venerdì 29 novembre 2019


SEGNALAZIONE: NUOVI LIBRI DALLA 
ACHERON BOOKS


I nuovi romanzi di genere fantastico editi dalla Acheron books usciti a Lucca coimcs and games 2019 hanno avuto un incredibile successo, oggi ve li presentiamo!


Scopriamoli nei dettagli:

Zappa e spada 2, Padri fondatori e figli della gleba



Dopo il clamoroso successo della prima antologia, ritorna il divertente e cialtronesco Fantasy all'Italiana! Questa volta il tributo ai Padri Fondatori del Fantastico italiano è d'obbligo: da Ariosto a Dante, da Buzzati a Calvino, passando per il Boccaccio e il Cunto de li Cunti, e con una curiosa deviazione attraverso il Cantico delle Creature, dodici scrittori, dodici "figli della gleba", nel massimo rispetto dei propri padri putativi e seppur spauriti dal confronto con tale immensa eredità, si divertono a omaggiare, citare, giocare con gli archetipi della nostra meravigliosa letteratura fantastica, regalandoci altrettanti racconti intrisi dello spirito goliardico, delle spade arrugginite e dei toni scanzonati di questo nuovo, strambo genere di narrativa: lo SPAGHETTI FANTASY!
Insomma: braccia rubate all'agricoltura... e indegnamente prestate alla narrativa!!

"I personaggi di questo mondo, per noi, sono i veri archetipi profondi, una sorta di memoria genetica, la stessa che sotto sotto ci ha sempre fatto sospettare di un certo medioevo scintillante che ci pareva più adatto agli inglesi." - dalla prefazione di Vanni Santoni


  • Genere: antoogia fantasy
  • Pagine: 200
  • Data di uscita: 16 ottobre 2019
  • Prezzo di copertina: € 15
  • prezzo ebook: € 4,99
  • Link: Amazon

La principessa di Ys di Sara Simoni



Nel 52 a.C. Ys, leggendaria capitale dell'Armorica, sprofonda nell'oceano a causa della passione proibita tra la principessa celta Dahut e l'affascinante generale romano inviato da Cesare. Dopo duemila anni Ys, grazie a un potente incantesimo che la protegge dagli abissi, risorge e prospera sotto la guida della dinastia Ruaidhri. Ma quando Re Arthur comincia a perseguitare i medium come lei, la diciottenne Morrigan capisce che la famiglia reale ha qualcosa da nascondere. Insieme all'ambiguo principe Cormac, scopre un segreto capace di destabilizzare le sorti dell'intero regno. L'unica via di salvezza è risvegliare il temibile Re Stregone. La vera minaccia arriva però dal lontano passato, sotto forma di una principessa imprigionata nel corpo immortale di una sirena e del suo amante defunto... Tra mito celtico e distopia, un'avventura senza tempo, una storia d'amore segnata dal destino.

  • Genere: fantasy
  • Pagine:320
  • Data di uscita: 13 novembre 2019
  • Prezzo di copertina: € 14
  • Prezzo ebook: € 4,99
  • Link: Amazon

 Stregoneria rusticana di Andrea Tupac Mollica
Duellante e Scaramante










Tutti conoscono il Cassero, la cupa fortezza che funge da serraglio per il Despota di Zagara. A causa delle sinistre macchinazioni del Despota, tua sorella Laurice è finita prigioniera al castello e in molti ormai ritengono che vi abbia trovato una fine atroce. Con l'ausilio della tua maestria nella scherma, entrerai nella fortezza, troverai il Despota e gli farai pagare il fio della morte di Laurice: ormai non ti resta altro che la vendetta! Stregoneria Rusticana è una doppia avventura ambientata nel mondo Spaghetti Fantasy di Zappa e Spada. Puoi giocare in solitario uno dei due libri della serie, oppure confrontarti con altri giocatori in modalità Sfida o Alleanza.

