martedì 29 gennaio 2019


NUOVA USCITA: ROMOLO, IL PRIMO RE
 - La fondazione di Roma tra realtà e leggenda
di FRANCO FORTE e GUIDO ANSELMI








Editore: Mondadori
Genere: storico
Data di uscita: 29 gennaio 2019
Pagine: 360
Prezzo di copertina: € 19
Link: Amazon 





Dal 29 gennaio, in libreria e sugli store online, il romanzo che racconta in modo crudo e disincantato la straordinaria storia della fondazione di Roma, che in bilico fra realtà, mito e leggenda, ci riporta nell'epoca primitiva che ha visto la lotta fra due gemelli per la nascita di una stirpe che avrebbe segnato l'inizio di una delle più importanti civiltà della Storia.





 Sono contentissima di segnalare l'uscita di questo romanzo che mi affascina tantissimo e senz'altro leggerò!

La trama del libro:



 In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città Eterna. La storia dietro quell’attimo fatale è però molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato. Perché la fondazione di Roma è un’avventura cruda e disperata, un’epopea di resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l’uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la Storia ricordi. Romolo, il primo re.

La pagina Facebook dedicata: Romolo - Il Primo Re  




Gli autori 


Franco Forte è nato a Milano nel 1962. Considerato uno dei più importanti autori di romanzi storici, ha pubblicato con Mondadori i due titoli della serie “Il romanzo di Roma”, Carthago (2009) e Roma in fiamme (2011), i gialli storici con protagonista il notaio criminale Niccolò Taverna Il segno dell’untore (2012) e Ira Domini (2014), oltre a Gengis Khan (2014) e al romanzo storico Caligola (2015). Nel 2016 e 2017 sono usciti Cesare l’immortale e Cesare il conquistatore, i due capitoli della saga che riporta in vita Giulio Cesare. Ha lavorato come autore delle serie TV Distretto di Polizia e RIS: Delitti imperfetti. Cura il “Giallo Mondadori” e “Urania”.




Guido Anselmi è nato a Vibo Valentia nel 1972, ma vive sulle sponde del Lago Maggiore. Laureato in ingegneria, ha vinto la trentanovesima edizione del premio WMI, indetto dalla rivista “Writers Magazine Italia”, ed è stato finalista al premio Bukowski 2016. Ha pubblicato diversi racconti sulla WMI, sullo speciale SF e nelle raccolte “365 Racconti per un anno” di Delos Digital.






Intervista a Franco Forte e Guido Anselmi


Partiamo subito, come amate dire voi scrittori, in medias res. Cosa deve aspettarsi un lettore che si accinga alla lettura del vostro Romolo?
Una bella sorpresa. Tutti conosciamo, fin dalla scuola, la leggenda della nascita di Roma e i personaggi che l’hanno animata, ma davvero poco è stato raccontato, almeno nella narrativa contemporanea, di quell’epoca remota. Noi abbiamo preso i personaggi leggendari e tutto ciò che ha un fondamento storico accertato e abbiamo cercato di ricostruire quel contesto primitivo. Un’impresa difficile, vista la scarsità delle fonti, ma affascinante per chi, come noi, ha dovuto ricostruire un intero mondo e le emozioni che lo pervadevano. Emozioni molto forti!

Primitivo è un aggettivo che ricorre spesso, associato al tempo nel quale il romanzo è ambientato. Dobbiamo aspettarci un Romolo sanguinario e bestiale?
Romolo è figlio del suo tempo, un’età oscura, dominata dalla forza e dalla violenza, dove l’unica legge era quella che consentiva di restare in vita. Ma Romolo non è solo questo, non potrebbe esserlo colui che ha dato inizio al più grande impero dell’antichità, no? Leggendo il libro crediamo si possa capire quanto questo personaggio, mitologico o meno, abbia segnato il destino di tutta l’umanità, non solo dei popoli italici.

Di certo non ha avuto vita facile, a partire dalla contesa con Remo.
La figura di Remo e il rapporto che Romolo aveva con lui è stato uno dei punti di partenza nel delineare la figura del nostro eroe. Pensiamo che nessun uomo, neppure il più arido e spietato, possa passare indenne alla tragedia di uno scontro fratricida e di certo Romolo non fa eccezione.

Un eroe ferito, quindi.
Edificare Roma ha richiesto un prezzo altissimo. La contesa con Remo è stata un momento terribile, ma di certo non l’unico che Romolo ha dovuto affrontare. È stato un lungo cammino, lastricato di dolore e privazioni, al quale tuttavia Romolo non ha sacrificato la propria natura più profonda e i propri ideali di giustizia.

