lunedì 25 febbraio 2019



SEGNALAZIONE: AARON E GLI DEI COMBATTENTI di CLAUDIO MASSIMO



Genere: fantasy
Editore: Lettere Animate
Serie: 1° volume della trilogia omonima
N. pagine: 230
Data di uscita:
Prezzo: cartaceo € 12,00
             ebook € 3,00
Link: Amazon  


Ciao amici amanti del fantasy, oggi segnaliamo il primo volume della trilogia di Aaron e gli dei combattenti di Claudio Massimo.

Leggiamo la trama del libro:

In un tranquillo villaggio nel sud ovest dell’Irlanda, Aaron ha delle strane visioni. Guerrieri di luce ed entità sinistre combattono una guerra che va avanti dai tempi delle leggende. Coinvolto suo malgrado in questa lotta, e gravato da profonde responsabilità, Aaron è costretto a rifugiarsi nel mondo parallelo, dove apprende che sarà lui a guidare l’esercito nello scontro con le forze oscure, dal cui esito dipenderà il futuro dell’umanità. In un mondo che piega le leggi della fisica fra divinità e potenti druidi, Aaron comincerà il suo viaggio al fianco di un antico guerriero, verso risposte taciute e verso un destino che non è ancora certo di poter realizzare.

Ecco un estratto del romanzo:



Aaron rimase folgorato da quella scena. Mai avrebbe immaginato che un giorno sarebbe stato oggetto di un tributo del genere, ma soprattutto, che a farglielo fossero i discendenti del magico popolo delle Thuatha De Dannan, un popolo che aveva immaginato mille volte nei suoi sogni a occhi aperti, grazie ai racconti di suo nonno.
Un gong fece vibrare nell’aria le sue potenti note. Era il segnale che annunciava l’arrivo del re e della regina.
La grande folla si allargò per far passare il carro trainato da un cavallo bianco a sei zampe. Passando in mezzo alle due ali di folla, il carro regale arrivò a poche decine di metri da Aaron.
Sottovoce, Bor suggerì al ragazzo di fare un inchino in segno di rispetto. Il re e la regina scesero dal carro per andare incontro ad Aaron. Quando furono vicini, il re disse:
“Puoi sollevare il capo, Prescelto” disse Finvarra.
Quando Aaron lo sollevò, si accorse di essere al cospetto di un uomo di una bellezza mai vista, e sua moglie, Donagh, la cui leggendaria beltà non aveva pari tra il mondo del Sidhe e quello umano, reggeva parimenti il confronto con il marito.
Finvarra anche lui alto come Bor, aveva lunghi capelli dal candido colore della neve con leggere striature corvine. I capelli contornavano il suo viso scendendo giù fino al torace. Anche la sua carnagione era rosa perlacea e sul suo volto affinato spiccavano verdissimi occhi che ricordavano certi laghi smeraldini d’Irlanda.
Sua moglie, la regina Donaugh, aveva ondulati capelli neri, che cadevano lungo le spalle, con boccoli che contornavano il suo bellissimo viso dal colore leggermente olivastro. Sul suo giovane volto spiccavano carnose labbra rosa, e gli occhi curiosi che osservavano Aaron erano di un verde muschio con delle dorate striature che contornavano la sua pupilla. Sulla fronte dei regnanti del Sidhe, Aaron aveva notato lo stesso simbolo di Bor, che doveva essere un segno d’appartenenza, comune anche al resto del popolo.
 Mentre tutti gli elfi erano vestiti con blusa e pantaloni di pelle che svariavano dal cuoio, al rosso rubino, al verde muschio, al giallo e all’arancione nelle sfumature del rododendro, i reali del Sidhe vestivano con lunghe tuniche e mantelli, dai tenui colori dell’ambra e del tortora che distinguevano, pur non essendo sfarzosi, il loro lignaggio.
Dopo un primo attimo di smarrimento dovuto alla beltà dei divini esseri che si trovava di fronte, Aaron parlò:
“Sono molto onorato di fare la vostra conoscenza sire.”
“Sono io che sono onorato di fare la conoscenza del Prescelto” disse re Finvarra.
“Spero che gradirai la festa che abbiamo organizzato in tuo onore” e così dicendo il re si girò verso il popolo magico e battendo due volte le mani disse:
“Che la festa abbia inizio.” Poi, rivolgendosi nuovamente ad Aaron: “Sali sul mio carro Prescelto, mentre il popolo organizza la tua festa, ti mostrerò il nostro regno.”
Aaron volse lo sguardo indietro verso Bor, il quale sorridendo, gli fece cenno con il capo di salire.
“Va’ Aaron, ci rivedremo dopo” disse Bor.



Conosciamo meglio l'autore, Claudio Massimo:



Claudio Massimo, cinquanta anni di Rivoli (TO), coltiva fin da ragazzino la passione per la storia e la letteratura. Sposato, con una figlia, attualmente vive a Settimo Torinese. Nel 2014 partecipa alla prima edizione del seminario di scrittura creativa sull’impostazione del romanzo, patrocinato da La Corte editore di Torino. Un suo racconto viene selezionato per un'antologia di Historica Edizioni e premiato al Salone del libro di Torino 2018. Finalista al concorso nazionale patrocinato da Insolito Forese con il racconto: vite dimenticate. (edizione 2018) Ha collaborato con altri autori a diverse antologie
Dopo alcuni tentennamenti, porta a termine un vecchio progetto, da cui nasce Aaron e gli dei combattenti (Lettere Animate, 2017). La spilla di luce)è il secondo volume della saga. (Lettere Animate, 2018)

Infine, la sua pagina Facebook dove è possibile seguirlo.








venerdì 22 febbraio 2019



         Archeologia  Etrusca – parte 1





Tomba a Tarquinia



Bentrovati amici lettori e followers, come secondo articolo della rubrica culturale (il primo qui) vi proponiamo un estratto dell’intervento dell’ archeologo dott. Marco Arizza durante l’evento tenutosi a Formello (Roma) il 27 ottobre Cronache etrusche; questa prima parte verterà sul lavoro degli archeologi specie nell’ambito di scavi in ambiente etrusco e verrà analizzato il contenuto di una tomba, mentre nella seconda parte parleremo della divinazione etrusca.