  • Genere: libro- gioco, fantasy (due volumi)
  • Pagine: 200
  • Data di uscita: 16 novembre 2019
  • Prezzo di copertina: € 13
  • Link: Amazon  Duellante
  • Link: Amazon  Scaramante
Per  concludere, una bella foto del team Acheron a Lucca Comics and Games 2019!



mercoledì 27 novembre 2019



RECENSIONE: I TESTAMENTI
di MARGARET ATWOOD



Il seguito de Il racconto dell’ancella, dopo 35 anni, ha ancora molto da dire su Gilead e su come potrebbe essere un futuro non troppo lontano


I Testamenti di Margaret Atwood è un unicum: non credo sia successo altre volte che un autore/autrice abbia scritto un sequel dopo tutto questo tempo (Il racconto dell'ancella è uscito nel 1985, ricordiamolo), inoltre prendendo in considerazione la serie tv senza tradire lo spirito del primo libro e senza incartarsi.
I fatti narrati avvengono una quindicina d’anni dopo quel che sta accadendo nel telefilm, raccontati sempre sotto forma di testimonianze giunte a un’epoca ancora successiva, datata con precisione per la prima volta, proprio come ne Il racconto dell’Ancella (la nostra recensione).

Qui la narrazione non è in prima persona al tempo presente; le tre testimonianze sono al passato, e sono un resoconto di eventi cruciali per la caduta di Gilead.

Largo alle donne: stavolta non è Jun che parla, anche se è sempre presente e se ne parla molto. Le tre testimoni sono altre: una è zia Lydia, come ampiamente annunciato ancor prima dell’uscita del libro, le altre si chiamano Agnes e Daisy
E da tutte e tre ci si possono aspettare grandi sorprese, per un verso o per l’altro.
Da notare che all’inizio del libro non si capisce bene chi stia "parlando": l’unica discriminante è una immagine, diversa per ognuna delle tre donne, e il titolo “trascrizione della testimonianza …”; solo dopo qualche pagina si comprende bene il tutto.

Zia Lydia non è come la conosciamo, e sulle altre due non mi pronuncio per non spoilerare, ma anche loro non sono solo ciò che sembrano.

Agnes è una ragazzina cresciuta a Gilead, con la testa piena della retorica della nazione integralista biblica che abbiamo conosciuto dalla serie tv e dal primo romanzo; Daisy invece è un’adolescente che vive in Canada, e desidera essere un’attivista contro Gilead. La vita di entrambe verrà sconvolta.
Dal racconto di Lydia veniamo a conoscere dettagli sul suo passato e sulla presa al potere da parte dei Comandanti, che lei ha vissuto in prima persona sulla sua pelle; inoltre scopriremo molti altarini, e vedremo la donna sotto una luce molto diversa.


«Il nostro tempo insieme sta per cominciare, mio lettore. Può darsi che vedrai queste pagine come un fragile scrigno da aprire con la massima cura. Può darsi che le strapperai o le brucerai: con le parole accade spesso». Hai fra le mani un'arma pericolosa, caricata con i segreti di tre donne di Gilead. Stanno rischiando la vita per te. Per tutti noi. Prima di entrare nel loro mondo, forse vorrai armarti anche di questi pensieri: «La conoscenza è potere». «La Storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa».

L’autrice ha dichiarato di aver scritto questo seguito per un motivo preciso:




Fugo subito il dubbio: questo libro non è un’operazione commerciale.
Avvincente come il primo, cattura fin dalle prime pagine,anche se ovviamente lo stupore non può esserci per quel che riguarda l’ambientazione; ci sarà per altre cose…
Lo stile, quindi, è serrato, e differisce quando parla l’una o l’altra protagonista, in linea col personaggio.
Un libro che ho divorato, nonostante non sia cortissimo.
Ottima l’edizione, con la cover che richiama la precedente copertina e con l’idea di dividere i capitoli, le tre voci, con immagini ognuna relativa alla persona che “parla”.

 
Margaret Atwood


Va da sé che consiglio a tutti questo libro, comprensibile solo se si ha letto il primo e se si ha seguito la serie tv, di cui l’ultima stagione andrà in onda l’anno prossimo.

I dettagli del libro:

·       Editore: Ponte alle grazie
·       Genere: distopico, fantascienza
·       Pagine: 502
·       Data di uscita: 9 settembre 2019
·       Prezzo di copertina: € 18
·       Link: Amazon

Anticipazioni di di Handmaid’s Tale 4!







lunedì 25 novembre 2019



RECENSIONE FUMETTO: NEW MUTANTS- ANIME MORTE






 Le nuove storie dei New Mutants Marvel conquistano sin dalla prima pagina con la miniserie Anime morte




Premetto che io adoro, adoro, adooorooo i Nuovi Mutanti, o, come ormai si suol inglesizzare, i New Mutants, sin dalle loro prime apparizioni; anzi, spesso ho trovato il sottobosco Marvel più interessante e originale delle avventure degli X-Men stessi.


