sabato 29 settembre 2018



100MILA POETI PER IL CAMBIAMENTO






Anche quest'anno Infiniti universi fantastici partecipa alla manifestazione mondiale 100 mila poeti per il cambiamento,  un progetto internazionale ideato dai poeti Michael Rothenberg e Terri Carrion, che si svolge a fine settembre di ogni anno in tutto il mondo, con letture di poesia, musica, letteratura, performances, installazioni, proiezioni video e altre espressioni artistiche, nello spirito di un incontro globale per riaffermare i valori comuni per la pace, la sostenibilità, la giustizia, la solidarietà.

Quest'anno abbiamo deciso di partecipare segnalando alcune raccolte poetiche di autori italiani.

Loriana Lucciarini ha scritto varie raccolte poetiche, tra cui "I legami sottili dell'anima". Tutte le informazioni sono reperibili sul suo blog "Scintille d'anima". 

"Giovani inversi" di Romina Lombardi, Nps edizioni, in uscita proprio in questi giorni a Firenze Libro Aperto è una raccolta di poesie che fa parte del Progetto giovani di Nati per scrivere, poesie contro il bullismo e la solitudine dei giovani. Link: Amazon .

"Come vento sul monte" è una raccolta di poesie di Alessandra Carnovale, Flower Ed edizioni, incentrata sui sentimenti ai tempi dei social e della precarietà. Recensione qui. Link: Amazon.


Due raccolte poetiche di Ensemble editore: "L'esperienza della vita" di Maurizio Mazzurco e "Un paradiso per Icaro" di Chiara Rantini. Link : Ensemble .

"Le Mezzelane" ha un ampio catalogo di raccolte poetiche, nel suo sito c'è uno spazio dedicato: lo Spazio Poesia
Tra le sillogi ricordo "La pelle non dimentica" vol 1, in cui ci sono cinque  poesie di Alessandra Leonardi (me!), e vol 2, i cui proventi andranno in beneficenza. Link: qui

Per concludere in bellezza segnaliamo il blog di Matteo Cotugno, poeta e grande divulgatore della poesia, a questo link.


Al prossimo anno con tante altre poesie!

giovedì 27 settembre 2018



SEGNALAZIONE:AMORI DEFUNTI 
DI LAFCADIO HEARN







Genere: horror, gotico
Editore: Adiaphora
Data di uscita: 16/07/2018
Pagine: 220
Prezzo cartaceo: € 14
       ebook: € 1,99
link cartaceo: sito Adiaphora
                   ebook: Amazon


Tradotti per la prima volta in Italia, i racconti creoli contenuti in questa antologia hanno contribuito a dar vita alla New Orleans decadente e malinconica che, grazie alla letteratura gotica, affascina da secoli tutto il mondo.

Di recente abbiamo parlato di Lafcadio Hearn proprio qui sul blog, con la recensione di Principesse e Mononoke che l'autore greco scrisse col suo "nome giapponese", Yakumo Koizumi. Ebbene, Adiaphora ha pubblicato una nuova raccolta di racconti di ispirazione creola dell'autore  intitolata Amori defunti, le cui liriche traggono ispirazione dalle figure di Amore e Morte in quanto unite da un inevitabile e macabro destino.





" Dove mi era parso di osservare uno spettacolo, vidi soltanto un torreggiante mausoleo, e seppi che il profumo della notte altro non era che l’alito di fiori morenti sulle tombe!"
Colmi di malinconia e mistero, pervasi dalla duplice idea di Amore e Morte, infestati da fantasmi, antiche divinità e bellissime donne defunte, i brevi racconti fantastici che Lafcadio Hearn scrisse nel decennio in cui soggiornò a New Orleans sono un inno alla letteratura gotica e danno vita a quell’immagine pittoresca della città che ancora oggi pervade la cultura popolare. A lungo dimenticati, questi racconti sovrannaturali vennero riscoperti molti anni più tardi da amici e ammiratori dell’autore e pubblicati nell’antologia postuma Fantastics and Other Fancies.

Per la prima volta in Italia, in edizione da collezione con testo originale a fronte, una selezione dei migliori racconti creoli di Hearn, scrittore il cui stile esercitò un potente influsso su autori del calibro di H.P. Lovecraft e registi come Masaki Kobayashi.

Lafcadio Hearn, eccentrico, nomade ed esotico, si discosta ancora di più dal reame del reale e, con la somma maestria di un poeta sensibile, intesse fantasie impossibili per un autore pragmatico.