Il  lavoro degli archeologi spesso è percepito come un mestiere avventuroso alla Indiana Jones oppure come noiosa professione di topo da biblioteca; in realtà il loro lavoro si basa su metodi scientifici di lettura e interpretazione delle fonti attraverso gli strumenti a disposizione, che sono:
-        Fonti letterarie
-        Fonti materiali
-        Interpretazione dei paesaggi
-        Analisi scientifiche



Nel caso della civiltà etrusca, non è possibile fare affidamento su fonti letterarie dirette: purtroppo non si è conservato nulla di scritto da parte di questo popolo, e anche per quanto riguarda l’interpretazione del paesaggio la successiva romanizzazione ha spesso cancellato le tracce della precedente frequentazione etrusca.
Quindi è necessario basarsi sulle fonti archeologiche e su quelle letterarie indirette, greche e romane, che raccontano della vita, della storia e della civiltà etrusca in generale, applicando però una inevitabile lente distorsiva, dettata sia dalla distanza cronologica tra il narratore e i fatti raccontati sia dal giudizio che l’autore esprime nel corso dei racconti.

Molti pensano tuttora che la scrittura etrusca sia misteriosa e indecifrata: niente di più falso, in quanto da tempo è stata interamente decifrata. Se non ci sono lunghi testi scritti a noi arrivati, dove  troviamo gli scritti etruschi? Nelle tombe come iscrizioni funebri, poi su vasi, gioielli e altri oggetti.

Riguardo la storia evenemenziale (battaglie, conquiste ecc) la ricostruzione risulta più semplice, in quanto sono disponibili più fonti e incrociare le informazioni aiuta a definire un quadro pressoché completo degli eventi, per esempio la battaglia del romano Furio Camillo conto i veienti che comportò la presa definitiva della città nel 396 a.C.

"Il trionfo di Furio Camillo"  di F. Salviati


La questione si complica quando si affronta il problema dell’interpretazione dell’ideologia di una società: una dimensione fortemente sentita nel quotidiano ma che lascia poche tracce materiali o comunque non leggibili e interpretabili con facilità.

Un esempio è quello dell’ideologia funeraria: ogni singolo elemento di una sepoltura rientra in un sistema unitario complesso, frutto di delicati meccanismi socio-culturali che vedono fondersi le volontà auto rappresentative del defunto e famiglia (col funerale e la sepoltura)  e la partecipazione della comunità nel costruire, accogliere e interpretare questa manifestazione.

Cosa rimane visibile di tutto questo dopo 3000 anni? Ci sono numerose testimonianze nelle necropoli più celebri e meno famose, ma non per questo meno importanti, come la piccola necropoli di via d’Avack sulla via Giustiniana a Roma.
In questo sito troviamo una fossa con corridoio d’accesso, alcuni arredi e il cospicuo corredo funebre e gli ornamenti personali del defunto. In questo corredo si riconoscono tutti gli elementi per la preparazione, il servizio e il consumo del vino, elementi legati al trattamento del corpo (profumazioni ecc), e gli ornamenti personali.
Oltre a questi è stato rinvenuto un vaso straordinario un kantharos (vaso per il vino) , con incisa la più antica scena complessa di navigazione etrusca. Quindi si desume che la famiglia del defunto ha voluto inserire insieme al set per il banchetto, come si usava in quel periodo come atto di affermazione sociale, un vaso con le prodezze navali del padrone di casa che dirigeva i simposi.

Il kantharos di Via D'Avack

Questo è un esempio di cosa si può dedurre sulle civiltà del passato grazie alle evidenze archeologiche.
Il  kantharos è stato al centro di una mostra tenutasi nel 2013 nel Museo dell’Agro Veientano a Formello (Rm).

~ fine parte I ~













martedì 19 febbraio 2019


SEGNALAZIONE: STANZA 218 
di  GIACOMO FERRAIUOLO





Genere: horror
Editore: Dark Zone
Pagine: 252
Data di uscita: 25/01/2019
Prezzo di copertina: € 14,90
Link: Amazon



Dopo il successo di Nora (recensione qui) e di Non devi dormire, Giacomo Ferraiuolo torna a deliziarci, o meglio, a... terrorizzarci, con un nuovo romanzo, sempre edito da Dark Zone: Stanza 218.

Leggiamo la quarta di copertina:

Doveva essere una vacanza spensierata per Antonio e sua madre, da trascorrere a casa di zia Adele. Si ritroveranno invece prigionieri di una follia che dilagherà priva di freni, facendoli sprofondare in un labirinto senza fine di rancore e vendetta.
In questo humus di malvagità, e tormentato dal suo passato, Antonio scoprirà che i suoi incubi sono reali e che non c'è  via di scampo quando il male è accanto.


