La recensione della stagione 5 della serie distopica tratta da Il racconto dell'Ancella di M. Atwood
la
5° stagione di Handmaid’s Tale è incentrata sul rapporto tra June e Serena.
Avevamo lasciato June e le altre che avevano ucciso Fred Waterford (e io avevo
anche pensato che non fosse morto, a dire il vero…), mentre Serena era
prigioniera in Canada.
Due
donne all’opposto, una seguace del patriarcato religioso di Gilead in cui
vorrebbe tornare, l’altra incattivita da ciò che ha passato che ha scatti di
rabbia e di odio, vorrebbe uccidere la nemica ma alla fine non lo fa anche se
nella serie ha più di un’occasione.
Il
rapporto tra le due diventa particolare. Serena inizia a cambiare prospettiva,
in quanto è bloccata in casa di una famiglia canadese seguace di Gilead che si
occupa di lei e del figlio, non facendola uscire: diventa quindi una sorta di
ancella. June capisce che anche il Canada non è più così accogliente e ha
paura: molti canadesi non vogliono i profughi (che ci ricorda?...) e iniziano a
diffondersi idee gileadiane, proprio perché anche qui c’è il problema della
infertilità e molti iniziano a ritenere che il metodo gileadiano sia tutto sommato efficace.
La
trasformazione di Serena è evidente; June oscilla tra un estremo e l’altro e
tra le due ci sono scene da paura: la bravura delle attrici, la Moss e la Strahowsy, è notevole.
Iniziamo
anche a capire qualcosa di come e perché il Comandante Lawrence ha fondato
questo regime totalitario di ispirazione biblica, di cui ora in parte si è
pentito, e di conseguenza sta creando di nascosto una nuova città, New Betlehem, continuando le
sue manipolazioni e i doppi giochi.
Per
scoprirlo dovremmo attendere la sesta e ultima stagione.
- Titolo: The handmaid’s tale
- Genere: distopia
- N. di stagioni: 5 - segue
- N. di puntate totali: 56
- Puntate stagione 5: 10
- Anno: 2017- segue
- Produzione: USA
- Main cast: Elizabeth Moss, Yvonne Strahowski, Bradley Withford, OT Fagbenle
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