Recensione:
Ulfhednar War – La guerra dei lupi di Alessio del Debbio
Genere:
urban fantasy, mitologico, storico
Pagine:
411
Editore:
il Ciliegio
Link:Amazon
Amici da anni, Ascanio, Daniel,
Marina e la loro compagnia di Viareggio non desiderano altro che trascorrere
una tranquilla vacanza insieme, ma il destino ha altro in serbo per tutti loro.
Gli ulfhednar di Odino sono tornati e la Garfagnana non è più un posto sicuro
da quando Raul ha preso il comando del branco del Vello d'Argento. Spetta ad
Ascanio, ultimo discendente di una stirpe di officianti della Madre Terra,
contrastare i suoi progetti di dominio, aiutato dal suo compagno Daniel, un
ulfhedinn fuggiasco che ha imparato ad apprezzare la vita tra gli uomini. Ma
dietro le mire espansionistiche del violento e indegno Alfa si nasconde
un'ombra antica, disposta a tutto pur di aggrapparsi alla vita
Sembra
essere un gruppo di trentenni come tanti, quello che si appresta a compiere una
rimpatriata sui monti della Garfagnana. Ma non è così.
Durante
l’escursione il gruppo viene aggredito da un branco di lupi, ma Ascanio sfodera
i suoi poteri di officiante e Daniel con sua sorella Marina si trasformano in ulfhednar,
ovvero in uomini lupo.
Da
qui prende il via la saga ideata da Alessio Del Debbio: non c’è un solo nemico
da affrontare, non c’è una separazione manichea tra buoni e cattivi, non tutto
è ciò che sembra.
Le
relazioni tra il gruppo di amici sono articolate: vecchi amori, rancori che
permangono, affetti e amicizia sono presenti in tutto il romanzo. Ognuno dei
personaggi (la Dottoressa, Aurora e Dominic col figlioletto Fabio,
Gianni-pedia, Bianca e Gigi) ha un ruolo ben preciso nell’arco della
narrazione, mentre lo speciale rapporto che lega i due protagonisti, Ascanio e
Daniel, viene accennato all’inizio, diventando man mano più evidente e palese,
risultando una delle positive sorprese del libro.
I
malvagi avversari sono più d’uno: in principio il villain sembra essere Raul,
nuovo Alfa del branco appenninico del Vello d’argento; poi uscirà fuori
l’Ombra; su tutto, aleggia lo spettro dei Figli di Cardea, associazione
millenaria che si ripropone di sterminare tutto ciò che è sovrannaturale e
quindi pericoloso. L’anziana officiante Johanna rimane ambigua da quando
compare all’ultima pagina del romanzo.
Ma
chi sono questi ulfhednar? Sono i lupi di Odino, e qui c’è il primo contatto
con la mitologia norrena utilizzata dall’autore. Non sono proprio classici
licantropi, perché si trasformano quando vogliono, non quando c’è la luna
piena; inoltre corrono il rischio di andare in berserkgangr, ovvero che la loro
parte ferina e selvaggia emerga sull’uomo (esempio nerd: gli Evangelion quando
andavano, appunto, in berserk).
Alla
mitologia norrena è unita anche quella greca e latina: gli ulfhednar hanno un
sangue che è un vero toccasana, che sarà utilizzato più volte da Ascanio o
anche dai lupi stessi nel corso della storia per curare e salvare, e questo
sangue è chiamato ichor. Il termine, un tempo appannaggio esclusivo degli
studenti di materie classiche e poi sdoganato dai Cavalieri dello Zodiaco, è il
sangue degli dei Olimpi, ma qui è anche prerogativa degli Asi. Altro rimando
alla mitologia latina è Cardea, dea degli stipiti e protettrice delle case dai
“mostri”: è il nome usato per la società dei Figli di Cardea.