Dall'autore di Nora, l'horror che ha terrorizzato e conquistato i lettori, un prequel che riprende le stesse atmosfere claustrofobiche, tramutando le paure più agghiaccianti in terribili realtà.







E ora leggiamo (e tremiamo!) con ben tre estratti:

Lucia si voltò. Una delle bambole di pezza era caduta a terra. Poggiò la
fotografia e si precipitò a raccoglierla. Le diede un bacio sulla guancia e la rimise al suo posto.
Qualcosa scivolò nel buio. Un lezzo improvviso si alzò attorno a lei.
Un’altra bambola cadde più avanti, la donna rimase immobile con gli occhi sbarrati.
Ne cadde un’altra. Poi due. Un vento improvviso d’ira le sbatté tutte sul pavimento. Lucia gridò, il corpo irrigidito dal terrore, gli occhi sgranati.
Qualcosa l’afferrò dalle viscere; la paura divenne così reale che la costrinse a piegarsi in due, come un mozzicone di sigaretta vecchio. Cadde anche lei a terra, di fianco al cimitero di bambole silenziose.
L’urlo si trasformò in un gorgoglio e cominciò a ripetere come se fosse una cantilena: «Non vedo, non sento, non parlo. Non vedo, non sento, non parlo. Non vedo, non sento, non parlo. Non vedo, non sento, non parlo...» la voce crebbe d’intensità distorcendosi per il terrore ancora vivo dentro di lei.
Allungò la mano tremante verso il cassetto di un mobile e sfilò una forbice arrugginita.

2.

Spasmi improvvisi cominciarono a scuotere Vera. Le due donne scivolarono fuori dalla stanza e vennero ingoiate dalle ombre che le attendevano nel corridoio.
La pozza di sangue continuava ad allargarsi sul letto e a gocciare sul pavimento. Un lago di dolore si espandeva e una strana calma iniziò ad abbracciare Vera e a insinuarsi nella ferita ancora pulsante.
Il dolore cominciò a mutare, trasformandosi in un piacere così malsano e Vera ne volle di più.
Allargò le gambe e qualcosa le tirò, un altro spruzzo di sangue la bagnò.
La porta d’ingresso sbatté violentemente e la luce dell’abatjour si spense.
L’oscurità si liberò e abbracciò il suo corpo dolorante, stringendolo in una morsa di sofferenza.
3.
Non ascoltò la risposta di sua moglie, non ascoltò il brusio che si fece forte. Fece finta di non vedere quella massa nera che aveva ricominciato a camminare lungo le pareti della sala.
Vide l’ombra di una donna agonizzante seduta sul divano, la testa scarna e le braccia fumose si protendevano verso di lui. La pancia gonfia che vibrava, un mostro che si cibava delle sue carni.
Sua madre continuava a cercarlo per tenerlo stretto, per proteggerlo da tutto quell’orrore e quella morte.
La oltrepassò e sentì gli occhi disperati della donna continuare a fissarlo, come lo stava fissando sua moglie in cima alle scale.
Disperazione e delusione, due sensazioni che affollarono l’ossigeno della casa di Antonio, rendendo l’aria opprimente.


Da questi estratti emerge chiaramente la potenza descrittiva dell'autore e la sua capacità di immergere il lettore nelle storia.

Ma chi è Giacomo Ferraiuolo?  

Scopriamolo dalle sue parole:


Una mente in burrasca, dita che pigiano freneticamente i tasti del Mac.
Tramonti che dipingono lo scorrere del tempo.
Storie intrise di oscurità.
Questo sono io.
Mi occupo di Social Media e di Comunicazione, dico la mia, sempre e comunque, su Twitter e immortalo la poesia del mondo su Instagram. Quando posso scrivo, a qualsiasi ora, in qualsiasi posto. Racconto di me nel mio blog e pubblico storie di paura, che non sono altro che storie di umanità.

Nel 2016 ho pubblicato ‘Non Devi Dormire‘ (DZedizioni), raccolta di racconti horror, #1 su Amazon per oltre un mese.

Nel 2017 ho pubblicato il romanzo ‘Nora‘ (DZedizioni), Sold Out al Salone Internazionale del Libro, #1 su Amazon.


Dal 2015 ho preso parte a oltre 10 pubblicazioni e il mio racconto ‘L’Ossario‘ ha vinto il premio 24hr Writing.









lunedì 18 febbraio 2019


Eventi culturali e presentazioni a Roma
 (settimana 18-22 febbraio 2019)














Cari lettori, 
dopo la presentazione di venerdì scorso all'Enoteca Letteraria di Roma, l'Aperitivo Miti e Leggende dove ho presentato "Oracoli" , 
Alessandra Leonardi, Elena Mandolini
e Gianluca Malato
all'Aperitivo Miti e Leggende
insieme a Gianluca Malato e il suo "Venuti dal mare" (entrambi Nps edizioni) , relatrice la bravissima  Elena Mandolini, domenica 24 mi attende una nuova presentazione!




Stavolta sarò a Ostia, presso il bar "Gli Sprizzati", insieme a Elena Mandolini: parleremo della rilevanza del genere fantasy e dei nostri libri, "Oracoli" e il suo "Il Signore dei  racconti".




