Libri, film, fumetti, cartoni animati, serie tv, ma anche il passato e la Storia: sono infiniti gli Universi in cui navigare e perdersi, mondi di fantasia oppure realtà che si confonde col mito e la leggenda.
sabato 29 settembre 2018
100MILA POETI PER IL CAMBIAMENTO
Anche quest'anno Infiniti universi fantastici partecipa alla manifestazione mondiale 100 mila poeti per il cambiamento, un progetto internazionale ideato dai poeti Michael Rothenberg e Terri Carrion, che si svolge a fine settembre di ogni anno in tutto il mondo, con letture di poesia, musica, letteratura, performances, installazioni, proiezioni video e altre espressioni artistiche, nello spirito di un incontro globale per riaffermare i valori comuni per la pace, la sostenibilità, la giustizia, la solidarietà.
Quest'anno abbiamo deciso di partecipare segnalando alcune raccolte poetiche di autori italiani.
Loriana Lucciarini ha scritto varie raccolte poetiche, tra cui "I legami sottili dell'anima". Tutte le informazioni sono reperibili sul suo blog "Scintille d'anima".
"Giovani inversi" di Romina Lombardi, Nps edizioni, in uscita proprio in questi giorni a Firenze Libro Aperto è una raccolta di poesie che fa parte del Progetto giovani di Nati per scrivere, poesie contro il bullismo e la solitudine dei giovani. Link: Amazon .
"Come vento sul monte" è una raccolta di poesie di Alessandra Carnovale, Flower Ed edizioni, incentrata sui sentimenti ai tempi dei social e della precarietà. Recensione qui. Link: Amazon.
Due raccolte poetiche di Ensemble editore: "L'esperienza della vita" di Maurizio Mazzurco e "Un paradiso per Icaro" di Chiara Rantini. Link : Ensemble .
"Le Mezzelane" ha un ampio catalogo di raccolte poetiche, nel suo sito c'è uno spazio dedicato: lo Spazio Poesia.
Tra le sillogi ricordo "La pelle non dimentica" vol 1, in cui ci sono cinque poesie di Alessandra Leonardi (me!), e vol 2, i cui proventi andranno in beneficenza. Link: qui.
Per concludere in bellezza segnaliamo il blog di Matteo Cotugno, poeta e grande divulgatore della poesia, a questo link.
Al prossimo anno con tante altre poesie!
giovedì 27 settembre 2018
SEGNALAZIONE:AMORI DEFUNTI
DI LAFCADIO HEARN
Genere: horror, gotico
Editore: Adiaphora
Data di uscita: 16/07/2018
Pagine: 220
Prezzo cartaceo: € 14
ebook: € 1,99
link cartaceo: sito Adiaphora
ebook: Amazon
Tradotti per la prima volta in Italia, i racconti creoli contenuti in questa antologia hanno contribuito a dar vita alla New Orleans decadente e malinconica che, grazie alla letteratura gotica, affascina da secoli tutto il mondo.
Di recente abbiamo parlato di Lafcadio Hearn proprio qui sul blog, con la recensione di Principesse e Mononoke che l'autore greco scrisse col suo "nome giapponese", Yakumo Koizumi. Ebbene, Adiaphora ha pubblicato una nuova raccolta di racconti di ispirazione creola dell'autore intitolata Amori defunti, le cui liriche traggono ispirazione dalle figure di Amore e Morte in quanto unite da un inevitabile e macabro destino.
" Dove mi era parso di osservare uno spettacolo, vidi soltanto un torreggiante mausoleo, e seppi che il profumo della notte altro non era che l’alito di fiori morenti sulle tombe!"
Colmi di malinconia e mistero, pervasi dalla duplice idea di Amore e Morte, infestati da fantasmi, antiche divinità e bellissime donne defunte, i brevi racconti fantastici che Lafcadio Hearn scrisse nel decennio in cui soggiornò a New Orleans sono un inno alla letteratura gotica e danno vita a quell’immagine pittoresca della città che ancora oggi pervade la cultura popolare. A lungo dimenticati, questi racconti sovrannaturali vennero riscoperti molti anni più tardi da amici e ammiratori dell’autore e pubblicati nell’antologia postuma Fantastics and Other Fancies.
Per la prima volta in Italia, in edizione da collezione con testo originale a fronte, una selezione dei migliori racconti creoli di Hearn, scrittore il cui stile esercitò un potente influsso su autori del calibro di H.P. Lovecraft e registi come Masaki Kobayashi.
Lafcadio Hearn, eccentrico, nomade ed esotico, si discosta ancora di più dal reame del reale e, con la somma maestria di un poeta sensibile, intesse fantasie impossibili per un autore pragmatico.
H.P. LOVECRAFT
Scrittore
lunedì 24 settembre 2018
BLOGTOUR
“ANIME CONTRO”, 6° TAPPA:
LA RECENSIONE
Titolo: Anime contro
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: NPS Edizioni
Genere: narrativa
Formato: Cartaceo e ebook
Editore: NPS Edizioni
Genere: narrativa
Formato: Cartaceo e ebook
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 2,99 euro (ebook)
Pagine: 144 (cartaceo)
Sito autore: www.alessiodeldebbio.it
Blog: www.imondifantastici.blogspot.it
Pagina fb: www.facebook.com/alessio.deldebbio
Pagine: 144 (cartaceo)
Sito autore: www.alessiodeldebbio.it
Blog: www.imondifantastici.blogspot.it
Pagina fb: www.facebook.com/alessio.deldebbio
Sito
editore: www.npsedizioni.it
Disponibile dal 1 ottobre 2018.
Disponibile dal 1 ottobre 2018.
La trama: È Natale e in una Viareggio addobbata a festa si
incrociano le vite di quattro ragazzi in bilico tra adolescenza e età adulta,
quattro anime in cerca del loro posto nel mondo. Jonathan, l’amico che tutti
vorrebbero e che teme di non essere niente più di quello che gli altri si
aspettano da lui; Francesca, saggia e riflessiva, schiava di un doloroso
passato da cui non riesce a liberarsi; Leonardo, il grande correttore,
costretto a reggere sulle sue giovani spalle il peso di una famiglia che non
funziona, e Veronica, solare e pasticciona, innamorata della vita e di un sogno
d’amore. Quattro storie che si intrecciano, si influenzano, si sostengono l’un
l’altra, tra incontri e feste al bar del gruppo, l’amato “Delafia”, amori non
corrisposti e sogni per un futuro incerto. sono loro, i ragazzi di oggi, contro
se stessi e contro la vita, che a volte non è come l’avevano immaginata. Ma non
per questo hanno deciso di rinunciare a credere e a lottare.
Questa volta parliamo di … universi
fantastici un po’ diversi dai generi che di solito recensiamo qui su IUF: il mondo degli adolescenti. “Anime contro” di
Alessio Del Debbio insieme a “Giovani inversi” di Romina Lombardi (prossimamente
recensito qui sul blog), rientrano nel Progetto Giovani di Nati per scrivere, un
progetto che si ripropone di avvicinare i giovani di oggi, sempre più soli con
le loro tecnologie, alla lettura, e fare breccia nel
loro cuore tecnologizzato parlando il loro linguaggio, scavando nei sentimenti
e tirando fuori anche quelli scomodi.
Amore, amicizia,
difficoltà della crescita, bullismo e diversità: “Anime contro” e “Giovani
inversi” affrontano la questione, ciascuno con il proprio linguaggio, sviscerando
le gioie e i dolori del crescere.
I protagonisti
di “Anime Contro” sono quattro diciottenni alle prese col passaggio all’età
adulta, devono spiccare il volo ma ognuno di loro ha dei pesi che li
ostacolano. Sì, perché il romanzo non è un’allegra rappresentazione di giovani
scanzonati, al contrario sviscera problematiche reali, dilemmi seri e anche
gravi, e lo fa con un linguaggio scorrevole, fresco ma mai semplicistico,
sempre altamente comunicativo, anche quando si fa più duro e realistico. Non
mancano i momenti leggeri e di svago, perché questo è innanzitutto un romanzo
sull’amicizia che lega i giovani, amicizia
che è un’ancora nel mare delle incertezze del presente e del futuro e a
volte si confonde con l’amore, perché i
confini tra tipi di sentimenti non sempre sono ben definiti. A sua volta
l’amore fa presto a diventare indifferenza, com’è tipico nelle fasi
adolescenziali (e non solo!).
Ogni
personaggio, anche quelli secondari, è ben delineato e ha sue proprie
caratteristiche: Jonathan è il più scapestrato, è fidanzato con la ricca Laura,
non sa bene cosa fare del suo futuro ma nel presente si impegna a essere un
ottimo amico, accorrendo sempre quando c’è bisogno di lui. Leonardo ha una
situazione familiare molto difficile, la madre non sta bene , la sorella Luna è
molto fragile e cerca amore dove non c’è, e inoltre hanno problemi economici.
Francesca è riflessiva, comprensiva, responsabile ma nasconde un triste
segreto. Veronica è oppressa dai genitori e dal fratello, cerca il principe
azzurro, si prende cotte facilmente ma non è disposta a farsi mettere i piedi
in testa.
Gli
adulti, i genitori soprattutto, non sempre sono un punto di riferimento su cui
contare, anzi spesso rappresentano un problema, come in effetti succede nelle
tantissime famiglie disfunzionali di oggi ma anche del passato.
Sono
personaggi molto veri, reali,come reali sono i sentimenti che provano e le
situazioni in cui si trovano. Leggendo il libro mi sono intenerita nel ricordare
alcuni episodi della mia ahimè ormai lontana adolescenza.
I
quattro ragazzi si incontrano al bar Delafia, dove il barista Max fa… il
barista, ovvero ascolta e dà qualcosa da bere quando serve! Il bar fa un po’ da
cardine ai giri dei ragazzi, e chi non ha mai avuto un bar o un pub come punto
d’appoggio in cui convergere dopo essere andati a esplorare il mondo?
Il
romanzo è ambientato a Viareggio (LU), città dell’autore Alessio Del Debbio, ma
potrebbe essere qualunque altro luogo perché il romanzo tocca temi universali,
comuni ai giovani di tutta Italia. La città è ben rappresentata con punti di
riferimento precisi in cui i ragazzi agiscono, il che contribuisce a un
realismo ancora maggiore.
Ogni
capitolo segue le avventure dei ragazzi uno a uno, come un riflettore che mette
in evidenza questo o quel personaggio, il tutto in modo molto armonico e ben
incastrato nello sviluppo della trama. L’autore riesce a tenere sempre viva
l’attenzione del lettore, grazie agli sviluppi della trama e ai vari colpi di
scena che si dipanano nel corso della storia.
L’edizione
è molto curata, e la cover di Mala Spina molto evocativa: le sagome colorate di
quattro ragazzi, colori che rappresentano le tante sfumature delle loro
emozioni, si abbracciano compatti, come a voler affrontare la vita e il futuro
tutti insieme, anche quando questo futuro è incerto e confuso: sull’amicizia
potranno sempre contare.
Un
romanzo perfetto per gli adolescenti, ma che apprezzeranno anche gli adulti,
perché in fondo paura del futuro e
incertezze ce le abbiamo anche noi “grandi”, ma sappiamo che possiamo contare
sui nostri amici.
venerdì 21 settembre 2018
DOPPIA
RECENSIONE: HANDMAID’S TALE , SERIE TV 1° E 2° STAGIONE
E ROMANZO
Genere:
distopico
N.
stagioni: 2- continua
Puntate:
10 + 13
Anno:
2017, 2018
Produzione:
MGM, Stati Uniti
Rete
italiana: Tim Vision
Cast:
Elizabeth Moss, Joseph Fiennies, Yvonne Strahovsky
Autrice:
Margareth Atwood
Genere:
distopico
Anno
di uscita: 1985
Editore:
Ponte alle Grazie
Pagine:
398
Prezzo
di copertina: € 14,90
Link: Amazon
Come
già mi è successo in altri casi, tipo per GoT, ho visto prima la 1° stagione
della serie tv e poi, fomentatissima, ho letto anche il libro (o i libri, nel
caso delle Cronache del ghiaccio e del fuoco).
La
prima puntata di Handmaid’s Tale mi ha
lasciato a dir poco basita, soprattutto per la scena dell’accoppiamento rituale
inserita oltretutto in un contesto di primo acchito poco chiaro. Pian piano,
proseguendo la visione, l’affresco creato dalla scrittrice canadese Margareth Atwood e portato sullo schermo
dalla MGM diviene sempre più chiaro.
E
si resta agghiacciati.
Il
futuro immaginato dall’autrice non è ambientato in un’epoca molto lontana. In questo mondo, dove gli USA
sono stati sostituiti dalla Repubblica di Galaad dopo una guerra civile, vige
una legge “ biblica”, in cui gli uomini comandano e le donne ubbidiscono,
divise in rigide classi : le Ancelle, di cui la protagonista June fa parte,
hanno il compito di procreare al posto delle mogli sterili , e sono vestite di
rosso scuro. Dopo un addestramento da parte delle Zie, vestite di marrone, alle
ragazze viene cambiato nome; June è assegnata alla famiglia del comandante Fred Waterford ( e di sua moglie Serena
Joy) così diventa Difred, ovvero
“proprietà di Fred”. Le mogli, tutte
vestite di verde, possono solo curare le piante e fare la maglia: nessuna donna
può più leggere. Il compito delle sguattere tocca alle Marta, vestite di
grigio; poi ci sono le Economogli, quelle per gli uomini meno abbienti. Infine
ci sono gli Occhi, uomini che vigilano su tutto.
Il cibo scarseggia, c’è una guerra lontana di
cui arrivano poche notizie; non si riesce a scappare (ma una ancella ce la
farà, riparando in Canada), quelle che sgarrano troppo vengono mandate alle
miniere dove muoino di stenti e malattie.
Questo
orrore è appena iniziato: June è tra le prime donne nel nuovo regime a dover
essere addestrate per il loro compito di procreatrici. Durante la prima
stagione assistiamo a una serie di flashback dove June ricorda la sua vita
prima della presa di potere dei Comandanti, suo marito Luke e la sua
figlioletta, che non sa più dove sia finita, e com’era la vita di tutti i giorni;
le cose poi iniziano a cambiare in modo piuttosto repentino, senza che nessuno
faccia nulla. La prima cosa: le donne non possono più lavorare né avere una paga.
I loro conti passano nelle mani dei mariti (o padri, o fratelli). Da qui alla
deriva più totale: June e la famiglia hanno cercato di scappare subito, ma
vengono catturati.
Non
è una serie molto action, anzi ci sono delle scene lente, ma non ci si annoia
mai perché non si riesce a credere a ciò che si vede, si vorrebbe capire di
più, sapere come sia stato possibile arrivare a questo: evidentemente quel che viene mostrato non
sembra così impossibile e lontano, a nessuno di noi.
Tutto
questo mondo però, come tutti i regimi, ha le sue pecche, le sue crepe, le sue
contraddizioni: ed è qui che si fonda la speranza di June che un giorno tutto
finirà.
Interessanti
i numerosi richiami alla società moderna (l’immigrazione), agli Stati
teocratici e ad alcuni estremismi
maschilisti che tuttora resistono (le donne devono solo obbedire e fare figli).
Inoltre
l’interpretazione degli attori è ottima, magistrale la protagonista , Elizabeth
Moss.
Il
romanzo è stata un’altra sorpresa, innanzitutto quando ho visto che è uscito
nel 1985. Nonostante siano trascorsi tutti questi anni, il romanzo sembra
scritto ai nostri giorni per la freschezza, lo stile crudo e diretto e
soprattutto per l’uso del tempo
presente, una narrazione dal punto di vista di June/Difred che ci fa scoprire
attraverso i suoi occhi cosa accade attimo per attimo, quello che la circonda,
dai dettagli agli avvenimenti più importanti.
La
prima stagione è praticamente uguale al libro, sono state modificate solo
alcune cose , modernizzandole e migliorandole, ad es nel libro Fred e Serena
sono due vecchi, qui invece sono abbastanza giovani: se c’è un’epidemia di
sterilità non c’è bisogno di mostrare personaggi vecchi, mi è parsa una scelta
oculata e non solo perché i personaggi giovani hanno più appeal.
Quel
che muta è il finale. La storia nel libro viene presentata da subito come un
diario di questa donna, June, trovato in una data località molti anni dopo la
caduta Gilead, e
SPOILER
nel finale si svolge una conferenza dove si
cerca di fare chiarezza su quel lontano e misterioso periodo.
FINE
SPOILER
La
seconda stagione dunque è completamente frutto delle idee degli sceneggiatori;
è una coerente continuazione della prima, anche se ha qualche lentezza più
evidente e un finale di cui mi sono capacitata poco, per trovare un senso ci ho
dovuto pensare e consultarmi con amici e parenti!
Curiosità: era già stato tratto un film da questo libro nel 1990. Per maggiori dettagli, vedi qui.
Senz’altro
una delle serie migliori degli ultimi anni, ha anche vinto numerosi Emmy e
altri riconoscimenti, e che consiglio anche se metto in guardia: è angosciante.
Consiglio
anche il libro, attualissimo e coinvolgente, si può leggere sia prima che dopo
la visione della 1° stagione.
La
3° stagione è stata confermata, ma al
momento non si sa quando ne di quanti episodi sarà; in giro sul web per i più
curiosi ci sono alcune anticipazioni!
Sia
lode!
martedì 18 settembre 2018
RECENSIONE:
VENUTI DAL MARE
di Gianluca Malato
Genere:
horror, storico, mitologico, libri per ragazzi
Editore:
NPS
Pagine:
122
Link
: Amazon
Sito
Nps: www.npsedizioni.it
Trapani, inizi del
Novecento. Giuseppe Nicosia è il primo flautista dell'orchestra del
Conservatorio. Per lui, la musica è tutto. Durante un temporale, viene
aggredito da una bizzarra creatura, proprio nel cuore della sua città. Convinto
di aver sognato, Giuseppe prova a cacciare dalla mente il pensiero di
quell'essere, ma nuove apparizioni lo convincono che la minaccia è reale. Con
l'aiuto di un cacciatore e di un pescatore, Giuseppe indaga per scoprire il
mistero che circonda le creature venute dal mare, prima che la tempesta da loro
scatenata travolga Trapani e la Sicilia intera.
Ho
voluto leggere questo libro perché incuriosita dal mix storia-mito-horror con ambientazione
siciliana, nello specifico la storia si svolge nella bellissima Erice dove sono stata qualche tempo fa, e debbo dire
di essere rimasta ampiamente soddisfatta.
Vista da Erice |
Il castello di Venere a Erice |
Stradina a Erice |
I
personaggi sono tutti ben delineati e dotati di una forte personalità. I tre
uomini che si uniscono per cercare di combattere i mostri sono tre tipi che più
distanti tra loro non possono essere (un musicista, un cacciatore e un
pescatore), eppure riescono ad andare oltre le proprie differenze per lottare
insieme e salvare l’umanità, e questo è già un bel messaggio presente nel
libro.
