitù dei Babilonesi. Lo schiavo Hesediel, abile con la botanica, viene convocato a palazzo reale da Nabucodonosor, affinché costruisca magnifici giardini in onore dell’amata del sovrano sui palazzi di Babilonia. Qui s’innamora di Henkel, un’ancella della sacerdotessa del tempio di  Marduk, un amore proibito che però viene scoperto. Hesediel viene mandato alla ricerca di un magnifico fiore in terre lontane; nel mentre, più d’un personaggio trama nell’ombra…
Anche questa una storia molto ben congegnata, bellissimi i disegni, sia personaggi che sfondi, e bei colori, simili a quelli del racconto precedente.

Nel secondo dei tre volumi, troviamo come prima meraviglia il Faro di Alessandria, opera tra le più longeve delle sette celebrate.
Qui abbiamo un vero e proprio thriller: siamo nel 254 a.C., e il comandante Kiostrates deve indagare sulla misteriosa morte dello scienziato guardiano del faro, Telemakos. Verrà aiutato dal geniale perdigiorno Mathyatos, proprio nel periodo in cui Archimede da Siracusa arriva ad Alessandria. Intrighi, misteri, piani segreti e azione in un’avventura molto ben congegnata; circa i disegni, ottimi anche in questo caso, ci sono numerose vignette che ritraggono scene di massa, affatto facili considerato che è un fumetto di genere storico. Colori più brillanti rispetto alle storie precedenti. Molto avvincente.

La quarta meraviglia è il Tempio di Artemide a Efeso. Abder e Demeter, due ladruncoli in fuga, si imbattono nell’eccidio di un gruppo di sacerdoti provenienti da Delo; decidono di recarsi al loro posto presso l’Artemision, con lo scopo di appropriarsi del tesoro, e per questo ingaggiano un’attrice loro amica, Dafne, che impersonerà la sacerdotessa. La storia è ambientata proprio nel 356 a.C., l’anno in cui il tempio venne distrutto da un incendio, e qui assistiamo al processo che porterà alla sua fine: stavolta Blengino ci mostra, a differenza delle altre storie, il monumento nei suoi ultimi giorni di vita. La storia è carina, ma contiene un errore colossale: le donne nel mondo classico non potevano fare le attrici, i ruoli femminili venivano interpretati anche’essi da uomini, quindi questo racconto, pur essendo avvincente e dinamico, non regge dal punto di vista storico. Buoni i disegni e i colori.



Il terzo volume contiene le avventure collegate alle tre rimanenti meraviglie; c’è da segnalare che nei precedenti numeri c’è solo un refuso, mentre qui ahimè ce ne sono di più, sia nei baloon che nelle pagine delle spiegazioni.

La quinta è la Piramide di Cheope, l’unica delle 7 meraviglie del mondo antico che sia arrivata fino a noi, e anche la più antica. La storia narrata è ambientata nel 2565 a.C., ed è anche questa un thriller: Kemet, un riscossore di tributi, viene richiamato a corte per indagare su una serie di misteriosi omicidi, che  colpiscono operai e ingegneri della “città degli artigiani”, ovvero gli addetti alla costruzione della magnifica tomba del Faraone.
Ancora una volta, Blengino stupisce per l’accuratezza della ricostruzione storica, tra l’alto citando spesso il Ma’at, concetto egizio relativo all’ordine, alla verità, all’equilibrio e alle azioni umane, spesso tralasciato quando si narrano storie ambientate all’ombra delle piramidi, preferendo magari citare i soliti Horus, Iside e Osiride. La trama è appassionante e mai banale: nonostante l’epoca sia stata trattata da numerosissimi romanzi e film, l’autore è riuscito a ideare una storia originale, con tanti personaggi e con vari colpi di scena. I colori delle tavole, spesso  tendenti all’ocra, richiamano le sabbie del deserto, e i disegni sono delicati e precisi.

La sesta meraviglia è il Mausoleo di Alicarnasso, la tomba che la regina Artemisia fece costruire in onore del suo sposo Mausolo. Nel fumetto, ambientato nel 350 a.C., è una donna folle d’amore, che sperpera tutti i fondi del regno della Caria per la costruzione della tomba, incurante dei bellicosi regni vicini e dello stato di abbandono del suo territorio. Le ceneri del suo sposo vengono sottratte: soltanto un oneroso riscatto permetterà che vengano restituite, e la regina acconsente. Questa storia mi sembra un po’  troppo tirata, e anche il finale  a sorpresa non mi ha convinto; i disegni non mi sono piaciuti, approssimativi e incoerenti, a volte sembrano frettolosi, poco rispettosi delle proporzioni. Questa è la storia che mi è piaciuta di meno delle sette.

L’ultima meraviglia è quella che è stata la più effimera, il Colosso di Rodi. Siamo nel 292 a.C., e Amaryos è un giovane medico che vive a Rodi, fidanzato con la figlia di un importante personaggio. E’ tormentato da una orribile figura che si annida nella sua mente: il padre, che esige vendetta per una disfatta bellica precedente. Anche nel momento attuale la città di Lindo è in perenne lite con Rodi, e in più scoppia un’epidemia.
Una storia avvincente, ricca di informazioni, tra storia e mito; i disegni sono originali, e i colori più brillanti rispetto alle precedenti avventure, con scelte particolari come l’ampio uso del nero per gli abiti dei personaggi. Curiosità:  il protagonista è uguale a Jon Snow, e il Colosso è il monumento che ha ispirato George Martin riguardo l’enorme statua davanti a Braavos.

Alla fine del volume, è presente una interessante mappa dei luoghi in cui erano collocati i monumenti.


Consiglio vivamente agli amanti della storia antica, ma anche ai semplici curiosi, di leggere questi tre volumi di qualità, straordinari per accuratezza, originalità delle trame e ottimi disegni.
Ne producessero di più, di opere così!


Le immagini sono copyright degli aventi diritto, e sono qui pubblicate a scopo puramente  illustrativo.




