Reportage: Mostra GRATIS di reperti recuperati
“L’Arma per l’arte e la legalità”-Palazzo Barberini (fino al 30 ottobre).
Nella
splendida cornice di Palazzo Barberini è stata allestita, dal Mibact e dai
Carabinieri del TPC (Tutela patrimonio Culturale), una esposizione GRATUITA di
beni culturali, recuperati da traffici illeciti ,appartenenti al nostro
patrimonio nel corso di numerose
operazioni svolte negli ultimi anni. Il ministro Franceschini così si è
espresso al riguardo: “L’importanza del recupero investe molteplici aspetti: riporta al
contesto originario e riconsegna al pubblico reperti di grande valore storico e
artistico, risana l’identità collettiva ferita dall’offesa al patrimonio,
colpisce le grandi reti criminali e terroristiche. Ognuna delle opere esposte è
una testimonianza della nostra storia, della nostra memoria, della nostra
civiltà, della nostra coscienza nazionale che ci è stata a lungo sottratta.
Solo la loro restituzione permette di ricomporre il tessuto culturale lacerato
da una razzia dissennata. Tornare a goderne in un museo pubblico è il suggello
di quell’azione di giustizia resa possibile da un corpo di eccellenza che non a
caso costituisce una delle due anime della task force italiana Unite4Heritage,
voluta dall’Unesco per contrastare il traffico internazionale del patrimonio
culturale mondiali .“
Immergermi
nell’arte, nei reperti archeologici, quindi nel passato e nella nostra storia, è
per me molto piacevole, edificante, nonché fonte di ispirazione; ancora di più
se le esposizioni sono ben allestite, con ricchezza di materiali e dovizia di
spiegazioni e illustrazioni a corredare il tutto. Nelle pareti che circondano
le teche , bene illuminate, si trovano molti panel che spiegano non solo la
provenienza e il valore dei reperti, ma anche quando sono stati rubati e come
sono stati recuperati, e alcune storie sono davvero sorprendenti: non solo
musei stranieri, non solo collezionisti e trafficanti senza scrupoli, ma anche
televendite e negozi antiquari!
Gli
oggetti esposti sono di vario genere e provenienza: vasi ellenistici ed
etruschi, stucchi e affreschi proveniente da tombe e ville pompeiane e di Paestum,
sarcofagi romani ed etruschi, beni librari, quadri di arte moderna e
contemporanea, gioielli ottocenteschi rubati al Museo Etrusco di Valle Giulia (Roma)
recentemente, disposti in cinque ampie sale.
Tra
quelli che hanno maggiormente attirato la mia attenzione, ci sono: due sarcofagi etruschi;
una
hydria etrusca del 500 aC rappresentante una scena mitologica inusuale, i
pirati che si trasformano in delfini per volere di Dioniso;
un’anfora
corinzia dipinta col mito di Teseo e il Minotauro, VI sec aC;
il
quadro di Guido Reni, “Il giudizio di Paride”, che mi ha estasiata e da cui non
volevo più staccarmi;
una
kylix “a occhioni” del V sec aC. (non resisto agli occhioni!).
Notevoli
anche la lettera di Colombo trascritta in sole 20 copie nel 1493, proveniente
da un’asta di Sotheby; il quadro di Gauguin “Frutta sul tavolo” del 1856; un
reperto proveniente da Palmira (Siria).
Particolarmente
gradito il recupero del “Bacco” trafugato nel 1986 ad Amatrice.
E’
disponibile sul sito dei Carabinieri una corposa Guida alla mostra in pdf con tutte le spiegazioni
dettagliate dei recuperi e le foto delle opere, in italiano e in inglese.
La
mostra è visitabile gratuitamente entro il 30 ottobre, consiglio vivamente a
tutti i romani e a coloro che si recheranno nell’Urbe in quel periodo di non
perderla.
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