Le
avventure sono ben inserite nel contesto storico (siamo ai primi del ‘900) e
geografico: il mare, le stradine di Erice, il paesaggio…
Il
richiamo alla mitologia e alle conoscenze pitagoriche arricchisce la storia:
chi sono questi esseri terribili che vengono dal mare? Perché non se ne ha
memoria in nessun testo? In che modo si potranno sconfiggere? Tutte domande che
troveranno risposta col dipanarsi della trama.
La
musica e l’arte sono le vere protagoniste di questo romanzo: il messaggio è
molto chiaro, le arti come appunto la
musica salveranno il mondo.
Lo
stile è scorrevole, la storia è molto ben equilibrata in tutte le sue parti.
L’edizione
è molto curata, d’impatto la copertina tendente al verde (un richiamo ai
mostri) realizzata da Marco Pennacchietti.
Il
contributo horror si limita alle misteriose e fameliche creature che sbucano
dal mare, ma non ci sono scene particolarmente cruente e splatter, così il
libro è perfettamente adatto a un pubblico di lettori anche molto giovani,
direi da 9-10 anni in su.
Ora
rivolgiamo qualche domanda all’autore, Gianluca Malato.
1) Ciao
Gianluca, benvenuto su Infiniti universi fantastici. Ci parli un po’ di te e
della tua passione per la scrittura? Cosa hai pubblicato oltre a “Venuti dal
mare”?
Ciao e
grazie per l'ospitalità! Che dire di me... sono nato in Sicilia 32 anni fa, poi
mi sono spostato a Roma dove mi sono laureato in Fisica Teorica e ora lavoro
nel settore informatico. Per metà della mia vita ho coltivato l'amore per la
scrittura e continuerò a farlo finché potrò, oltre alla musica, che sta
ritornando a far parte della mia vita. "Venuti dal mare" è il mio
decimo libro. Prima di questo ho pubblicato diversi romanzi e racconti di
genere fantastico, prevalentemente fantasy e horror.
2) Com’è nato
“Venuti dal mare”?
Sono passati
molti anni. 14, per l'esattezza. L'idea iniziale era quella di un musicista in
grado di uccidere i mostri con la sua musica. Il resto è venuto fuori da sé.
3) Parchè hai
scelto di ambientarlo ai primi del ‘900?
Perché
mi sembrava un'ambientazione suggestiva per la storia. Ho visto delle vecchie
fotografie di Trapani in quell'epoca e mi sono piaciute tantissimo.
4) Domanda spoiler!
Mi
sono chiesta come mai non appaia anche Poseidone, visto che i mostri sono stati
relegati nel suo regno d Zeus…
C'erano
già abbastanza creature mitologiche J No,
scherzo. In realtà non ci avevo pensato. Magari, chissà, se ne può fare
qualcosa in un possibile sequel.
5) Quanto è
importante per te la musica?
Molto
importante. Prima di fare lo scrittore volevo fare il compositore e ora sto
facendo entrambe le cose. La musica è una forma d'arte che coniuga la
creatività e la razionalità in una forma unica e questo è straordinario. Per
questo la adoro.
6) Stai scrivendo qualcosa di nuovo adesso?
Sto
lavorando al racconto per la nuova antologia NPS e dopo ricomincio a scrivere
un romanzo noir che ho interrotto.
Grazie
per essere stato con noi, alla prossima!
Credits foto di Erice : Alessandra Leonardi
venerdì 14 settembre 2018
RECENSIONE SERIE TV: AMERICAN GODS
1° STAGIONE
Genere:
urban fantasy , mitologico
Stagioni:
1- segue
Puntate
1° stagione: 8
Produzione:
Usa , GB (Starz)
Rete
di trasmissione italiana: Amazon video
Cast:
Rick Whittle, Emily Browning, Ian McShane, Gillian Andeson
Regia:
Bryan Fuller e Michael Green
Ho
iniziato a vedere questa serie tratta dal romanzo omonimo di Neil Gaiman (che
non ho letto) con un po’ di scetticismo, in quanto la trama non mi
convinceva molto: vecchi Dei contro nuovi Dei in giro negli USA mi prendeva
poco, invece si è rivelata la serie più originale del 2018 (almeno finora).
La
prima puntata lascia un po’ perplessi, e anche la seconda non risulta del tutto
chiara : di certo chi ha letto il libro avrà trovato meno difficoltà, ma in
seguito le cose iniziano a capirsi.