  




giovedì 20 aprile 2017

                  Recensione: Legion (serie tv)




La prima stagione di Legion è terminata da un po’ di tempo, ma non l’ho recensita subito perché non avevo ancora deciso se la serie mi è piaciuta o meno.
Non ho deciso nemmeno adesso!
Di sicuro avevo molte aspettative sulla prima serie tv dedicata a un mutante, a un X-Men vero e proprio, chiamato col suo nome, anche se la scelta da parte dei produttori di uno dei personaggi più complessi dell’intero cosmo Marvel mi ha lasciata da subito perplessa.
Il pilot mi ha letteralmente fomentato; poi, col susseguirsi delle puntate, la perplessità si faceva di volta in volta più evidente, vuoi perché non c’era traccia del resto degli X-Men (ma questo è il minimo, è solo la prima stagione…), vuoi perché era tutto confuso, difficile da seguire, rasentando l’insensato. Le ultime due puntate per fortuna hanno almeno in parte spiegato l’arcano, tirando fuori un villain che anche nei fumetti ha avuto a che fare con Nostro e con gli altri eroi mutanti.
In realtà, questo caos è perfettamente in linea con la mente frammentata di Legion, ma per il modo in cui è stato utilizzato questo tema, la serie risulta davvero poco fruibile.
David Haller è un giovane schizofrenico, almeno così gli dicono; invece no. Nel fumetto è ugualmente schizofrenico, e ognuna delle sue personalità ha un potere: la sua mente è così frammentata e devastata che le sue avventure sono psichedeliche a dir poco, e questo come ho detto è stato ottimamente reso dalla serie tv. Nella serie si trova nella clinica psichiatrica Clockwork (v. Arancia Meccanica…) Psychiatric Hospital, dove si trova bene e si fidanza con Sidney, anche lei dotata di poteri. Dopo varie peripezie, David viene rapito da una struttura segreta governativa, e poi  liberato da Melanie Bird e dal suo gruppo di mutanti, tra cui Sidney.
L’ambientazione a-temporale, un po’ anni ’60-’70 ma con tecnologie attuali, l’ho trovata molto carina, e l’interprete di David, Dan Stevens, molto bravo, così come Lenny, interpretata da Aubrey Plaza.
Di sicuro è un prodotto originale, non è la solita storia insomma; però risulta alla fine  troppo di nicchia, difficile da seguire e cervellotico, a tratti snervante, anche se nell’epilogo tutto (o quasi) viene svelato e si capisce che c’è un senso in quei flashback confusi e onirici.
Mi aspetto una seconda stagione meno cervellotica, più fruibile sia dai neofiti che dai più navigati Marvel-fan; presumo che si scopriranno le origini del mutante. 

Nei fumetti David Haller /Legion, creato nel 1985 da Claremont e Sienkiewitcz (due geni, lasciatemelo dire) è figlio di Charles Xavier e di Gabrielle Haller; il padre ha ignorato la sua esistenza per lungo tempo, venendo a sapere di lui solo grazie alla dott.sa Moira Mc Taggart, che tiene Legion custodito in una struttura nell’isola di Muir. Nelle numerose avventure di cui è protagonista, oscilla sempre tra normalità e follia, e le trame sono sempre incentrate sul conflittuale rapporto padre/figlio.
 Nella serie per ora si sa solo che è stato adottato, e ha una sorella adottiva.
Che piega prenderà? Lo scopriremo solo…vedendo!


sabato 15 aprile 2017


            
                Nanoracconti su "Terre di Campania"









Nanoracconti, la realtà letteraria nata da un’idea di Pietro Damiano, ha aperto la sua rubrica tematica su Terre di Campania

Il mese scorso è stata la volta di "In vino veritas" , e alcuni nanoscrittori si sono cimentati a creare un nanoracconto con questo imput. Stavolta il tema è  "A' panz è panz".

Potevo lasciarmi sfuggire tale occasione? Certo che no!



E' appena uscito il nuovo numero della rivista online, dove sono presenti cinque Nanoracconti tra cui il mio, "Omo de panza, omo de sostanza".


Da non perdere!!! Qui: 

                   Terre di Campania- A' panz è panz

Ricordo l'antologia di Nanoracconti "Tutte le storie del mondo", disponibile nel sito dell'editore e in tutti gli store online. Link Amazon


Con questo, auguro a tutti i fantastici follower del mio blog di trascorrere una serena Pasqua.
E...attenti alla panz!!!

giovedì 13 aprile 2017

        Recensione: Nora di Giacomo Ferraiuolo




Titolo: Nora
Autore: Giacomo Ferraiuolo
Editore: Dark Zone
Genere: Horror
Disponibile cartaceo ed ebook
Prezzo Cartaceo: € 14,90
           ebook: € 1,99 in uscita per maggio.
Link Amazon: Nora


Un omicidio irrisolto, una donna rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Nora, prigioniera della sua stessa mente cerca di essere libera da un passato macchiato di sangue che non riesce a dimenticare. Troverà nell’infermiere Christian un amico fedele a cui confidare l’orrore celato nel profondo.
Un orrore che striscia ancora tra le ombre della casa di Nora. Un orrore che cerca di uscire da quelle mura.
Nessuno è più al sicuro. Lei li aveva avvisati.
Sarà compito di Christian scoprire cosa c’è di vero nelle farneticazioni della donna e cosa è
invece frutto della follia.
Cos’è successo veramente a Nora in quella casa?
È possibile conoscere fino in fondo chi ci sta attorno?
Una storia di pazzia e dolore, di morte e paura, e che porterà a una verità ancora più cupa e
terribile.