Traspare dalle vostre parole un legame forte, quasi affettivo, con il personaggio che avete narrato.
E non potrebbe essere altrimenti; noi per primi abbiamo vissuto le sue imprese e le sue sconfitte, emozionandoci e disperandoci insieme a lui. Siamo convinti che dal romanzo questa partecipazione profonda raggiungerà anche i lettori.

Quanto è stato difficile scrivere un romanzo storico che racconta tuttavia una leggenda?
Una difficoltà che si è anche presto trasformata in opportunità. La leggenda di Romolo e Remo è stata rimaneggiata a più riprese, praticamente da tutti gli storici romani. Questo l’ha arricchita di particolari e dettagli, alcuni dei quali aggiunti con l’unico scopo di ammantarla di grandezza ed epicità. Una vera cuccagna per dei narratori!

Come vi siete regolati rispetto alla disomogeneità delle fonti?
Di base, abbiamo sempre cercato di riferirci alla versione canonica, che è poi anche quella più plausibile dal punto di vista storico. Poi, abbiamo riempito i “buchi” per costruire un arco narrativo più solido, e scelto le fonti che fornissero la versione più interessante e plausibile della leggenda. Magari, qualche volta, con le dovute “licenze poetiche”, scegliendo la versione della leggenda che privilegiasse la drammaticità degli eventi, il tutto in funzione del coinvolgimento del lettore. In fondo noi non siamo né storici né archeologi, il nostro mestiere è quello di regalare emozioni. E questa storia di emozioni ne fornisce in quantità!

lunedì 28 gennaio 2019



SEGNALAZIONE: 
LA MALEDIZIONE DEL VORTICE -PRIGIONIERI DEI SIGILLI INFRANTI di 
SIMONA MASTRANGELI






Genere: epic fantasy
Editore: Il Trampolino
Pagine: 373
Prezzo di copertina: € 15
Link: Iskoob   


Bentrovati lettori fantastici, oggi presentiamo il romanzo di Simona Mastrangeli,  I prigionieri dei sigilli infranti, primo volume della saga La Maledizione del vortice.

Questa è la sinossi:

Nessuno conosce la vera identità di Lord, Signore di Okein. Valoroso condottiero prima e Signore Nero poi, per portare a termine il proprio progetto di conquista delle Terre Selvagge è disposto a tutto, anche a distruggere sigilli antichi e liberare nel mondo creatura aberranti che riposavano nelle leggende e nella memoria degli uomini.
Cinque ragazzi, diversi per razza e idee, entrano in possesso di alcune pietre: sono le Pietre elementali, artefatti tanto potenti quanto pericolosi che donano ai proprietari una forza immensa, ma ne risucchiano la forza vitale.
I possessori delle Pietre sono l’ultima possibilità di salvezza dall’egemonia di Lord, ma i risentimenti, la diffidenza e le gelosie presenti nel gruppo rischiano di essere più pericolosi del tiranno stesso e sviarli dalla propria missione.
I prigionieri dei sigilli infranti, primo volume della trilogia la maledizione del vortice, è un epic fantasy dal duplice piano di lettura: alle avventurose vicende dei protagonisti, si affianca l’esplorazione dell’animo umano e della forza della natura.
I giovani eroi dovranno comprendere come l’armonia e la collaborazione siano l’unico modo per non soccombere al male che alberga in ogni creatura.


Lord, Signore di Okein, parla di sé in questo estratto:
«Io non sono il seme del male piantato in questo mondo. Io sono i fiori e i frutti del suo albero più rigoglioso, lo stendardo del pensiero della gente e la voce dei suoi popoli; sono loro, sono le folle, a essere le mie solide radici. Senza di loro adesso non sarei qui, a risplendere della fama di cui la mia malvagità mi ha ammantato.
Malvagità, perfezione, cambiamento… Quanto sono dissimili fra loro queste idee?
Non sono forse tutte figlie di una mente bastarda e ingorda che non sa mai dirsi sazia?
Io sono l’odio del mondo e l’oppio dei poveri. Sono la droga degli sprovveduti».



Questi sono i cinque protagonisti:




Scopriamo chi è Simona Mastrangeli dalla sua biografia:



Simona Mastrangeli nasce a Ferentino (Fr), il 28 ottobre del 1992. Durante percorso scolastico – si diploma al liceo scientifico con il massimo dei voti- riceve molti riconoscimenti letterari, come il premio Campiello Giovani Lazio, Anna Malfaiera della città di Fabriano, Premio Leoncini.
Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia con lode, intraprende la professione di Medico Chirurgo. Soggiorna per un periodo a Trondheim, in Norvegia, e a Bristol, in Inghilterra. Attualmente vive a Roma dove, nonostante la professione medica, non ha mai smesso di coltivare il suo interesse per la lettura e la scrittura.

Possiede un blog, Books On The Road, dove condivide le sue passioni letterarie: www.librifantasydisimonamastrangeli.wordpress.com .

