giovedì 8 giugno 2017

Cinerecensione : Wonder Woman



Dichiaro subito di non aver mai letto i fumetti della DC Comics riguardanti la donna meravigliosa, e la mia conoscenza di lei si basa sul telefilm anni ’70-80 con la mitica Lynda Carter e poco altro, quindi non posso fare paragoni tra fumetto e film. Detto ciò, passiamo alla cinerecensione di uno dei pochissimi film in cui la protagonista è una supereroina, per la precisione il secondo. Il primo è l’ormai remoto Elektra (2005) con Jennifer – Alias – Gardner. Se qualcono sta dicendo “c’è anche Catwoman” lo stoppo subito. Catwoman è una villain, non un’eroina.
Come in ogni  film supereoistico che apre una saga, la prima, lunga parte è dedicata alla presentazione del personaggio, dei suoi poteri e ci mostra l’addestramento. Diana è un’amazzone, figlia della regina Ippolita, che vive con il suo popolo nell’isola donata loro da Zeus, Temyscira, ed è subito chiaro che non è come tutte le altre amzzoni.
Un giorno salva il maggiore Steven Trevor, interpretato da Chris Pine, ovvero il capitano Kirk giovane (anche qui lo hanno messo a fare u giro in moto, a un certo punto): siamo nella II guerra mondiale. Diana decide di andare con lui a salvare gli uomini dalla guerra, voluta e causata dall’arcinemico Ares.
 Una delle prime scene del film è la cosmogonia greca, riveduta e corretta a uso e consumo della storia, ma va bene così, non ci siamo offesi più di tanto. Io mi sono offesa alla fine, ma procediamo con ordine.
Diana è coraggiosa, bellissima ma anche molto ingenua; nel corso della storia avverrà la sua dolorosa maturazione, che arriverà insieme  alla consapevolezza che l’umanità ha un lato oscuro, oltre che alla piena coscienza di sè e alla scoperta di chi sia suo padre.  
La cosa migliore del film è senz’altro la scelta dell'attrice Gal Gadot, meravigliosa interprete della protagonista: strafiga, atletica, gnocchissima, potente, simpatica, intelligente… lei è Wonder Woman, punto.
Vanno bene anche la fotografia saturata, i costumi, le scenografie, e ovviamente la regista: affidare la regia di un film con protagonista una supereroina a una donna, Patty Jenkins (già regista del bellissimo Monster) è  stata senz’alto un’idea vincente. I personaggi femminili sono tutti ottimamente rappresentati, resi nonché inquadrati.
 I comprimari invece vanno meno bene: il terzetto multietnico che segue i due protagonisti nell’avventura, che servirebbe ad allentare la tensione e sdrammatizzare, non sempre si rivelano adatti allo scopo; direi che le battute più divertenti sono quelle allusive tra Diana e Steven. Altre gag invece sarebbe stato meglio meglio evitarle.
Gli effetti speciali giocano un ruolo primario in questo genere di film: le scene di combattimento in slow motion sono spettacolari ma ormai anche parecchio utilizzate ovunque, e la CGI del combattimento finale non appare all’altezza. Anche il montaggio non è all’altezza: troppi attacchi fastidiosi. La colonna sonora invece è ok.  La trama è lineare e scorrevole.
La cosa peggiore di tutto il film è di certo il villain: sbagliato l’attore e poco chiaro lo scopo del personaggio.

Spoiler!

Quello che proprio mi ha offeso è questo personaggio, Ares: ma come cavolo si fa a far interpretare il Dio della guerra a quel tipo insulso, di mezz’età e coi baffoni???

Fine spoiler.


Film da vedere; direi però di aspettare il prossimo  per godere appieno del personaggio di Wonder Woman, senza la parte introduttiva e magari con qualche collegamento agli altri personaggi DC, qui assente se non per una piccolissima cosetta nel finale che non so quanti abbiano notato.







1 commento: