mercoledì 8 agosto 2018



RECENSIONE: DYLAN DOG N. 383, “PROFONDO NERO”






Genere: fumetto horror
Autori: Dario Argento, Corrado Roi, Stefano Piani
Editore: Sergio Bonelli
Uscita: luglio 2018




L’operazione di marketing non è passata inosservata: chiamare nientepopodimenoché il re del cinema horror italiano, Dario Argento, a scrivere un  numero del nostro amato indagatore dell’incubo, schiaffarne il nome in copertina (una cover lucida e molto acchiappante , di Gigi Cavenago) e intitolare la storia Profondo Nero (richiamando ovviamente il film Profondo Rosso) ha dato i suoi frutti, visto che anche i fan di vecchia data , tra cui io, sono stati attirati come mosche al miele dal numero in questione, correndo in edicola ad acquistarlo.

Il soggetto che Argento sceglie per Dylan è ambientato nel mondo del bondage. Dylan, in una delle sue surreali vicissitudini quotidiane, si trova ad assistere a una mostra di foto BDSM e viene attratto dalla modella, la bella Lais (nome mutuato da quello di una famosa etera greca che operò in Sicilia molti secoli fa); la segue ma finisce in un mondo onirico, fatto di ombre, maschere inquietanti e frustate.Scopre in seguito che la donna è scomparsa da qualche giorno, così si mette sulle sue tracce, conoscendo svariati personaggi più o meno inquietanti.

Non si può dire che sia una brutta storia, ma non è neppure tutta questa eccezionalità: diciamo che le aspettative erano molto alte, quindi alla fine sono rimasta soddisfatta sono in parte. Di certo i disegni di Corrado Roi, con quei forti contrasti di bianco e di nero e con quei primi piani così espressivi ha contribuito ad alzare di molto il livello del fumetto.  



L’argomento del sadomasochismo di certo non è tra i più facili, tra l’altro non è stato rappresentato in modo esagerato, non scendendo mai in  dettagli troppo forti; alla fine viene tratteggiato come un vizio dell’alta società inglese in cui Dylan viene coinvolto solo in modo superficiale,  a scopi di indagine.
Di Dario Argento troviamo la passione per i quadri e ovviamente il doppio finale a sorpresa, colpo di scena che però  non stupisce più di tanto; un discreto intreccio , ma nulla di più.

In conclusione, mi aspettavo di meglio, ma il volume è leggibile.



Nessun commento:

Posta un commento