Shadow
Moon (che nome romantico!) esce di galera in concomitanza con la morte della
moglie Laura per un incidente stradale, e in aereo incontra un uomo
misteriosissimo, Wednesday, che gli propone di lavorare per lui. Arrivato a
casa, scopre che la moglie lo tradiva col suo migliore amico; parte così insieme
a Wednesday in giro per gli USA, dove incontrerà creature strabilianti, ovvero
queste divinità del passato che non vogliono essere soppiantate dai nuovi Dei e
anche questi ultimi.
Intanto
la moglie risorge e grazie all’aiuto di un leprecauno cercherà di riconciliarsi
col marito, inseguendolo nelle sue peripezie on-the –road.
Il
telefilm si dirama in varie direzioni: alcune storie che ci vengono mostrate
sembrano distaccate dalla storyline principale.
Si viene catturati da immagini sbalorditive e
in parte inaspettate che ci mostrano le antiche divinità in azione :
riconoscibile facilmente Anubi, qualche perplessità sull’identità divinità
femminile orientale, mistero sulle tre vecchie sorelle. Per capire chi fossero
ho dovuto cercare su internet! Nel corso delle puntate vengono mostrate molte
altre divinità più o meno famose. Chi sarà Wednesday? Se si presta attenzione
viene detto in una delle prime puntate.
Interessanti
anche i villains, i cosiddetti “nuovi Dei”: il ragazzo tecnologico e Media,
interpretata da una Gillian Anderson trasformista assolutamente
irriconoscibile. Memorabile la scena in cui assomiglia a David Bowie.
Una
serie corale dunque; il protagonista non è onnipresente, anzi spesso gli altri
personaggi gli rubano la scena.
La
storia è molto simbolica, non c’è solo lo scontro passato/presente ma anche
riferimenti alla società contemporanea nei suoi aspetti più crudi, specie
l’odio verso i più deboli come gli immigrati, simboleggiata da una scena in una
delle ultime puntate, ma non posso dire di più per non spoiler are troppo!
Se
gli effetti speciali sono un po’ al risparmio, scenografia e fotografia sono
pienamente al servizio della storia, un esempio di versatilità si ritrova
nell’ultima puntata dove appare una divinità poco nota e molto … colorata.
Anche
la colonna sonora è molto versatile, passa per vari stili musicali.
Bene
anche il montaggio e la recitazione: gli attori sono molto bravi, specie Ian
McShane (Wednesday) che ha una faccia espressivissima.
Consiglio
vivamente questa serie, ma solo a chi non si lascia impressionare: ci sono
scene un po’ fortine.
Stanno
girando la seconda stagione, ma pare che i registi abbiano abbandonato per
divergenze con la produzione (budget basso) e anche la Gillian Anderson (mi sa
che ci ha preso l’abitudine a mollare le serie..), quindi speriamo che riescano
a continuare a mantenere il livello della serie, perché basterebbe davvero poco
per farla diventare da gioiellino a serie kitch.
martedì 11 settembre 2018
BLOGTOUR EURIDICE: PRIMA TAPPA
Titolo: Euridice
Autore: Romina Bramanti
Editore: Bakemono Lab
Genere: racconto illustrato
Illustratore: Laura Bazzechi
Formato: cartaceo
Prezzo: 14 euro
Disponibile su tutti gli store di libri (Amazon)
Benvenuti alla prima tappa del blogtour Euridice! Oggi presenteremo l'opera e conosceremo l'autrice e l'illustratrice.
Il volume, con copertina rigida, è impreziosito dalle illustrazioni di Laura Bazzechi e dalla versione inglese, leggibile rovesciando il libro, al contrario.
Quarta
di copertina: Euridice si
innamora perdutamente di Orfeo, figlio della musa Calliope. La musica di Orfeo
incanta tutti ed Euridice sembra vivere solo per lui. Un giorno la donna viene
morsa da un serpente e sprofonda negli Inferi dove, grazie all'aiuto di
Persefone, apre gli occhi sulla vita che aveva appena lasciato.
Il significato di questa storia è
leggibile su più livelli. Il mito, in particolare, non è una favola ma qualcosa
di più potente, pervaso da un linguaggio simbolico che aiuta a incanalare le
intuizioni insite nell’essere umano con l’obiettivo di trasformarle in
conoscenza di qualcosa di più profondo di quel che la realtà mostra. Con
estrema sensibilità Romina Bramanti riscrive questa eterna storia, la
reinterpreta e ne ricolloca tutto il senso dal punto di vista di Euridice,
facendo una profonda analisi dell’animo umano, servendosi di un linguaggio
poetico che fa vibrare le emozioni nascoste fra le righe semplici.
Biografia di Romina Bramanti
Nata nell’estate del
1977 a Viareggio, scrive da quando era bambina e non si annoia ancora.
Nel 2013, viene
pubblicata la sua prima silloge intitolata ‘A cuore vivo’ (Giovane Holden
Edizioni) Nel 2014 viene pubblicato il romanzo onirico ‘Il Custode dei Cuori’
(Giovane Holden Edizioni).