Un blog davvero notevole  e ricco di articoli interessanti che vi consiglio personalmente.

Un articolo di approfondimento sul romanzo si trova nel suddetto blog qui.


venerdì 25 gennaio 2019



RECENSIONE: MEDITERRANEA  di  AA.VV.






Genere: fantasy, miti e leggende, storico, avventura
Editore: Italian Sword & Sorcery
Pagine: 300
Uscita: maggio 2018
Prezzo e-book: € 5,30



Finalmente un’altra antologia in cui il fantastico fa riferimento all’area mediterranea e ai miti e leggende nostrani rispetto alle ambientazioni classiche medievaleggianti del Nord Europa: un bel lavoro di dieci autori, Donato Altomare, Alessandro Forlani, Enzo Conti, Adriano Monti Buzzetti, Alberto Henriet, Mauro Longo, Andrea Gualchierotti e Lorenzo Camerini, Andrea Berneschi, Francesco Brandoli e Riccardo Brunelli. Sono presenti anche due apparati critici di saggisti del calibro di: Enrico Santodirocco (autore di Conan La leggenda) e Marco Maculotti (fondatore di AXIS mundi). L’introduzione e la cura è stata affidata a Francesco La Manno, mentre la copertina è stata realizzata da Andrea Piparo.
La Manno introduce il mondo del fantasy mediterraneo, citando le sue caratteristiche peculiari e un elenco di opere già presenti sul mercato; passa poi in rassegna i racconti contenuti in questa antologia.
Il primo racconto, “Il ponte della morte” di Donato Altomare, è una storia adrenalinica, ambientata in un passato lontanissimo e non meglio definito, così come il luogo : un villaggio è stato attaccato e una strega, la Vieja Bruja, accorre con le sue arti magiche. Molta azione, molta magia e un pizzico di horror rendono il racconto molto d’effetto.
Il secondo racconto, “Il figlio di Asterione” di Andrea Berneschi, è uno dei miei preferiti. Unisce al fantasy un po’ di distopia, abbiamo infatti i Romani con particolari … armi (non faccio spoiler!) e una nobildonna cartaginese che fugge insieme a tre compagni a Creta dove si scontrerà con la progenie del Minotauro. Mi è piaciuta questa  ambientazione in un mediterraneo immaginario. Il racconto  ha un bel colpo di scena finale : viene voglia di saperne di più sul prosieguo della storia!
Il terzo racconto, “Una ballata di fuoco e di mare” di Francesco Brandoli, mi ha ricordato in qualche modo GOT; ci sono due città rivali, Venias e Ankon, maghi misteriosi, meduse giganti e un esercito di nonmorti, e, finalmente, un’eroina. Racconto lungo e ricco di avvenimenti , stile scorrevole, mi è piaciuto.
Segue “Shardana”, di Riccardo Brunelli . In questo racconto gli Shardana , ovvero la popolazione sarda, è alle prese con gli invasori punici e il protagonista Dannu dovrà vedersela con il loro dio Baal (Hammon!) e i sacrifici umani a lui dedicati dal popolo invasore. Un racconto affascinante e suggestivo, scorrevole e avvincente, mi è piaciuto.
Il racconto successivo, "Il Banchetto", è del dinamico duo Gualchierotti-Camerini, ed è ambientato all’epoca dell’imperatore Giustiniano, quindi  VI sec. d.C., un periodo di passaggio tra l’epoca tardo antica e il medioevo, ricca di suggestioni e descritta con cura; emerge lo studio alle spalle e la conoscenza del periodo. Basilio e Venanzio vivono un’avventura marittima contro i pirati vandali per poi finire in un misterioso luogo siciliano. Avvincente e coinvolgente, non mancano neppure qui sfumature horror. Ottima scrittura, ottima idea, uno dei miei racconti preferiti in assoluto.
Ho molto apprezzato anche "Più tenace della morte" di Enzo Conti, una rivisitazione del mito di Alcesti e Admeto raccontato da un punto di vista... molto particolare. Anche qui grandi suggestioni e qualche sfumatura horror nel corso dell’avventura in cui i due dovranno vedersela con una lamia.
"Arabrab di Anubi" di Alessandro Forlani è un’avventura della protagonista del suo romanzo omonimo. Chissà perché ha scelto un nome che se letto al contrario è Barbara?... Lo stile è molto ricercato, classico, a tratti aulico, e la storia è  avvincente. Suggestioni egizie.
"La spada di Aeskylos" di Alberto Harriet ci porta invece in Grecia nel 490 a. C.: il protagonista dopo la battaglia di Maratona diviene un trastullo in mani divine e vive avventure immaginifiche. Grandissima fantasia dell’autore che rendono piacevole un racconto con poco intreccio narrativo.
"L’artiglio della Fenice Nera" di Mauro Longo ha come protagonista Sheban Due facce che con l’affascinante Kellah e il compare Zanklios compiono un lungo viaggio per seguire una profezia e scontrarsi contro un accolito del dio Moloch. Molti combattimenti, bei dialoghi e  suggestiva ambientazione di fantasia che richiama le terre del Vicino Oriente.  Finale a sorpresa, un racconto che ho gradito molto.
Ultimo racconto prima dei due saggi , "Gli occhi di Angizia" di Adriano Monti Buzzetti Colella. Anche questo è uno dei miei racconti preferiti, e non solo perché ci sono i miei amati Romani. Lo stile è scorrevole e molto accattivante, il racconto è ricco di riferimenti storici e si nota lo studio e l’approfondimento preliminare, anche a livello linguistico, alla stesura di questa storia, che mi ha permesso di conoscere anche usi e costumi di una delle popolazioni italiche, i Marsi. I personaggi sono molto ben delineati, le ambientazioni vivide, la trama appassionante, davvero un racconto eccellente.
Concludono due saggi: uno, “Il servizio divino dei greci” di Marco Maculotti,  interessante e complesso, con linguaggio accademico, forse un po’ fuori registro; l’altro, “La fantasia eroica mediterranea nei fumetti” di Enrico Santodirocco, senz’altro più scorrevole, che affronta un argomento molto ampio: di fumetti interessantissimi genere fantasy mediterraneo ce ne sono tantissimi, e anche di personaggi ispirati alle leggende greco-latine, quindi non può essere certo esaustivo anche perché avrebbe dovuto scrivere un intero libro a riguardo! Anzi, dovrebbe veramente, visto il materiale a disposizione. Alcuni fumetti e personaggi li conoscevo, specie i Marvel (oltre a quelli  citati nel saggio, la Casa delle Idee ha proposto numerosi personaggi estratti direttamente dai miti mediterranei: Ercole e  Ares in persona, per esempio), altri meno, altri per nulla, quindi ho arricchito senz’altro le mie conoscenze.
Circa l’edizione, la cover sul verde con Perseo e la Medusa  è generica ma molto ben realizzata, anche la grafica del titolo è a tema e vengono citati tutti gli autori, cosa che non sempre si fa nelle antologie. L’editing è più accurato su alcuni racconti che su altri, che potevano essere migliorati riguardo la punteggiatura (forse nella conversione ebook c'è stato qualche problema coi files) e gli avverbi di modo, ma niente di rilevante.
Nel complesso, un’antologia ottima il cui unico vero difetto è che… non ha neppure un racconto scritto da una autrice! Mi domando come mai non vi sia neppure una donna tra gli autori, sigh! A questo punto auspico un Mediterranea 2  scritto solo da girls, anzi mi candido volentieri!
Consiglio vivamente questa antologia a tutti gli amanti del fantasy che vogliano tuffarsi nel fascino dei mondi mediterranei, diverso dall’usuale epic mutuato dalla mitologia anglo-sassone, e anche a coloro che già ne sono stati catturati, magari dopo aver letto il mio “Oracoli”! ;-) 











