Libri, film, fumetti, cartoni animati, serie tv, ma anche il passato e la Storia: sono infiniti gli Universi in cui navigare e perdersi, mondi di fantasia oppure realtà che si confonde col mito e la leggenda.
martedì 27 febbraio 2018
Blogtour "Tutta colpa dello Zodiaco"
Infiniti universi fantastici partecipa al Blogtour "Tutta colpa dello Zodiaco", con le tappe del 5 marzo e del 12 marzo.
Per partecipare al blogtour con annesso giveaway che mette in palio una copia dell'antologia, basta seguire le semplicissime regole descritte nell'evento Facebook:
https://www.facebook.com/events/338244810012432/
L'estrazione si terrà il 17 marzo. Partecipate!
Stay tuned !
venerdì 23 febbraio 2018
NUOVA USCITA STARLIGHT:
AURORA D'INVERNO
La Starlight ha esordito il 23 di dicembre con due racconti
di una cinquantina di pagine, un urban fantasy e un low fantasy, nello
specifico "Die Party" di Silvia Castellano e "La fine del Tempo,la fine del Mondo" di Alessandra Leonardi (articolo QUI ).
Ritorna il 23 febbraio con un altro autore e questa volta con un romanzo lungo:
Autore: Alessandro Del Gaudio
Titolo: Aurora d'Inverno
Genere: epic fantasy
Editore: collana Starlight (PubGold)
Pagine: circa 400
Formato:
ebook e cartaceo
Un epic fantasy che mescola modernità e classicità, portando
il protagonista Lugo a compiere un lungo viaggio. Una la missione: costituire
la compagnia degli otto per liberare la Regina del Mondo Interno, una Signora
dai capelli biondi che gli appare davanti in più occasioni. Da ragazzo ingenuo
e senza prospettive per il futuro, Lugo deve guidare persone e creature con
doni speciali attraverso paesi diversi, affrontando battaglie e trovando
finalmente uno scopo nella vita: un percorso che si rivela essere molto
importante per lui e per tutti coloro che avranno la fortuna di farne parte.
Trama:
Lugo è un ragazzo di
vent’anni che non ha ancora ben chiaro cosa fare della propria vita, al
contrario della sorella maggiore, Rebeka, Sacerdotessa Suprema di un culto che
conta numerosi seguaci. Deciso ad allontanarsi da una famiglia a cui non sente
di appartenere, parte alla volta di Albacoeli, sua città d’origine, pronto a
perdersi nei divertimenti che una metropoli come quella può offrirgli. Ma da
quel momento la sua vita è al centro di strani imprevisti: la visione di una
signora dai capelli biondi che implora il suo aiuto, l’incontro con l’indomita
guerriera Len, intenzionata a ucciderlo e l’intervento di un imbattibile
cavaliere mascherato disposto a tutto pur di proteggerlo non sono che l’inizio
di una fantastica avventura. La donna dai capelli biondi si rivela essere una
Regina prigioniera nella Città dell’Inverno e lui, un semplice umano, ha
bisogno dei compagni giusti per riuscire a salvarla. Un uomo-lucertola, un
angelo meccanico e un’amazzone dalla forza smisurata sono solo alcuni degli
alleati che lo affiancheranno, insieme a Rebeka, che finalmente dimostra di
tenere a lui più di quanto avesse mai fatto.
Il viaggio è
cominciato, le insidie sono all’ordine del giorno e molte saranno le prove da
superare per compiere la missione. Il Regno di Vassane è molto lontano, ma Lugo
imparerà che contare su se stesso e difendere le persone che ama è l’unico modo
per sopravvivere. Questa volta non può guardare passivo la vita che gli scorre
davanti. Questa volta deve affrontare le proprie paure e diventare l’eroe di
cui ancora nessuna canzone parla, l’eroe che non sa di essere.
![]() |
Mappa del Regno di Vassane (autore: Francesco Rugiano) |
Dicevano che nuotasse
nel cielo più che volare, questo era il segreto di Len. Coloro che la vedevano,
i pochi fortunati, sostenevano che non ci fosse niente di più bello al mondo
che ammirarla destreggiarsi tra le nuvole.
Lassù Len si sentiva
al sicuro, eppure non era felice, i suoi occhi erano sempre pieni di tristezza.
Che cosa la teneva vincolata a quella città, lei che poteva volare veloce come
un fulmine e arrivare ovunque?
Estratto:
«Hai preparato la tavola?», chiese Jeida a Lugo, il suo
figliastro più giovane che ancora una volta aveva sorpreso a giocare con le
rane vicino allo stagno. La donna era molto preoccupata, non vedeva un futuro
roseo per lui e ogni tanto aveva la sensazione opprimente di esserne l’unica
responsabile. Lugo, da parte sua, a vent’anni continuava a vivere in modo
spensierato, come un ragazzino che non vuole prendersi delle responsabilità.
Non accettava il passare del tempo, i cambiamenti, il suo ruolo di uomo di
casa.
«Aiutami per favore! Ti ho già detto mille volte che tua
sorella sarà qui per mezzogiorno e non potrà fermarsi molto. Oggi dovrà subito
rientrare al tempio».
Lugo non disse niente, aveva capito cosa intendeva la
matrigna, quanti significati nascosti c’erano dentro quelle poche parole: la
sorella era una personalità influente, un leader religioso importante, una
sacerdotessa suprema del tempio, nonché un membro tra i più prestigiosi del
Congresso, forse il più importante. Non come lui, che non valeva niente. Non
riusciva a trovare un impiego senza che non ci fosse lei a mettere il becco,
tracciandogli una strada che lui non era intenzionato a percorrere. Lugo non
voleva finire come lei.
Il prossimo romanzo della Collana Starlight , Cuore di tenebra di Mariarosaria Guarino, uscirà il 2 marzo.
Stay tuned!
