giovedì 21 settembre 2017

Recensione : Ascension (serie tv) 








Ho recuperato di recente questa serie, uscita in realtà già da due anni, e non riesco ancora a capire se mi è piaciuta o no.
Di sicuro le premesse ci sono, ma l’eccessiva brevità non ha permesso di sviluppare tutte le idee contenute nei sei episodi di cui si compone la miniserie, portando anzi a un finale sospeso e caotico: ho poi scoperto che si tratta di una sorta di lungo pilot, dal quale poi sarebbe dovuta essere tratta una serie più lunga, serie che, ahimè, non si farà più.
La prima puntata ci porta sulla Ascension, un’astronave partita con seicento persone a bordo dalla Terra nel 1963: Kennedy temeva conseguenze per l’umanità a causa della Guerra Fredda, e aveva deciso di mandare un manipolo di umani a colonizzare un altro pianeta, per garantire il prosieguo della specie umana; qui siamo al 51° anno di navigazione verso Proxima.


I temi sociologici sono una delle cose riuscite meglio in questo telefilm.
Sull’astronave le regole di vita sono molto diverse dalle nostre. Non essendo mai successa la rivoluzione sessuale, le donne sono subordinate, ma non solo: diventare intrattenitrici per gli omini è la loro massima ambizione. C’è anche una separazione tra classi sociali: quella minore è confinata infatti ai “ponti inferiori”. Non manca l’eugenetica: a decidere chi può procreare è il computer in base ai dati genetici, e anche le coppie vengono decise dall’elaboratore. Infine, c’è anche una bambina che ha sviluppato poteri sovrannaturali, Christa, figlia del medico di bordo. Se vi sembra che ci sia già abbastanza legna sul fuoco, vi sbagliate: c’è anche un delitto misterioso, che avviene  nella prima puntata.

Protagonisti della serie sono il capitano Denninger e sua moglie Viondra, interpretata da Trisha Helfer, la mitica numero 6 di Battlestar Galactica. Il cast non mi è sembrato del tutto all’altezza, a parte la divina Trisha e la bambina che interpreta Christa, più qualche altro; la scenografia con la tecnologia anni ’60 è convincente.  Di grandi effetti speciali non ce n’è stato bisogno, e quelli presenti sono discreti; la colonna sonora è all’altezza. La sceneggiatura si è complicata la vita da sola.
 Alla fine del primo episodio c’è un cliffhanger tra i migliori della storia della televisione, che stravolgerà molte cose e di cui non rivelo nulla per non spoilerare.  Di colpi di scena ce ne saranno altri, ma tutti questi interessanti aspetti (vita in comunità ristretta e non evoluta, avvenimenti paranormali, delitti e complotti e molto di più…) in sole sei puntate alla fine hanno creato non poca confusione: non c’è stata la possibilità di svilupparli al meglio, e resta  l’amarezza per una serie che sarebbe potuta essere un discreto successo, in cui trovare vari generi: thriller, paranormale, romance, avventura oltre che alla fantascienza, serie che avrebbe potuto essere davvero originale, e che ha a suo favore numerosi punti, ma ha anche molte pecche.

Peccato!
Consigliata? Nì.


1 commento:

  1. Per ora ho visto solo la 1a puntata e devo dire che, nel 90% dei casi, sono d'accordo con te. Ma devo vedere il resto, quindi, l'ardua sentenza sarà pronunciata alla fine della visione. Recensione: ok.

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