martedì 22 gennaio 2019


Cari  lettori e followers, novità! Quest'anno vi proporremo una serie di articoli di approfondimento storico su alcuni interessanti temi. Iniziamo con le Sibille!

                                 
                                
                                LE   SIBILLE

Egeo consulta Themis, seconda Pizia. Kylix attica a figure rosse del 440 a C.
Sta al museo di Berlino. 





 Le Sibille erano profetesse esistenti e operanti sia nel mondo greco che in quello romano sin dai tempi più lontani.
Apollo e pizia di Mengs, XVIII sec,
Fondazione Zeri, Bologna
L’origine dei loro poteri divinatori in tempi remoti era collegato alla Madre Terra  (Gaia) , connessa a sua volta coi serpenti; per questo in Grecia venivano chiamate Pizie o Pitonesse. Solo in epoca successiva le Sibille vennero collegate al dio Apollo, divinità che concedeva il dono del vaticinio. 
Costui, si narra, uccise il Pitone oracolare situato a Delfi e si appropriò del santuario, detto anche onfalos (ombelico del mondo).
Le Pizie, come quella di Delfi , erano legate ai templi e sottomesse ai sacerdoti, le Sibille invece erano erranti e si stabilivano in antri e grotte scelti da loro stesse.
Publio Terenzio Varrone ne elenca una decina:  Delfica, Cumana,  Cimmeria, Eritrea, Libica, Persica, Tiburtina, Frigia e altre.

La Sibilla Appenninica, o “Oracolo di Norcia”, è di epoca medievale: ciò dimostra che queste figure sono rimaste anche successivamente alla fine del mondo antico, in epoca quindi cristiana. La sua Grotta si trovava sui Monti chiamati appunto Sibillini.

