Prima tappa del blogtour dedicato al romanzo ucronico fantasy La signora che vede i morti di Marco Bertoli
Cari lettori,
ha oggi inizio il blogtour dedicato a La signora che vede i morti di Marco Bertoli, edito da Nps edizioni, e ci occuperemo dei personaggi principali del romanzo.
Innanzitutto, la trama:
Reame Pisano, anno 1636.
Manfredi Gambacorti, colonnello dei Reali Moschettieri, e il suo fido
aiutante, il mago giudiziario Franco Gentilini, giungono a Villafranca in
Lunigiana, per indagare su misteriosi suicidi che scuotono il regno di Banduccio
III della Gherardesca, discendente del celebre Conte Ugolino che guidò i pisani
nella vittoriosa Battaglia della Meloria. Tra intrighi e nuovi misfatti, si
imbatteranno in una ragazza del popolo che sta scoprendo i suoi incredibili
poteri.
Marco Bertoli ci regala una doppia avventura nell’alternativo
Reame Pisano da lui creato, svelando le origini di Debrena Mori, Primo
Siniscalco dell’Ufficio Indagini Speciali, e scoprendo come è diventata la
signora che vede i morti.
Estratto:
Credo che possegga una seconda vista, una capacità piovuta dal
Cielo che le consente di percepire cose di là dalla portata dei nostri occhi.
Mi prenderete per pazzo, ma più mi arrovello, più mi convinco che l’unica
spiegazione plausibile sia questa: Debrena ha visto un’anima.
Scopriamo i personaggi principali
Debrena Mori
Il
Primo Siniscalco dell’Ufficio Indagini Speciali è una venticinquenne dal
carattere a un tempo pacato e pronto all’azione. I lineamenti del volto non la
definiscono “una bellezza”, ma il mescolarsi omogeneo di linee morbide e tagli
volitivi generano un insieme piacevole a guardarsi. Le sopracciglia di un color
cenere disegnano archi sottili alla base di una fronte alta. Sin da bambina, nei
momenti di tensione, ha l’abitudine di attorcigliare con le dita una ciocca dei
capelli biondi.
All’età di otto anni è
stata sfiorata da un fulmine durante un temporale estivo ed è diventata cieca.
A compensare la
menomazione possiede un talento assimilabile al “Dono”, la facoltà di usare la
magia, ma che se ne distingue perché si manifesta senza bisogno di un
intervento cosciente: è in grado di vedere e comunicare con l’anima di chi è
morto assassinato. Da questa sua capacità deriva il soprannome con cui è conosciuta
nel Reame Pisano: La Signora che vede i morti.
Estratto:
Come
premio per aver risolto un’indagine, era solita regalarsi una visita al Salone
di Bellezza dei Fratelli Vanni, due gemelli, figli d’arte, annoverati tra i
migliori parrucchieri della città. Poco più anziani di lei, erano persone
affabili e spiritose che la mettevano a suo agio, ignorando, con consumata
professionalità, la sua menomazione e, soprattutto, il suo genere di lavoro. Decise
che l’indomani mattina sarebbe stato il momento giusto per riscuotere la ricompensa.
Mentre scartava una pettinatura dopo l’altra, avvertì con autentico sollievo
che il groviglio di sentimenti che si battibeccavano strillando nel suo animo,
andava pian piano sciogliendosi. Optò infine, per un’acconciatura giunta di
recente dalla Francia, per quanto esibita per la prima volta da una Medici che
aveva avuto la fortuna di sposarne il re, detta “all'agnellino”. Capelli accorciati di quattro dita e modellati
tutti a ricciolini, precisò fra sé.
Manfredi Gambacorti
Discendente da una
famiglia dell’aristocrazia pisana, feconda di uomini d’arme e di governo, è nato
in un palazzo sulla riva sinistra dell’Arno. Terzogenito di un terzetto di
maschi, per lui era stata prevista una carriera nella magistratura. Al
compimento della maggiore età, però, si è ribellato alla volontà del padre e arruolato
nei ranghi del più importante corpo di polizia del Reame Pisano.