Ecco il comunicato stampa:


COMUNICATO STAMPA
COLAZIONE LETTERARIA CON SCRITTRICI ROMANE
ELENA MANDOLINI E ALESSANDRA LEONARDI INAUGURANO
FANTASTIKANDO! Live”


Domenica 24 febbraio, ore 11.00
Bar “Gli Sprizzati”
via Carlo Marenco di Moriondo 19/21
Ostia - Roma


Roma, 16 febbraio 2018 – Saranno due scrittrici romane a inaugurare la rassegna “Fantastikando!”, promossa dall’associazione culturale Japanimation a Ostia Lido, per valorizzare la letteratura fantastica italiana. Domenica 24 febbraio, alle ore 11.00, Elena Mandolini e Alessandra Leonardi incontreranno i lettori, presentando i loro romanzi, presso il bar Gli Sprizzati a Ostia.
Elena Mandolini presenterà “Il signore dei racconti” (Dario Abate Editore), romanzo urban fantasy ambientato a Roma, con protagonista Giulio, un ragazzo vittima di bullismo, che si imbatte nel Signore dei Racconti, un essere misterioso che conosce l’esistenza di tutti gli umani e gli offre l’opportunità di migliorare la sua vita. Il destino, in fondo, non è mai scritto e il futuro può essere cambiato. Ma a quale prezzo? Cosa è disposto a sacrificare Giulio per realizzare i suoi sogni?
Alessandra Leonardi presenterà “Oracoli”, antologia di racconti che affondano nella cultura dell’Antichità, dedicati a quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: il vaticinio. Quattro racconti di mistero e magia, che illustrano come i Fenici, gli Ellenici, gli Etruschi e i Romani si rapportavano con la divinazione: sussurri nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Un’occasione per conoscere due autrici del nostro territorio, in un contesto informale e stimolante.
Appuntamento per domenica 24 febbraio, alle ore 11.00, al bar “Gli Sprizzati”, in via Carlo Marenco di Moriondo 19/21, a Ostia (Roma).
Per rimanere aggiornati, è in rete anche la pagina FB dell’evento:
https://www.facebook.com/events/2266762166936778/
Nati per scrivere – Associazione Culturale
Associazione culturale Nati per scrivere – Piazza Diaz 10, 55041 Camaiore (LU) – natiperscrivere@hotmail.com

Pagina dell’incontro “FANTASTIKANDO! Live” su FB:
https://www.facebook.com/fantastikandoincontri/

Japanimation - Associazione Culturale
Via delle Azzorre n. 352, 00121 Ostia Lido (X Municipio di Roma) - info@japanimation.it - www.japanimation.it



Siamo anche su Roma Today , su Il Tabloid, sul blog I mondi fantastici e molti altri giornali e siti parleranno del nostro evento nei prossimi giorni.

Vi aspettiamo per una bella chiacchierata sul fantasy!

La settimana culturale romana inizia però mercoledì 20: alle 17 presso la biblioteca della Camera dei deputati si terrà "Fantastico mediterraneo, la via italiana al fantastico", con molti scrittori e altre personalità della cultura. Ingresso gratuito consentito previa iscrizione via mail, posti quasi esauriti! Affrettatevi! 




Giovedì 21 invece imperdibile il convegno alla Curia Iulia, presso i Fori Imperiali: iniziati il 14 febbraio, gli incontri "Giovedì al ParCo" continueranno ogni giovedì alle h 16,30, fino al 4 aprile, con ingresso gratuito a Largo della Salara vecchia.

La Curia Iulia


Il 21 Francesca Ghedini, professore emerito di Archeologia classica presso l’Università degli Studi di Padova, che affronterà il ruolo delle donne della dinastia dei Severi, rivolgendo particolare attenzione a Giulia Domna, figura di grande influenza politica, moglie di Settimio Severo, da lui nominata mater castrorum (madre degli accampamenti). 
Qui per gli eventi successivi: Arte

Sabato 23 alle 11 per Mythologica, iniziata mesi fa, si narreranno le figure di Fedra, Artemide e Ippolito con la voce del latinista Giusto Picone (il 9 marzo per Edipo e gli enigmi Stefano Bartezzaghi affiancherà un classicista, come pure farà Roberto Vecchioni il 23 marzo per parlare di Ulisse e di Itaca). Sempre ingresso gratuito.




Imperdibili!












lunedì 11 febbraio 2019


RECENSIONE : LA LINEA  DEL  DESTINO
di   DANIELA   TRESCONI






Genere: paranormale, mistery, storico, thriller
Editore: Panesi
Pagine: 101
Data di uscita: 16/01/2017
Prezzo di copertina: € 10
                    ebook: € 0,99
Link:  Amazon


Un libro particolare, questo “La linea del destino” di Daniela Tresconi, difficilmente ascrivibile a un genere specifico: ci sono brani di ambientazione medievale, brani ambientati nel presente, molto mistero, elementi  paranormali e molto thrilling, il tutto amalgamato in modo da avvincere il lettore.

Leggiamo la sinossi di “La linea del destino”:

Arcola è un tipico borgo arroccato che si affaccia sulla Vallata del Magra. Il suo Castello e la sua Torre Pentagonale da millenni osservano silenziosi le vicende delle genti che lo abitano. Valentina arriva in paese alla ricerca della tranquillità, ma ben presto tutte le sue scientifiche certezze verranno scosse da inquietanti e quanto mai misteriose sensazioni. Tre donne, tre epoche e tre mondi completamente diversi, eppure legati da un unico indissolubile destino e dal mistero di un atroce delitto. Quanto tempo per scoprire che non si può sfuggire a se stessi e che la fine spesso è solo un altro inizio?