La Pizia Delfica 


La Pizia Delfica, scelta tra le fanciulle del luogo, operò dal 1400 a.C. circa fino al  392 d.C. , data in cui questo tipo di pratica vene soppressa perché culto pagano da Teodosio I.

In origine i vaticini avvenivano solo il settimo giorno del mese delfico di Bysios (febbraio), ma poi visto il numero di questuanti vennero estesi a tutti i mesi.

La giovane vergine vaticinava seduta su un tripode, con in mano un ramo di alloro, rispondendo alle questioni dei supplici provenienti da ogni luogo. Costoro dovevano sacrificare una capra lavata nell’acqua sacra del Santuario, versare un consistente obolo ai sacerdoti e poi potevano essere introdotti nell’ Άδυτον , (adyton) , la Camera inaccessibile, ovvero una camera sotterranea. Qui tutti bevevano dalla fonte Cassotis prima del vaticinio.
La Pizia , dopo essersi lavata nella fonte Castalia e dopo aver bevuto acqua della fonte Cassotis, sedeva sul tripode posto su una faglia da cui salivano vapori; masticava alcune foglie d’alloro e sussurrava ai sacerdoti il responso, ed essi dovevano interpretarlo qualora non fosse comprensibile.
Ci sono stati anche casi di corruzione: narra Erodoto che la Pizia Perialla si fece corrompere dal re spartano Cleomene riguardo la legittimità dell’altro re spartano Demarato. Scoperta, venne deposta.

Le Sibille

La  Siblla   era una giovane vergine, o anche una vecchia decrepita,  sacerdotessa di Apollo ed Ecate, che vaticinava in luoghi da lei scelti, antri o grotte. L’origine del nome deriva probabilmente dal dialetto eolico, col significato  di “manifestazione della volontà (βυλήν) divina (σιούς)"   (Varrone).
Secondo l’immaginario antico, ritenevano che avesse longevità millenaria; qualcuno riteneva fosse la stessa donna che si muoveva da un luogo all’altro.
Al contrario delle Pizie, le Sibille scrivevano il loro vaticinio sulle foglie, un responso spesso incomprensibile o ambiguo; raccoglievano anche le loro visioni in libri.

Sibille italiche

Antro della Sibilla
cumana
In Italia la più nota era la Sibilla cumana, che aveva il proprio antro a Cuma, collegato col soprastante tempio del dio Apollo. Tra i suoi nomi , riportati da Licofrone ed Eraclito, vi erano: Amaltea, Demofile o Erofile. Essa portò i nove libri sibillini a Tarquinio il Superbo ( presto un articolo a riguardo qui su IUF!).

C’era poi la più antica Sibilla Cimmeria, situata presso la popolazione dei Cimmeri, nei dintorni del Lago Averno, un luogo misterioso ritenuto l’ingresso dell’oltretomba. Ne parlano Nevio e Pisone
Sibilla Cimmeria di Agostino Di Duccio, XV sec.
Cappella Malatestiana, Rimini

Nei pressi di Tivoli c’era la Sibilla Tiburtina, detta anche Alburnea, venerata nei pressi del fiume Aniene; avrebbe profetizzato l'avvento dl Cristo. 
Sibilla Tiburtina,
Chiesa S. Giovanni evangelista, Tivoli


Della Sibilla Appenninica si è parlato in precedenza.

Le Sibille nell’Arte

Le Sibille sono state ritratte sin dal IX secolo in numerose opere d’arte, fonte d’ispirazione per numerosi pittori, spesso come controparte femminile dei profeti biblici. 
Sibilla Cumana, Michelangelo,
Cappella Sistina, Roma
Le più note sono le cinque sibille affrescate da Michelangelo nella Cappella Sistina, ma anche Perugino (Sala udienze a Perugia), Raffaello (S. Maria della Pace a Roma),  Pinturicchio (Capella Baglioni, Spello e Appartamenti Borgia, Vaticano), Mantegna (Cincinnati art museum), Ghirlandaio (Santa Trinità, Firenze), Lippi (S. Maria sopra Minerva, Roma) hanno dipinto opere con queste figure.
Nel pavimento del Duomo di Siena ci sono le dieci sibille elencate da Terenzio Varrone.
Ci sono anche sculture, come quelle a Loreto nel rivestimento di marmo della Casa di Maria.



Immagini copyright degli aventi diritto, inserite al solo scopo didattico e illustrativo.












venerdì 18 gennaio 2019


SEGNALAZIONE: I CINQUE SENSI - NANORACCONTI di AA. VV 
a cura di Pietro Damiano




Genere: antologia di racconti; vari generi
Editore: Opera Indomita
Pagine: 180
Data di uscita: 18/01/2018
Prezzo cartaceo: € 4,78
Link: Amazon


Dopo il grande successo dei due precedenti libri di nanoracconti, "Nanoracconti" del 2015, Homo Scrivens editore, e "Tutte le storie del Mondo", sempre per la Homo Scrivens del 2016, contenente diversi miei nanoracconti e un'intervista (articolo qui),
Pietro Damiano (il nanoboss) ha raccolto altri nanoracconti di ben 73 nanoautori, questa volta a tema: "I cinque sensi".
E, sì, cari lettori, ci sono anche i miei :-) !