Il
romanzo è strutturato in 40 capitoli, più un prologo e un epilogo e alcune note
con glossario, utilissime. I capitoli non sono tutti ambientati nel presente:
ci sono numerosi flashback, in quanto la storia ha origine e si dipana partendo
da molti secoli addietro, con la presenza anche di personaggi storici reali, e
sotto il titolo del capitolo c’è sempre indicato il tempo in cui è ambientato:
oggi, prima, molto prima e così via. I capitoli storici sono senz’altro quelli
che mi hanno fatto andare in visibilio, senza togliere nulla agli altri,
ovviamente!
E
veniamo alla scelta di alcuni nomi. Il protagonista, Ascanio, ha un nome
“pesante”, e come viene specificato nel romanzo stesso, è il nome del figlio di
Enea: un retaggio forte dunque, ed è quello che in effetti ha il ragazzo; nipote di un potente officiante, Aristide, ha una grande responsabilità sulle
spalle. I nomi degli altri amici sono nomi comuni, che sottolineano la
contemporaneità e l’aderenza all’attualità (nonostante si tratti di un romanzo
urban fantasy) della storia. Mi è piaciuto anche la scelta del nome Raul per il
capo del branco del Vello d’argento, fa molto Kenshiro!
Alessio
Del Debbio ha dichiarato più volte che non ama i vampiri, ma un piccolo richiamo
alla loro mitologia l’ho trovato: gli ulfhednar possono essere uccisi con un
paletto di frassino, inoltre sono fortemente “allergici” a una particolare
pianta, un po’ come la verbena dei vampiri di the Vampire Diaries. Tra l’altro
Alessio si dimostra buon conoscitore delle proprietà magiche delle piante:
anche questo aspetto fa parte delle tradizioni e delle leggende della Toscana
che ama tanto. Troviamo, a riguardo, citazioni di creature apparse ne “L’ora
del diavolo”, qui recensito l’anno scorso, come Lucida Mansi o i linchetti.
Le
località della Toscana che fanno da sfondo alle avventure sono molteplici; ho
amato molto la Grande Quercia, che avrà un ruolo fondamentale per la storia. Va
da sé che l’ambientazione italiana è un valore aggiunto.
Lo
stile dell’autore è scorrevole, piacevole, utilizza con la stessa nonchalance
termini ricercati come “ferocità” o fumettistici come “.mpf”; non va mai fuori
registro, abusando in descrizioni o al contrario scarseggiando con le medesime,
è tutto molto equilibrato. Mi è piaciuto molto il termine “officiante” anziché
stregone o sacerdote, che mi sembra molto più corretto rispetto a “stregone “ o
“sacerdote”, ormai strausati ovunque!
Terminiamo
con l’edizione. La cover è molto bella, con lo sguardo del lupo sopra al titolo
e i due protagonisti al centro, sullo sfondo la natura della Garfagnana. Molto
bello anche il font usato per i titoli dei capitoli, che è lo stesso utilizzato
in copertina per il nome dell’autore.
Il
romanzo termina con un colpo di scena: speriamo di non dover attendere molto
per leggere il secondo volume!
Consigliatissimo
a tutti gli amanti del genere, il target penso dai 14 anni in su.
Come
sempre, concludiamo con una breve intervista ad Alessio, ormai un habituèe di
Infiniti Universi Fantastici!
1)
Ciao
Alessio, bentornato in queste pagine virtuali! Sei d’accordo con la mia
recensione? Vuoi aggiungere qualcosa?
Bellissimo
articolo, brava, sei stata una lettrice attenta! Hai scovato anche i
riferimenti ai racconti di “L’ora del diavolo”. C’è anche una piccola citazione
da “Favola di una falena”: il bar Delafia (lo stesso frequentato da Jonathan
& amici). Poiché sei stata attenta, ti svelerò un segreto: il nome Ascanio
non è casuale. Ciò sarà ancora più evidente nei prossimi libri, ma Nomen Omen.
E sono sicuro arriverai a capirlo anche tu. ^_^
2)
Ti
sei documentato molto prima di scrivere questo romanzo: quali libri hai letto?
