Recensione:
Legio M Ultima-Sfida all’Impero
Autore:
i Demiurghi
Genere:
Epic fantasy, storico, mitologico
Editore:
Astro
Pagine:
303
Prezzo
di copertina: € 13,90 cartaceo
Link: Astro edizioni
Si apre come una
partita a scacchi, anzi all’antico gioco romano dei latrunculi,
questo primo capitolo della saga dedicata alla Legio M Ultima.
Due uomini si ritrovano
ai lati opposti di una scacchiera a determinare le sorti dell’impero, in una
partita decennale. Tra mosse scorrette e pedine sacrificabili, l’indomabile
Azia Medea e il condottiero Elios, unico sopravvissuto di Atlantide, sfideranno
imperi, magister e creature mitologiche, instaurando
alleanze con uomini e dei.
Il tutto sotto l’egida
di Diocleziano, che trova in loro i degni guerrieri della Specula, un corpo
militare speciale di cui la Legio M Ultima è il braccio armato.
Le
prime pagine di questo libro mi hanno catturata subito e proiettata in un mondo
fantastico-storico coinvolgente e
originale: siamo all’epoca di Diocleziano, III sec d.C.
La vicenda di Azia Medea Rubinia Antinea è
dolorosa e appassionante: il personaggio principale viene da subito delineato
alla perfezione come controverso e ambiguo, e non mancano i colpi di scena già
dall’inizio del libro.
La
donna, figlioccia di Diocleziano, viene reclutata nella Specula, corpo militare
segreto che ha lo scopo di combattere le minacce all’Impero più oscure e
misteriose ; il suo ruolo è quello di Sapiente, ma ha anche una spada moooolto
particolare…
Insieme a lei ci sono Gautighot il violens, il druido Pendaran, poi Eliogabalo,
Elettra la guerriera dacia, e Domiziano: ognuno di loro ha una abilità
particolare. Il gruppo parte per una prima missione, il recupero di un oggetto
misterioso. Scopriamo così nella prima parte del romanzo le caratteristiche e
le personalità di questa piccola Coorte,
grazie a brillanti dialoghi e scene d’azione: sono delineati a pennello.
Nella
seconda missione , ad Augusta Taurinorum, subentrerà un nuovo membro, Minea,
che rimarrà con loro anche nelle missioni successive.
Quello
che ho apprezzato di più in questo romanzo sono stati personaggi e ambientazione.
Lo stile è ricco e scorrevole, vengono sapientemente usati molti
termini latini (per i meno pratici c’è un ottimo glossario finale), e si evince
una buona conoscenza del periodo storico in questione, anche se qualche
discrepanza c’è: a volte vengono usati termini gergali che ho trovato un po’
dialettali, come ad esempio “ecchecchazzo” o “cazzo mi frega”. Ma non perché i
Romani non dicessero parolacce, anzi! C’è la famosa “mentula”… ! Solo mi sono
sembrate troppo contemporanee. Oppure ci
sono termini in uso in epoche
successive, come l’alchimia o il grimorio , o anche un errore temporale: il
tessuto di batista è iniziato a esistere solo nel XII secolo. A parte questi
dettagli, la conoscenza storica è davvero ammirevole, anche perché so bene quanto sa complesso scrivere un
romanzo ambientato nell'era antica e quanto studio sia necessario. Tanto più
che è un racconto di genere fantasy, non propriamente storico!
Quello
che invece mi ha lasciato perplessa è che il romanzo è formato da episodi a sé stanti, uniti in pratica solo
dalla partita a Latruncoli di due misteriosi soggetti. Ho sentito la mancanza di una trama
orizzontale forte che intrecciasse le vicende. Inoltre, ho trovato stridente la
breve parte dopo il primo episodio: c’è un capitolo narrato al presente, mentre
tutto il resto del romanzo è narrato al passato. In generale il tempo presente
si utilizza quando il narratore vuol far vivere al lettore passo passo le
vicende dei personaggi, facendogliele scoprire mentre succedono, e a me non
dispiace; ma in questo caso l’ho trovato, ripeto, dissonante col resto del
libro.
Presumo
che questo tipo di narrazione, ricca di
battaglie e con struttura a episodi, sia
derivata dal fatto che gli autori, i Demiurghi, sono esperti creatori di giochi di ruolo: di
certo il loro background avrà influito.
La
conoscenza degli autori riguardo la storia, le usanze e la mitologia non si
limita a quella romana, ma, come vediamo nell’ultimo “racconto”, il mio
preferito delle quattro avventure, anche di quelle norrena e celtica, ma non
dico di più per non spoilerare!