Leggiamo cosa scrive Pietro Damiano ai nanolettori:



Cari Nanolettori,rieccoci al terzo appuntamento con i nanoracconti: storie brevi, contenute in duecentocinquanta caratteri, spazi inclusi e titolo escluso ma provviste di inizio, sviluppo e finale come tutte le storie che si rispettino.Sono esclusi da questa categoria gli stati d’animo, le riflessioni o le poesie.La maestra del giallo, Agatha Christie, diceva che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” e quindi questo terzo libro è la prova che noi ci siamo e che i nanoracconti sono un piccolo fenomeno che diverte, aggrega gli appassionati di scrittura creativa, e che invoglia chi non ha mai scritto e ha voglia di provarci.Come ho sempre affermato, si tratta di un gioco fatto di parole, dette e non dette, semplicità e virtuosismi. Una sfida con se stessi, che coinvolga e rimanga nella testa stimolando riflessioni.Il nanoracconto, nato come fenomeno social (sono nati su Facebook il 19 luglio 2014), ha conosciuto il palcoscenico delle librerie grazie all’editore Homo Scrivens con la pubblicazione nel 2015 di “Nanoracconti. 250 racconti da 250 battute” e nel 2017 di “Tutte le storie del mondo. Nanoracconti da 250 battute (spazi inclusi)”.La brevità dei testi è l’ideale per le persone che viaggiano, che sono in attesa, che hanno poco tempo a disposizione da dedicare alla lettura. Il lettore viene trasportato nel mondo narrativo in un attimo e senza neanche accorgersene ne rimane sorpreso ed intrappolato.Hanno talmente incuriosito da essere oggetto di un saggio, contenuto nella pubblicazione “La farfalla e la conchiglia. Saggi e divertissement letterari” di Pasquale Gerardo Santella, e di una tesi di laurea in “Analisi e fruizione del testo” del corso di laurea in filologia, letterature e storia dell’università di Foggia dal titolo “Twitter fra letteratura e didattica” di Gioacchino Matrella, prof.re Trifone Gargano.I settantatré autori che hanno collaborato a questo libro vogliono mostrarvi col loro stile “I cinque sensi”. Si sono lasciati ispirare dall’udito, dall’olfatto, dalla vista, dal gusto e dal tatto, mettendosi in gioco e producendo circa trecento storie.Gli scrittori e i loro nanoracconti si mettono in gioco nel vero senso della parola, contendendosi il premio artistico letterario internazionale Scriptura, organizzato da Anna Bruno. I primi tre classificati della categoria nanoracconti saranno inclusi nell’Antologia del premio, ne riceveranno una copia ed avranno anche il diploma.Durante le selezioni dei nanoracconti da pubblicare in questo libro, abbiamo ricevuto anche il sostegno del magazine online La Testata (www.latestatamagazine.it), nella persona di Benedetta De Nicola.Infine un grazie a tutti i nanoscrittori, che amano mettersi in gioco ed esserci. Anche a costo di apparire scontato (costo e scontato nella stessa frase sa di centro commerciale), non posso che dire a tutti vi voglio bene.Buona lettura. Pietro Damiano (Nanoboss)






Ecco l'elenco degli autori, in rigoroso ordine alfabetico per nome:

1. Adele De Prisco 
2. Adelina Mauro 
3. Adriano Peroni 
4. Alessandra Leonardi 
5. Angela Sorrentino
6. Anna Berra
7. Anonimo
8. Antonietta Sorrentino
9. Antonio Liccardo
10. Benedetta De Nicola
11. Bianca Trupiano
12. Carmen Ventrice
13. Chiara Misurelli
14. Claudia Moschetti
15. Daniela Merola
16. Delia Bitonte
17. Elena Montuono
18. Elena Scialtiel
19. Elide Apice
20. Elvira Balzano
21. Emily Hunter
22. Enrico Arlandini
23. Fabrizio Porciello
24. Fiorella Trocchia
25. Franca Marsala
26. Francesca Facoetti
27. Geltrude Vollaro
28. Gennaro Flora
29. Gianluca Calvino
30. Giano Vander
31. Giovanni Rainone
32. Giuseppe Pugliese
33. Guido Moschini
34. Irene Gelsomino
35. Lalla Rotolo
36. Laura Ravone
37. Letizia Spagnuolo
38. Lina Kremleva
39. Luisa Ruggiero
40. Marco Gaiani
41. Maria Bianca Meo
42. Maria Carolina Carpio
43. Maria Cristiana Grimaldi
44. Maria Grazia Gugliotti
45. Maria Teresa Zonzi
46. Mariagiovanna Ferrante
47. Marisa Pesola
48. Maurizio De Angelis
49. Michela Buonagura
50. Michele Vaccaro
51. Orietta Giardi
52. Paola Cotumaccio
53. Piero Pizzo
54. Pietro Ammaturo
55. Pietro Damiano
56. Raffaele Formisano
57. Renata Marigliano
58. Rita Gramaglia
59. Rosaria Ciano
60. Rosaria Pannico
61. Rosaria Tarotto
62. Rossana De Filippo
63. Rossella Corsuto
64. Salvatore Romano
65. Salvatore Stefanelli
66. Sergio Infante
67. Silvia Coppola
68. Stefania Fogliano
69. Umberto Manna
70. Vincenza Alfano
71. Vincenza Davino
72. Vincenza Sannino
73. Vittoria Iorio