Decisamente
sì. Premesso che è un’opera di fantasia e non un saggio storico o mitologico,
ho comunque letto un bel po’ di libri, soprattutto sulla mitologia nordica. Al
primo posto l’Edda di Snorri (citata persino da Camille) e “I miti nordici”
della Isnardi, una meravigliosa summa di tutto il sapere nordico. Ci ho trovato
un sacco di termini, idee, concetti che ho ripreso e adattato nel romanzo. E
poi “La vita segreta dei lupi” di J. Dutcher (National Geographic), bellissimo
testo fotografico che racconta l’esperienza di due ambientalisti con il
Sawtooth Pack, un branco di lupi nelle Montagne Rocciose americane, di come
questi animali vivono in branco, le regole che dominano la vita del branco, le
interazioni tra i membri. È stata una lettura istruttiva e affascinante, che
mostra come i lupi tengano l’uno all’altro, all’unità del branco, con un forte
spirito di comunità e rispetto che manca a molti esseri umani.
3)
Hai
un articolo da consigliare per approfondire la mitologia degli Ulfhednar?
Se
volete navigare in rete, sul sito “Lande Incantate” trovate la mia rubrica “Alla
luce della luna”, dedicata ai licantropi nella storia, letteratura e mitologia,
quindi anche agli ulfhednar. Altrimenti consigliatissimo il libro “Alla luce della luna”, di Luca Barbieri (Odoya), che tratta anche dei guerrieri lupo di
Odino.
4)
Quando
hai ideato il romanzo, lo hai immaginato come una trilogia sin dall’inizio?
Quanto dovremo aspettare per conoscere il seguito delle avventure del gruppo di
amici della Garfagnana?
Sì,
l’ho pensata fin dall’inizio come una trilogia. Ogni volume ha una sua
avventura, abbastanza autonoma, in cui i protagonisti devono fronteggiare una
minaccia specifica (o più d’una^^), al tempo stesso ogni nuovo libro va ad
aggiungere nuovi tasselli alla saga, indagando sempre sul passato dei
personaggi e facendoli progredire nella narrazione al presente, fino
all’ultimo, apocalittico, volume.
Speriamo
di non dover aspettare molto. L’editore ha già il manoscritto pronto, spero che
presto inizieremo a lavorare sul testo. Io al momento sto scrivendo il terzo e
conclusivo capitolo.
5)
Ci
anticipi qualcosa sul prossimo volume? Io spero che Aurora e Dominic divorzino!
;-P
Posso
anticiparti il titolo: “I figli di Cardea”. Originale, vero? ^^
Ci
saranno nuovi nemici, nuovi branchi e tante nuove ambientazioni, luoghi
affascinanti e misteriosi della mia Toscana. E giocherò ancora con la
mitologia, il folklore e la storia, locale e nazionale.
6)
Rimanendo
sui personaggi: ti sei ispirato a persone che conosci per qualcuno di essi? E
quanto c’è di te in loro?
In
generale sono tutti personaggi inventati, sebbene qualcosa di me, o di altre
persone che conosco, ci sia in tutti loro; sono tutti miei figliocci, anche
quella testa dura di Dominic! (Quanti calci gli darei!^^)
Ax, in particolare, è una mia versione letteraria, abbiamo lo stesso modo di
pensare!
7)
Oltre
alla saga dei Lupi, quali progetti hai? Ci sono altre uscite nell’aria?
La
prossima nuova uscita sarà a fine anno, sto lavorando in questi giorni con il
mio attento editor al miglioramento del testo. Sarà un urban fantasy ma,
attenzione, niente Toscana stavolta, anzi niente in Italia. Ci sposteremo a
nord e, anziché lupi, avremo a che fare con gli orsi!
8)
Grazie
per aver partecipato all’intervista!
Grazie
per la fantastica ospitalità!
Grazie mille! :)
RispondiEliminaDe nada! E' stato un piacere ;-)
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