Riguardo
l’edizione, è curata ma qualche refuso ahimè salta sempre fuori… pochi in
verità.
Ottimo il glossario finale, preciso e
completo.
La
copertina dell’ottimo Fabio Porfidia? Bella, bellissima, eccezionale, ma… è
generica! Ritrae infatti un soldato romano con dietro l’esercito, ma non riesco
a collegarlo a nessuno dei personaggi. Credo che ci abbiano pensato anche gli
editori, in quanto il secondo volume , “L’impero reagisce”, ha in copertina una
bellissima guerriera: sarà Azia?
Chiediamolo
direttamente agli interessati, ovvero i Demiurghi, alias Azia Medea Rubinia
Antinea ed Elios Tigrane. Yes, nomi d’arte!
1)
Ciao
Azia e Elios, parlateci un po’ dei Demiurghi. Chi siete, che fate, cosa avete pubblicato…
Siamo due amici
di vecchia data, ci siamo conosciuti ai tempi Delle superiori nel lontano '93.
Per un lungo periodo ci siamo anche persi di vista, abbiamo imboccato strade
diverse e ci siamo inciampati addosso di nuovo nel 2009. Da lì è ricominciato
tutto come se nulla fosse: parlare, ridere, giocare e anche scrivere.
Siamo entrambi famiglia muniti, entrambi con un lavoro che assorbe troppa parte delle nostre giornate e fatichiamo a incontrarci, tuttavia sfruttiamo appieno la tecnologia per tenerci in contatto e sviluppare nuove trame e nuovi personaggi.
Se vogliamo andare nello specifico, io sono un'analista informatico di alto profilo, Elios invece è titolare di un'azienda sua di manutenzione e riparazione caldaie. Finora abbiamo pubblicato per lo più self, poi un giorno mi squilla il cellulare, un numero sconosciuto, e dall'altra parte la sua voce: ciao, sono Francesca, ho aperto una mia CE e voglio Latrunculi. Dammi il tuo indirizzo che ti mando il contratto.
Siamo entrambi famiglia muniti, entrambi con un lavoro che assorbe troppa parte delle nostre giornate e fatichiamo a incontrarci, tuttavia sfruttiamo appieno la tecnologia per tenerci in contatto e sviluppare nuove trame e nuovi personaggi.
Se vogliamo andare nello specifico, io sono un'analista informatico di alto profilo, Elios invece è titolare di un'azienda sua di manutenzione e riparazione caldaie. Finora abbiamo pubblicato per lo più self, poi un giorno mi squilla il cellulare, un numero sconosciuto, e dall'altra parte la sua voce: ciao, sono Francesca, ho aperto una mia CE e voglio Latrunculi. Dammi il tuo indirizzo che ti mando il contratto.
Al momento la mia faccia è apparsa a mio marito
qualcosa di simile a questa: :-O
Posso assicurarti che Elios l'ha fatta davvero quando
gliel'ho detto. Già, Latrunculi, la famosa partita, non è altro che la genesi
dei due volumi di Legio M Ultima attualmente pubblicati con Astro Edizioni.
Prima erano una serie di racconti sparsi e scollegati, troppo brevi per essere
pubblicati e troppo lunghi per il blog. Poi Francesca ci ha dato l'idea:
metteteli insieme a mo' di serie TV, con una trama orizzontale che li colleghi
tutti. Pare che il risultato finale sia piaciuto... Nel complesso prima di
questo abbiamo pubblicato solo in selfpublishing, per diversi motivi, abbiamo
all'attivo due racconti, Requiem e Un morto che cammina, il terzo Domine et
Serva è stato ritirato dal mercato per darlo in pasto a un editor che faccia un
lavoro come Dio comanda; prima o poi lo rimetteremo sullo store, rinnovato.
2)
Che
ne pensate della mia recensione? Volete aggiungere qualcosa?
Ci piace e la
troviamo molto pertinente e puntuale, di certo non ci aspettavamo qualcuno
capace di cogliere quelle piccole imperfezioni che hai colto tu. Vorremmo
quindi dare un paio di spiegazioni, perché non tutti sanno che:
L'alchimia sì deriva dall'arabo al-khīmiyya, ma la parola araba si riprende la più antica parola greca khymeia, "fondere, unire". Ma, soprattutto, noi ci rifacciamo alla storia e alla mitologia e quale popolo più degli Egizi era considerato un popolo di maghi? Alchimia potrebbe derivare infatti anche da Al Kemi, l'arte egizia da Khem, l'antico nome di Egitto in egiziano antico.
Stessa cosa si potrebbe dire per grimorio, la cui etimologia è certamente incerta, per quanto si sia a risalire al massimo al medioevo con il Francese antico griomoire, tuttavia c'è da aggiungere anche una questione pratica.