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giovedì 22 febbraio 2018
RECENSIONE
FILM:
MARVEL BLACK PANTHER
Pantera
Nera
è stato il primo supereroe africano, creato nel 1966 da Stan Lee e Jack Kirby sull’onda del movimento per
la parità dei diritti: come sempre la Marvel
è stata un’antesignana rispetto a tutte le altre case di fumetti.
In
questo film il personaggio è stato attualizzato pur restando fedele allo
spirito che ne è alla base, anche se poi non tutto ovviamente è tale e quale al
fumetto, ma non è quello che cerco: l’importante è che rimanga inalterato lo
spirito del personaggio, e qui ci siamo.
Black
Panther
, alias T’Challa, è il sovrano del Wakanda, e deve i suoi poteri sia all’Erba a cuore che alla dea pantera Bast (avreno fatto un riferimento alla
dea gatto egizia Bastet?... mumble), più
alla sua tuta di vibranio, minerale
che si trova solo nella sua nazione situata nel cuore dell’Africa (per chi non
lo sapesse la geografia del mondo Marvel è diversa da quella del mondo reale, e
pure la chimica e la mineralogia, ndA); è quindi un capo sia politico che
religioso. Nel film la genesi dell’eroe è un po’ differente e viene narrata
all’inizio in breve, e meglio così perché non se ne può più di film in cui la
prima ora è dedicata alla conoscenza del personaggio e all’acquisizione dei
superpoteri, con conseguente addestramento; scopriamo però le peculiarità della
sua nazione ricchissima e ipertecnologica , rigorosamente tenuta segreta al
resto del mondo e chiusa allo straniero, nazione che nonostante la tecnologia e
le ricchezze rimane ancorata ai riti tribali : T’Challa per essere re deve
prestarsi a un combattimento rituale contro un rappresentante di una delle 5
tribù del regno. La sua ex fidanzata vorrebbe che il Wakanda si apirsse al
mondo e iniziasse a aiutare i paesi più poveri dato che ne ha la possibilità, ma T’Challa, come i suoi
predecessori, non vuole assolutamente.
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“Se fai
entrare i profughi vuol dire portare i loro problemi qui da noi.” (T’Challa)
I
cattivi con cui deve vedersela nel film sono il cugino Killmonger (nel fumetto no è così ma vabbè) che vuole il trono per via di faide familiari
e il villain Klaw, che ha un
artiglio sonico di vibranio. In aiuto del re arrivano l’ex agente CIA Ross, oltre che le sue fide guardie del
corpo, le Dora Milaje, fighissime guerriere,
e la sorellina ipertecnologica Shuri.
Il
senso del film è chiaro, senza spoilerare troppo si arguisce l’attualissimo messaggio
socio-economico che è il tema della storia.
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"Il
saggio costruisce ponti, gli sciocchi costruiscono muri "(T'Challa)
Come
in ogni film Marvel c’è molta azione, battute divertenti e largo uso di CG, qui
però un po’ scarsa: che siano al risparmio?...
Il
cast è di alto livello: Forest Withaker
nel ruolo dello sciamano , Angela Bassett nei panni della regina madre Ramonda (nei fumetti non è sua madre ma
la seconda moglie del padre T’Chaka), Andy
Serkis che fa Klaw e Martin Freeman nel ruolo dell’agente Ross.
C’è anche Lupita Nyongo che interpreta la ex di T’Challa.. L’unico che proprio
non mi è piaciuto per mancanza di carisma è proprio il protagonista, Chadwik Boseman, non prchè non sia
bravo, ma è troppo comune per interpretare questo personaggio.
Bene
la fotografia, il montaggio anche ma si poteva tagliare in alcuni punti per
avere un maggior ritmo, due ore e un quarto sono troppe.
Un
encomio particolare ai costumi , variopinti e molto etnici.
Doppio
finale nei dopo i titoli di coda: nell’ultimo vediamo un altro tassello che
condurrà a Infinity War, il mega
crossover che uscirà il 25 aprile in Italia e in cui rivedremo Black Panther.
Giudizio
finale: non il miglior film Marvel , ma ha un suo perché data la peculiarità
del personaggio e merita una visione.
Le immagini sono copyright dei rispettivi autori e sono state inserite a puro scopo illustrativo.
Le immagini sono copyright dei rispettivi autori e sono state inserite a puro scopo illustrativo.
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martedì 20 febbraio 2018
Recensione:
Berserkr di Alessio Del Debbio
Editore:
Dark Zone
Pagine:
190
Prezzo
cartaceo: 14,90
Prezzo
e-book: € 2,99
Link: Amazon ebook
Berlino, inizio del terzo millennio. La Guerra Calda è
finita, gli Accordi dell’89 sono stati firmati e la città è stata divisa in
sette zone, ciascuna assegnata a una delle antiche stirpi. All’interno
della ringbahn vivono gli uomini, protetti dalla Divisione,
incaricata di mantenere la pace e impedire sconfinamenti e scontri tra le
stirpi. Misteriosi omicidi, provocati da sconosciute creature sovrannaturali,
iniziano però a verificarsi in tutta la città, rischiando di frantumare il
delicato equilibrio raggiunto. La Divisione incarica Ulrik Von Schreiber di
indagare, aiutato dal pavido collega Fabian, ben sapendo quanto abbia a cuore
il mantenimento della pace. Ma Ulrik non è soltanto un cacciatore, incarna lo
Spirito Protettore della Città, l’Orso di Berlino, che non attende altro che
liberare la propria furia.
Nel suo nuovo romanzo Alessio Del Debbio ci porta in una Berlino
fantastica, dove gli umani convivono con le Sette Stirpi, ma la convivenza è
tutt’altro che pacifica nonostante gli Accordi e la protezione dell’Orso e
degli altri agenti che operano nella Spirale, edificio segreto sotterraneo.
Questo mi ricorda la saga dei Guardiani della Notte di Luk’janenko, capostipite
dell’urban fantasy, in cui le forze del bene e quelle del male stipularono un
fragile patto e non c’è una netta distinzione tra buoni e cattivi, ma poi la
storia diverge.