Sin dalle prime battute, Nora trascina il lettore nel suo abisso di follia e disperazione, portandolo in un saliscendi di emozioni contrastanti.  Dopo l’incipit del romanzo, in cui Nora viene arrestata dalla polizia a causa della morte violenta di sua figlia Claudia, conosciamo le  vicine pettegole, Lorenza, Angela e Elsa: annoiate, accaldate, desiderose di apparire nelle interviste televisive, ci raccontano di Nora: una povera pazza, da giovane bellissima e dai grandi appetiti sessuali, che ha tradito il marito poliziotto più volte. Il marito la picchiava, poi ha finito per suicidarsi, e Nora è uscita di senno, sola in quella casa.
Nora  è un personaggio controverso, complesso, mai solo bianco o solo nero; e così sono anche gli altri personaggi del libro.
In clinica, l’infermiere Christian, spinto dal collega,abusa di lei, poi però cerca di aiutarla, raccogliendo le sue memorie: conosciamo così l’intera vicenda, un abisso di violenza e orrori, dalle parole della stessa Nora.
Poi c’è il dottor Marconi, che sembra avere a cuore la paziente, ma nasconde un passato misterioso.
In mezzo a tutto questo orrore realistico, fatto di malignità, invidia, malelingue, sotterfugi e violenza,e  che non è un orrore da piccola cittadina (il romanzo è ambientato ad Acilia, vicino Roma: amo le ambientazioni italiane! L’ho già detto?...), ma che si può trovare ovunque, emerge un altro tipo di orrore. Qualcosa che emerge dall’ombra, sguscia fuori dal buio, si insinua in Nora sia nel corpo che nella mente, cresce, si nutre e diventa sempre più reale.
Un orrore dunque tipico di Stephen King, a cui l’autore si sarà senz’altro ispirato, in cui i mostri si materializzano in ridenti cittadine all’apparenza linde e tranquille: l’uomo nero esce dall’armadio o da sotto il letto… o dal giardino di casa.
Dunque, c’è la follia, ci sono le morti, c’è l’ospedale con i suoi turni stranianti, i suoi reparti da incubo, i farmaci, ci sono le ombre, e poi ci sono i corpi. Corpi desiderosi, corpi che sudano, corpi che hanno fame di tutto, corpi violati, corpi che violano, corpi che muoiono, corpi immateriali che prendono forma.
La storia ha un grande equilibrio tra lato fisico e lato paranormale,mescolandoli sapientemente tramite una prosa ricca, scorrevole e piacevole da leggere, anche quando descrive scene macabre e disturbanti.
I dialoghi sono molto realistici, cosa che npn sempre,ahimè, si trova nei romanzi e anche nei film o nelle serie tv: qui sembra veramente di ascoltare “l’italiano medio” nei suoi discorsi di tutti i giorni.
Carina l’idea di inserire “articoli di giornale” che raccontano alcuni dei fatti accaduti, come fossero di cronaca, aggiungendo ancora più realismo. La punteggiatura: a volte nei dialoghi si esagera in punti esclamativi (c’è anche un “?!” fumettistico), ma per il resto è corretta.
Il finale è un’escalation da incubo, e non poteva essere diversamente, degno di una storia che tiene ancorati alle pagine dall’inizio alla fine.
Quello che mi è mancato è un approfondimento sul passato del dottor Marconi, e del suo rapporto con Nora: all’inizio vengono offerti molti indizi, ma alla fine viene rivelato poco a riguardo.
L’edizione è curata, la copertina d’impatto, con una donna che guarda fuori dalle tapparelle e, in primo piano, una culla da cui sbuca una bambola rotta: Nora stessa oppure sua figlia, anche lei vittima dell’orrore.
Un notevole romanzo horror, un affresco moderno e di effetto sulla banalità del male, sugli orrori che vivono in noi e intorno a noi, una metafora del dolore e degli incubi  che si possono celare dietro le persone più fragili.
Consigliato a tutti gli amanti del genere horror.

E ora, come i tutte le mie recensioni, diritto di replica! Abbiamo già conosciuto Giacomo Ferraiuolo nell’intervista della settimana scorsa, quindi saltiamo le presentazioni e veniamo al dunque.
1)    Ciao Giacomo, bentornato su Infiniti Universi Fantastici. Che ne pensi della mia recensione?
Ciao Alessandra, grazie per lo spazio che mi hai dedicato. Beh, avrò riletto questa recensione una decina di volte. Mi hai emozionato, e hai vissuto la vicenda narrata da Nora e dalle sue vicine di casa. Quando leggo recensioni così positive devo sempre darmi un pizzicotto sulla guancia per assicurarmi che non sia solamente un sogno. E nel caso tuo, ho dovuto darmi più di un pizzico! Grazie ancora per le belle parole, onorato!

2)    Quali sono state le tue fonti d’ispirazione per questo romanzo?
Vivendo in un piccolo paese, Nettuno, sento spesso (s)parlare delle persone. Battute sul ‘pazzo del villaggio’, o sulla ‘tipa che si veste in quel modo’. E il più delle volte penso: ma chissà cosa ha passato nella sua vita quella persona? Perché si comporta in quel modo? Avrà sofferto? La sua famiglia? Ciò che vediamo non è mai come è in realtà, e queste persone sono come delle ‘vittime’. Proprio per questo motivo la dedica del libro è: a tutte le Anime incomprese.

3)    Sei d’accordo su quel che ho scritto riguardo il personaggio del dottor Marconi?
Assolutamente sì. Il Dott. Marconi ha un passato molto misterioso, e la sua storia è incompiuta perché, credo tra un anno, uscirà un altro libro che si ricollegherà a Nora, ma che parlerà solo di questo personaggio ambiguo. In Nora, il Dott. Marconi viene ‘introdotto’ e nel prossimo libro sveleremo il perché di quella famosa stanza, o di quei ritagli di giornale, o della sua ossessione verso Nora, insomma ne vedremo delle belle (sarebbe meglio dire brutte). Ovviamente leggere uno non implica dover leggere l’altro, saranno due storie separate.

4)    Ti è stato difficile descrivere le scene più hard, tra l’altro numerose?
Mmh, non molto sai? Facevano parte del ‘personaggio’ di Nora, di questa grande carica sessuale che aveva la donna, o che aveva quest’energia che man mano che si rafforzava diventava sempre più forte. Il sesso è energia, e quel ‘qualcosa’ che striscia tra le ombre di casa di Nora è energia. Il sesso induceva Nora a vivere quelle scene ‘macabre’, ad alimentare quelle ombre.

5)    A livello emotivo è stato doloroso scrivere di tutti questi orrori, o riesci a rimanere abbastanza distaccato da ciò che racconti?
No, non riesco a distaccarmi completamente da ciò che scrivo. Vivo le vicende al 100%, e ho una grande paura per tutto ciò che non è visibile ma che esiste. Pensa che la prima volta che mandai Nora in editing (a Stefano Mancini), mi scusai per tutti gli errori che avrebbe trovato, perché non ero riuscito a rileggere il romanzo per intero.
Sembrerebbe quasi un discorso masochista, ma l’horror è il mio genere, son cresciuto guardando film horror e leggendo libri horror, non saprei scrivere altro.