L’ambientazione  è italiana, come piace a me. 
Arcola è un paese della Liguria, dalle origini  antiche; la protagonista Valentina, milanese in trasferta lavorativa (si occupa di erbe per un editore), viene da subito trascinata in un mistero, quello della morte di una fanciulla, Amelia, avvenuta nel Medioevo.
Aiutata da un’anziana donna del paese, Vanda, inizia a indagare, conoscendo e quindi mostrando anche a noi la storia di Arcola e i suoi monumenti, di cui sono presenti belle foto nel libro stesso.

Abbiamo quindi un legame che si sviluppa tra le tre donne, tutte erboriste, quindi tutte potenzialmente “streghe”: è l’eterno femminino, il girl power, la potenza delle donne unite tra loro dall’energia creatrice ma anche dalle sopraffazioni che hanno sempre dovuto subire nel corso dei secoli.

Questo mistery/thriller/paranormale non è la solita storia di vendetta. 
No, qui la giovane Amelia grida, vuole che tutti si ricordino di lei, dimenticata tra le pieghe della Storia e del tempo: è un urlo collettivo di tutte le donne che sono morte ammazzate  perché indipendenti, perché troppo belle o troppo brutte, perché dai capelli rossi, perché disobbedienti,  perché diverse.

Non bisogna mai dimenticare queste morti sul rogo o annegate o trapassate a fil di spada, come non bisogna dimenticarne altre: bisogna ricordare, per onorare la memoria ma soprattutto perché questi avvenimenti non si ripetano mai più.

Lo stile di Daniela è scorrevole e avvincente, la storia è narrata bene e in equilibrio in ogni sua parte. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e credibili.
Il finale è aperto, potrebbe esserci un sequel?...

L’edizione è curata, non ci sono praticamente refusi. La cover è carina e attinente, ritrae uno scorcio di Arcola. Le fotografie del borgo sono belle, un’ottima idea inserirle.
Chiude il romanzo un paio di ricette tipiche del posto, anche questa un’idea carina.

Sentiamo da Daniela Tresconi in persona qualche notizia in più su di lei e sul libro. 



1)      Ciao Daniela, benvenuta su Infiniti universi Fantastici. Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura.

Ciao a tutti e grazie per questo spazio. Quando parlo di me, amo definirmi “chiassosa”, nel senso che ci si accorge sempre che ci sono. Rido e sorrido, sono molto estroversa e amo dare del tu a tutti. Mi appassiono alle cose e alle persone che mi fanno stare bene. Amo il mare, la buona compagnia, adoro ballare, viaggiare e camminare. Amo leggere e scrivere. Scrivo sempre, sia per lavoro (sono Giornalista iscritta all’Albo) che per passione. La scrittura è per me quello che la cioccolata è per un goloso. A volte non riesci proprio a farne a meno. Le immagini, le trame e i personaggi bussano nella tua testa e devi per forza iniziare a scrivere. Mi capita di vedere un luogo, una foto o ascoltare qualcuno, ed ecco la storia è tutta lì, nella mia mente, devo solo trasformarla in parole. E poi scrivere è consolatorio: quando sono un po’ triste o arriva uno di quei periodi in cui ti sembra che tutto vada storto, mi siedo davanti al pc e lascio che i pensieri fluiscano lentamente, finché non si trasformano in parole scritte.
Ovviamente scrivere per la cronaca di un giornale è diverso poiché mette soprattutto in luce la capacità di sintesi e la necessità di chiarezza, ma sicuramente mi ha aiutato molto nel rendere accessibile a tutti quello che scrivo.
Adoro scrivere testi dove la storia, quella con la S maiuscola si intreccia con la storia fantastica. Dove ci sia leggenda, mistero, intrigo, sovrannaturale ed esoterismo. Cerco un luogo o un evento storico reale e ci costruisco sopra una narrazione per i miei personaggi.


2)     Che ne pensi di questa recensione? Sei d’accordo e/o vuoi aggiungere qualcosa?

Credo che la recensione rispecchi lo spirito del romanzo. Una storia di solidarietà femminile, il grido di Amelia «Io esisto» è il grido di moltissime donne che ancora oggi sono costrette a rivendicare il proprio diritto ad esistere.



3)      Traspare dal romanzo un forte amore per la tua terra, la Liguria. Sei originaria di Arcola? Vivi lì? Cosa ami di quel posto?

Alla base c’è soprattutto un amore profondo per il mio paese, Arcola, dove è ambientata tutta la storia. E’ il luogo in cui sono nata e dove vivo e lavoro.  E’ un borgo medievale che si affaccia sulla vallata di un fiume, ha conservato moltissime permanenze storiche e quando si cammina lungo i «carrobbi» lastricati (i carrobbi sono l’equivalente dei carugi genovesi), si riesce ancora a respirare la storia con tutto il suo fascino.


4)    Hai in mente un seguito di La linea del destino?

Purtroppo al momento no, credo che si debba scrivere solo quando le storie ti arrivano nella testa. Ho invece appena pubblicato un libro per bambini con un’altra casa editrice, la NpsEdizioni e ho terminato un nuovo romanzo che uscirà in primavera.

5)    Quanto hai dovuto studiare per attingere le informazioni storiche che ti occorrevano? Le hai reperite con facilità?

Ho letto molto, soprattutto saggi e testi storici che ho reperito nella biblioteca comunale e nell’archivio. Mi è stato di grande aiuto un piccolo libretto scritto da un parroco, libretto che viene citato anche all’interno del romanzo. Le mie ricerche sono diventate le ricerche di Valentina.