Le prime 5 avventure del gruppo capitanato da Magik- Illyana Rasputin, la mia supereroina preferita all time, è composta da vari mutanti non sempre in primo piano: c’è Wolfsbane, Guido Carosella alias Forzuto, la bomber Boomer, il tellurico Rictor. Il gruppo è al soldo di XiAn Coy Mahn, alias Karma, boss di una corporation; vedremo però nel corso dei racconti diverse vecchie conoscenze degli X-sottogruppi.

New Mutants Anime morte è per veri X intenditori, ma anche per neofiti

Ci sono molti rimandi a storie del passato, che l’autore, Mattew Rosenberg, ben riesuma, e riesce anche a riassumere per i neofiti o per gli X-fan più scordarelli: questo è senz’altro un punto di forza della serie.
I personaggi sono ottimamente caratterizzati e hanno una loro evoluzione, specie la protagonista Magik: resta sempre ombrosa, anzi questo suo aspetto è ancor meglio caratterizzato dal nuovo look goth, ma ora ha la responsabilità di un gruppo, seppur a modo suo…
Le storie sono intrise di horror e magia, specie la prima, zombesca e stregonesca, e quelle che sembrano storie autoconclusive si rivelano man mano collegate tra loro da un mistero legato alla figura di Karma.
I dialoghi sono freschi, divertenti, ma anche drammatici nei momenti clou, quindi un’ottima sceneggiatura.
Il finale è un vero cliffhanger che porta alla ribalta un altro personaggio dei Nuovi Mutanti, ma non spoilero!
Quel che non mi è piaciuto sono i disegni: varie tavole di Gorham mi sembrano approssimative, altre magari un po’ meglio. La colorazione invece è buona, così come l’edizione, sempre curata e completa di spiegoni finali e iniziali.

Il film dei New Mutants è collegato a questa miniserie?



In realtà ancora non si sa ancora molto sullo sfortunato film dei New Mutants, le novità però sono confortanti: dovrebbe uscire in USA il 2 aprile  2020, e questa miniserie a fumetti dai temi horror coi personaggi che vedremo nel film è un ulteriore indizio che forse sarà la volta buona…


Probabilmente, visto che i casini coi diritti si sono riproposti col passaggio alla Disney dei diritti di taluni supereroi, saranno tagliati tutti i riferimenti agli X-Men e il concetto stesso di “mutanti” potrebbe venir rimaneggiato, con buona pace di chi si aspettava che questi eroi potessero prendere il posto, l’eredità di quelli precedenti.

Intanto godetevi questa bella miniserie a fumetti!

Trailer del film desaparecido dal 2017 dei New Mutants:




sabato 23 novembre 2019


SEGNALAZIONE: ANELLO D'OMBRA 
DI ALESSANDRO DEL GAUDIO



E' disponibile da pochi giorni il terzo romanzo della trilogia di Alessandro Del Gaudio iniziata nel 2012.

Di che parla la trilogia, e nello specifico "Anello d'ombra"?


Nel primo romanzo – Metallo d'Ombra - abbiamo il giovane Arsian, da tutti conosciuto come Wilbur Thun, che proviene da un mondo posto al centro della Terra conosciuto come L'Anello. Arsian sogna di condurre la tipica vita di un ragazzo di diciotto anni, ma è stato esiliato dal suo mondo e non ha una famiglia, fatta eccezione per Julius, il suo mentore. È innamorato di una donna poco più grande di lui, Betty, che gestisce un locale di periferia, e pochi fedeli amici con i quali desidera vivere un'esistenza normale. Nel mondo da cui proviene la magia è la quotidianità e chi non dispone di poteri magici è considerato un reietto. Arsian, per l'appunto, non ha qualità sovrumane ma la sua intelligenza fuori dal comune gli consente di creare macchine incredibili che, tuttavia, a volte sfuggono al suo controllo. È proprio per via di un incidente che è costato la vita a migliaia di concittadini che ha dovuto lasciare il suo mondo, per approdare in uno dove la presenza dei superumani è nota e tollerata. Ma gli eroi della sua città, Big City, sono ora scomparsi e tocca a Arsian cambiare i suoi progetti, creando un'armatura che, una volta indossata, trasforma un comune essere umano in un paladino invincibile. Arsian diventerà Metallo d'Ombra e il suo nome diventerà leggenda.