6)    Quali sono i tuoi progetti per l’immediato futuro?
Sto lavorando a due progetti, uno già terminato e l’altro in stesura. Si tratta di due romanzi horror molto psicologici, e questo nuovo libro che fa luce sul Dott. Marconi, scritto poco dopo aver terminato Nora, quindi circa un anno fa. In Nora esiste questo dualismo tra realtà e paranormale, i prossimi lavori esploreranno invece la pazzia umana nel senso stretto del termine e le sue ossessioni.

7)    Grazie per aver accettato l’intervista, alla prossima!
Grazie a te, è stato un piacere!


mercoledì 12 aprile 2017

                    
                  Giveaway per scrittori!



  Infiniti Universi Fantastici organizza il primo giveaway per i ... colleghi scrittori in cerca di una recensione con intervista!

     Seguite l'evento su Facebook per partecipare!

Ecco i dettagli dell'evento:

Il primo giveaway di Infiniti Universi Fantastici, in occasione della Pasqua, è dedicato ai colleghi scrittori che desiderano una recensione con intervista sul blog. Dato che è impossibile per me venire incontro alle numerose richieste che mi sono pervenute durante questi mesi, ho deciso di organizzare questo semplice giveaway che mette in palio UNA RECENSIONE con INTERVISTA su IUF.
Potranno partecipare:
-Tutti gli scrittori pubblicati da CE NO EAP e self;
-Tutte le CE NOEAP.
-Libri editi o anche inediti ma che usciranno entro l'estate. In questo secondo caso ci accorderemo per la data (più o meno) della recensione con intervista.
-Antologie di racconti, anche di AAVV. In questo secondo caso, non ci sarà l'intervista.
NON possono partecipare:
- Generi non trattati dal blog;
-Scrittori e editori permalosi e vendicativi che non accettano recensioni negative.

Generi recensiti:
-Fantascienza, fantasy, horror e tutti i sottogeneri; anche storici.
-Limitazioni: max 350 pagine (sono flessibile se è qualcuna in più!)
-Quanto tempo ci vorrà ad avere la recensione? Non sono veloce a leggere, ma attiverò la velocità warp!

Come fare per partecipare? Semplicissimo!
-mettere "mi piace" alla pagina https://www.facebook.com/infinitiuniversifantastici/
-mettere "mi piace" alla pagina
https://www.facebook.com/alessandraleonardiscrittrice/
-condividere l'evento in modalità open, senza bisogno di taggare nessuno (chi vuole, parteciperà)
FACOLTATIVO: diventare lettori fissi del blog https://infinitiuniversifantastici.blogspot.it/
Chi diventerà lettore fisso si vedrà assegnati DUE numeri per l'estrazione finale.
- NB le pagine devono rimanere piacizzate!
-Scrivere sull'evento: partecipo e condivido; se diventate lettori fissi del blog, scrivete partecipo, condivido e sono lettore fisso. Vi verrà assegnato un numero, due se siete diventati lettori fissi.

Al termine del giveaway, la mattina del 27 aprile effettuerò un sorteggio tramite random.org per decretare il vincitore.

Buon giveaway a tutti!






martedì 11 aprile 2017

                ROmics, 8 aprile 2017


Anche quest’anno non potevo mancare all’appuntamento primaverile col ROmics, una delle più importanti manifestazioni italiane nell’ambito del fumetto, gaming e cinema d’animazione (e non solo): ospite della manifestazione  Yoshiyuki Tomino, creatore tra l’altro di Gundam e Daitarn III, a cui è stato assegnato il ROmics d’oro.




Io e il mio compagno d’avventure, il prode Claudio, boss del negozio di  fumetti, videogiochi, modellini e gadget Fujisan (qui a Roma, via Pannini 13 A), giungiamo a destinazione poco prima delle 13, contenti per aver trovato poco traffico e subito parcheggio. La nostra gioia si è spenta poco dopo, a causa della lunghissima fila alla biglietteria, causata dalla solita disorganizzazione tipica di questa manifestazione: nessun separatore, poche indicazioni, poco personale e cassieri con computers degni dei Flinstones a stampare i biglietti man mano.
Fine delle lamentele, promesso! ;-)

I viali che costeggiano i padiglioni della fiera come sempre sono animati da numerosissimi cosplayers di ogni età, alcuni molto raffinati, altri più… caserecci, ma d’altronde il cosplay nasce proprio con l’intento di divertirsi: li osserviamo divertiti mentre ci sgraniamo i panini, seduti su una panchina.

Prima tappa, padiglione 7: sgomitando tra la ressa che si muove in tutte le direzioni, riesco a rintracciare lo stand della Dark Zone, dove trovo la boss Francesca Pace, dinamicissima, in mezzo a tutte le sue… creature letterarie, in compagnia degli scrittori Giacomo Ferraiuolo, col suo horror “Nora”, Stefano Mancini con  il fantasy “Ostilium”, autore tra l’altro anche premiato al Deepcon per “Pestilentia” (primo classificato!), mentre non era presente Miriam Palombi (c’era nei giorni precedenti), autrice di “Il Pentacolo” (sostanzioso articolo su questi tre romanzi qui su IUF). Foto, baci e abbracci!



Mentre Claudio chiacchiera col distributore del suo negozio allo stand della Star Shop, spacciatrice di gadget e fumetti da 25 anni (il 18 giugno festa grande a Perugia!), vado a salutare Francesca Costantino al suo stand, Astro Edizioni, dove trovo Diego Romeo, i cui romanzi fantasy “Le  lande incantate” sono stati traslati in fumetti, e poco lontano Francesca Noto, super energica, con il suo “Il segno della tempesta"!
Anche qui, foto, baci e abbracci!



Sono le 15,30, l’ora in cui nel padiglione delle proiezioni dovrebbe iniziare l’intervista a Tomino, ma che invece inizia alle 16,10 circa. Nel mentre, assistiamo alla proiezione in jap sub ita del nuovo “Gundam Reconguista”, e ci facciamo le foto coi cosplayers di Reyka e Banjo.

Due chiacchiere con Reyka...alle spalle di Banjo!


Finalmente Tomino sale sul palco, tra gli applausi del pubblico; segue un video tributo con un montaggio veloce di tutti i suoi successi (ma si dimenticano del Trider G7!), e l’intervista ha inizio.