H.P. LOVECRAFT

Scrittore





lunedì 24 settembre 2018



BLOGTOUR “ANIME CONTRO”, 6° TAPPA: 
LA RECENSIONE



Titolo: Anime contro
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: NPS Edizioni
Genere: narrativa
Formato: Cartaceo e ebook 
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 2,99 euro (ebook)
Pagine: 144 (cartaceo)

Sito autore: 
www.alessiodeldebbio.it
Blog: 
www.imondifantastici.blogspot.it
Pagina fb: 
www.facebook.com/alessio.deldebbio
Sito editore: www.npsedizioni.it

Disponibile dal 1 ottobre 2018.

La trama: È Natale e in una Viareggio addobbata a festa si incrociano le vite di quattro ragazzi in bilico tra adolescenza e età adulta, quattro anime in cerca del loro posto nel mondo. Jonathan, l’amico che tutti vorrebbero e che teme di non essere niente più di quello che gli altri si aspettano da lui; Francesca, saggia e riflessiva, schiava di un doloroso passato da cui non riesce a liberarsi; Leonardo, il grande correttore, costretto a reggere sulle sue giovani spalle il peso di una famiglia che non funziona, e Veronica, solare e pasticciona, innamorata della vita e di un sogno d’amore. Quattro storie che si intrecciano, si influenzano, si sostengono l’un l’altra, tra incontri e feste al bar del gruppo, l’amato “Delafia”, amori non corrisposti e sogni per un futuro incerto. sono loro, i ragazzi di oggi, contro se stessi e contro la vita, che a volte non è come l’avevano immaginata. Ma non per questo hanno deciso di rinunciare a credere e a lottare.




Questa volta parliamo di … universi fantastici un po’ diversi dai generi che di solito recensiamo qui su IUF:  il mondo degli adolescenti. “Anime contro” di Alessio Del Debbio insieme a “Giovani inversi” di Romina Lombardi (prossimamente recensito qui sul blog), rientrano nel Progetto Giovani di Nati per scrivere, un progetto che si ripropone di avvicinare i giovani di oggi, sempre più soli con le loro tecnologie, alla lettura, e fare breccia nel loro cuore tecnologizzato parlando il loro linguaggio, scavando nei sentimenti e tirando fuori anche quelli scomodi.

Amore, amicizia, difficoltà della crescita, bullismo e diversità: “Anime contro” e “Giovani inversi” affrontano la questione, ciascuno con il proprio linguaggio, sviscerando le gioie e i dolori del crescere.

I protagonisti di “Anime Contro” sono quattro diciottenni alle prese col passaggio all’età adulta, devono spiccare il volo ma ognuno di loro ha dei pesi che li ostacolano. Sì, perché il romanzo non è un’allegra rappresentazione di giovani scanzonati, al contrario sviscera problematiche reali, dilemmi seri e anche gravi, e lo fa con un linguaggio scorrevole, fresco ma mai semplicistico, sempre altamente comunicativo, anche quando si fa più duro e realistico. Non mancano i momenti leggeri e di svago, perché questo è innanzitutto un romanzo sull’amicizia che lega i giovani, amicizia  che è un’ancora nel mare delle incertezze del presente e del futuro e a volte si confonde  con l’amore, perché i confini tra tipi di sentimenti non sempre sono ben definiti. A sua volta l’amore fa presto a diventare indifferenza, com’è tipico nelle fasi adolescenziali (e non solo!).
Ogni personaggio, anche quelli secondari, è ben delineato e ha sue proprie caratteristiche: Jonathan è il più scapestrato, è fidanzato con la ricca Laura, non sa bene cosa fare del suo futuro ma nel presente si impegna a essere un ottimo amico, accorrendo sempre quando c’è bisogno di lui. Leonardo ha una situazione familiare molto difficile, la madre non sta bene , la sorella Luna è molto fragile e cerca amore dove non c’è, e inoltre hanno problemi economici. Francesca è riflessiva, comprensiva, responsabile ma nasconde un triste segreto. Veronica è oppressa dai genitori e dal fratello, cerca il principe azzurro, si prende cotte facilmente ma non è disposta a farsi mettere i piedi in testa.
Gli adulti, i genitori soprattutto, non sempre sono un punto di riferimento su cui contare, anzi spesso rappresentano un problema, come in effetti succede nelle tantissime famiglie disfunzionali di oggi ma anche del passato.
Sono personaggi molto veri, reali,come reali sono i sentimenti che provano e le situazioni in cui si trovano. Leggendo il libro mi sono intenerita nel ricordare alcuni episodi della mia ahimè ormai lontana adolescenza.
I quattro ragazzi si incontrano al bar Delafia, dove il barista Max fa… il barista, ovvero ascolta e dà qualcosa da bere quando serve! Il bar fa un po’ da cardine ai giri dei ragazzi, e chi non ha mai avuto un bar o un pub come punto d’appoggio in cui convergere dopo essere andati a esplorare il mondo?
Il romanzo è ambientato a Viareggio (LU), città dell’autore Alessio Del Debbio, ma potrebbe essere qualunque altro luogo perché il romanzo tocca temi universali, comuni ai giovani di tutta Italia. La città è ben rappresentata con punti di riferimento precisi in cui i ragazzi agiscono, il che contribuisce a un realismo ancora maggiore.
Ogni capitolo segue le avventure dei ragazzi uno a uno, come un riflettore che mette in evidenza questo o quel personaggio, il tutto in modo molto armonico e ben incastrato nello sviluppo della trama. L’autore riesce a tenere sempre viva l’attenzione del lettore, grazie agli sviluppi della trama e ai vari colpi di scena che si dipanano nel corso della storia.
L’edizione è molto curata, e la cover di Mala Spina molto evocativa: le sagome colorate di quattro ragazzi, colori che rappresentano le tante sfumature delle loro emozioni, si abbracciano compatti, come a voler affrontare la vita e il futuro tutti insieme, anche quando questo futuro è incerto e confuso: sull’amicizia potranno sempre contare.
Un romanzo perfetto per gli adolescenti, ma che apprezzeranno anche gli adulti, perché in fondo  paura del futuro e incertezze ce le abbiamo anche noi “grandi”, ma sappiamo che possiamo contare sui nostri amici.