6)     A cosa stai lavorando adesso?

Sto terminando l’editing del nuovo libro, si tratta sempre un romanzo di ambientazione storica, questa volta siamo intorno alla fine del 1500. All’epoca nel Golfo della Spezia esisteva il piccolo approdo di San Bartolomeo delle Cento Chiavi, con un ospitale e una cappella. Improvvisamente tutte le famiglie lo hanno abbandonato e si sono trasferite al monte fondando il piccolo paese di Pitelli. Perché? Quale mistero si cela dietro a questa scelta? Le fonti storiche danno una versione e se non fosse vera?

Grazie per essere stata con noi! Alla prossima!

In finale, un romanzo che consigliamo senz’altro… e non vediamo l’ora che esca il prossimo!






venerdì 8 febbraio 2019



RECENSIONE FUMETTO: LA RESURREZIONE DI FENICE












Autori : Morrison e Rosenberg (scrittore e sceneggiatore), Francis Yu, Pacheco, Bennett, Rosanas (disegnatori).  Cover di Francis Yu.
Editore: Marvel
Collana e numeri: Marvel Miniserie nn 201-203
Date di uscita: 5/07/ 2018, 2/08/2018, 6/09/2018
Pagine: 58, 48 e 48
Prezzo: € 3,50 l’uno



Ho letto Marvel per quasi quarant’anni, con le ovvie interruzioni dovute al periodo in cui i fumetti erano spariti dalle edicole, e ho smesso circa tre anni fa perché, nonostante le storie fossero senz’altro di buona qualità, alla fine non ne potevo più di morti, resurrezioni, Kree e Skrull, “continuity” contraddittoria, versioni dal futuro, passato e mondi paralleli.
Sempre le stesse cose, insomma.
La mancanza dei supereroi nella mia vita è stata attenuata dalla gran mole di film Marvel che sono usciti/stanno uscendo, ma l’amore della carta… fumettata è sempre forte e non ho resistito al richiamo de “La resurrezione di Fenice” .
Un'altra volta, sì. L’ennesima resurrezione.
Non avendo più letto i fumetti, ho trovato qualche novità che però tanto novità non sono, come la suddivisione degli X-Men in gruppi e la morte e resurrezione di  personaggi già defunti: non mi ha stupito molto né ha condizionato più di tanto la comprensione della storia.


Nella cittadina di Annadale avvengono strani fatti, e gli X-Men, guidati da Kitty Pryde, vanno ad indagare, divisi in squadre; gli eroi si scontrano con villain ritenuti morti. Intanto, in un luogo anonimo, c’è la rossa Jean che lavora in un diner e ha strane visioni, finché in un crescendo di situazioni caotiche arriva la visione finale: la Fenice. Gli X-Men giungeranno a lei e cercheranno di aiutarla.
L’ultima parte, un confronto tra Jean e non vi dico chi, è lunga e piena di pathos, per un finale intenso e non banale.

I primi due numeri  sono confusionari, anche per la gran quantità di personaggi presenti da gestire, e neppure ben disegnati, al contrario del terzo, dove i disegni sono molto più belli e la storia si fa emozionante.

L’autore, Rosenberg, è stato bravo a tener presente il passato degli X-Men, specie per quel che riguarda i rapporti tra i personaggi, in questo caso tra Jean e Logan e Ciclope, anche ricordandosi alcuni dettagli.
La capacità di narrare  degli autori Marvel è sempre di alto livello (o quasi sempre), anche questa volta hanno creato intrecci che avvincono, coi ritmi giusti e i personaggi molto ben caratterizzati e coerenti; sa un po’ di forzatura sia l’uscita di      scena dei telepati (la cui presenza avrebbe risolto il caso troppo presto) e il ritorno della Fenice proprio pochi mesi prima del lancio del film…

Per onor di cronaca, alla fine del terzo albo c’è una simpatica storiellina tratta da un annual, intitolata “Perché amo gli X-Men”. Carina ma irrilevante.

Però, davvero, dopo tanti anni ancora la Fenice che torna, ancora gente che viene dal passato, gente dal futuro, gruppi di qua e di là, gente che risorge…  

Bastaaaaa!!!

Diciamo che mi sono rinfrescata la memoria sul motivo per il quale ho smesso di leggere Marvel, anche se il mio giudizio sulla miniserie è infine positivo, soprattutto per l’ultimo numero dei tre.










martedì 5 febbraio 2019



I ROMANZI STORICI DI ARPEGGIO LIBERO EDITORE









Salve amici lettori e followers, oggi parliamo dei romanzi storici della casa editrice Arpeggio Libero, ambientati nelle più svariate epoche storiche e in diverse  località.
Tutti i libri sono scontati sul sito dell’editore del 15%!


  • ·       1657-L’anno della peste” di Roberto Palumbo è ambientato a Genova nel 1657.  


 Il medico Piero Argentieri entra in città pochi giorni prima dell’epidemia di peste che avrebbe ucciso più della metà dei suoi abitanti. Non può scappare. Non può nascondersi. Non può far altro che subire passivamente gli stati d’animo derivanti da una situazione apocalittica. Ma, oltre a dolore, rabbia, sgomento e tradimenti, la peste gli indica anche la via dell’amore, della solidarietà e della speranza che non tutto finisca.
Prezzo di copertina: €18

  • ·       A.D. 1243- L’ultimo assedio” di Marta Tempra e Furio Toth è ambientato a Viterbo tra il 1237 e i 1243.