Il protagonista assoluto del romanzo, autoconclusivo (che
bello!), è Ulrik, personaggio ambivalente, non certo il classico eroe ma un tipo
gaudente e menefreghista. Almeno all’inizio: nel corso della storia
l’approfondimento del personaggio ci permette di scoprire le sue motivazioni.
Anche gli altri personaggi si ritagliano il loro spazio, seppur
la scena è dominata da Ulrik e dalle sue azioni.
Come dicevo, l’ambientazione è la città di Berlino,
probabilmente nel 2001 perché si parla di marchi e non ancora di euro; l’autore
conosce molto bene la città e cita posti precisi, come luna park abbandonati e
parchi, però mi sarebbe piaciuta qualche descrizione in più perché io la città
non la conosco per niente.
Il linguaggio è adeguato al personaggio e alle storie
narrate, quindi abbastanza forte; non mancano scene horror.
Il ritmo è frenetico, ci sono moltissime scene d’azione,
flashback, dialoghi asciutti, un romanzo che trascina e si fa divorare con
gusto!
Il finale è inaspettato, e non dico di più per non
spoilerare.
Anche in questo romanzo l’autore ci mostra le sue creature
fantastiche: abbiamo gli Ulfhednar come ne La Guerra dei Lupi (qui recensione), abbiamo gli
Oceanini, le streghe e i loro alberi magici come nei racconti de L’ora del
Diavolo (qui recensione) e di altre antologie; non solo, ma vengono citati espressamente Alois e
Markus, personaggi di La Guerra dei Lupi: che si tratti allora di un crossover
o di uno spin off? …
Oltre ai classici vampiri, licantropi e streghe, tra le Sette
stirpi ci sono altre creature del folklore germanico, come i simpatici coboldi,
a cui è delegata la parte più umoristica e sdrammatizzante della storia, i
Silfi e altre di cui non avevo mai sentito parlare come gli Alp. Anche da
questi dettagli emerge il lavoro e lo studio dietro ai testi dell’autore,
appassionato di folklore tedesco oltre che toscano.
Circa l’edizione, la cover di Livia De Simone è davvero
ottima, esprime tutta la potenza e il fascino dell’Orso berlinese. Brava!
E ora facciamo qualche domanda all’autore.
1) Ciao
Alessio, bentornato nei miei Universi Fantastici! Ci racconti qualcosa di
questo romanzo? A cosa ti sei ispirato?
Ciao Alessandra, grazie per l’ospitalità! “Berserkr” è nato
dal mio amore per Berlino. Era da tempo che volevo scrivere una storia
ambientata in questa città, così una sera, mentre guardavo la mappa di Berlino
e pensavo alla sua storia, ho immaginato di dividere la città in settori. Un
po’ come accadde alla fine della Seconda guerra mondiale, nella nostra linea
temporale, però in questo mondo ogni settore è affidato a una stirpe
sovrannaturale. Sette stirpi che si sono fatte la guerra per molto tempo e che
adesso devono convivere se vogliono mantenere l’equilibrio. Da qui è nato
“Berserkr”.
2) È
uno spin off o un crossover di La Guerra dei Lupi?
“Berserkr” è un romanzo
autonomo e autoconclusivo, si può leggere e gustare da solo. Tuttavia, quando
scrivo una nuova storia, mi diverto a aggiungere riferimenti o citazioni ai
miei lavori precedenti, per cui quando mi sono trovato a pensare ai licantropi
di Berlino ho deciso di riutilizzare Markus, Alois e gli altri ulfhednar, già
comparsi in “La guerra dei lupi”. Ma le due opere non sono in continuity,
“Berserkr” si svolge in una linea temporale alternativa, una specie di universo
Ultimate! ^^
3) Sei
d’accordo con la mia recensione? Vuoi aggiungere qualcosa?
Molto contento, complimenti per l’impegno! Aggiungo soltanto
che il romanzo non si svolge nel 2001, come hai, giustamente, ipotizzato. Siamo
vent’anni dopo la firma degli Accordi dell’89 (anno non casuale, in quanto è
quello del crollo del Muro di Berlino, nella nostra linea temporale), quindi, a
voler dare una data, si va verso il 2009/2010, ma non il nostro 2009/2010,
bensì quello del mondo di “Berserkr”, in cui la storia non si è sviluppata come
la conosciamo noi. C’è stata la Guerra Calda, anziché la Guerra Fredda, e ogni
nazione ha avuto i suoi problemi a gestire le creature sovrannaturali, come
accennato dai riferimenti al Giappone e ad altri stati. Un mondo
geograficamente simile al nostro ma in cui il sovrannaturale è entrato con
prepotenza nella quotidianità.
4) Ci
sarà un seguito di Berserkr o è concepito per essere autoconclusivo?
“Berserkr” è un romanzo
autoconclusivo. Al momento ci sono un paio di racconti ambientati nello stesso
universo narrativo, ad esempio “Sunday, gloomy Sunday” (inserito nell’antologia
“Jukebox”, della mia associazione Nati per scrivere) e “Progetto Heimdallr”
(inserito nella nuovissima antologia “Tutta colpa dello zodiaco”, sempre della
mia associazione NPS). In futuro potrei scrivere un altro romanzo,
indipendente, ma sempre con protagonista Ulrik. Magari una nuova avventura, non
credo che lui direbbe di no; quando si tratta di menar le mani è sempre in
prima fila!
5) A
cosa stai lavorando in questo periodo? Progetti futuri?
Al momento sto scrivendo il
terzo e conclusivo capitolo di “Ulfhednar War”. Il secondo libro, “I figli di
Cardea”, uscirà a maggio, sempre Il Ciliegio Edizioni, in occasione del Salone
del Libro di Torino, e si preannuncia cupo e ricco di intrighi.
6) E i
progetti della tua Associazione culturale, Nati per Scrivere?
