giovedì 21 maggio 2020

SEGNALAZIONE: ESSI VENNERO DI RAFFAELE FIORILLO


Un romanzo di fantascienza ambientato nell'Italia del 2042



Bentrovati amici, oggi vi parliamo di un romanzo fantascientifico interamente ambientato in Italia, Essi vennero di Raffaele Fiorillo, pubblicato in self.

Siamo soli nell'Universo?
Una tiepida mattina di inizio Maggio del 2042 questa grande domanda riceve finalmente la sua risposta: la razza extraterrestre dei "Grigi" atterra in diversi angoli di un pianeta Terra già martoriato dalla sovrappopolazione e dall'eccessivo inquinamento, portando distruzione e violenza oltre ogni limite immaginabile. Cadono i governi, la razza umana viene decimata e i pochi esseri umani superstiti sopravvivono qui e lì nascondendosi sottoterra, bollendo acqua piovana e trafugando il cibo dove possibile.
Giulia, poco più che ventenne, è l'unica persona conosciuta ad essere scappata dalla prigionia aliena e quando incontrerà Giovanni e il suo gruppo di sopravvissuti in una Napoli orribilmente lacerata penserà di aver trovato la salvezza, ma un grosso segreto è ben celato dentro di lei.

Leggiamo l'incipit

“Corri Giulia, corri!”
Erano quelle le uniche parole che la ragazza riusciva a dirsi nella sua testa. Incessante, come un martello che batte sulla testa di un chiodo che a fatica entra nel legno.
Correva a piedi nudi tra i calcinacci e i rottami di ferro attraverso una città deserta che aveva su di sé l'odore della morte. Ogni singolo muscolo del suo corpo le faceva un male tremendo mentre un vento freddo, proveniente da nord, sgusciava attraverso vicoli e
palazzi vecchi di secoli fino a soffiare sulla sua testa rasata, priva della folta chioma di un tempo, facendole provare una sensazione unica. La giovane donna si fermò un attimo a riprender fiato, appoggiandosi su alcuni rottami di una vecchia Fiat Panda arrugginita che aveva sicuramente visto momenti migliori. Inspirò violentemente dal naso e non riconobbe neanche uno degli odori attorno a se. Dopo qualche secondo Giulia sollevò lo sguardo per
osservare il cielo sopra la sua testa, completamente grigio e coperto da nuvole con strane forme mai viste prima. Tutt’intorno una città disabitata, rasa al suolo, dove cemento e ferro arrugginito erano i principali protagonisti di quel quadro dell’orrore: carcasse di automobili ed altri mezzi pesanti ingombravano gran parte della strada e qualunque edificio riuscisse a vedere sembrava distrutto ed inagibile.
Napoli non era mai stata così silenziosa e guardando quello scenario apocalittico la ragazza sentì una fitta allo stomaco. Si impose di rialzarsi, non poteva permettersi di rimanere allo scoperto e cominciò a vagare stancamente attraverso quel paesaggio desolato, avvolta solamente in una strana tunica bianca fatta di un materiale simile alla plastica. Scelse una direzione casuale, non riuscendo ancora bene ad orientarsi e
sperando di poter presto trovare un posto sicuro dove poter rifiatare. Nonostante gli sforzi, i suoi ricordi erano annebbiati come se fosse stata appena svegliata bruscamente da un