Il Maestro ci racconta che si è laureato in Cinema, la sua grande passione: quando è entrato alla Sunrise, ha voluto creare storie e personaggi dando particolare risalto alla trama, e ha anche approfondito lo studio della storia occidentale (per es in Gundam uno degli incrociatori si chiama Salamina, come una famosa battaglia d’epoca ellenistica, e uno Magellano). Con Gundam ha voluto realizzare un’opera dalla trama complessa e matura, iniziando il filone dei real-robot, che al contrario delle precedenti serie robotiche è più realistica  e plausibile. Ha avuto molta fortuna, in quanto quella dei Gundam è una delle serie più longeve dell’animazione giapponese; Tomino ci ha però confidato che inizialmente ricevette molte critiche, e in seguito non avendo del tutto i diritti del personaggio sono state create serie in cui lui non è entrato per nulla (tipo Gundam Wing, serie di cui ho letto il manga, mediocre davvero).
Riguardo Daitarn, ha detto che Haran Banjo non è un nome vero e proprio, e che in giapponese significa “indeciso”; con questa serie ha introdotto l’umorismo nel filone robotico, ma ritiene che alcune puntate gli siano riuscite bene, altre meno.
È stato anche ricordato Zambot 3, di cui ricorre il quarantennale quest’anno.
Dopo 10 anni di inattività, ha creato Gundam Reconguista, che è una traslazione sbagliata: l’interprete ci spiega che , ovviamente, è Riconquista. Questa serie è pensata per i più piccoli, e l’intento è quello di riavvicinarli, anche metaforicamente, alla Terra, alla natura, all’umanità. Il Maestro ha tenuto a specificare che secondo lui l’umanità è ormai senza speranza, ma non poteva lasciare questo messaggio ai bambini, creando così un’opera positiva e ottimista.


Alla fine dell’intervista, nuovo applausone a Yoshiyuki Tomino, che esce sulle note della sigla di Daitarn III.
In generale, Tomino mi ha dato l’impressione di essere un po’ troppo pessimista e negativo, anche se non ha mancato di commuoversi e sorridere e ringraziare il pubblico.





Sono stata contentissima di averlo visto, ma sicuramente l’emozione non è paragonabile a quella provata l’anno precedente, quando c’è stato Go Nagai, padre di tutti i miei robot preferiti, cartoni che hanno segnato per sempre il mio immaginario,  la mia infanzia e la mia adolescenza, come Goldrake, Il grande Mazinger e Jeeg Robot. 

Go Nagai, Romics d'oro 2016



Usciamo dal padiglione delle proiezioni , per recarci a quello delle mostre: qui campeggiano dei modellini di Gundam, l’esposizione sui 75 anni di Wonder Woman, l’omaggio a Carlo Rambaldi col suo ET, King Kong e molto altro! Foto a iosa!






Spettro sumero nel frigo?....




Due Wonder Women!


Due alieni!....


Prima di andar via, urgono zuccheri, e passo a comprarmi in uno stand mangereccio giapponese i dolcetti Mochi, al riso e marmellata azuki. Gnam!
Ne arriveranno a casa ben pochi!




Bye bye ROmics, alla prossima!


  

mercoledì 5 aprile 2017

                Novità Dark Zone al ROmics (6-9 aprile 2017)






In origine (1995) fu Expocartoon.  Nel 2001 nasce una seconda kermesse, ROmics,  all’inizio ospitata sempre nei padiglioni della Fiera di Roma sulla  via Cristoforo Colombo, e spostata in seguito alla Nuova Fiera sulla Roma-Fiumicino.  Da subito diventa uno dei principali poli d’attrazione per gli amanti del fumetto, dei cartoon e dei videogames, nonché dei cosplayer, ospitando personaggi di rilievo e conferendo il ROmics d’oro ai più illustri di loro. L’anno scorso è toccato a Go Nagai, quest’anno andrà a Yoshiyuki Tomino.

Negli ultimi anni, la Fiera si è arricchita di stand di editori giovani, coraggiosi e intraprendenti, che puntano su nuovi  talenti letterari italiani di genere fantastico. Tra questi c’è la Dark Zone, realtà editoriale giovanissima, capitanata da Francesca Pace, vulcanica boss , coadiuvata  da uno staff di valenti collaboratori.

Chi frequenta i social network la conosce già. Così come una moltitudine di autori, lettori e semplici appassionati. Perché la Dark Zone è fin dalla sua nascita un ritrovo caldo e accogliente per tutti coloro che hanno in comune la passione per i libri. Ma da febbraio la “creatura” fortemente voluta da Francesca Pace ha fatto un ulteriore salto di qualità, trasformandosi, da elegante e coinvolgente salottino letterario, in un’Associazione Culturale prima e in una Casa Editrice, la DZ Edizioni, poco dopo.

Ideata in una calda giornata di luglio, tra una chiacchiera e l’altra, la Dark Zone della Pace, pensata come un luogo di incontro tra autori e lettori per scambiare idee, confrontarsi e crescere insieme, è presto diventata un polo di aggregazione e una fucina di idee sempre nuove e fantasiose.
Ha unito sotto il suo marchio autori di diverso genere nella creazione di quattro antologie tematiche che costituiscono “Le favole della buona notte della Dark Zone”, e propone eventi online con l’intenzione di promuovere i “suoi” autori.

La nascita del marchio editoriale, darà alla sua fondatrice maggiori possibilità di perseguire obiettivi ambiziosi, primo tra tutti quello di promuovere autori emergenti sul web, portando i loro nomi sulle bacheche dei lettori.
Senza dimenticare i primi progetti, come quello di portare e rappresentare su tutto il territorio le decine di autori che fanno parte dell’Associazione Dark Zone, attraverso l’organizzazione di presentazioni e la partecipazione a fiere ed eventi dedicati ai libri e alla letteratura.

Per ora il catalogo della DZ Edizioni conta pochi titoli. Questo per una precisa scelta editoriale che punterà anzitutto sulla qualità di quei titoli ritenuti davvero validi sotto ogni punto di vista. La casa editrice, infatti, svolgerà le sue attività a titolo completamente gratuito, rifiutando la richiesta di qualsivoglia contributo da parte dell’autore, nel rispetto delle proprie convinzioni e dell’amore per i libri e la letteratura. Collabora con un team di editor, illustratori, grafici e professionisti del settore.