Tanti, troppi da
riassumere! Al momento siamo impegnati nella promozione della nuova antologia
“Tutta colpa dello zodiaco”, che contiene dodici racconti, ispirati ai segni
dello zodiaco. Poi a marzo partirà “Raccontando”, una rassegna letteraria
ospitata dal bar Why not? di Viareggio, dedicata ai racconti: presenteremo
infatti antologie di racconti di autori toscani, durante informali aperitivi
letterari. Infine, a maggio ci sarà una super novità! Chi è interessato, può
seguire Nati per scrivere sia su Facebook che sul nostro sito, per non perdersi
tutti gli aggiornamenti! 😊
Pagina FB Nati per
scrivere: https://www.facebook.com/natiperscrivere/
Sito Nati per scrivere:
https://natiperscrivere.webnode.it
Grazie per essere stato con
noi, alla prossima!
Grazie a te! Al prossimo
ululato!
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urbanfantasy
lunedì 12 febbraio 2018
Recensione:
Pestilentia di Stefano Mancini
Genere:
dark fantasy, epic fantasy
Editore:
Astro
Pagine:
332
Link:Amazon
Un ragazzo in fuga da qualcosa che non doveva
essere liberato. È l’inizio della fine.
Quattro secoli dopo, il mondo è un ammasso purulento. Una pestilenza ha spazzato via quasi ogni forma di vita, e il gelo ha stretto nella sua morsa gli ultimi superstiti.
Quando la setta eretica della Mors Atra trafuga la più potente reliquia della Chiesa di Nergal, ultimo faro contro la decadenza, padre Oberon si ribella. E convoca Eckhard, devoto cavaliere della Fratellanza. Ispirato dalla fede, questi darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico appartenente alla razza dei Gha’unt.
Perché la reliquia va recuperata a ogni costo. O il suo terribile segreto trascinerà nel baratro la chiesa, condannando il mondo all’oblio.
Quattro secoli dopo, il mondo è un ammasso purulento. Una pestilenza ha spazzato via quasi ogni forma di vita, e il gelo ha stretto nella sua morsa gli ultimi superstiti.
Quando la setta eretica della Mors Atra trafuga la più potente reliquia della Chiesa di Nergal, ultimo faro contro la decadenza, padre Oberon si ribella. E convoca Eckhard, devoto cavaliere della Fratellanza. Ispirato dalla fede, questi darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico appartenente alla razza dei Gha’unt.
Perché la reliquia va recuperata a ogni costo. O il suo terribile segreto trascinerà nel baratro la chiesa, condannando il mondo all’oblio.
Ho trovato in questo romanzo molto più di quel che promette
la sinossi.
Non ci sono solo segreti, inseguimenti, tradimenti e colpi di
scena; in Pestilentia di Stefano Mancini si trovano temi importanti come quello
della diversità, e soprattutto è permeato da una critica – affatto velata- non
tanto delle religioni in sé, ma di quello che le classi sacerdotali ne hanno
fatto, senza ovviamente prendere di mira un credo specifico.
I culti sono importantissimi, e per moltissime persone sono
l’unica fonte di speranza, sia nella realtà che nel romanzo, dove il Culto di
Nergal è l’unico rifugio per migliaia di disperati che continuano a morire in
un mondo ridotto allo sfacelo a causa della pestilenza; ma cosa c’è dietro?
I personaggi sono tutti ben delineati; posso dire che si
tratta di un romanzo corale in quanto il nobile cavaliere Eckhard, la ladra
Shree, Vikas, lo schiavo Gleb e tutti gli altri hanno il loro spazio,
perfettamente ritagliato nello svolgersi della storia; si tratta di personaggi che si evolvono nel corso degli eventi, complessi e approfonditi nella giusta dose. Più in là si incontrano nuovi personaggi: ci sarà meno tempo per
conoscerli, ma saranno comunque molto importanti e ci si affeziona subito. I personaggi negativi, come il Sommo Padre, sono davvero detestabili.
Vero protagonista a mio avviso è proprio la pestilenza, e il
clima freddo e piovoso derivante da essa, che permea ogni pagina del romanzo:
sembra di sentirlo quel freddo mentre si girano le pagine (o come nel mio caso
quando si clicca sull’ereader!), entra nelle ossa anche al lettore e non solo
ai personaggi.
Lo stile è scorrevole, il ritmo è cadenzato alla perfezione,
tra brani più d’azione, che non lesinano su particolari horror, e brani con
descrizioni e dialoghi. Una lettura piacevolissima e appassionante.
Il finale si distingue per originalità rispetto ai finali cui
siamo abituati, del tutto inaspettato.
Ho solo una curiosità su una cosa che non ho ben capito, la
chiederò all’autore nella seguente intervista, segnalando lo spoiler.
Circa l’edizione, la cover di Mauro Dal Bo è evocativa e
accattivante, mi è piaciuta molto; sui refusi non posso dire molto perché nelle
edizioni digitali, come in questo caso, ormai ho capito che praticamente… si
autocreano!
Ora, intervista a Stefano Mancini.
1)
Ciao Stefano, grazie per aver accettato l’intervista. Ci
parli di te e dei tuoi romanzi? Finora ne hai pubblicati molti, tutti di genere
fantasy?
Ciao e grazie
intanto per questo spazio. Al momento ho pubblicato tutti romanzi di genere
fantasy, cercando tuttavia di spaziare da un’ambientazione all’altra. Ho però
nel cassetto un romanzo di altro genere, che spero presto possa vedere la luce.
Di me che cosa
posso dire? Amo scrivere fin dalla più tenera età e non ho mai smesso,
riuscendo, col tempo a farne anche un lavoro a tempo
pieno. Quindi direi che mi ritengo davvero molto fortunato.
![]() |
I romanzi di Stefano Mancini |
2)
Che ne pensi della recensione? Vuoi aggiungere qualcosa?
Direi che è
perfetta, mi pare siano stati colti (e mi fa un immenso piacere) tutti gli
elementi che caratterizzano il romanzo.
