Recensione
doppia: “Rex” di Dafne Amati e “Romolo” di Mario Sconcerti
Titolo:
“Rex”
Autrice:
Dafne Amati
Editore:
Rizzoli
Genere:
storico, mitologico, fantasy
Pagine:
395
Prezzo:
cartaceo €3,20
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Titolo:
“Romolo”
Autore:
Mario Sconcerti
Editore:
Dalai Castoldi
Genere:
saggio, storico, mitologico
Pagine:
292
Prezzo:
cartaceo € 7,42
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Cosa
c’entrano il romanzo storico-fantasy-mitologico della misteriosa (non ho
trovato che sparute notizie su di lei, non ha neppure una pagina Facebook)
Dafne Amati e il saggio del giornalista
sportivo Mario Sconcerti? C’entrano, perché parlano entrambi di Romolo, seppure
in un contesto molto diverso.
Mario
Sconcerti, che passa con nonchalance da Totti a Romolo (il primo re di Roma e
l’ultimo…), sottotitola il saggio “L’alba di Roma da riscrivere”: il libro è
finalizzato a dimostrare il fatto che di Romolo non è esistito, e spiega le motivazioni per cui i Romani hanno avuto la necessità di darsi origini mitologiche. Il giornalista inizia da molto lontano,
con la genesi del mondo per i Greci e quindi per i Romani (parte che poteva
anche essere omessa); inizia poi a spiegare per filo e per segno tutti i
personaggi che hanno portato alla nascita di Roma, dedicando molti capitoli
all’argomento: Evandro, Saturnia, Albalonga, Rea Silvia, Numitore e Amulio, e
soprattutto Enea, Re Latino e Lavinia, spiegando il perché è stato scelto
proprio questo eroe (Enea) come progenitore dei gemelli. Passa poi ad elencare
le varie versioni della vicenda, dalle origini al fatale fratricidio, che forse
neppure è stato commesso da Romolo, per finire alla scomparsa avvolta nel
mistero del medesimo. Per fare questo, trae notizie da una corposa serie di
libri, anche di autori classici come Dionigi di Alicarnasso , Tacito, Ovidio,
anche se la parte del leone la fa Andrea Carandini: ben 50 ne compaiono nella
bibliografia, un lavoro enorme!
Lo
stile è giornalistico-sportivo: periodi brevi, e quasi totale mancanza di due
punti e punti e virgola, che mi ha reso molto , molto difficile la lettura di
questo saggio: solo nella descrizione delle battaglie di Romolo contro i popoli
vicini la telecronaca è risultata avvincente, per il resto snervante.
Riprendendo gli autori classici, ci viene spiegato anche il carattere dei due
gemelli:Romolo appare riflessivo, intelligente, cauto; Remo è quello
scapestrato, insofferente, ferale.
Dafne
Amati romanza tutta la vicenda, arricchendola con elementi fantastici e
mitologici. Qui, dei due fratelli è Romolo a essere quello scapestrato: è a capo
di un gruppo di banditi, mentre Remo è un placido pastore fornito di poteri
connessi alla natura che però tiene segreti e non accetta. Dopo varie
peripezie, scendono in guerra contro Amulio, il re usurpatore di Alba; Remo
viene rapito e Romolo deve andare a salvarlo. Una delle scene che ho amato di
più è quella dove Romolo incontra Ersilia, che l’autrice rivisita nel ruolo di
un’amazzone figlia di Tito Tazio, il Re dei Sabini: i due terranno un
combattimento corpo a corpo, ed è qui che il vero padre di Romolo, il dio
Marte, fa la sua comparsa, in un modo che tanto mi ha ricordato le “apparizioni”
degli dèi in “La Torcia”, magnifico romanzo di Marion Zimmer Bradley. Il finale
del romanzo è molto lungo e un po’ ripetitivo e noiosetto; probabilmente erano
richieste più pagine e l’autrice si è oltremodo dilungata. Tutto il resto mi ha entusiasmato: idea,
ambientazione, descrizioni (alcune a dire il vero un po’ tirate) capaci di
proiettarti in un mondo lontanissimo e perduto, dove la storia si intreccia col
mito, insomma il classico “libro che vorrei aver scritto io” (finale a parte!).
Il
romanzo è uscito nel 2011 per i tipi della Rizzoli, e avrebbe dovuto avere un
seguito, ma al momento non se ne sa
nulla.
Riguardo
le edizioni, “Rex” è molto curato; la copertina è rigida con sovracoperta,
molto di impatto lo scudo di bronzo con al centro la lupa capitolina sormontata
dal titolo color oro in rilevo, a effetto screziato; ci sono anche un
pre-titolo, “La fondazione di Roma”, e un sotto titolo, “753 A.C. l’alba di un
impero”, che mi sembrano un po’ pleonastici, proprio per “non capenti” insomma.
“Romolo”
anche ha un sottotitolo, “L’alba di Roma da riscrivere”, che è fondamentale per
capire il senso del libro, quindi ci può stare; la copertina ho in primo piano
il dettaglio dei gemelli allattati dalla Lupa Capitolina, idea semplice e
valida. L’edizione invece non è curatissima, ci sono dei refusi.
“Rex”
è un romanzo che ho amato moltissimo, e consiglio a tutti coloro che cercano
un’avventura storico-mitologica in un monto remoto, con un tocco di fantasia
rielaboratrice ; “Romolo” contiene una marea di informazioni storiche , in
stile divulgativo, e quindi adatto a chiunque voglia conoscere senza consultare
decine di testi le origini del mito di Roma; però, come ho già scritto, la
lettura risulta fastidiosa a causa della punteggiatura.
Per ulteriori info sui personaggi citati, vedere "I 7 Re di Roma", con G. Proietti. :)
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