Il ROmics è per la DZ edizioni la fiera di casa per tre ottimi motivi: la Dark Zone è nata a Roma, la Pace, sua ideatrice, è romana e la DZ edizioni ha fatto il suo esordio ufficiale al Romics di aprile dello scorso anno. Come lo scorso anno la DZ ed. presenta a Roma autori romani, Giacomo Ferraiuolo che punta all'ennesimo sold out dopo quello del suo esordio al ROmics2016 e al Lucca comics 2016; Stefano Mancini, autore pluripremiato, che apre la collana di fantasy classico per la DZ e Miriam Palombi che, dopo aver conquistato il pubblico giovane  ora punta al fantasy.



Queste sono dunque le attesissime novità presentate al ROmics del 6-9 aprile 2017.

Partiamo, in ordine alfabetico, dal romanzo horror di Giacomo Ferraiuolo, “Nora”.

SCHEDA
Titolo: Nora
Autore: Giacomo Ferraiuolo   

Genere: Horror
Target: adulti
Editore: DZ edizioni
Collana: Horror
Pagine: 224
Formato: 14X21
Prezzo: 14,90 euro
ISBN-EAN
9-788899-5056

L’autore

Giacomo Ferraiuolo vive in provincia di Roma. Classe '86, da sempre appassionato di Horror e Thriller. Ha pubblicato la raccolta di racconti horror 'Non Devi Dormire', collabora nelle antologie tematiche della Dark Zone e il racconto "Cena Di Famiglia” è contenuto nell'antologia redatta da Letteratura Horror 'Z di Zombie 2016'.  È Associate Member della Horror Writer Association e questa primavera farà il debutto come scrittore Dark Zone.

Il libro

Un omicidio irrisolto, una donna rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Nora, prigioniera della sua stessa mente cerca di essere libera da un passato macchiato di sangue che non riesce a dimenticare. Troverà nell’infermiere Christian un amico fedele a cui confidare l’orrore celato nel profondo.
Un orrore che striscia ancora tra le ombre della casa di Nora. Un orrore che cerca di uscire da quelle mura.
Nessuno è più al sicuro. Lei li aveva avvisati.
Sarà compito di Christian scoprire cosa c’è di vero nelle farneticazioni della donna e cosa è invece frutto della follia.
Cos’è successo veramente a Nora in quella casa?
È possibile conoscere fino in fondo chi ci sta attorno?
Una storia di pazzia e dolore, di morte e paura, e che porterà a una verità ancora più cupa e terribile.

Questa l’intervista a Giacomo Ferraiuolo, in cui l’autore parla di sé, dei suoi scritti e del suo romanzo, “Nora”.

Ciao Giacomo, perché non ci parli un po’ di te? Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Ciao! Grazie per quest’intervista! Sono Giacomo, ho 30 anni e abito fronte il mare in provincia  di Roma. La scrittura ha sempre avuto un ruolo importantissimo nella mia vita, ed è stata fino a qualche anno fa, una passione ‘segreta’.
Poi è scattata la necessità di trasformare quello sfogo, quella passione, in qualcosa di superiore. E ho deciso di scrivere professionalmente.

Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare i tuoi libri? È stato difficile arrivare alla pubblicazione?
No, o forse all’inizio sì, non conoscendo nessuno mi sono trovato un anno a brancolare nel buio. Poi sai come si dice, se vuoi veramente qualcosa la ottieni, e beh sono iniziate a entrare nella mia vita le persone ‘giuste’, tra cui Francesca Pace (boss della DarkZone), che ha deciso di puntare su di me. Ora conosco molti meccanismi anche se sono cosciente di esser salito di un gradino solamente in questa grande scalinata.

Parlaci di questo nuovo libro.
La genesi di Nora è molto particolare. La storia nacque come racconto, mi ero prefissato massimo 10mila battute, e mentre scrivevo i personaggi hanno iniziato a vivere dentro di me. Come vedrete ci sono almeno tre sottotrame, e inizialmente ne doveva essere solo una, poi alcuni personaggi hanno iniziato a implorarmi di morire e allora mi sono scatenato.
La dedica del libro è ‘a tutte le Anime incomprese’ e parla proprio di quelle persone, i ‘matti del villaggio’, spesso additati come poco di buono o semplicemente pazzi. Ma cosa hanno passato veramente queste persone? Cosa stanno vivendo? Come è la loro vita privata?
Siamo in una società dove il giudizio è diventato quasi una cosa abituale. Basta vedere una persona un po’ diversa e quasi immediatamente diventa la vittima di chiacchiericci e battute.
In questa storia scopriremo come spesso i carnefici sono vittime e le vittime non sono nient’altro che i carnefici.

Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione dei tuoi libri?
La DarkZone offre un servizio quasi impeccabile nella promozione dei suoi autori, con fiere, passaggi blog e interviste. Oltretutto sono uno anche un po’ ‘smanettone’ con i social e diciamo che non trovo molte difficoltà (nel mio piccolo).

Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Tantissimo! Se non promuovi la gente non conosce. Semplice!

Cosa vorresti dire ai tuoi lettori, che non abbiamo ancora scoperto nel tuo blog o nei tuoi romanzi riguardo a Giacomo?
Nei miei due libri troverete sempre dei personaggi abbandonati a se stessi, beh, diciamo che questo lato poco mi si addice, forse deriva dalla mia totale mancanza di fiducia nel genere umano, ma se conoscete Giacomo, vedrete una persona solare e sempre pronta a dar carica agli amici.
#AvantiTutta!!! 

Se ti chiedessi di parlare di cosa provi quando scrivi, dei tuoi conflitti, delle tue paure, cosa risponderesti? 
Quando scrivo si instaura un meccanismo particolare dentro di me. Si apre quel ripostiglio dove tengo incamerate tutte le paure. Mi è capitato di piangere mentre scrivevo alcuni capitoli di un libro ancora inedito (shh un piccolo spoiler ha qualcosa che lo ricollega a Nora XD).
E queste paure, o questi ricordi che vengono sputati fuori tendo ad amplificarli al massimo, quasi all’eccesso cercando di capire poi i personaggi, tutti esseri umani senza super poteri, come possano affrontarli.