3)
Cosa ti ha ispirato Pestilentia?
L’idea alla base
era quella di raccontare un fantasy cupo e realistico; avevo bene in mente
l’ambientazione. Il resto è venuto da sé.
4)
Il romanzo ti ha dato molte soddisfazioni, ha anche vinto un
premio. Quale?
Si è aggiudicato
pochi mesi fa il Premio Cittadella, una soddisfazione per me molto grande,
perché è un premio dedicato solo alla narrativa fantasy, quindi ha significato
confrontarmi – e vincere – con altri romanzi dello stesso genere.
5)
Oltre che scrittore e giornalista sei anche editor per la
Dark Zone, e hai recentemente aperto una tua agenzia. Dicci tutto!
Ho fatto il
giornalista per anni per una grande agenzia di stampa, ma senza mai perdere di
vista l’obiettivo principale di voler lavorare nel mondo dell’editoria. Da
qualche anno a questa parte, ci sono riuscito e per me è stato un
riconoscimento enorme. Ho avuto – e ho – la fortuna di collaborare con una casa
editrice giovane e in gamba com’è la DZ Edizioni e, proprio questa settimana,
ho inaugurato la mia nuova agenzia di servizi editoriali, la Tracced’Inchiostro, aperta insieme all’amico e collega Valerio la Martire.
6)
Domanda con spoiler.
Non ho ben capito una cosa, forse mi è sfuggita perché sono rinco... Nel famigerato libro sacro di Nergal c’è scritta, oltre che
tutta la storia del culto, anche la cura per la pestilenza, solo che nessuno
può leggere il volume, neppure i sacerdoti di Nergal. Come fanno allora a
conoscere la cura?
Domanda
lecita. A un certo punto, però, si rivela con un piccolo colpo di scena che,
nel corso del tempo, ci sono stati alcuni monaci che hanno infranto quel
“comandamento” e letto a più riprese il libro, scoprendo la verità. Oltre a
ciò, considera che la pestilenza è stata scatenata prima ancora della nascita
del culto e dagli stessi sacerdoti, che, proprio in quanto avevano la cura,
riuscirono ad attirare masse di fedeli dalla loro parte. La cura, dunque, si
tramanda di generazione in generazione tra i sacerdoti; il contenuto del libro,
invece, è – o meglio, dovrebbe – essere segreto, ma c’è stato chi lo ha letto.
7)
Cosa stai scrivendo in questo periodo? Progetti futuri?
Al momento mi sono
orientato su un giallo-thriller, ambientato a Roma, ma sono ancora in fase di
revisione, quindi ci vorrà tempo per vederlo finito.
Grazie per essere stato con noi, alla prossima!
Grazie a te per lo
spazio e per la recensione. A presto!
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romanzo
martedì 6 febbraio 2018
Recensione
: i Mondi del Fantasy VII di AA VV
Genere:
fantasy, fantascienza, horror
Editore:
Limana Umanita
Pag:
190
Link: sito Limana Umanita
Prezzo di copertina: € 15
La
nuova antologia dedicata al fantastico di Limana Umanita contiene 18 racconti
di autori emergenti o esordienti del panorama letterario italiano, qualcuno più
noto, qualcuno alla sua prima pubblicazione; sono racconti che spaziano tra
generi e sottogeneri, donandoci in poche pagine storie intense e coinvolgenti.
Quel
che ho riscontrato emergere in più d’un racconto è l’ironia, di certo un punto
a favore dell’opera nel suo complesso.
Il fantastico è una galassia immensa: dallo
sword & sorcery all’horror, dall’heroic allo steampunk. In comune hanno la
capacità di mostrarci ciò che è nascosto allo sguardo e può essere raggiunto
solo dagli occhi dei sognatori.
Il
primo racconto è un bel fantasy classico, “Respiro” di Micol Fusca, in cui i protagonisti elfi devono sottostare alle dure regole del loro
mondo. Un racconto che potrebbe essere un punto di partenza per un romanzo
completo: vien voglia di saperne di più.
Segue
“Il Tempio di destino”, di Alessio Del Debbio: lo scrittore viareggino ci dona
uno dei suoi classici racconti fantasy ambientato in Toscana, in cui troviamo i
suoi argomenti prediletti: creature del bosco, nonne dall’antico sapere, scorci
toscani, antichi palazzi e luoghi misteriosi, narrati con la sua prosa
scorrevole e coinvolgente. Uno dei miei racconti preferiti.
“Stragi
e popcorn” di Francesca Cappelli è un altro dei miei preferiti, un
fantascientifico ambientato in un esclusivo cinema galattico. Racconto pieno di
verve, ironia e fantasia che ho adorato dall’inizio alla fine.
Segue
il racconto di Alberto Pietrantoni, “Il
Sapore della Morte”, coinvolgente avventura di una killer dal particolare
potere paranormale. Originale e ben congegnato, uno stile dai tempi narrativi
giusti.
Molto
particolare il racconto urban fantasy di Giuseppe Gallato, “Il Settimo
custode”, ambientato in Scozia e dalle atmosfere un po’ oniriche, in cui il
protagonista Terzo riceve una missiva assai strana dal misterioso signor
Axiomata. Che bel nome! Buon ritmo, bello stile, finale a sorpresa.
“Anime
colorate” di Serena Artuso è un paranormal romance molto… caleidoscopico, ma devo ammettere che ci ho capito poco. Uno
scritto basato più sulle suggestioni che su un plot.
Originalissimo
il racconto diesel punk di Alberto Tivoli, “A tua immagine e differenza”, sia
come stile che come contenuti, in cui si rivisita la storia contemporanea e
vengono sottolineati gli orrori delle guerre.
“Vano
doccia” di Luca Simioni è un altro racconto che ho apprezzato moltissimo,
scorrevole, ironico e originale, un racconto paranormale ove Marina ha a che
fare con un fantasma dentro casa sua… molto furbetto!