 È nel secondo romanzo – Lacrima d'Ombra – che Arsian inizia la sua vera missione di paladino, diventando leader di una squadra di superumani che prenderà il posto di quella che per anni ha protetto la città. Sono passati nove anni dal primo romanzo e il protagonista è un uomo che ha imparato a convivere con il suo ruolo di difensore e la routine che lo vuole compagno di Betty è professore presso l'Università. Ma da un luogo al di fuori del tempo e dello spazio giunge inaspettata una minaccia, e Arsian viene catapultato in una città (Lacrimosa) dove non batte mai la luce del sole, governata da un crudele tiranno, il Doge. Privato della memoria, Arsian rischia di rimanere per sempre imprigionato in questo luogo, ma in suo aiuto arriva Kyra, capo di un manipolo di ribelli che intende sovvertire l'ordine e liberare la città dal dominio del Doge. Ma è davvero lui a controllare Lacrimosa o è il burattino di un'entità antica, nascosta sotto le mentite spoglie di una creatura angelica? Arsian e Kyra ingaggiano con il male una crociata che impegnerà l'intera squadra e che affonda le radici in un lontano passato.

 Anello d'Ombra vede un Arsian quarantenne fare i conti con il difficile ruolo di padre. Lo abbiamo lasciato mentre confessa a Betty la sua identità segreta e lo ritroviamo con due figli, Astrea e Arno, fratelli gemelli eppure profondamente diversi. Ma il passato bussa alla porta del paladino di Big City presentandogli un conto salato: il Re Eterno, sovrno dell'Anello, sarebbe intenzionato a dichiarare guerra al mondo di superficie e a conquistare il pianeta. I fratelli di Arsian, privati dei loro poteri, si sono rifugiati a Big City, e mostruose creature invadono la città seminando la distruzione. Ma è davvero il Re Eterno ad aver scatenato questa rappresaglia oppure il conflitto tra l’Anello e la Terra nasconde una minaccia ben più terribile legata ad un’antica leggenda, che affonda le radici in un passato lontano, ai tempi in cui nacque il mondo stesso? E quale incredibile segreto nasconde l'armatura creata da Arsian vent'anni prima?

 Nuovi personaggi arricchiscono il variegato universo fantasy-distopico di Metallo d'Ombra, in un intreccio disseminato di mistero e rivelazioni che fa da trait d'union tra i tre libri e conduce l'epopea di Arsian verso un imprevedibile finale.




 Leggiamo un lungo estratto di "Anello d'ombra".