Nel 2017 vengono
pubblicati alcuni racconti sull’antologia ‘Brevi Autori vol.4’(Associazione
Culturale Bravi Autori.it).
Nel febbraio 2018 viene
pubblicata la nuova silloge illustrata dall’artista Chiara Chiozzi, ‘Metamorfosi del cuore’.
Fa parte del gruppo
artistico TOF (Testo Originale a Fronte) con il quale organizza periodicamente
rassegne poetiche e presentazioni di autori, ma non solo. Entrata a far parte
di Nati per Scrivere come socia. Fa parte dell’associazione culturale
BraviAutori.it
Scrive e partecipa, alla
stesura della rivista periodica: Menotre (Giornale dell’Associazione “L’uovo di
Colombo” di Viareggio).
Ideatrice del contest
fotografico #paroleinposa
Biografia di Laura Bazzechi
È nata a Firenze il 9
Marzo 1990 mostrando fin da bambina una spiccata propensione alle arti. Si diploma
come Ceramista all'Istituto Statale d'Arte per la ceramica di Sesto Fiorentino.
All'età di 19 anni si avvicina al mondo delle illustrazioni per l'infanzia,
creando progetti personali e per terzi, convinta che il disegno in quanto
"dono" abbia l'onere di trasmettere emozioni, avere un impatto di
crescita e presa di consapevolezza sul mondo. Il suo stile cresce con lei e
varia in base alle sue emozioni provate ed espresse. Frequenta tutt'ora
l'università di Disegno industriale di Calenzano. Il suo motto è "ricerco
la dolcezza e l'emozione" perché malgrado il fascino del mistero e
dell'oscurità, la dolcezza rimane l'ingrediente indispensabile dei suoi
disegni.
Non perdete la seconda tappa del blogtour , il 14 settembre su I mondi fantastici !
venerdì 7 settembre 2018
RECENSIONE:
SEI PIETRE BIANCHE
DI DAISY FRANCHETTO
Genere:
fantasy onirico
Saga:
Io sono Lunar vol II
Editore:
Dark Zone
Pagine:328
Prezzo
cartaceo: € 14
ebook: € 0,99
Link: Amazon
Sei
pietre bianche è il secondo volume della saga Io sono Lunar, ma è leggibile
anche prima di aver letto “Dodici porte”. Il terzo volume s’intitola “Tre
lacrime d’oro”.
La
sinossi ufficiale:
Lunar è tornata. A tre anni
dall’esperienza nella Casa e dalla violenza che l’ha messa di fronte a un duro
processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più
una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e
lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che
Lunar non conosce, e l’anello che le ricorda costantemente il legame con la
Terra dei Morti. Dopo l’ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un
bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del
genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che
ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c’è l’amico Sinbad a ricordarle
chi lei sia. Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato
misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera
di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a
quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele. Lunar e Sinbad, con
l’aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce
dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali
dimensionali rappresentati da sei lapidi bianche. Di nuovo un percorso che è
insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti. Di nuovo avventure
formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell’inconscio.
Sin dalle prime pagine si viene catapultati in questo mondo onirico, meravigliosamente pennellato da Daisy Franchetto, non per nulla detta la Signora dei sogni (questo anche grazie alle sue interviste onirico-psicologiche sul suo blog The Daysyes, qui), avvincente e ricchissimo di simboli, la Dimensione parallela. Lunar e Sinbad partono alla ricerca di un fanciullo scomparso, Odilon, e s’imbattono in una serie di avventure che non li vede come unici protagonisti. I personaggi del romanzo infatti sono molteplici e tutti hanno ampio spazio, sono approfonditi e a tutto tondo: ci sono il re Sore e la regina Solog, gli angeli Fark e Amos, la perfida Selene ( Lunar e Selene: sarà un caso che i due personaggi abbiano un nome che richiami il nostro satellite?... uhm, non credo!) , la Nana Terrosa, Altea, lo spirito guida di Lunar Sky (un lupo), il corvo Acrax, il misterioso Arghento che è un personaggio che mi ha incuriosito molto… Tutti questi personaggi si muovono nelle Dimensioni parallele, e probabilmente mi sarei un po’ persa se non fosse stato per il bellissimo disegno
Come dicevo, in ogni capitolo, in
ognuno degli strati di questo mondo che sono simboli di per sé, si possono
cogliere molte metafore; il libro meriterebbe una rilettura approfondita per
poter riflettere bene su ogni oggetto, ogni avvenimento: il ritmo infatti è
avvincente, quasi non permette di soffermarsi anche se ci sono diversi brani
introspettivi, non c’è solo azione. Lo stile è scorrevole, i dialoghi ben
strutturati, i personaggi tutti interessantissimi e anche la scelta dei nomi mi
è piaciuta. Sinbad ha lo stesso nome di un famoso personaggio delle favole, Sinbad
il marinaio, ma non ho trovato parallelismi; inoltre ci sono tre draghi che si chiamano Albedo,
Nigredo e Rubedo, ovvero le tre fasi alchemiche che portano alla trasformazione
della materia. Anche qui , illazioni a non finire!
Nel volume precedente, Dodici
porte, è narrato il passato di Lunar, coi suoi traumi e la sua ricostruzione;
qui è una donna sicura di sé e completa; nel terzo volume , Tre lacrime d’oro,
scopriremo cosa farà per sistemare alcune situazioni maturate in questo libro
centrale.
L’edizione è molto curata, la
copertina di forte impatto è stata creata da Livia De Simone.
Intervistiamo , come d’abitudine,
la scrittrice per saperne di più.
1)
Ciao Daisy, grazie per aver
accettato l’intervista su Infiniti Universi Fantastici. Parlaci un po’ di te e
della tua passione per la scrittura.
Grazie a te per lo spazio.
Parlare di me è la cosa che mi
riesce peggio, non so mai da dove iniziare. Potrei dirvi che professionalmente
mi occupo delle persone e l’ho fatto in vari ambiti: comunità psichiatriche,
colloqui individuali, scuole.
La passione per la scrittura è
maturata nel tempo e si è concretizzata nove anni fa con la stesura del mio
primo romanzo, Dodici Porte. Ho un rapporto ambivalente con questa arte. La
adoro, ma mi spaventa, perché temo sempre di non riuscire a esprimere quello
che vorrei. Prima di mettermi a scrivere, fisso sempre lo schermo con aria
terrorizzata per un quarto d’ora. Poi penso alla storia, all’urgenza di
raccontarla, e mi tuffo.
2)
Sei d’accordo con la recensione,
vuoi aggiungere qualcosa?
La recensione è bellissima e non
posso che ringraziarti. Hai colto in pieno l’idea che avevo nella testa quando
ho composto la trilogia: creare un’opera fantastica con un doppio fondo. Ogni
elemento ha almeno un paio di interpretazioni diverse, nomi e simboli sono
scelti appositamente per andare a comporre un disegno nascosto.
3)
L’Ovoide delle dimensioni: a cosa
ti sei ispirata?
Per l’Ovoide mi sono ispitarata
all’opera di Roberto Assagioli e alla sua Psicosintesi, che è stata la mia
materia di studio negli ultimi sedici anni.
Assagioli aveva concepito uno schema
della psiche rapprensentato da un ovoide, io ho tradotto le varie parti di
questo schema e le ho trasformate in un mondo fantastico.
4)
I nomi dei personaggi sono frutto
di una precisa scelta? I nomi di Lunar e Selene sono volutamente contrapposti?
I nomi hanno tutti un preciso
significato. Molti nomi della trilogia si richiamano alla simbologia lunare con
le sue divinità e i suoi miti, questo perché uno dei temi presenti è il
Femminile. La Luna ha molte declinazioni e significati, Lunar e Selene ne incarnano
due.
5)
I tre draghi alchemici simboleggiano la
costituzione di qualcosa di nuovo?
Sì, sono la rappresentazione della
trasformazione che, passando per la decomposizione, arriva a una rinascita.
Questo è un altro tema a me molto caro, tutto si trasforma.
6)
Come consigli di leggere i tre
volumi? In fila o anche partendo dal secondo come ho fatto io? “Sei pietre
bianche “ è stato scritto per primo?
L’ordine, se si considera la
scrittura, è: Dodici Porte, Sei Pietre Bianche e Tre Lacrime d’Oro. Ma io ho
lavorato perché Sei Pietre Bianche fosse “indipendente” da Dodici Porte, che è
un libro delicato, visto che tratta di violenza sessuale, anche se ho cercato
di farlo nel modo più delicato possibile.
Consiglierei di partire da Sei
Pietre Bianche, se si preferisce una lettura più dinamica, mentre consiglierei
Dodici Porte a chi ha voglia di qualcosa di più introspettivo.
7)
Progetti futuri?
Ho concluso da poco il mio quarto
romanzo, collegato alla trilogia, ma indipendente. É la storia del figlio di Lunar,
si torna nell’Ovoide, ma andiamo a scoprire Cirklo Tempo, l’unica Dimensione
Errante.
Ho in cantiere il progetto per un
illustrato a cui tengo molto e spero veda presto la luce.
E poi ho iniziato a scrivere
qualcosa di nuovo, che in parte si discosta da ciò che ho scritto finora. Sarà
un romanzo più duro, più macabro ed è collegato alla tragedia della donne
assassinate in Messico nella città di Ciudad Juarez.
Grazie a Daisy per essere stata
con noi, alla prossima!
Grazie a voi per questo spazio.
In conclusione, consiglio a tutti
la lettura di questo fantasy molto originale.
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