Poi
c’ è il mio racconto, “L’altra dimensione”. “L’altra dimensione” è un urban
fantasy ambientato a Roma, in cui il poco convenzionale protagonista, Fabio
Meniconi, si trova a vivere un’avventura nella dimensione parallela alla nostra
insieme a un procione gigante , Klin (sì, omaggio al procione di Candy Candy, e
omaggio anche a Rocket Raccoon dei Guardiani della Galassia), ove incontra una
moltitudine di altri personaggi strampalati. L’ispirazione per questo racconto
mi è venuta leggendo “Nessun dove” di Neil Gaiman, romanzo che ho anche citato
nel racconto; il clou delle vicende si svolge a piazza Vittorio, tra gli
storici magazzini Mas e la famosa Porta magica, una misteriosa porta custodita
da due Gargoyle che faceva parte dalla villa seicentesca del Marchese Savelli
Palombara di Pietraforte, villa che sorgeva nei pressi dell’Esquilino.
La Porta magica a Roma, Piazza Vittorio. Ph by Alessandra Leonardi |
Il
Marchese era un noto alchimista frequentatore del salotto della regina Cristina
di Svezia; i simboli incisi sulla Porta secondo la leggenda provenivano da un arcano
manoscritto e spiegherebbero come creare la famigerata pietra filosofale. Invece
nel mio racconto la Porta ha tutt’altro utilizzo!
La
storia ha un lieve collegamento con il mio altro racconto pubblicato in IMDF
VI, “I Cosiddetti fantasmi” : fanno infatti parte dello stesso “universo”,
magari un giorno i due protagonisti Jessica e Fabio, si incontreranno per una
nuova mirabolante avventura… chissà! ;-)
Segue
“Il vecchio Oak” di Marco Losi , un fantasy ecologista che si svolge su due
piani temporali, intenso e disturbante. Buona idea e buona la realizzazione.
Il
racconto successivo è il divertente fantasy “Il giorno della protesta”, in cui
il mercante Knurf si ritrova sotto processo. Una riuscita metafora della
giustizia italiana attuale? Molto originale.
Non
so in che categoria letteraria inserire “L’ultimo branco” di Claudio Lei,
racconto molto particolare che parla di cani, padroni e reincarnazioni. Non
chiarissimo, ma efficace; bel finale.
Segue
il fantasy/noir “Franco il Nero” di Mirko Morotti, un racconto ben congegnato e coinvolgente il
cui killer protagonista deve svolgere un compito particolare.
“Il
disegno grigio”, fantasy di Sagas
Original Works, parla di una prigioniera e di una inquietante creatura, un
racconto di quelli che avrebbero avuto bisogno di più spazio per essere
adeguatamente sviluppati, poiché i rapporti tra i personaggi, interessanti,
avrebbero dovuto essere scavati più a fondo. Il finale non mi è del tutto
chiaro.
“Sogno
in nero” di Massimo Tivoli è un distopico che mi è piaciuto molto, ha uno stile
particolare che non è sempre lineare ma in questo genere di storia, a tratti
onirica, sta più che bene.
“La
vedetta” di Marco Scaldini è un altro dei miei racconti preferiti: con un
linguaggio scorrevole e una struttura che riesce a coinvolgere mi ha
appassionato dall’inizio alla fine. Riuscirà a fuggire la solitaria vedetta in
cima alla Torre? E cosa troverà una volta giunta in basso?
Segue
“Il re pescatore” di Alessandro Fresta, un horror con vari personaggi diviso in due parti collegate tra loro,
magari non amalgamate alla perfezione. Mi è piaciuto il finale.
Chiude
la rassegna di racconti “Ruggine” del sempre ottimo Marco Bertoli, che ci
trascina insieme ai suoi anomali personaggi in un’avventura molto coinvolgente
e divertente, con sorpresona nel finale, da cui si evince la capacità
linguistica dell’autore.
Un’antologia
da non perdere, per la diversità e la
varietà di stili, argomenti e personaggi!
venerdì 2 febbraio 2018
Quattro
chiacchiere con la scrittrice
Giovanna
Barbieri, scrittrice veronese, oggi sarà ospite di Infiniti universi fantastici
e ci parlerà di sé e dei suoi romanzi storici.
1) Ciao
Giovanna, ci parli di te e della tua passione per la Storia?
La mia passione per la
Storia nasce da bambina, quando rubavo i romanzi d’avventura a mio padre,
grande amante del genere. Negli anni 80 erano molto letti Jennings, Guild,
Waltari, Gordon, Scott e tanti altri. Poi ho aggiunto Follett, Cooper, Smith e
molti classici della letteratura inglese.
2) Com’è
iniziata la tua avventura nel campo della scrittura?
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgttLFQnJEdlOQzitgTkgzG6um80lEs_-JsUwAG9ijAoai1YRa9tuKicQ7vPV-jr6H8on5236yW61AHeeR9oNS48j1BJzbE-GN6JwnS3lcnblX-o-G1BaOuR0MARtB7nA19-Nv53ySFm0Al/s320/Giovanna+B.+cosplay.jpg)
Dovete sapere una cosa
della mia scrittura: mischio sempre personaggi esistiti con quelli di fantasia
e anche le battaglie trattate nei miei romanzi sono passate alla Storia.
3) Il
tuo primo romanzo è La Stratega, anno domini 1164. Ce ne parli?
Ora come singolo romanzo non
è più disponibile in digitale. È presente però in amazon la trilogia completa: Ho
trascorso anni in compagnia di questa trama e di questi personaggi. Tante ore
passate sui saggi storici, in rete per scovare gli articoli di mio interesse, e
di sera a battere sulla tastiera. È la mia storia più letta e apprezzata, forse
perché ho inserito la Terra Santa, i monaci-guerrieri ospitalieri e i templari.
Inoltre molti sono gli amori travagliati.
sinossi:
Finalmente riunite insieme
le avventure di Alice, la donna del futuro, e del cavaliere Lorenzo Aligari.