L’intera città era come stata colpita dalla maledizione di una strega che, per punirla non si sapeva di quale colpa, l’aveva sprofondata in un perenne autunno.
Da ore mi aggiravo come un ramingo per i vicoli del mio quartiere, senza decidermi a rientrare a casa. Era già sera inoltrata, l’aria era pesante, il buio opprimente a tal punto che la luce dei lampioni sembrava incapace di contrastarlo.
Sapevo che sarebbe successo qualcosa.
Nella mia direzione camminavano due figure avvolte in pesanti giacche e con il volto celato da larghi cappucci. Quando mi passarono vicino fui io a voltarmi, insospettito dalla loro insolita andatura. Camminavano senza rivolgersi la parola, guardando verso il basso.
Si fermarono.
Adesso mi attaccano, pensai, ma non accadde niente. Poi uno dei due si sfilo il cappuccio.
Era Artulian. Dopo il nostro incontro alla festa di compleanno, due settimane prima, avevo perso le sue tracce.
Artulian mi punto addosso occhi acuminati come coltelli,
ma non mi lasciai intimidire. Non ero piu il bambino che tremava di fronte alla sua collera.
Mosse una mano in un gesto che voleva sembrare minaccioso, e d’istinto indossai l’armatura. Prima che potesse fare qualsiasi mossa lo inchiodai contro un muro, stupito da quanto il suo fisico apparisse meno vigoroso che in passato. “Cosa aspetti?”, lo provocai. “Non sei forse l’eroe più  forte dell’Anello? Vuoi provare a stendermi?”
Moderai la forza, perché avevo l’impressione che mio fratello fosse debilitato e incapace di difendersi.
Ritirai l’armatura, ma non mollai la presa.
Dall’ombra sgusciò fuori una sagoma agile e veloce che mi afferrò alle spalle e mi staccò da lui. Mi divincolai con tutta la forza di cui disponevo e riuscii a liberarmi.
“Hai portato con te una guardia del corpo?”, sibilai. “Non sapevo ne avessi bisogno”.
Il cielo fu illuminato da un fulmine e un boato sconquassò il mondo attorno a noi. Notai che i lineamenti del mio assalitore erano quelli di una giovane donna, di carnagione mulatta e dagli occhi di ghiaccio.
“Non è la mia guardia del corpo”, mormorò asciutto Artulian.
“E' Alisea”.
“Dovrei conoscerla?”, risposi.
“E' mia sorella. Tua sorella”, rivelo.
Sgranai gli occhi. “Ho una sola sorella”, gli ricordai, fissando la seconda figura incappucciata che non si era ancora mossa. "Alisea è tua sorella minore. E nata poco dopo che te ne andassi dall’Anello”, gracchiò Artulian.
“Che mi mandassero via”, precisai. Mio fratello non replicò.
“Ma non dirmi? Nostro padre aveva bisogno di consolarsi con un figlio che raccogliesse la sua eredità? Non bastavate già voi per questo?”
Artulian mi si scagliò contro. Se fosse stato in possesso della sua leggendaria forza mi avrebbe rotto tutte le ossa. Invece riuscì a malapena a sferrarmi un pugno in pieno volto, che mi mandò disteso per terra.
“Non osare parlare di lui così! Tu non sai cosa ha passato!”
“So cosa ho passato io, però”, replicai pulendomi un po’ di sangue dal naso.
“Non mi sembra tu abbia incontrato molta difficoltà ad ambientarti nel mondo di superficie”, rispose sarcastico. Mi ci gettai addosso. Rotolammo nel fango e nell’acqua piovana, mentre il cielo scagliava le sue saette. Ci colpimmo a lungo, ripetutamente, come a voler risolvere un conto in sospeso.
Poi restammo distesi uno a fianco dell’altro, ansimando.
“Che diavolo e successo alla tua forza?”, gli domandai.
Fu Aureana a parlare, finalmente. “Non abbiamo più i nostri poteri, Arsian. Li abbiamo persi”.
Mi misi a sedere. “Cosa e successo?”, chiesi cominciando a preoccuparmi.
“Siamo arrivati qui nello stesso modo in cui sei arrivato tu”, mi spiego un avvilito Artulian.
“Il treno di Franz?”
Annuì. “Sapevamo che non c’era un altro sistema. Ma quando abbiamo lasciato l’Anello i nostri poteri sono svaniti”.
“Spiegami bene. Perché siete venuti qui?”
“Perché siamo in pericolo”, intervenne Aureana. “Siamo ricercati. Tutti e quattro. I figli di Argaldian sono considerati dei traditori”.
“Hai dimenticato che io sono stato bandito dall’Anello, e che quindi non rappresento una minaccia per nessuno”.
“Non e come credi. Se ti incontreranno non esiteranno a eliminarti”.
“Chi?”
“I sicari dell’Anello. Gli agenti personali al servizio del Re Eterno”.
“Non so chi siano. Ma in ogni caso non riusciranno mai ad arrivare qui. Non riusciranno a salire su quel treno”.
Calò il silenzio. Capii che c’era qualcos’altro che dovevo sapere. “Hanno davvero trovato un modo”, dedussi. “Un sistema per arrivare in superficie”. Cominciò a piovere forte.





Conosciamo meglio l'autore, Alessandro Del Gaudio.



Alessandro Del Gaudio è nato a Torino nel 1974. Ha pubblicato i romanzi: Il candore dei ciliegi (2001), Lungomare (2002), Le note di Nancy (2009), Aziza (2011), Metallo d’Ombra (2012), Lacrima d’Ombra (2014), Italoamericana (2016), Il tuo nome (2016), Aurora d’Inverno (2018) e Tenebra Lux (2018). È inoltre autore di un’antologia di racconti - Luna all’alba (2004) - e di due saggi: Identità segreta (2008) e Kyoko mon amour. Vent’anni di manga giovanili (2009). Ha curato due antologie di racconti fantastici: nel 2002 Aigam Magia e nel 2013 Tonirica.

Lavora in un importante museo nazionale e collabora con il circolo letterario Letture Corsare di Borgaro Torinese, di cui è giurato nel premio nazionale Racconti Corsari.
 È inoltre bibliotecario presso la Biblioteca Delussu di Torino, nata per iniziativa dell’Associazione SanTourin, che cura progetti di cittadinanza attiva ed educativa di strada nel quartiere Borgo Vittoria.

Contatti social Facebook: 





L'intera trilogia è disponibile contattando l'autore in offerta a € 30.

Ricapitolando, ecco i dati di Anello d'ombra.

  • Titolo: Anello d'ombra
  • Autore: Alessandro Del Gaudio
  • Genere: fantasy
  • Editore: Il Foglio
  • Pagine: 370
  • Prezzo di copertina: € 15
  • Link: Amazon 





giovedì 21 novembre 2019


I LIBRI SIBILLINI PARTE V - 2



Torna l’appuntamento mensile con il post culturale in cui approfondiamo i Libri Sibillini, il testo oracolare degli Antichi romani, riassumendo lo studio di Laura Fattor (reperibile online).
Siamo arrivati al II secolo, che abbiamo diviso in due a causa dell’elevato numero di consultazioni:
la prima parte il mese scorso, la seconda oggi.


Nello stesso anno di inizio della terza guerra Punica, il 149 a.C., Livio ricorda
la celebrazione dei ludi Saeculares, in onore di Dis Pater Nel passo
di Livio, i ludi Saeculares del 149/46 a.C. non sono legati all’insorgere di
prodigia, come i precedenti, ma esplicitamente vengono celebrati per seguire
il modello già instaurato. Nell’imminenza dell’ultimo scontro con
Cartagine, viene dunque riproposto un modello rituale ‘rassicurante’, garante
del perpetuarsi dell’intera città, nel tempo scandito dai saecula-generazione.



Nel 144 a.C. il senato affida al pretore urbano Q. Marcius Rex il compito della
costruzione di un nuovo acquedotto che avrebbe dovuto raggiungere il
Campidoglio. L’anno dopo, i decemviri, consultati i libri Sibillini, a causa di
alcuni prodigia non specificati, riferiscono di aver trovato un oracolo che
impediva di fatto la costruzione della nuova opera.
Il divieto dei decemviri non fu rispettato: l’aqua
Marcia venne costruita qualche anno più tardi.


Secondo Obsequens nel 143 a.C., dai decemviri, probabilmente consultati
per espiare alcuni prodigia avvenuti ad Amiterno e a Caure, venne trovato un
oracolo Sibillino che prescriveva la celebrazione di un sacrificio sulla frontiera
col territorio gallico, prima di una invasione di quest’ultimo.
La prescrizione è da ricollegarsi alla sconfitta subita dal console Appio
Claudio Pulchro. Questi, spinto dall’odio contro il collega Quinto Metello
aveva portato guerra contro la popolazione gallica alpina dei Salassi,
nell’intenzione di ottenere una facile vittoria e poter celebrare da solo il trionfo;
finì invece col subire molte perdite. Due decemviri furono inviati a celebrare il
sacrificio dell’oracolo, e la guerra finì favorevolmente per i Romani.

Per il 142 a.C., Obsequens annota i seguenti accadimenti: fame, pestilenza, nascita di un androgino.
Per la peste viene indicato il remedium consueto della supplicazione. Non è
specificato quali riti vennero approntati per espiare l’androgino: possiamo
supporre che in essi vennero coinvolti come precedentemente i decemviri.


I libri Sibillini vennero nuovamente consultati nel 133 a.C. in seguito al
verificarsi di molti prodigi: comparsa del sole di notte, un bove parlante, una
pioggia di sangue, fuochi che non bruciano, pianti di bambino uditi nel tempio
di Giunone Regina e, fra tutti più grave, la presenza di un androgino.
Tutti questi fatti portentosi si verificarono in concomitanza ad un assassinio
politico di straordinaria rilevanza, quello di Tiberio Gracco, ucciso nello
svolgimento delle sue funzioni, mentre ancora ricopriva la carica di tribuno
della plebe.
A Tiberio viene riservato lo stesso destino degli androgini. La sua uccisione, è descritta dalle fonti come un atto dalle connotazioni rituali che ne sottolineano la
gravità sacrilega; dopo essere stato ucciso, il corpo del tribuno, negato al
fratello Caio che lo reclamava per la sepoltura, viene gettato nel Tevere.
Attraverso la privazione della sepoltura e l’abbandono alle acque, viene
segnata l’esclusione dalla città della persona e della azione politica del
tribuno, considerato come un monstrum da eliminare.
Tra le cerimonie di espiazione è indicata una lustratio, che con il coro
delle ventisette fanciulle rimanda alla cerimonia approntata per la prima volta
nel 207 a. C. e ricorrente nell’espiazione di androgini. Si può supporre che le
cerimonie fossero indirizzate a Iuno Regina, anche in connessione con le
grida di un bambino infante udite nel suo tempio. Tuttavia Iuno Regina non è la sola divinità chiamata in causa. Secondo altre
fonti, in seguito ai molti prodigi occorsi dopo la morte di Tiberio i libri Sibillini
avevano suggerito di onorare l’antichissima Cerere, ‘antiquissimam Cererem
placari oportet.’ Si tratta della Ceres (Demeter) siciliana di Enna, alla quale
venne inviata una delegazione costituita dagli stessi decemviri.
La necessità di placare Ceres va messa in relazione col fatto che con
l’uccisione di Tiberio Gracco si era colpito un tribuno della plebe, protetto
dalla sacrosanctitas (sfera comprendente tutto ciò che rientrava nella sfera
del sacrum e del sanctum), che sanciva la inviolabilità della persona dei
tribuni della plebe, in base alla lex sacrata del 449 a.C., anno della creazione
della maggiore carica plebea. Ai violatori della sacrosanctitas era imposta la
vendita dei propri beni in favore di Ceres, Liber e Libera, nonché la sacratio a
Iuppiter (eius caput Iovis sacrum esset);  Ceres, dea “titolare” della famosa
triade plebea era investita in prima persona della tutela della carica stessa
429. La scelta di onorare in particolare la Ceres/Demeter  di Enna, anziché
quella dell’Aventino, va messo in relazione con la formulazione antiquissima
Ceres attribuito da Cicerone alla dea di Enna, che si pone, dal punto di
vista romano come ‘archetipo’ della propria Ceres, nonché come dea centromediterranea. Come riporta Cicerone, secondo una vetus
opinio tutta l’isola era Cereri et Liberae consecratam, e qui per la prima volta
la dea aveva diffuso i suoi insegnamenti. Inoltre la preferenza accordata alla Ceres
Siciliana va anche messa in connessione con la contemporanea rivolta
servile che era scoppiata nell’isola e che aveva avuto inizio proprio da Enna.
La sollevazione, che Roma riuscirà a sedare l’anno successivo, nel 132 a.C.,
era capeggiata dallo schiavo siriano Euno che si era fatto proclamare re con
il nome di Antioco. Appare dunque chiara la necessità romana di onorare
quella antiquissima Ceres, garante della democrazia, anche in rapporto alle
pretese di regalità emergenti nell’isola. 


Nell’opera  che Flegonte da Tralles, liberto di età adrianea ci ha
tramandato, due oracoli Sibillini che fanno riferimento
ad un unico evento prodigiale, avvenuto nel 125 a.C.
I due oracoli prescrivono rituali diversi; il primo infatti indica come divinità da
onorare Demetra e Persefone e forse Zeus ed Hera. Vi è indicata una
specifica partecipazione femminile, sia di anziane che di fanciulle.
Il secondo oracolo e rivolto a Demetra, Persefone, Plutone, Febo ed Era.
I carmi sono stati identificati come di origine cumana; ne darebbe prova
l’insistenza, nel secondo carme, sulla provenienza euboica di Hera e i dati
precisi circa Cuma e i suoi rapporti con Pythecusa.
Nel pantheon cumano Apollo, Era, Demetra e Persefone avevano un ruolo
importante. L’oracolo potrebbe così costituire una prova atta a confermare
quelle fonti antiche che attribuivano i libri Fatales alla Sibilla Cumana.

Di questo c'è riferimento nel mio libro "Oracoli", in cui c'è un racconto dedicato proprio alla Sibilla cumana.

Tuttavia, se si parte col considerare i ‘libri’ romani come una raccolta di
profezie composite di diversa provenienza, gli oracoli flegontei dimostrano
soltanto che in essi poté confluire anche materiale sibillino cumano assieme
ad altro di diversa provenienza.


Anche per il 122 a.C. ci troviamo di fronte al monstrum costituito dalla
presenza di un androgino: Il segno si inserisce in un anno che vede culminare
un altro momento tragico della battaglia riformistica dei fratelli Gracchi.
Dopo dieci anni Caio Gracco, , rieletto tribuno della plebe
aveva proposto una riforma che consentisse di estendere la cittadinanza
romana a tutti i popoli italici alleati e per fronteggiare il problema
dell’esurimento delle terre da distribuire, ma la proposta riguardante la concessione della cittadinanza non venne accolta con favore dalla plebe urbana.
e a Roma vi furono scontri che terminarono con la morte di Caio Gracco e di
numerosissimi popolari. La testa di Caio venne gettata nel Tevere.
L’anno così connotato, non poteva mancare di una serie di prodigia in cui compare anche un androgino, segno per eccellenza della confusione, del caos, a livello
cosmico quanto politico.



Nel 118 a.C,, dopo un altro androgino l'anno precedente, troviamo 
un fegato incompleto, una pioggia di latte ed altri fenomeni.
Mentre veniva fatto un sacrificio dal console Catone, le interiora delle vittime si corruppero subito ; non venne trovata la parte superiore del fegato; piovve del latte ; la terra tremo e si udirono dei muggiti; uno sciame di api si pose nel foro. In base ai libri Sibillini venne fatto un sacrificio.
E’ la prima volta che viene compreso fra i prodigia da espiare la particolare
formazione del fegato di una vittima sacrificale; ciò è dovuto forse
all’importanza sempre più grande data agli aruspici. Per questo e per altri
prodigia vennero comunque consultati i decemviri.


Per il 117 a.C. sono ricordati prodigia sia nel territorio di Roma che in altri
municipi, Preneste e Priverno; a Saturnia in particolare venne trovato un
androgino; è nuovamente predisposta la cerimonia comprendente il coro di
ventisette vergini, non sono però specificate le divinità che vennero così
onorate.


Nel 114 aC. abbiamo un prodigium  particolare, per i cui dettagli rimando alla lettura completa del testo di riferimento (la tesi di laure di Sara Fattor), in sintesi  Elvia, al figlia di un cavaliere romano, viene uccisa da un fulmine , e tre vestali vengono scoperte a commettere il sacrilegio insieme ad altri tre cavalieri romani.
L’incestum delle vestali e il prodigium riguardante Elvia, che si presenta come
stuprum celeste di un corpo virginale, richiamano
l’attenzione sul significato dell’obbligo alla castitas, valore fondante il senso
stesso della salvezza dell’Urbs. Nella città, l’integrità femminile garantisce
l’integrità del ‘centro simbolico’, il tempio/casa di Vesta e del suo fuoco che
non può essere mai spento. La verginità femminile, che si rispecchia
nell’integrità della dea e delle sue sacerdotesse diviene simbolo della
imprendibilità della città stessa.
Secondo Plutarco, per stornare entrambi gli eventi, i libri prescrissero il
seppellimento di due coppie formate da greci e galli. Il passo plutarcheo ci
permette così di mettere chiaramente in relazione questo rito con l’incesto
delle vestali per gli anni 228 a.C. e 216 a.C. Gli episodi del 228, 216 e 114
a.C. vengono a configurarsi come tre momenti fondamentali per
costruzione di una virtus femminile.
Venne anche eretto un tempio a Venere Verticordia. Venus
doveva cioè ‘cambiare i cuori’ volgendoli alla castità intesa, come abbiamo
visto, come virtù femminile civica.

L’episodio del 216 aC viene citato nel mio racconto “I libri fatali”, contenuto in “Oracoli”, mentre la sepoltura dei greci e dei galli appariva in una prima stesura del racconto, poi tagliata.


L’ultima consultazione del II sec a.C. è registrata per
il 108 a.C.
A Roma fu visto un uccello infuocato ed un allocco. Nelle Latomie un uomo venne divorato da un altro uomo; fu dato ordine, dai Sibillini,che trenta fanciulli e altrettante vergini, di condizione libera, patrimi e matrimi, facessero sacrifici sull’isola Cimolia.

Particolare interesse suscita il fatto avvenuto nelle Latomie. Le
Latomie erano cave a cielo aperto; le più famose erano quelle di Siracusa che
servivano da prigione. L’isola di Cimolo si trova nelle Cicladi ; gli studiosi
sottolineando la stranezza di una spedizione in un luogo così lontano, ritengono
che la notizia sia frutto di un malinteso.

Il mese prossimo avremo l'ultimo articolo sui Libri Sibillini.
Vi aspetto!




 .