1237. Sono gli anni dei contrasti tra l’impero e i comuni sostenuti dal papato, lotte intestine che spaccheranno le città, dividendo i padri dai figli, i fratelli dai fratelli.
A Viterbo, Giacinta Brettoni, giovane nobile di parte guelfa, è destinata al convento fin dalla nascita, ma l’avversa fortuna della famiglia la porterà a rinunciare al velo per sposarsi.
Nel frattempo, il poeta siciliano Jacopo degli Altofonte viene convocato alla corte di Federico II e l’iniziale meraviglia si trasformerà in angoscia quando s’innamora perdutamente di Selvaggia, figlia naturale del sovrano e destinata in sposa all’uomo più crudele del suo tempo.
Alle loro storie si unisce quella di Guido, speziale lombardo in fuga con la famiglia da Lodi.
Amori infelici, rocambolesche fughe e impetuose battaglie si intrecciano in un romanzo corale in cui le vicende di tutti finiranno per convergere proprio nella città di Viterbo, culminando nella battaglia in cui la valorosa cittadina fronteggerà l’immenso esercito imperiale.
Gli epici giorni dell’anno domini 1243, l’ultimo assedio di Viterbo.
Prezzo di copertina: € 23
  • ·       Cangrande paladino dei ghibellini” di Giovanna Barbieri è ambientato a Verona tra il 1312 e 1314.



Tra il 1312 e il 1314 la guerra contro la guelfa Padova diventa più cruenta. In città entra il poeta Dante Alighieri a cui il signore di Verona concede riparo. Il rimatore decide di terminare “il Paradiso” nella Biblioteca Capitolare e di cercare i figli Pietro e Iacopo. Le vicende di Dante e di Cangrande s' intrecciano con il casato Aligari di Fumane, dove sono reclutati i cavalieri, senza terra e ricchezza, Paolo e Julien de Grenier, d'origine franca. Il cavalier Julien conduce una faida contro una famiglia di orfani d'origine ebraica. Paolo e Caterina, la maggiore dei ragazzi perseguitati, s'incontrano per caso nel bosco Belo e s'innamorano a prima vista. La loro relazione però è osteggiata dal padre di lui.
Prezzo di copertina: € 18, 25

  • ·      Conspiratio” di Furio Toth è ambientato nella Firenze quattrocentesca.


1476. Jan, un mercante di Bruges, si trasferisce a Firenze dove conoscerà Francesca giovane orfana che assieme
al fratello Lapo si occupa dell’attività che era del padre: il commercio della seta.
Alla tormentata storia d’amore fra i due fanno da sfondo le tumultuose vicende di quegli anni, intrighi, congiure, e infine una guerra. Vicende che vedono coinvolte le figure di spicco del XV secolo: i Pazzi, i Medici, gli Sforza, Federico da Montefeltro, papa Sisto IV, Re Ferrante.
Un romanzo storico nel quale le vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle realmente accadute nel periodo che va dal Torneo del gennaio 1475 per celebrare l’alleanza fra Firenze, Milano e Venezia fino alla cosiddetta “Guerra dei Pazzi” e all’invasione turca di Otranto 1480.
Furio Thot ci regala un affresco dell’ultimo quarto del XV secolo con la precisione dettata da una profonda conoscenza della storia del periodo e dalla cura dei dettagli storici, nata da una ricerca approfondita durata più di un anno.
Prezzo di copertina: € 21

  • ·      I fuochi nella notte” di Valerio Castelli è ambientato in Europa nel 1300.


Anno 1349. La peste nera mette in ginocchio l'occidente e fa strage di uomini e animali. In questo contesto di morte, un qualcosa di incredibilmente importante spinge tre distinti gruppi di uomini a intraprendere un lungo e pericoloso percorso che li porterà a rischiare la vita ogni giorno. Traversate via mare, faticosi trasferimenti a cavallo attraverso il sud della Francia, le Alpi e la pianura padana fino a Venezia, metteranno a dura prova l'animo e la volontà dei protagonisti. Nella lotta per mettere le mani sopra un tesoro che tutti bramano, si alterneranno delusioni e sconfitte, rivelazioni e segreti.
Un soldato senza lavoro, due monaci fuori del comune, quattro giovani ebrei, un gruppo di nobili francesi e il papa di Avignone si sfideranno in un gioco di forza e intelligenza verso un obiettivo che sembra avere volontà propria e pare prendersi gioco degli uomini che l'hanno sfidato.

Pagine 440. Prezzo di copertina: € 21


  •   Il mio nome è Pio IV” di Luca Cremonesi è ambientato nella Roma del 1500.  



Roma, otto dicembre anno 1565.
Papa Pio IV sul letto di morte riceve la visita del nipote Carlo Borromeo e gli esprime la volontà di volersi confessare. Dopo essere stati completati i preamboli sacramentali, inizia a raccontare gli episodi vissuti durante la sua vita. Espone, inoltre,gli eventi di pirateria e di brigantaggio che ha compiuto a Musso sul lago di Como,insieme al fratello Giacomo. Prima di ricevere l’estrema unzione, il pontefice si preoccupa di riferire anche quanto accaduto nel suo primo viaggio a Roma, così come racconta le conoscenze politiche e diplomatiche che acquisì frequentando la curia e l’apparato ecclesiastico. Infatti, in poco tempo, diventò cardinale e poi assunse il titolo di vicario di Cristo, avendo comunque cura di non tralasciare mai i legami sentimentali e amorosi con le compagnie femminili.