Nel primo volume, la stratega anno domini 1164: Alice, una giovane donna del XXI secolo, si ritrova nel 1163, in un bosco della bellissima Valpolicella. Cos'è accaduto? Chi l’ha inviata nel 1163 durante la lotta degli anti-imperiali contro l’imperatore Federico il Barbarossa e perché? È stata una casualità o un disegno divino? Ferita e confusa, Alice viene soccorsa da una famiglia di contadini semi-liberi, che la conduce all’abbazia di Santa Maria di Arbizzano, dove viene curata dalle gentili monache e apprende l’uso delle erbe medicinali. Una volta guarita e portata nel castello di Fumane, dovrà decidere come agire: lottare per ritornare nella sua epoca oppure, per fuggire alle ingiuste accuse di stregoneria, partecipare all'assedio di Rivoli del 1165 a fianco del cavalier Lorenzo Aligari del quale s'innamora perdutamente.
Nel secondo volume, il sole di Gerusalemme, A.D. 1165-1170: Alice e Lorenzo dovranno decidere il destino della loro relazione segreta in una terra che promette ricchezze, ma pericolosa come nessuna. Anche Angelica e Matteo con Giacomo e Luca dovranno cercare un luogo da chiamare casa in una città piena di invidie, di rancori e di battaglie intestine.
Nel primo volume, la stratega anno domini 1164: Alice, una giovane donna del XXI secolo, si ritrova nel 1163, in un bosco della bellissima Valpolicella. Cos'è accaduto? Chi l’ha inviata nel 1163 durante la lotta degli anti-imperiali contro l’imperatore Federico il Barbarossa e perché? È stata una casualità o un disegno divino? Ferita e confusa, Alice viene soccorsa da una famiglia di contadini semi-liberi, che la conduce all’abbazia di Santa Maria di Arbizzano, dove viene curata dalle gentili monache e apprende l’uso delle erbe medicinali. Una volta guarita e portata nel castello di Fumane, dovrà decidere come agire: lottare per ritornare nella sua epoca oppure, per fuggire alle ingiuste accuse di stregoneria, partecipare all'assedio di Rivoli del 1165 a fianco del cavalier Lorenzo Aligari del quale s'innamora perdutamente.
Nel secondo volume, il sole di Gerusalemme, A.D. 1165-1170: Alice e Lorenzo dovranno decidere il destino della loro relazione segreta in una terra che promette ricchezze, ma pericolosa come nessuna. Anche Angelica e Matteo con Giacomo e Luca dovranno cercare un luogo da chiamare casa in una città piena di invidie, di rancori e di battaglie intestine.
Nel terzo volume, il Ritorno, A.D. 1170-1180: durante le numerose e sanguinose battaglie tra Salah Ad-Din e Baldovino IV, Alice è accusata di operare il Male. Terrorizzata di essere perseguitata e imprigionata, decide di fuggire da Gerusalemme convincendo Lorenzo, Isabella, Chiara, Martina a seguirla verso la valle Provinianensis. Cosa ne sarà della combattuta relazione tra la figlia Isabella e il giovane rabbino Abraham? E Martina riuscirà a persuadere Bérnard de Grenier a scappare con lei?
Link Amazon
Presente anche in Ku.
Inoltre il primo volume è in vendita nella versione cartacea : Amazon
4) In
seguito hai pubblicato Cangrande paladino dei Ghibellini, Arpeggio libero
editore.
In questo romanzo con punti di vista multipli
troverete sia quello di Can Francesco della Scala sia di Dante Alighieri sia di
due giovani innamorati, osteggiati dalle rispettive famiglie. Anche qui ho
cominciato a trascorrere molte ore in biblioteca, molti saggi storici non sono
più stati pubblicati e la biblioteca locale era l’unica risorsa per leggerli.
Sinossi: Tra il 1312 e il
1314 la guerra contro
la guelfa Padova diventa più cruenta. In città entra il
poeta Dante Alighieri a cui il signore di Verona concede riparo. Il rimatore
decide di terminare “il Paradiso” nella Biblioteca Capitolare e di cercare i
figli Pietro e Iacopo.
Le vicende di Dante e di Cangrande s' intrecciano con il
casato Aligari di Fumane, dove sono reclutati i cavalieri, senza terra e
ricchezza, Paolo e Julien de Grenier, d'origine franca. Il cavalier Julien
conduce una faida contro una famiglia di orfani d'origine ebraica. Paolo e
Caterina, la maggiore dei ragazzi perseguitati, s'incontrano per caso nel bosco
Belo e s'innamorano a prima vista. La loro relazione però è osteggiata dal
padre di lui.
5) Hai
pubblicato poi Silfrida la schiava di
Roma, sotto lo pseudonimo d’Isabel Greenwood, Delos digital, in cui hai
cambiato periodo passando dal Medioevo al Tardo-Impero Romano. Ce ne parli?
Come mai lo pseudonimo?
È stato un esperimento.
Un’idea abbastanza sciocca. Avevo voglia di cambiare, di sperimentare. Ma sono
stata scoperta quasi subito.
Il romanzo più faticoso
che ho creato, sia come scrittura sia come intreccio, di sicuro è stato
Silfrida la schiava di Roma, nel quale ho inserito alcuni nomi latini di
oggetti di uso quotidiano (per dare realismo all’ambientazione) e anche i punti
di vista di due uomini di potere: Alarico, re dei Goti e Stilicone, magister
utriusque militiae romano, i cui destini s’intrecciano nella battaglia di
Pollenzo, oltre ai punti di vista di Silfrida, una schiava romana e Tullio, il
suo fratellastro.
L’ho mollato e ripreso
diverse volte, alla fine il mio ragazzo mi ha spinto a terminarlo.