venerdì 21 settembre 2018




DOPPIA RECENSIONE: HANDMAID’S TALE , SERIE TV 1° E 2° STAGIONE
E  ROMANZO




Genere: distopico
N. stagioni: 2- continua
Puntate: 10 + 13
Anno: 2017, 2018
Produzione: MGM, Stati Uniti
Rete italiana: Tim Vision
Cast: Elizabeth Moss, Joseph Fiennies, Yvonne Strahovsky





Autrice: Margareth Atwood
Genere: distopico
Anno di uscita: 1985
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 398
Prezzo di copertina: € 14,90
Link: Amazon 


Come già mi è successo in altri casi, tipo per GoT, ho visto prima la 1° stagione della serie tv e poi, fomentatissima, ho letto anche il libro (o i libri, nel caso delle Cronache del ghiaccio e del fuoco).
La prima puntata di Handmaid’s Tale  mi ha lasciato a dir poco basita, soprattutto per la scena dell’accoppiamento rituale inserita oltretutto in un contesto di primo acchito poco chiaro. Pian piano, proseguendo la visione, l’affresco creato dalla scrittrice canadese Margareth Atwood e portato sullo schermo dalla MGM diviene sempre più chiaro.
E si resta agghiacciati. 


Il futuro immaginato dall’autrice  non è ambientato in un’epoca  molto lontana. In questo mondo, dove gli USA sono stati sostituiti dalla Repubblica di Galaad dopo una guerra civile, vige una legge “ biblica”, in cui gli uomini comandano e le donne ubbidiscono, divise in rigide classi : le Ancelle, di cui la protagonista June fa parte, hanno il compito di procreare al posto delle mogli sterili , e sono vestite di rosso scuro. Dopo un addestramento da parte delle Zie, vestite di marrone, alle ragazze viene cambiato nome; June è assegnata alla famiglia del comandante  Fred Waterford ( e di sua moglie Serena Joy)  così diventa Difred, ovvero “proprietà di Fred”. Le  mogli, tutte vestite di verde, possono solo curare le piante e fare la maglia: nessuna donna può più leggere. Il compito delle sguattere tocca alle Marta, vestite di grigio; poi ci sono le Economogli, quelle per gli uomini meno abbienti. Infine ci sono gli Occhi, uomini che vigilano su tutto.
 Il cibo scarseggia, c’è una guerra lontana di cui arrivano poche notizie; non si riesce a scappare (ma una ancella ce la farà, riparando in Canada), quelle che sgarrano troppo vengono mandate alle miniere dove muoino di stenti e malattie.
Questo orrore è appena iniziato: June è tra le prime donne nel nuovo regime a dover essere addestrate per il loro compito di procreatrici. Durante la prima stagione assistiamo a una serie di flashback dove June ricorda la sua vita prima della presa di potere dei Comandanti, suo marito Luke e la sua figlioletta, che non sa più dove sia finita, e com’era la vita di tutti i giorni; le cose poi iniziano a cambiare in modo piuttosto repentino, senza che nessuno faccia nulla. La prima cosa: le donne non possono più lavorare né avere una paga. I loro conti passano nelle mani dei mariti (o padri, o fratelli). Da qui alla deriva più totale: June e la famiglia hanno cercato di scappare subito, ma vengono catturati.
Non è una serie molto action, anzi ci sono delle scene lente, ma non ci si annoia mai perché non si riesce a credere a ciò che si vede, si vorrebbe capire di più, sapere come sia stato possibile arrivare a questo:  evidentemente quel che viene mostrato non sembra così impossibile e lontano, a nessuno di noi.
Tutto questo mondo però, come tutti i regimi, ha le sue pecche, le sue crepe, le sue contraddizioni: ed è qui che si fonda la speranza di June che un giorno tutto finirà.
Interessanti i numerosi richiami alla società moderna (l’immigrazione), agli Stati teocratici  e ad alcuni estremismi maschilisti che tuttora resistono (le donne devono solo obbedire e fare figli).
Inoltre l’interpretazione degli attori è ottima, magistrale la protagonista , Elizabeth Moss.
Il romanzo è stata un’altra sorpresa, innanzitutto quando ho visto che è uscito nel 1985. Nonostante siano trascorsi tutti questi anni, il romanzo sembra scritto ai nostri giorni per la freschezza, lo stile crudo e diretto e soprattutto per l’uso del  tempo presente, una narrazione dal punto di vista di June/Difred che ci fa scoprire attraverso i suoi occhi cosa accade attimo per attimo, quello che la circonda, dai dettagli agli avvenimenti più importanti.
La prima stagione è praticamente uguale al libro, sono state modificate solo alcune cose , modernizzandole e migliorandole, ad es nel libro Fred e Serena sono due vecchi, qui invece sono abbastanza giovani: se c’è un’epidemia di sterilità non c’è bisogno di mostrare personaggi vecchi, mi è parsa una scelta oculata e non solo perché i personaggi giovani hanno più appeal.
Quel che muta è il finale. La storia nel libro viene presentata da subito come un diario di questa donna, June, trovato in una data località molti anni dopo la caduta Gilead, e