Prezzo di copertina € 17

  • ·      Samnes” di Anrtonello Santagata è ambientato nel Sannio nel I sec a. C.   


Samnes è la storia di Lomea, avvenente ragazza vissuta nell’antico Sannio del I sec. a. C.,
devota alla dea Jana, e del suo amore contrastato con il guerriero Lucio.
Samnes è la storia di Lucio, fiero avversario dei conquistatori romani, giovane
 legato del comandante sannita nella battaglia di Porta Collina che segnò la fine
della Guerra Civile tra Mario e Silla e, con essa, la fine dei Sanniti.
Ma è anche la storia di Gavio Betitio, padre di Lomea, vignaiolo innovatore
 e di successo, che con i suoi vini prodotti nelle campagne del Sannio caudino,
aveva conquistato le tavole dei Romani.
Come si viveva a quei tempi nel Sannio? Quali dèi adoravano, quali armi
 maneggiavano i mitici fanti sanniti? Come mangiavano, come vestivano,
 come si adornavano, come parlavano?
Il romanzo, che si sviluppa in 17 capitoli ciascuno dedicato ad un aspetto
 della vita in quel tempo, vuole rispondere anche a queste domande.
All’epoca nacquero due miti che hanno da sempre caratterizzato il Sannio.
Quello, concreto e reale, dei gladiatori e quello, molto più fantastico,
delle streghe dette janare.
La trama, che si svolge nei giorni attorno alla battaglia dell’82 a.C.,
 vuole essere un mezzo per indagare sulla vita dei Sanniti, per affacciarsi
 sul loro mondo e per saperne di più su un pezzo della loro storia spesso trascurato.

Pagine 125. Prezzo di copertina € 12
                          
  • ·      Sardomachia” di Aldo Sechi è ambientato in Sardegna nel 215 a. C.




Alla vigilia della memorabile impresa di Annibale (215 a.C. circa), il cantore romano Lucio Vero Viridio viene incaricato di accompagnare il console Matone in Sardegna per sedare un focolaio di rivolta nell’isola, in modo tale che, al ritorno in patria, possa cantare quanto vissuto in quelle battaglie.
Il protagonista, uomo di ideali puri, si accorge subito del lato oscuro del suo console e la sua simpatia nei suoi confronti svanisce immediatamente. Ben presto Lucio si ribellerà al suo stesso comandante e inizierà in tal modo un percorso interiore di grande cambiamento. Salvato miracolosamente da un gruppo di guerrieri sardi, Lucio, quasi in fin di vita, viene portato al villaggio di Siete Fuentes e affidato alle cure di Nora, della quale, una volta guarito, si innamora.
La vita trascorre piacevolmente fino a quando la guerra chiama a gran voce, così come l’anelito libertario degli uomini di Sardegna, ai quali Lucio si unirà in un’epica battaglia contro il nemico di sempre: Roma
.

Prezzo di copertina € 12




  • ·        Verba daemonis” di Lucio Stel è ambientato nella Francia del 1500.




Francia, 1635. Gli abitanti di Debie sono in subbuglio in seguito ad una serie di brutali omicidi avvenuti nei boschi che circondano il villaggio. La responsabile è stata individuata in Camille Boudreaux, poco più che ragazzina, accusata di stregoneria e rinchiusa in attesa di esecuzione nelle segrete del castello che dall'alto di una collina sembra vegliare sul piccolo villaggio come un gigante di pietra. Per interrogare la ragazza è stato fatto giungere da Parigi Eric Grenier, uno degli inquisitori più spietati del Paese, che con Debie ha più di un legame. E mentre il giorno dell'esecuzione della strega si avvicina inesorabilmente il male sembra aver messo le radici nel villaggio, proliferando indisturbato grazie alla paura e all'ignoranza degli abitanti, abituati a sottostare alle ferree disposizioni del vescovo La Croix e dei suoi uomini.

Prezzo di copertina € 16

  • ·      Amyclae” di Irene Chinappi è un thriller  ambientato tra presente e passato.  


Due antiche dinastie hanno nascosto per millenni la verità sul mistero di Amyclae, la “città muta"scomparsa improvvisamente e mai ritrovata.
Ma oggi il passato grida giustizia. 
In visita nel sito archeologico di Amyklès, in Laconia, Lisa viene morsa da una vipera, cade in trance e ha delle allucinazioni: il poeta latino Virgilio le rivela che la verità su Amyclae è custodita in una versione dell' Eneide corretta e mai pubblicata.
Una congregazione segreta è disposta a tutto pur di fermare Lisa e i suoi amici.
Ma saranno le più profonde inquietudini che fecero tremare l'Imperatore Tiberio, erede di Ulisse, a dare il senso più vero alle ricerche della protagonista .

Prezzo di copertina € 18.

Ci sono poi diversi romanzi di storia contemporanea: “Gli anni di Giulia” di Massimo Taras, “Il golp”  e “La vedova forestiera” di Alessandra Delogu, “Neve su un campo di more” di Serena Lavezzi, di ambientazione giapponese, “Suhareka” di Robert Shkurti, “Zaragoza Km 390” di Beppe Semisoni.


Allora, che ve ne pare? Ce n’è davvero per tutti i gusti, no?
Ricordiamo che i prezzi indicati sono di copertina, ma sul sito Arpeggio Libero sono scontati del 15% .