La genialità e l’impegno
profusi nel risolvere indagini complesse e pericolose gli hanno guadagnato il
riconoscimento dei superiori, consentendogli di diventare colonnello ad appena
trentasei anni.
Estratto
“Vi
chiedo un poco di pazienza ma, per giustificare il mio forzato raggiro, è
d’uopo che parta da lontano. Per quanto il mio lavoro si svolga in un ambito molto
preciso e circoscritto, l’investigare sui delitti perpetrati da membri della
nobiltà, nel tempo libero, che capita assai di rado purtroppo, per mio diletto mi
piace essere edotto su qualsiasi accadimento criminoso, insolito o senza chiaro
movente che avvenga nel reame. Che so, una gentile pastorella che avvelena gli
abitanti di un borgo sperduto, un pio scrivano che stermina la propria famiglia
o un integerrimo precettore che violenta l’allieva e poi s’impicca. Un innocuo svago
per me, una morbosa ossessione secondo la mia diletta sposa. Approfittando del
mio grado, lo ammetto, ho dato disposizioni acciocché i tanti distaccamenti dei
Reali Moschettieri sparsi nel regno m’inviino succinti rapporti mensili al
riguardo.”
Franco Gentilini
Oltre che del “Dono”, è
dotato di un’intelligenza vivace e un’indole pronta alla battuta. Pur ligio
alle procedure codificate nei vari regolamenti, il suo essere un figlio del
popolo lo rende insofferente alla disciplina dei Moschettieri Reali e lo porta spesso
a battibeccare con il superiore.
Estratto
«Come
primo passo, lancerò su queste ampolle, riempite con il sangue della contessa,
un incantesimo di lunga conservazione in modo che il liquido non si modifichi
né si deteriori e possa, in futuro, essere utilizzato in qualità di prova, se
necessario». Un paio di brevi formule dal suono gracchiante, arcane e inintelligibili
e un alone argenteo avvolse per un secondo i recipienti, indi svanì con uno
schiocco da mortaretto che fece trasalire Malaspina. «Ora che siamo sicuri che la
sua composizione non muterà nonostante i sortilegi cui verrà sottoposto,
stabilirò se il sangue della contessa è quello di una persona sana,
confrontandolo con il sangue di una gentildonna che luminari della medicina
hanno certificato essere in perfetta salute. La verifica si fonda sulla Legge
Fondamentale della Metoneddoche Magica».
Biografia dell'autore, Marco Bertoli
Marco Bertoli è geologo. Ha pubblicato vari romanzi: “L’avvoltoio.
Delitti all’alba della scrittura”, “Gilgamesh. La storia di un eroe sumero”, “Eroina
suo malgrado e altri racconti”, “Frammenti di vita”, “Delitti nella Storia”, “Il
Cavaliere, la strega e…”, “Ivano. Il cavaliere del leone”, “1886. Quando le Lunatermiti
invasero la Terra”, “La Streghetta e la Vampira”, “Morte a Pilakopi”, “La mula
del maresciallo” e “Miniera”.
Numerosi racconti hanno vinto concorsi e sono stati pubblicati in
oltre duecentotrenta antologie.
Per NPS Edizioni, ha scritto racconti per “Bestie d'Italia”
e “Streghe d’Italia” e ha pubblicato il giallo ucronico “Percussor. I delitti del
Reame Pisano”.
Recap:
- Titolo: La signora che vede i morti. I delitti del Reame Pisano
- Autore: Marco Bertoli
- Editore: NPS Edizioni
- Genere: giallo ucronico, storia, fantasy
- Pagine: 230
- Formato: 14,8*21 cm (cartaceo)
- Prezzo: 15 euro (cartaceo) / 2,99
euro (ebook)
- Data di uscita: 10 ottobre 2022
- Link:
- Amazon: https://www.amazon.it/signora-morti-delitti-Reame-Pisano/dp/8831910523/
- Sito NPS: https://www.npsedizioni.it/p/la-signora-che-vede-i-morti-marco-bertoli/
Non perdete le prossime tappe del blogtour!
Che bell'articolo!
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