Molto spesso, soprattutto per alchimia e grimorio siamo partiti dalla base di gioco. L'alchimista è una classe magica di AD&D e l'alchimista e i maghi di D&D hanno i grimori.
Il problema è stato per noi decidere se tenere o meno quelle parole, al pari delle espressioni più contemporanee che già citi. Il problema era molto semplice: non sapevamo come altro rendere l'idea al più vasto pubblico possibile. E se per una parolaccia si poteva passarci sopra, per le altre era più difficoltoso farlo. E allora via di studio di etimologia, storia dei tessuti, ecc. Da qui, vedi, abbiamo capito che si poteva tenere alchimia, la radice greca ce lo permetteva.
Per grimorio, invece, non ci sono origini certe, tuttavia è un tipo di libro molto più completo di un libro di magia e meno pedante di un manuale. In nessun caso rendeva l'idea e alla fine abbiamo deciso di tenere lo stesso il termine. "Tanto, chi vuoi che se ne accorga? E di quelli che se ne accorgeranno, quanti tireranno fuori la cosa?". Ecco, appunto.
La nostra consulente storica per i costumi ha dato il placet per usare batista, perché i romani sapevano filare la seta e le tuniche di lino Delle nobili erano descritte così "leggere e impalpabili" da capire che, effettivamente, tessevano della vera e propria batista, il punto è che non davano un nome specifico ai tessuto, e quindi non aveva senso cercarne uno di diverso. L'importante era rendere l'idea del vestiario, in fin dei conti.
L'alchimia sì deriva dall'arabo al-khīmiyya, ma la parola araba si riprende la più antica parola greca khymeia, "fondere, unire". Ma, soprattutto, noi ci rifacciamo alla storia e alla mitologia e quale popolo più degli Egizi era considerato un popolo di maghi? Alchimia potrebbe derivare infatti anche da Al Kemi, l'arte egizia da Khem, l'antico nome di Egitto in egiziano antico.
Stessa cosa si potrebbe dire per grimorio, la cui etimologia è certamente incerta, per quanto si sia a risalire al massimo al medioevo con il Francese antico griomoire, tuttavia c'è da aggiungere anche una questione pratica.
Molto spesso, soprattutto per alchimia e grimorio siamo partiti dalla base di gioco. L'alchimista è una classe magica di AD&D e l'alchimista e i maghi di D&D hanno i grimori.
Il problema è stato per noi decidere se tenere o meno quelle parole, al pari delle espressioni più contemporanee che già citi. Il problema era molto semplice: non sapevamo come altro rendere l'idea al più vasto pubblico possibile. E se per una parolaccia si poteva passarci sopra, per le altre era più difficoltoso farlo. E allora via di studio di etimologia, storia dei tessuti, ecc. Da qui, vedi, abbiamo capito che si poteva tenere alchimia, la radice greca ce lo permetteva.
Per grimorio, invece, non ci sono origini certe, tuttavia è un tipo di libro molto più completo di un libro di magia e meno pedante di un manuale. In nessun caso rendeva l'idea e alla fine abbiamo deciso di tenere lo stesso il termine. "Tanto, chi vuoi che se ne accorga? E di quelli che se ne accorgeranno, quanti tireranno fuori la cosa?". Ecco, appunto.
La nostra consulente storica per i costumi ha dato il placet per usare batista, perché i romani sapevano filare la seta e le tuniche di lino Delle nobili erano descritte così "leggere e impalpabili" da capire che, effettivamente, tessevano della vera e propria batista, il punto è che non davano un nome specifico ai tessuto, e quindi non aveva senso cercarne uno di diverso. L'importante era rendere l'idea del vestiario, in fin dei conti.
Insomma, non sto a
dire di aver fatto giusto o sbagliato, ma di certo anche se ho cannato (la
batista), era comunque sempre una scelta consapevole. Figurati che nel secondo
volume faccio rispondere ad Azia con una locuzione latina un bel po' fuori
luogo: vox populi. Leggermente anacronistico, no? Eppure rende appieno l'idea
di quello di cui si sta parlando.
3)
La
vostra passione per i giochi di ruolo
influisce sul vostro stile di scrittura?
Più che altro
influisce sullo sviluppo delle trame e, soprattutto, sui personaggi visto che
li costruiamo tutti con le schede del buon vecchio AD&D!
4)
Com’è
scrivere un libro a quattro mani? Come vi siete suddivisi il lavoro?