Se ancora non vi siete immersi nel fantastico mondo dei nanoracconti, sarebbe ora di provare, che ne dite, cari lettori? ;-)









lunedì 14 gennaio 2019



RECENSIONE ANIME- 
THE LOST CANVAS PARTE 2




 Genere- fantasy, shonen, avventura
Autori- M. Kurumada, Shiori Teshirogi
Serie- 2 (interrotta)
Puntate 2° serie- 13
Rete di trasmissione italiana- Man-ga (Sky)



La seconda parte di Lost Canvas riprende da dove si era interrotta, proseguendo le avventure di Tenma e soci che cercano di fermare Hades/Alone e la sua tela mortale che si dipana sullo sfondo del cielo per tutta la serie, e continuando a mostrarci molti personaggi interessanti e senza focalizzarsi unicamente sui Saint di bronzo, rendendo lopera corale.


Anche nella 2° stagione possiamo ammirare le gesta di Cavalieri doro decisamente maltrattati nella serie classica, tipo Manigoldo del Cancro, simpatico e originale cavaliere davvero dedito ad Athena, al contrario del piu noto e odioso Cancer; nella prima stagione avevamo assistito alle nobili azioni di Albafica dei Pesci e del povero Aldebaran del Toro.



Le puntate riescono a restare in equilibrio tra avventura, azione e pathos;  numerosi flashback ci mostrano il passato di alcuni personaggi, come Yuzuriha, Silver saint della Gru, oppure la precedente guerra sacra conto Hades combattuta da Sage e Hakurei del Jamir.


Questi flashback non sono presenti nel manga, ma arricchiscono senzaltro la serie televisiva.
In gran risalto anche   El Cid, Saint del Capricorno.

Tenma e un protagonista che ha la sua crescita, passando da sbruffone a saint consapevole dei sacrifici e dei pericoli che comporta la sua missione, quella di salvare Athena e il mondo. 

Appaiono interessanti anche i villain della serie, su tutti gli dei gemelli Hypnos e Thanatos.


 Edizione italiana con doppiaggio di gran livello. E' possibile acquistare i dvd prodotti dalla Yamato, per chi si fosse perso la trasmissione tv.

Coinvolgente e curata sotto ogni aspetto (trama, personaggi, design, animazione), il vero problema di Lost Canvas e che si tratta di una serie interrotta. Manca infatti tutta la parte finale, e i produttori della TMS entertainment non sembrano intenzionati a continuarla, non si sa perche visto il successo e lapprezzamento che ha avuto, anzi sconcerta che si siano concentrati sul discutibile remake prossimamente trasmesso da Netflix, il cui teaser ha fatto trasecolare milioni di fans in ogni parte dellorbe terracqueo.
  

Per far loro cambiare idea non ci resta che sperare in un intervento divino di Athena!

Copyright immagini degli aventi diritto.  



giovedì 10 gennaio 2019


SEGNALAZIONE: RACCONTI DI STELLE AL BAR ZODIAK 
di LORIANA LUCCIARINI E MARIA SABINA COLUCCIA





Genere: Racconti 
Editore: le Mezzelane
Collana: Lieto fine
Pagine: 264
Formato: copertina rigida, 15x21, rilegato con illustrazioni 
Anno: 2019
Prezzo: ebook 4,99 euro , cartaceo 15 euro
Editing a cura di Alessandra Buschi
Copertina: Giuseppe Di Benedetto
Illustrazioni: Serena Mandrici
Link: sito Le Mezzelane
          Amazon

Cari lettori, il primo articolo letterario di questo 2019 è su un'antologia la cui  tematica che affascina molti e che ci viene presentato in maniera approfondita e... sorprendente: l'astrologia e il karma.