SPOILER

 nel finale si svolge una conferenza dove si cerca di fare chiarezza su quel lontano e misterioso periodo. 

FINE SPOILER

La seconda stagione dunque è completamente frutto delle idee degli sceneggiatori; è una coerente continuazione della prima, anche se ha qualche lentezza più evidente e un finale di cui mi sono capacitata poco, per trovare un senso ci ho dovuto pensare e consultarmi con amici e parenti!
Curiosità: era già stato tratto un film da questo libro nel 1990. Per maggiori dettagli, vedi qui.

Senz’altro una delle serie migliori degli ultimi anni, ha anche vinto numerosi Emmy e altri riconoscimenti, e che consiglio anche se metto in guardia: è angosciante.
Consiglio anche il libro, attualissimo e coinvolgente, si può leggere sia prima che dopo la visione della 1° stagione.
La 3°  stagione è stata confermata, ma al momento non si sa quando ne di quanti episodi sarà; in giro sul web per i più curiosi ci sono alcune anticipazioni!
Sia lode!






martedì 18 settembre 2018



RECENSIONE: VENUTI DAL MARE 
di Gianluca Malato







Genere: horror, storico, mitologico, libri per ragazzi
Editore: NPS
Pagine: 122
Link : Amazon
Sito Nps: www.npsedizioni.it


Trapani, inizi del Novecento. Giuseppe Nicosia è il primo flautista dell'orchestra del Conservatorio. Per lui, la musica è tutto. Durante un temporale, viene aggredito da una bizzarra creatura, proprio nel cuore della sua città. Convinto di aver sognato, Giuseppe prova a cacciare dalla mente il pensiero di quell'essere, ma nuove apparizioni lo convincono che la minaccia è reale. Con l'aiuto di un cacciatore e di un pescatore, Giuseppe indaga per scoprire il mistero che circonda le creature venute dal mare, prima che la tempesta da loro scatenata travolga Trapani e la Sicilia intera.


Ho voluto leggere questo libro perché incuriosita dal mix storia-mito-horror con ambientazione siciliana, nello specifico la storia si svolge  nella bellissima Erice dove sono stata qualche tempo fa, e debbo dire di essere rimasta ampiamente soddisfatta.

Vista da Erice




Il castello di Venere a Erice

Stradina a Erice


I personaggi sono tutti ben delineati e dotati di una forte personalità. I tre uomini che si uniscono per cercare di combattere i mostri sono tre tipi che più distanti tra loro non possono essere (un musicista, un cacciatore e un pescatore), eppure riescono ad andare oltre le proprie differenze per lottare insieme e salvare l’umanità, e questo è già un bel messaggio presente nel libro.

Le avventure sono ben inserite nel contesto storico (siamo ai primi del ‘900) e geografico: il mare, le stradine di Erice, il paesaggio… 
Il richiamo alla mitologia e alle conoscenze pitagoriche arricchisce la storia: chi sono questi esseri terribili che vengono dal mare? Perché non se ne ha memoria in nessun testo? In che modo si potranno sconfiggere? Tutte domande che troveranno risposta col dipanarsi della trama.

La musica e l’arte sono le vere protagoniste di questo romanzo: il messaggio è molto chiaro, le arti  come appunto la musica salveranno il mondo.
Lo stile è scorrevole, la storia è molto ben equilibrata in tutte le sue parti.
L’edizione è molto curata, d’impatto la copertina tendente al verde (un richiamo ai mostri) realizzata da  Marco Pennacchietti.
Il contributo horror si limita alle misteriose e fameliche creature che sbucano dal mare, ma non ci sono scene particolarmente cruente e splatter, così il libro è perfettamente adatto a un pubblico di lettori anche molto giovani, direi da 9-10 anni in su.


Ora rivolgiamo qualche domanda all’autore, Gianluca Malato



1)   Ciao Gianluca, benvenuto su Infiniti universi fantastici. Ci parli un po’ di te e 
della tua passione per la scrittura? Cosa hai pubblicato oltre a “Venuti dal mare”?

Ciao e grazie per l'ospitalità! Che dire di me... sono nato in Sicilia 32 anni fa, poi mi sono spostato a Roma dove mi sono laureato in Fisica Teorica e ora lavoro nel settore informatico. Per metà della mia vita ho coltivato l'amore per la scrittura e continuerò a farlo finché potrò, oltre alla musica, che sta ritornando a far parte della mia vita. "Venuti dal mare" è il mio decimo libro. Prima di questo ho pubblicato diversi romanzi e racconti di genere fantastico, prevalentemente fantasy e horror.

2)   Com’è nato “Venuti dal mare”?

Sono passati molti anni. 14, per l'esattezza. L'idea iniziale era quella di un musicista in grado di uccidere i mostri con la sua musica. Il resto è venuto fuori da sé.


3)   Parchè hai scelto di ambientarlo ai primi del ‘900?

Perché mi sembrava un'ambientazione suggestiva per la storia. Ho visto delle vecchie fotografie di Trapani in quell'epoca e mi sono piaciute tantissimo.

4)   Domanda spoiler!


 Mi sono chiesta come mai non appaia anche Poseidone, visto che i mostri sono stati relegati nel suo regno d Zeus…

C'erano già abbastanza creature mitologiche J No, scherzo. In realtà non ci avevo pensato. Magari, chissà, se ne può fare qualcosa in un possibile sequel.



5)   Quanto è importante per te la musica?

Molto importante. Prima di fare lo scrittore volevo fare il compositore e ora sto facendo entrambe le cose. La musica è una forma d'arte che coniuga la creatività e la razionalità in una forma unica e questo è straordinario. Per questo la adoro.

6)    Stai scrivendo qualcosa di nuovo adesso?

Sto lavorando al racconto per la nuova antologia NPS e dopo ricomincio a scrivere un romanzo noir che ho interrotto.



Grazie per essere stato con noi, alla prossima!

Credits foto di Erice : Alessandra Leonardi 

 

venerdì 14 settembre 2018



RECENSIONE  SERIE TV: AMERICAN GODS 
1° STAGIONE






Genere: urban fantasy , mitologico
Stagioni: 1- segue
Puntate 1° stagione: 8
Produzione: Usa , GB (Starz)
Rete di trasmissione italiana: Amazon video
Cast: Rick Whittle, Emily Browning, Ian McShane, Gillian Andeson
Regia: Bryan Fuller e Michael Green



Ho iniziato a vedere questa serie tratta dal romanzo omonimo di Neil Gaiman (che non ho letto) con un po’ di scetticismo, in quanto la trama   non mi convinceva molto: vecchi Dei contro nuovi Dei in giro negli USA mi prendeva poco, invece si è rivelata la serie più originale del 2018 (almeno finora). 
La prima puntata lascia un po’ perplessi, e anche la seconda non risulta del tutto chiara : di certo chi ha letto il libro avrà trovato meno difficoltà, ma in seguito le cose iniziano a capirsi.
Shadow Moon (che nome romantico!) esce di galera in concomitanza con la morte della moglie Laura per un incidente stradale, e in aereo incontra un uomo misteriosissimo, Wednesday, che gli propone di lavorare per lui. Arrivato a casa, scopre che la moglie lo tradiva col suo migliore amico; parte così insieme a Wednesday in giro per gli USA, dove incontrerà creature strabilianti, ovvero queste divinità del passato che non vogliono essere soppiantate dai nuovi Dei e anche questi ultimi.
Intanto la moglie risorge e grazie all’aiuto di un leprecauno cercherà di riconciliarsi col marito, inseguendolo nelle sue peripezie on-the –road.  
Il telefilm si dirama in varie direzioni: alcune storie che ci vengono mostrate sembrano distaccate dalla storyline principale.
 Si viene catturati da immagini sbalorditive e in parte inaspettate che ci mostrano le antiche divinità in azione : riconoscibile facilmente Anubi, qualche perplessità sull’identità divinità femminile orientale, mistero sulle tre vecchie sorelle. Per capire chi fossero ho dovuto cercare su internet! Nel corso delle puntate vengono mostrate molte altre divinità più o meno famose. Chi sarà Wednesday? Se si presta attenzione viene detto in una delle prime puntate. 



Interessanti anche i villains, i cosiddetti “nuovi Dei”: il ragazzo tecnologico e Media, interpretata da una Gillian Anderson trasformista assolutamente irriconoscibile. Memorabile la scena in cui assomiglia a David Bowie. 


Una serie corale dunque; il protagonista non è onnipresente, anzi spesso gli altri personaggi gli rubano la scena.
La storia è molto simbolica, non c’è solo lo scontro passato/presente ma anche riferimenti alla società contemporanea nei suoi aspetti più crudi, specie l’odio verso i più deboli come gli immigrati, simboleggiata da una scena in una delle ultime puntate, ma non posso dire di più per non spoiler are troppo!
Se gli effetti speciali sono un po’ al risparmio, scenografia e fotografia sono pienamente al servizio della storia, un esempio di versatilità si ritrova nell’ultima puntata dove appare una divinità poco nota e molto … colorata.
Anche la colonna sonora è molto versatile, passa per vari stili musicali.
Bene anche il montaggio e la recitazione: gli attori sono molto bravi, specie Ian McShane (Wednesday) che ha una faccia espressivissima.
Consiglio vivamente questa serie, ma solo a chi non si lascia impressionare: ci sono scene un po’ fortine.
Stanno girando la seconda stagione, ma pare che i registi abbiano abbandonato per divergenze con la produzione (budget basso) e anche la Gillian Anderson (mi sa che ci ha preso l’abitudine a mollare le serie..), quindi speriamo che riescano a continuare a mantenere il livello della serie, perché basterebbe davvero poco per farla diventare da gioiellino a serie kitch.








martedì 11 settembre 2018


            BLOGTOUR EURIDICE: PRIMA TAPPA










Titolo: Euridice
Autore: Romina Bramanti
Editore: Bakemono Lab
Genere: racconto illustrato
Illustratore: Laura Bazzechi
Formato: cartaceo
Prezzo: 14 euro
Disponibile su tutti gli store di libri (Amazon)


Benvenuti alla prima tappa del blogtour Euridice! Oggi presenteremo l'opera e conosceremo l'autrice e l'illustratrice.

Il volume, con copertina rigida, è impreziosito dalle illustrazioni di Laura Bazzechi e dalla versione inglese, leggibile rovesciando il libro, al contrario.

Quarta di copertina: Euridice si innamora perdutamente di Orfeo, figlio della musa Calliope. La musica di Orfeo incanta tutti ed Euridice sembra vivere solo per lui. Un giorno la donna viene morsa da un serpente e sprofonda negli Inferi dove, grazie all'aiuto di Persefone, apre gli occhi sulla vita che aveva appena lasciato.

Il significato di questa storia è leggibile su più livelli. Il mito, in particolare, non è una favola ma qualcosa di più potente, pervaso da un linguaggio simbolico che aiuta a incanalare le intuizioni insite nell’essere umano con l’obiettivo di trasformarle in conoscenza di qualcosa di più profondo di quel che la realtà mostra. Con estrema sensibilità Romina Bramanti riscrive questa eterna storia, la reinterpreta e ne ricolloca tutto il senso dal punto di vista di Euridice, facendo una profonda analisi dell’animo umano, servendosi di un linguaggio poetico che fa vibrare le emozioni nascoste fra le righe semplici.



Biografia  di Romina Bramanti

Nata nell’estate del 1977 a Viareggio, scrive da quando era bambina e non si annoia ancora.
Nel 2013, viene pubblicata la sua prima silloge intitolata ‘A cuore vivo’ (Giovane Holden Edizioni) Nel 2014 viene pubblicato il romanzo onirico ‘Il Custode dei Cuori’ (Giovane Holden Edizioni).
Nel 2017 vengono pubblicati alcuni racconti sull’antologia ‘Brevi Autori vol.4’(Associazione Culturale Bravi Autori.it).
Nel febbraio 2018 viene pubblicata la nuova silloge illustrata dall’artista Chiara Chiozzi,  ‘Metamorfosi del cuore’.
Fa parte del gruppo artistico TOF (Testo Originale a Fronte) con il quale organizza periodicamente rassegne poetiche e presentazioni di autori, ma non solo.  Entrata a far parte di Nati per Scrivere come socia. Fa parte dell’associazione culturale BraviAutori.it
Scrive e partecipa, alla stesura della rivista periodica: Menotre (Giornale dell’Associazione “L’uovo di Colombo” di Viareggio).
Ideatrice del contest fotografico #paroleinposa

Biografia di Laura Bazzechi

È nata a Firenze il 9 Marzo 1990 mostrando fin da bambina una spiccata propensione alle arti. Si diploma come Ceramista all'Istituto Statale d'Arte per la ceramica di Sesto Fiorentino. All'età di 19 anni si avvicina al mondo delle illustrazioni per l'infanzia, creando progetti personali e per terzi, convinta che il disegno in quanto "dono" abbia l'onere di trasmettere emozioni, avere un impatto di crescita e presa di consapevolezza sul mondo. Il suo stile cresce con lei e varia in base alle sue emozioni provate ed espresse. Frequenta tutt'ora l'università di Disegno industriale di Calenzano. Il suo motto è "ricerco la dolcezza e l'emozione" perché malgrado il fascino del mistero e dell'oscurità, la dolcezza rimane l'ingrediente indispensabile dei suoi disegni.


Non perdete la seconda tappa del blogtour , il 14 settembre su I mondi fantastici !

venerdì 7 settembre 2018




RECENSIONE: SEI PIETRE BIANCHE 
DI DAISY FRANCHETTO



Genere: fantasy onirico
Saga: Io sono Lunar vol II
Editore: Dark Zone
Pagine:328
Prezzo cartaceo: € 14
            ebook: € 0,99
Link: Amazon


Sei pietre bianche è il secondo volume della saga Io sono Lunar, ma è leggibile anche prima di aver letto “Dodici porte”. Il terzo volume s’intitola “Tre lacrime d’oro”.
La sinossi ufficiale:

Lunar è tornata. A tre anni dall’esperienza nella Casa e dalla violenza che l’ha messa di fronte a un duro processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che Lunar non conosce, e l’anello che le ricorda costantemente il legame con la Terra dei Morti. Dopo l’ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c’è l’amico Sinbad a ricordarle chi lei sia. Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele. Lunar e Sinbad, con l’aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali dimensionali rappresentati da sei lapidi bianche. Di nuovo un percorso che è insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti. Di nuovo avventure formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell’inconscio.


Sin dalle prime pagine si viene catapultati in questo mondo onirico, meravigliosamente pennellato da Daisy Franchetto, non per nulla detta la Signora dei sogni (questo anche grazie alle sue interviste onirico-psicologiche sul suo blog  The Daysyes, qui), avvincente e ricchissimo di simboli, la Dimensione parallela. Lunar e Sinbad partono alla ricerca di un fanciullo scomparso, Odilon, e s’imbattono in una serie di avventure che non li vede come unici protagonisti. I personaggi del romanzo infatti sono molteplici e tutti hanno ampio spazio, sono approfonditi e a tutto tondo: ci sono il re Sore e la regina Solog, gli angeli Fark e Amos, la perfida Selene ( Lunar e Selene: sarà un caso che i due personaggi abbiano un nome che richiami il nostro satellite?... uhm, non credo!) , la Nana Terrosa,  Altea, lo spirito guida di Lunar Sky (un lupo), il corvo Acrax, il misterioso Arghento che è un personaggio che mi ha incuriosito  molto… Tutti questi personaggi si muovono nelle Dimensioni parallele, e probabilmente mi sarei un po’ persa se non fosse stato per il bellissimo disegno
dell’Ovoide delle dimensioni, che rappresenta il mondo in cui si sviluppa la storia ed è mutuato dalla psicologia: si tratta infatti di una rappresentazione della psiche. Va da sé che ho trovato molto interessante e originale questa scelta. 
Come dicevo, in ogni capitolo, in ognuno degli strati di questo mondo che sono simboli di per sé, si possono cogliere molte metafore; il libro meriterebbe una rilettura approfondita per poter riflettere bene su ogni oggetto, ogni avvenimento: il ritmo infatti è avvincente, quasi non permette di soffermarsi anche se ci sono diversi brani introspettivi, non c’è solo azione. Lo stile è scorrevole, i dialoghi ben strutturati, i personaggi tutti interessantissimi e anche la scelta dei nomi mi è piaciuta. Sinbad ha lo stesso nome di un famoso personaggio delle favole, Sinbad il marinaio, ma non ho trovato parallelismi; inoltre  ci sono tre draghi che si chiamano Albedo, Nigredo e Rubedo, ovvero le tre fasi alchemiche che portano alla trasformazione della materia. Anche qui , illazioni a non finire!
Nel volume precedente, Dodici porte, è narrato il passato di Lunar, coi suoi traumi e la sua ricostruzione; qui è una donna sicura di sé e completa; nel terzo volume , Tre lacrime d’oro, scopriremo cosa farà per sistemare alcune situazioni maturate in questo libro centrale.
L’edizione è molto curata, la copertina di forte impatto è stata creata da Livia De Simone.

Intervistiamo , come d’abitudine, la scrittrice per saperne di più. 


1)      Ciao Daisy, grazie per aver accettato l’intervista su Infiniti Universi Fantastici. Parlaci un po’ di te e della tua passione per la scrittura.

Grazie a te per lo spazio.
Parlare di me è la cosa che mi riesce peggio, non so mai da dove iniziare. Potrei dirvi che professionalmente mi occupo delle persone e l’ho fatto in vari ambiti: comunità psichiatriche, colloqui individuali, scuole.
La passione per la scrittura è maturata nel tempo e si è concretizzata nove anni fa con la stesura del mio primo romanzo, Dodici Porte. Ho un rapporto ambivalente con questa arte. La adoro, ma mi spaventa, perché temo sempre di non riuscire a esprimere quello che vorrei. Prima di mettermi a scrivere, fisso sempre lo schermo con aria terrorizzata per un quarto d’ora. Poi penso alla storia, all’urgenza di raccontarla, e mi tuffo.

2)     Sei d’accordo con la recensione, vuoi aggiungere qualcosa?

La recensione è bellissima e non posso che ringraziarti. Hai colto in pieno l’idea che avevo nella testa quando ho composto la trilogia: creare un’opera fantastica con un doppio fondo. Ogni elemento ha almeno un paio di interpretazioni diverse, nomi e simboli sono scelti appositamente per andare a comporre un disegno nascosto.

3)     L’Ovoide delle dimensioni: a cosa ti sei ispirata?

Per l’Ovoide mi sono ispitarata all’opera di Roberto Assagioli e alla sua Psicosintesi, che è stata la mia materia di studio negli ultimi sedici anni.
Assagioli aveva concepito uno schema della psiche rapprensentato da un ovoide, io ho tradotto le varie parti di questo schema e le ho trasformate in un mondo fantastico.

4)     I nomi dei personaggi sono frutto di una precisa scelta? I nomi di Lunar e Selene sono volutamente contrapposti?

I nomi hanno tutti un preciso significato. Molti nomi della trilogia si richiamano alla simbologia lunare con le sue divinità e i suoi miti, questo perché uno dei temi presenti è il Femminile. La Luna ha molte declinazioni e significati, Lunar e Selene ne incarnano due.

5)      I tre draghi alchemici simboleggiano la costituzione di qualcosa di nuovo?

Sì, sono la rappresentazione della trasformazione che, passando per la decomposizione, arriva a una rinascita. Questo è un altro tema a me molto caro, tutto si trasforma.

6)     Come consigli di leggere i tre volumi? In fila o anche partendo dal secondo come ho fatto io? “Sei pietre bianche “ è stato scritto per primo?

L’ordine, se si considera la scrittura, è: Dodici Porte, Sei Pietre Bianche e Tre Lacrime d’Oro. Ma io ho lavorato perché Sei Pietre Bianche fosse “indipendente” da Dodici Porte, che è un libro delicato, visto che tratta di violenza sessuale, anche se ho cercato di farlo nel modo più delicato possibile.
Consiglierei di partire da Sei Pietre Bianche, se si preferisce una lettura più dinamica, mentre consiglierei Dodici Porte a chi ha voglia di qualcosa di più introspettivo.

7)      Progetti futuri?

Ho concluso da poco il mio quarto romanzo, collegato alla trilogia, ma indipendente. É la storia del figlio di Lunar, si torna nell’Ovoide, ma andiamo a scoprire Cirklo Tempo, l’unica Dimensione Errante.
Ho in cantiere il progetto per un illustrato a cui tengo molto e spero veda presto la luce.
E poi ho iniziato a scrivere qualcosa di nuovo, che in parte si discosta da ciò che ho scritto finora. Sarà un romanzo più duro, più macabro ed è collegato alla tragedia della donne assassinate in Messico nella città di Ciudad Juarez.

Grazie a Daisy per essere stata con noi, alla prossima!

Grazie a voi per questo spazio.

In conclusione, consiglio a tutti la lettura di questo fantasy molto originale.