profondo sonno e non aveva che poche immagini nella testa relative a ciò che era successo nei mesi addietro.
Sapeva solo che erano trascorsi molti mesi da quando degli extraterrestri erano sbarcati sul pianeta Terra per la prima volta nella Storia dell'uomo: i notiziari avevano parlato
incessantemente di molteplici astronavi, enormi e di colore nero, che atterravano con prepotenza in diverse nazioni del mondo. Tutto sembrava surreale ma poi l'opinione comune mutò di colpo quando una delle navi aliene atterrò al centro della città di Napoli,
con un boato così grande da scuotere le fondamenta stesse del capoluogo partenopeo.
Nella testa della ragazza si affollavano solo alcuni flash, immagini sbiadite di lei e la sua famiglia in strada che cercavano di allontanarsi dalla folla e dall'esercito che nel frattempo
si era riversato in strada. Il suono dei cingolati corazzati e le esplosioni si mescolavano alle grida disperate di aiuto e riecheggiavano nel suo cervello come aghi sotto pelle.
Quei ricordi confusi la perseguitavano sin da quando aveva iniziato a correre senza meta, col solo obiettivo di allontanarsi dall’esplosione che l’aveva liberata dalla sua prigionia:
mesi e mesi in un edificio simile ad un laboratorio, sotto l'effetto di sostanze sconosciute, nel ruolo di cavia per quegli enormi esseri che tutti definivano “Grigi”. Nella testa della
giovane donna erano esseri dalle sembianze umane quasi umane, alti circa tre metri e con le braccia sproporzionatamente più lunghe rispetto al resto del corpo. La loro pelle era di colore grigio e avevano occhi neri e profondi, privi di pupille, che non trasudavano alcuna emozione umana esattamente come i loro visi perennemente privi di espressione.
Giulia rallentò il passo e si appoggiò ad alcuni bidoni della spazzatura, estremamente provata sia nel fisico che nella mente, ma continuò comunque a camminare per diversi
minuti: le strade erano letteralmente invase dai detriti, come se multiple esplosioni avessero lacerato quel posto con violenza spropositata. Tutt’intorno, nel silenzio più
irreale, nessuna traccia di altri esseri umani. Neanche l'ombra di un cadavere. Si chiese dove fossero sua madre e suo padre, si chiese se c'era la minima possibilità che li avrebbe rivisti e se avrebbe mai rivisto qualcun altro sei suoi cari. Dov'erano finiti tutti?
Erano davvero tutti morti?
La temperatura iniziò a calare bruscamente e Giulia cominciò a cercare un luogo dove potersi nascondersi, cercando di non farsi assalire da quei pensieri disperati. Coperta solo
da quella strana tunica bianca dai riflessi argentei, iniziò a tremare mentre una leggera
pioggia veniva giù. Entrò nel primo edificio che le sembrava abbastanza sicuro, una piccola bottega che ad un primo sguardo sembrava essere un mini market. Fece appello
alle ultime briciole di energia che le restavano e spostò a fatica, con la forza della disperazione, alcuni grossi detriti dalla porta di ingresso ed entrò in quel vecchio negozio senza badare al rumore o alla polvere che la investiva.
Giulia strapazzò al suolo esausta. Chiuse gli occhi e pianse silenziosamente per diversi minuti appoggiata ad un vecchio frigorifero. All'interno di quella vecchia bottega, dove
sembrava esser passato un uragano, scaffali e frigoriferi erano stati sbalzati via e tutt'intorno era pieno di vetri rotti, prodotti alimentari marciti e qualche vecchio abito sgualcito. La ragazza trovò a qualche centimetro da lei una vecchia felpa col cappuccio e
la indossò sperando di proteggersi da quel freddo improvviso e pungente che, misto alla sensazione di solitudine, prese improvvisamente il sopravvento su il lei. Si raggomitolò sul
pavimento, con gli occhi umidi e le braccia conserte, scivolando pian piano in un sonno agitato.
“Fa' che tutto questo sia solo un brutto incubo, ti prego” si disse poco prima di addormentarsi “Fa' che domani mi svegli a casa mia”.

Conosciamo l'autore, Raffaele Fiorillo 


Aspirante scrittore classe 1989, nato e cresciuto in provincia di Napoli all'ombra del Vesuvio dove attualmente risiedo. Vorace lettore, appassionato di libri, fumetti, cinema, teatro, videogiochi. Mi nutro ogni giorno di pizza e caffè espresso.
Ho sempre scritto per me stesso, negli anni poi ho seminato qualche racconto breve su riviste online e in altri luoghi dell'Internet fino a decidere di voler provare a scrivere un libro per farmi leggere anche da altre persone.
"Essi vennero" è il mio romanzo d'esordio e non ho assolutamente intenzione di fermarmi.

Link social
FB: facebook.com/raffaelefiorilloautore

IG: https://www.instagram.com/raffocinematic/

Ricapitolando:


  • Titolo: Essi Vennero
  • Autore: Raffaele Fiorillo
  • Genere: Fantascienza
  • Editore: Self
  • N. di pagine: 107
  • Prezzo di copertina: € 8,31
  •               ebook: € 2,99
  • Link: Amazon

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