Scrivi per successo o per bisogno? Cosa ti spinge realmente? 
Bisogno, un bisogno viscerale. E poi dai, un po’ di narcisismo, fa sempre piacere vedere il proprio nome sulla copertina di una creatura nata da noi!

Che cosa sogni per il tuo futuro? E che cosa ti aspetti dalla vita? 
Sogno di poter continuare a scrivere e di trovare una stabilità, e che magari la scrittura stessa mi dia quella stabilità!


L’altro romanzo presentato al ROmics 2017 è “Ostilium”, di Stefano Mancini.

SCHEDA

Titolo: Ostilium. La porta dei demoni  

Autore: Stefano Mancini
Genere: Fantasy Classico
Target: ogni lettore
Editore: DZ edizioni
Collana: Fantasy
Pagine: 368
Formato: 14X21
Prezzo: 14,90 euro
ISBN-EAN
9-788899-845100

Pelle di brace, sguardo di sangue.  L’Apocalisse è cominciata.

L’autore

Stefano Mancini, laureato in giornalismo e iscritto all’Ordine dei professionisti dal 2005, lavora come editor per autori emergenti e non con la sua agenzia "Aragorn Servizi editoriali ".
È autore dell’acclamata trilogia high-fantasy composta dai romanzi Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei (Linee Infinite Edizioni).
I suoi altri romanzi sono L’erede del mago (Linee Infinite Edizioni), Pestilentia (Astro Edizioni), La spada dell’elfo (Runde Taarn Edizioni) e Il labirinto degli inganni (Andrea Oppure Editore).

Il libro

Giunto a Vidaara il ricco mercante Galor viene accusato di un crimine spregevole e giustiziato.
Ma quando il boia prepara il corpo per la sepoltura, scopre qualcosa che getta ombre su una morte piena di ambiguità. Chi ha ordinato quell’uccisione? Per quale motivo? E che cosa c’entra l’Ostilium, la “Porta dei demoni”?
Al boia, accompagnato da due improbabili alleati, il compito di trovare le risposte. E forse anche quello di difendere il mondo da un male antico e senza volto.
Stefano Mancini, uno dei più apprezzati autori contemporanei di fantasy, torna in libreria con un nuovo romanzo capace di fondere mistero, intrigo, colpi di scena ed eroismo.


Conosciamo meglio Stefano Mancini e il suo nuovo romanzo nell’intervista seguente.



Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?
Io ritengo che sia un buon libro, con una trama solida, personaggi che spero ben caratterizzati e strutturati e una serie di colpi di scena intriganti, che mi auguro tengano il lettore incollato alla pagina.


Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Di innovativo, secondo me, c’è una visione diversa del fantasy: non più regni incantati e bellissimi, fatti di eroi senza macchia e senza paura, ma un’ambientazione più “sporca”, con personaggi che sono più a metà strada, fatti di luci e ombre. Per quel che riguarda la continuità, invece, c’è lo stile, tipico dei romanzi fantasy, e ovviamente quella commistione di avventura, combattimenti e creature fantastiche che non può mancare.


Che cosa ti ha spinto a scrivere?
Beh, scrivo da quando sono un bambino, quindi non ho fatto altro, ancora una volta, che seguire la mia passione. È il mio nono romanzo pubblicato, non credo che potrei mai fare a meno di questa “pulsione”.

Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
La storia nasce da una volontà ben precisa: quella di raccontare un fantasy che non ricalcasse pedissequamente gli esponenti maggiori (Tolkien su tutti). Ho cercato di dare nuova voce e nuove idee a un genere spesso “abusato”. Le mie fonti di ispirazione hanno spaziato ben oltre il genere, cercando di mettere in questo romanzo anche elementi che di solito non sono tipici del fantasy: quindi uno stile più serrato, personaggi più “umani” e una trama incalzante.


Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Devo dire che sono abbastanza metodico. Per me scrivere è passione, anzitutto, ma anche un lavoro. E quindi deve rispettare orari e impegni. Scrivo tutti i giorni, non perché sia un obbligo, ma proprio perché è un piacere e come tale mi diverte farlo.


Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi – per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Beh, nel mondo in cui viviamo credo sia impossibile ignorare il “potere” dei social network e del web in generale. Promuovo il mio titolo soprattutto attraverso i canali informatici, senza dimenticare però il contatto diretto col pubblico, attraverso la partecipazione a fiere, presentazioni ed eventi letterari.


Progetti per il futuro?
Vediamo, al momento non ho particolari progetti, anche se ho tante idee che mi ronzano in testa e che forse vedranno la luce prima di quello che si possa pensare.

Tre persone da ringraziare.
Beh, per cominciare il mio editore per “Ostilium – La porta dei demoni”, Francesca Pace, che mi ha fortemente voluto e che crede almeno quanto me in questo progetto. Poi il mio content editor Valerio la Martire, che continua a darmi preziosi suggerimenti (anche se sotto forma di minacce). E infine i miei lettori, senza i quali non sarei qui a presentare un mio nuovo libro.




 Conosciamo meglio Miriam Palombi e il suo Urban Fantasy  “Pentacolo- legacy of Darkness”.






SCHEDA
Titolo: Il Pentacolo. The Legacy of Darkness 

Autore: Miriam Palombi
Genere: Urban Fantasy
Target: ogni lettore
Editore: DZ edizioni
Collana: Fantasy
Pagine: 112
Formato: 14X21
Prezzo: 12,90 euro
ISBN-EAN
9-788899-845094

L’autore
Miriam Palombi nasce a Milano nel 1972. Ceramista, appassionata di simbologia e storia medioevale. Divide il proprio tempo tra l’organizzazione di Mostre d’Arte e la
passione per la scrittura, seguendo un filone di narrativa storico-fantastica e horror.
Novembre 2014 pubblica LE CRONACHE DEL GUERRIERO, ebook edito da STBooks,
GDS edizioni. Thriller Storico.
Maggio 2015 pubblica l’antologia horror OSCURE VISIONI, ebook in self..
In questa raccolta sono stati inseriti alcuni racconti selezionati in vari contest:
La venticinquesima ora”, si aggiudica il terzo posto al Premio Internazionale Palazzo
Ruspoli.
Il dono”, selezionato per la raccolta “Schegge per un Natale Horror” dicembre 2013
edito da Dunwich edizioni, promosso dal sito Letteratura Horror.
Stirpe di Morte”, selezionato per partecipare a Interiora, Horror Festival Indipendente
Roma 2014.
Giocattoli rotti”, inserito nell’antologia del premio Halloween all’italiana 2014, promosso dal sito Letteratura Horror.
Il racconto “On the road” è selezionato nell’antologia del premio La Serra Trema 2015,
edita da Dunwich edizioni, premio dedicato all’horror rurale.
Partecipa al progetto antologico a tema “Le favole della buonanotte della Dark Zone.”
Gennaio 2016 pubblica DI TENEBRA, antologia horror in ebook in self.