Dodici storie, una per ciascun segno zodiacale, per scoprire le loro caratteristiche e, perché no, riconoscerci in esse.

Racconti di stelle al bar Zodiak” è un mix tra astrologia e narrativa che, cari lettori, di certo saprà intrigarvi.
Dodici storie, una per ciascun segno zodiacale, per rappresentarli tutti in modo articolato, a cui si aggiungono commenti, approfondimenti e visioni karmiche per scoprire molto di più sulle caratteristiche di ogni segno e la disposizione dei pianeti in esso.
Un progetto nato tanti anni fa, realizzato grazie all’incontro e al connubio artistico tra due scrittrici: Loriana Lucciarini, l’ideatrice di questo volume – che si è occupata di redigere le schede di presentazione dei segni e di scrivere gli “Astroracconti”, dando voce e corpo ai protagonisti di questa raccolta – e Maria Sabina Coluccia, che si firma come Reha, che ha curato gli approfondimenti del mito legato ai segni, la sezione “Evolvo così” e i commenti che si trovano alla fine di ogni storia per dare interpretazione a stelle, elementi, destino, visioni, attese, speranze, futuro.

E ora, non vi rimane che perdervi tra le stelle…

Cinque curiosità sul libro:


Curiosità 1
All'interno del volume c'è anche una sezione di APPROFONDIMENTO KARMICO per scoprire il messaggio evolutivo legato a ogni singolo segno zodiacale.


Curiosità 2
All'interno del volume c'è anche una sezione legata ai DRINK e COCKTAIL giusti per ogni segno zodiacale. Un modo per sorridere e incontrarsi, al bar Zodiak!


 Curiosità 3
Qual è l'antico mito letterario da cui nasce la storia legata a ogni segno zodiacale? Scopritelo in «Racconti di stelle al bar Zodiak»


Curiosità 4
Il volume cartaceo contiene le illustrazioni, legate a ogni singolo segno zodiacale, realizzate dall'artista Serena Mandrici.


Curiosità 5
Sono 12 carte, disegnate dalla bravissima illustratrice Serena Mandrici, che ha realizzato anche le illustrazioni di questo libro.
Zodiakki nasce dall’unione di due parole, Zodiaco e Tarocchi. Dodici amici di carta, uno per ogni segno zodiacale, pensati per illuminare le zone d’ombra del karma. Non sono carte predittive in senso tradizionale. Il loro scopo è quello di fornire spunti di riflessione, attraverso l’immagine e il messaggio guida su di essi impressa.

Queste curiosità mi hanno resa ancora più curiosa!


Andiamo a conoscere le due autrici dell'opera: Loriana Lucciarini, già ospite del blog, e Maria Sabina Coluccia.





Loriana Lucciarini, romana, vive in provincia di Viterbo. 

Scrittrice e blogger ha fondato Magla, l'isola del libro e il blog delle 4Writers e collabora con siti internet e testate web.
Con Arpeggio Libero ha pubblicato il romance “Il cielo d'Inghilterra”, il romanzo breve per ragazzi “Una fantastica caccia al tesoro”, la favola “Si può volare senza ali” per Emergency (facente parte di una collana curata e ideata dalla sottoscritta) e il suo racconto breve, Il coraggio di raccontare, fa parte del volume “4 Petali Rossi, frammenti di storie spezzate” per BeFree (antologia curata e ideata dalla sottoscritta).
Con Le Mezzelane editore, ha pubblicato i romance “Una felicità leggera leggera” e “Ritrovarsi”. oltre a “Racconti di stelle al bar Zodiak” e “L'amore tantrico è un piatto vegano ma in crociera no!” di prossima uscita di cui è stata curatrice editoriale assieme a Maria Sabina Coluccia.
Ha all'attivo anche volumi di poesie (“Sotto le nuvole”, “Little Thoughts/short stories”, “I legami sottili dell'anima”) ed è presente in numerose antologie di narrativa e di versi poetici.
Contatti:




Maria Sabina Coluccia nasce il 20 febbraio 1966, nelle Marche, ad Ancona, dove vive e lavora come insegnante, dopo varie esperienze maturate nel giornalismo. 

Laureata in Lettere Moderne a Urbino, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, collabora con il mensile D.mare, ed è responsabile di una rubrica astrologica.
Autrice per la Casa Editrice Le Mezzelane di Jesi, ha pubblicato vari racconti in diverse antologie a scopo benefico. Tra le sue passioni ci sono l’esoterismo e il tango argentino.
Ha scritto con Loriana Lucciarini, l’altra curatrice de “L’amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no!”, oltre a una raccolta di racconti a sfondo astrologico, dal titolo “I racconti di Stelle al bar Zodiak”, per la medesima casa editrice.
  



EDIT: LA NOSTRA RECENSIONE DI RACCONTI DI STELLE AL BAR ZODIAK