Sinossi:
Silfrida è una giovane
donna Gota, venduta come schiava dagli usurpatori dell’imperatore Teodosio e
poi adottata da una coppia di romani che abita nei pressi di Verona, sulla via
Postumia. È timida e timorosa, la evitano tutti a causa della sua origine
barbara, ma il Fato è in agguato e la sua vita verrà sconvolta per sempre. Il
padre che credeva perduto è il temibile Alarico, a capo dell’orda di barbari
che invade il nord Italia. Partirà alla sua ricerca accompagnata da Ghiveric,
un giovane e valoroso guerriero goto. Ma i legionari romani sono sulle loro
tracce, la battaglia del Tanaro incombe. Riusciranno i due giovani a coronare
il loro sogno d’amore e ritrovare Alarico?
Disponibile in tutti
gli store on-line ma solo in digitale.
6) Dopo,
sempre in self, è uscito Dell’amore e della spada. Parlaci di questo romanzo e
della tua scelta di passare al self.
A essere sincera non l’ho
proposto né alla Delos digital né ad Arpeggio libero. Il romanzo è piuttosto
breve (150 pagine) e non lo avrebbero stato preso in considerazione. Poi,
guadagno di più pubblicando in self, rispetto che con le CE.
Sinossi:
Questo romanzo tratta la
storia d’amore travagliata tra Beatrice Genga, nobile fanciulla di Assisi, e
Giuliano Cacciaguerra, giovane e nobile spellano.
Da sempre amante delle erbe mediche, Beatrice diviene amica di Edmundo e Clorinda, eretici e speziali di Assisi. L’Inquisizione incombe e gli eretici fuggono a Roma, portando con loro la nobile Beatrice Genga.
Per seguire i suoi sogni, anche Giuliano si dirige nella Città Eterna. Nonostante Beatrice s’innamori a prima vista del giovane, lo respinge, evitando così che lo spellano scopra i suoi segreti e quelli degli amici.
In una Roma rinascimentale, dove convivono artisti, inquisitori, maestri d’arme e soldati di ventura si decideranno le sorti dei due innamorati e degli eretici.
Da sempre amante delle erbe mediche, Beatrice diviene amica di Edmundo e Clorinda, eretici e speziali di Assisi. L’Inquisizione incombe e gli eretici fuggono a Roma, portando con loro la nobile Beatrice Genga.
Per seguire i suoi sogni, anche Giuliano si dirige nella Città Eterna. Nonostante Beatrice s’innamori a prima vista del giovane, lo respinge, evitando così che lo spellano scopra i suoi segreti e quelli degli amici.
In una Roma rinascimentale, dove convivono artisti, inquisitori, maestri d’arme e soldati di ventura si decideranno le sorti dei due innamorati e degli eretici.
Link Amazon ebook e cartaceo
Disponibile anche in KU.
7) Il
tuo ultimo romanzo è L’accusa del sangue. Dicci tutto!
Questo romanzo è nato in
comunione con il mio ragazzo, grande amante dei gialli. Non l’ho scritto a
quattro mani, ma alla fine l’ho fatto approvare da lui (ed è un giudice molto
severo), prima di sottoporlo all’editing. Si tratta di un giallo classico, ma è
anche uno storico, ambientato tra le mura di Urbino nel 1483. All’epoca i
Bargelli avevano il compito di capitanare l’esercito cittadino ma dovevano
rendere conto delle scoperte ai Podestà (che amministrata la città anche dal
punto di vista giuridico), ai signori delle città e ai Consigli cittadini.
Sinossi:
Nel cuore della notte
dell’anno domini 1483 qualcuno bussa al portone di Goffredo Fortespada, il
Bargello di Urbino. La piccola Crezia Odasi è stata rapita e sarà compito suo
ritrovarla. È l’inizio di un incubo e molte uccisioni flagelleranno la città
dei Montefeltro. Omicidi così efferati che il Bargello si farà aiutare nelle
indagini dal saggio amico speziale, Edmundo de la Turre, esperto non solo di
droghe ma anche di ferite, esule a Urbino dopo la caduta di Costantinopoli.
Link: Amazon
Presente anche in KU.
8) Hai
già in mente il tuo prossimo romanzo?
Sto scrivendo un romanzo
storico ambientato tra il 1490 e il 1494. Troverete Isabella d’Este, Francesco
II Gonzaga e Ludovico il Moro. Una trama tra battaglie e storia d’amore :
Guglielmo, il soldato di ventura veggente e Claire, la figlia di una cortigiana
onesta sono i protagonisti .
9) Che
consiglio puoi dare agli scrittori che vogliono approcciarsi al romanzo
storico?
Tanta ma tanta ricerca,
soprattutto leggendo saggi per capire meglio gli usi delle diverse epoche, le
armi che usavano per combattere, le tecniche di combattimento, i cibi che
consumavano e come si vestivano. Suggerisco anche di provare a chiedere in
prestito dei libri in biblioteca. Alcune sono molto fornite, soprattutto di
Storia locale, inoltre esiste il prestito interbibliotecario, una risorsa da
sfruttare.
10)
Oltre
che scrittrice, sei anche editor. Di che ti occupi di preciso? Se qualcuno
avesse bisogno di un editing, dove può trovarti?
Mi occupo di editing
profondo o leggero, per decidere osservo lo stile dello scrittore e le carenze
del romanzo. Ho lavorato su testi quasi perfetti e su altri con diversi errori
di grammatica, refusi, buchi narrativi, troppo infodump, psicologia dei
protagonisti zoppicante ecc. Un buon editing elimina questi difetti e fa
risplendere un romanzo.
Vi lascio il mio blog letterario: Righe rosse
11)
Prima
di salutarci ci lasci le tue pagine
social, blog compreso?
Vi lascio la mia pagine autrice di Facebook ,
e il mio blog, che ho poco
tempo di seguire e devo aggiornare:
Grazie
per essere stata con noi, alla prossima!
La rubrica "Quattro chiacchiere con lo scrittore/la scrittrice" tornerà il mese prossimo. Stay tuned!
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