Il libro
Malcolm sa che il tempo sta finendo. Non gli resta molto da vivere e con la sua
morte nessuno proteggerà il sottile equilibrio tra il mondo della magia e quello
della scienza.
L’antico ordine del Pentacolo ormai è decaduto, ma Sir Malcom McFarrel tenterà il
tutto per tutto affinché Londra non cada nel caos.
Un pugno di uomini dagli strani poteri potranno sostituirlo, lo sa, i suoi poteri
gliel’hanno detto. Ma raggiungerli e convincerli ad abbracciare il loro destino non
sarà facile, né indolore.
StoneTemple House aspetta tutti loro, il pentacolo inciso nella pietra li aspetta. Il
simbolo è in attesa per essere aperto ancora una volta, in attesa della scintilla che
riporterà tutto alla luce.

In questa intervista  conosciamo meglio l’autrice e il suo romanzo.

Ciao Miriam, perché non ci parli un po’ di te? Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
-          Salve, nella vita di tutti i giorni sono una ceramista mamma e moglie, appassionata di simbologia medievale e cultura horror, sia letteratura sia filmografia. Non ho usato il termine “cultura” a caso. Le origini di questo genere sono molto antiche e affondano le radici nelle fiabe della nostra tradizione popolare. Sono stata una lettrice precoce di generi non proprio adatti alla mia età. Credo che il mio primo racconto risalga all’età di sette, otto anni; una nave fantasma sparita nel nulla! Iniziare a scrivere è stata una conseguenza naturale della passione per la lettura. A un certo punto ho avuto la necessità di creare storie tutte mie.



Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare i tuoi libri? È stato difficile arrivare alla pubblicazione?
Non ho mai pensato di tenere le mie cose chiuse nel cassetto. La cosa che mi spinge a scrivere è raggiungere più lettori possibili, cercare di far vivere loro le stesse emozioni che ho provato io durante la stesura del testo. Se poi si ha la fortuna di incontrare persone come Francesca Pace e il team DZ edizioni, pronti a credere in te… il gioco è fatto!

Parlaci di questo nuovo libro.
Il Pentacolo. Legacy of Darkness è il primo volume di una serie a episodi autoconclusivi. E’ una sorta di esperimento letterario che si allontana dai generi a me congeniali,  e che sconfina nel territorio del Dark Fantasy, conservando però le sfumature horror, thriller e paranormale. Sullo sfondo di una Londra fumosa, in cui la tecnica ha perso ogni dogma morale, prenderanno vita personaggi dalle caratteristiche “particolari”. Una sorta di antieroi sempre in bilico tra il bene e l’oscurità che la natura ha dotato di poteri eccezionali. Quale sarà il loro scopo? Come in tutte le mie opere si parla di sapere negato ai non meritevoli e di equilibri che devono essere preservati. Nel caso de Il Pentacolo si tratta dell’equilibrio tra il mondo reale e quello paranormale.

Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione dei tuoi libri?
Noi tutti siamo bombardati da continui stimoli esterni, i social passano ogni sorta di notizia e messaggio, senza alcun filtro. Credo che questo abbia portato nel tempo a uno scarso interesse generale, sono in pochi quelli che si soffermano a leggere un post, a capire cosa c’è dietro e quale è il messaggio reale. Nel mondo dell’editoria e della scrittura questo si traduce con la difficoltà di raggiungere il lettore; dopo dieci minuti il tuo brano, il tuo estratto, la tua card promozionale sono già persi nell’etere, nonostante dietro ci sia un lavoro immane.

Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
La promozione è fondamentale nell’attesa che parta il famigerato passa-parola, questa creatura mitologica che tutti noi autori sospiriamo. Il nostro compito è mantenere alta la soglia di attenzione per quanto difficile sia.

Cosa vorresti dire ai tuoi lettori, che non abbiamo ancora scoperto nel tuo blog o nei tuoi romanzi riguardo a Miriam? 
Cosa potrei dire…se non ho il titolo “giusto” non inizio a scrivere e adoro creare personaggi cattivi. Sono una bevitrice incallita di tè verde, un’accumulatrice seriale di libri e uso solo penne dall’inchiostro tassativamente nero.

Se ti chiedessi di parlare di cosa provi quando scrivi, dei tuoi conflitti, delle tue paure, cosa risponderesti? 
Che probabilmente non smetterò mai. La scrittura ha su di me un effetto terapeutico, riesco a scaricare così ansie e tensioni quotidiane. Tra le pagine e quasi possibile scorgere gli stati d’animo durante la stesura dei vari capitoli.

Scrivi per successo o per bisogno? Cosa ti spinge realmente?
Credo che le due risposte siano intercambiabili tra loro.  E’ un reale bisogno di comunicare al mondo il mio IO interiore, le mie fantasie e le mie paure, nella continua ricerca dell’approvazione altrui e quindi del successo.

Che cosa sogni per il tuo futuro? E che cosa ti aspetti dalla vita? 
Sogni per il futuro?
 Continuare a fare quello che amo con passione, e che non diventi mai un “lavoro” nell’accezione negativa del termine. Continuare a stupirmi dei dettagli e delle sfumature. Vivere con serenità, inventando sempre nuove avventure.

Tutto questo e molto di più allo stand Dark Zone, al ROmics 2017!

Questo il calendario completo degli eventi di aprile Dark Zone:



La settimana prossima posterò un articolo sulla mia giornata al ROmics di sabato 8 aprile, e non mancheranno foto del team DZ!

Stay Tuned!