É
difficilissimo. In primo luogo perché serve un grossissimo affiatamento, idee
chiare, scalette precise (sennò come fai a mandare a pallino i progetti con
cose ancora migliori? )
e tanta, ma tanta pazienza. Accompagnata da una buona dose di coltelli da
lancio, perché quando litighiamo mica andiamo tanto per il sottile, eh!
L'organizzazione è fondamentale per portare avanti un lavoro a quattro mani è, tutto sommato, noi due siamo anche fortunati perché se uno, Elios, è più portato per le descrizioni, l'altro, io, è più portata a dialoghi e introspezioni psicologiche ed emotive.
Nel complesso, comunque, dipende sempre da quello che andiamo a sviluppare. In alcuni casi uno dei due traccia il solco principale, poi passa l'altro a consolidare o modificare il tracciato. In pratica è un lavoro di autoediting prima di dare lo scritto in pasto a un editor vero e proprio.
L'organizzazione è fondamentale per portare avanti un lavoro a quattro mani è, tutto sommato, noi due siamo anche fortunati perché se uno, Elios, è più portato per le descrizioni, l'altro, io, è più portata a dialoghi e introspezioni psicologiche ed emotive.
Nel complesso, comunque, dipende sempre da quello che andiamo a sviluppare. In alcuni casi uno dei due traccia il solco principale, poi passa l'altro a consolidare o modificare il tracciato. In pratica è un lavoro di autoediting prima di dare lo scritto in pasto a un editor vero e proprio.
5)
E’
da poco uscito il secondo romanzo della serie Legio M Ultima. Avrà la stessa
struttura a episodi o ci dobbiamo aspettare qualcosa di diverso? Torneranno i
personaggi già conosciuti, magari insieme ad altri nuovi? Chi è la bella
guerriera in copertina?
L'impero reagisce ha
la stessa struttura di Sfida all'impero, proprio perché nasce da un corpo unico
originale che era latrunculi. Difatti è stata Francesca a suggerire di
spezzarlo in due, cosa che stranamente abbiamo accolto di buon grado e per
questo ci siamo dati da fare a renderli entrambi autoconclusivi. Purtroppo non
tutti hanno capito che il primo libro si chiude davvero così, ma pensa a come
possono finire le partite a scacchi e capirai cosa intendo, così non spoilero
nulla.
Il secondo romanzo si colloca temporalmente dopo sfida all'Impero, pur partendo in contemporanea con il suo finale; coinvolge vecchie conoscenze e introduce nuovi personaggi che vi ritroverete tra i piedi in futuro, stanne certa: abbiamo un sacco di storie da raccontare! Molte delle quali citate proprio nel secondo libro!
Infine, chi è la bella guerriera della cover? Davvero devo rispondere?
Se nel primo era raffigurato Elios, ecco che nel secondo ritroviamo Azia. Alla fine abbiamo dato un volto ai nostri personaggi preferiti, i nostri avatar, e l'abbiamo fatto in grande stile e con il beneplacito dell'editore (ok, lo ammettiamo, anche questa è stata una sua idea... Figa però, no?)
Il secondo romanzo si colloca temporalmente dopo sfida all'Impero, pur partendo in contemporanea con il suo finale; coinvolge vecchie conoscenze e introduce nuovi personaggi che vi ritroverete tra i piedi in futuro, stanne certa: abbiamo un sacco di storie da raccontare! Molte delle quali citate proprio nel secondo libro!
Infine, chi è la bella guerriera della cover? Davvero devo rispondere?
Se nel primo era raffigurato Elios, ecco che nel secondo ritroviamo Azia. Alla fine abbiamo dato un volto ai nostri personaggi preferiti, i nostri avatar, e l'abbiamo fatto in grande stile e con il beneplacito dell'editore (ok, lo ammettiamo, anche questa è stata una sua idea... Figa però, no?)
6)
Prima
di salutarci potete lasciare la sinossi del nuovo romanzo? Grazie di essere
stati con noi e alla prossima!
Si
apre una nuova partita a latrunculi, l'antesignano degli scacchi dei romani. La
partita di Zarich con il riformista riprende, cruda e spietata. Azia Medea e la
sua coorte VI percorreranno strade mai calcate e ne pagheranno lo scotto;
Gautighot e compagni, sempre pronti, risponderanno all'appello finale per porre
fine alla guerra civile, alla rivolta dei riformisti che nel frattempo è
scoppiata, anche a costo della vita. Le avventure della Legio M Ultima, in
difesa dell'ultimo baluardo di civiltà rappresentato da Roma e Diocleziano,
saranno ancora una volta le contromosse di un giocatore astuto che troverà in
Azia Medea, la sapiente più fredda della Specula, un'alleata preziosa.
Link : Astro
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