venerdì 26 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: MEMORIE DI JAMES HARDY VAUX, TRUFFATORE E LADRO. A CURA DI MAURO COTONE

 La biografia di un personaggio particolare vissuto a fine 1700-inizio 1800




Cari lettori,

oggi parliamo di una biografia: Memorie di James Hardy Vaux, truffatore  e ladro, a cura di Mauro Cotone, edito da Haiku.

La trama. Completamente immerso – “come un pesce nell’acqua” – nel mondo criminale dei primi anni del XIX secolo, James Hardy Vaux (1782-?) abbandona la sicurezza di una famiglia che spesso rimpiangerà per dedicarsi a ogni sorta di truffe e raggiri. Arrestato e deportato per tre volte in Australia, sperimenta gli orrori delle navi-prigione, le traversate oceaniche e la durezza della permanenza all’altro capo del mondo. In occasione dei rientri in patria, non smette di delinquere, spinto da quello che egli stesso chiama “il mio cattivo genio”, per finire poi i propri giorni nel Nuovissimo Mondo, in un anno imprecisato.

Nella seconda permanenza australiana scrive il Nuovissimo Vocabolario del Gergo criminale, uno strumento fondamentale per la conoscenza del linguaggio della malavita inglese.

Con uno stile inaspettatamente colto, per un ragazzo dedito a una vita facile all'insegna del furto e del raggiro, James Hardy Vaux ci fa vivere dall'interno l'esistenza precaria di un giovane che si è lasciato alle spalle la convivenza civile. Una serie di avventure nelle quali è possibile leggere la ribellione delle classi diseredate, che hanno scelto di vivere ai margini della società, sfidandone le convenzioni fino alle estreme conseguenze. Aderendo totalmente al proprio stile di vita, l'autore si getta a capofitto nella sua lotta solitaria, dandoci uno spaccato impietoso della società inglese del tempo. Il volume è arricchito da un’appendice interessantissima: un vocabolario del gergo criminale scritta dallo stesso Vaux.


Leggiamo un brano della biografia, narrata da Vaux medesimo.


Quella stessa sera fui formalmente accolto come

membro di questa confraternita fraudolenta e, dopo

una libagione al caffè Piazza, tutti tornarono in scena,

dove io poco dopo capitai come per caso; così, dopo

aver giocato qualche partita con il biscazziere,

dimostrando grande mancanza di capacità, fui infine

sfidato da uno del nostro gruppo, che era stato visto

in altre occasioni giocare bene. Naturalmente, furono

fatte grandi scommesse contro la mia persona: così

nel bel mezzo del gioco, fingendomi irritato dalla

diffusa sfiducia degli astanti verso di me, iniziai a

riscaldarmi e attirai le scommesse di molti fra i presenti,

fino a che vinsi la partita (con le puntate che stavano

sei a quattro contro); anche il mio antagonista si

cautelò facendo le stesse scommesse dei nostri

compari, dopo di che, non arrivando più altre

puntate, si rilassò un po’ nel gioco. Io migliorai

progressivamente e, per amore della forma, lasciai

che il punteggio arrivasse a venti pari: i babbei (o gli

estranei) iniziarono a dare di matto e cercarono di

tirarsi fuori, ma senza effetto. Presi dunque un rischio

con successo e vinsi la partita, con grande sconforto

di quelli che così risolutamente mi si erano messi

contro. La persona che giocava con me disse che

avevo vinto solo per fortuna e per un gioco scriteriato

e, gettando via con aria infuriata le ricevute delle

scommesse, giurò che avrebbe giocato con me il

giorno successivo per una somma maggiore, e mi

avrebbe dato cinque punti di distacco. Questa

trovata tolse qualsiasi sospetto dalle menti dei perdenti,

che avevamo interesse a mantenere all'oscuro del trucco.

Poiché l'ambiente si stava facendo caldo, 

ci allontanammo uno alla volta, ci incontrammo 

al solito posto e procedemmo alla divisione dei 

guadagni della serata, che ammontavano a circa trenta sterline.


Conosciamo il traduttore e curatore del libro, Mauro Cotone



Mauro Cotone, laureato in Scienze Politiche,

 ex dirigente amministrativo del Mibact, è autore 

di pubblicazioni di carattere specialistico nell'ambito 

del pubblico impiego. Ha tradotto e curato, su riviste di settore, 

testi di pensatori del radicalismo inglese, nonché

il trattato del 1793 La giustizia politica di William Goodwin.

 Ha pubblicato ricerche sullo stampatore Giambattista

Bodoni e sul Risorgimento italiano. Nel 2012 ha tradotto

e curato Il Lavoro e i Poveri nella Londra vittoriana,

prima traduzione italiana dell’opera del giornalista

Henry Mayhew. Nel 2017 ha pubblicato La forza della

necessità - Antologia del radicalismo inglese dei secoli

XVIII e XIX. Per la collana “Settemari”, di cui è codirettore

nell’ambito della casa editrice Haiku, ha

tradotto e curato Jack Sheppard. Il bandito più amato

di Londra, del 1839, di William Harrison Ainsworth

(2019), St. Leon l’Alchimista, del 1799, di William

Godwin (2020) e le Memorie di James Hardy Vaux.

Truffatore e ladro del 1819 (pubblicate sempre nel

2020). Ha ottenuto riconoscimenti in concorsi letterari

nazionali per racconti e romanzi, pubblicando due

raccolte di racconti (Tratti di penna, 2009 e La casa di

via Donatello, 2011) e tre romanzi: La bicicletta di

Rasputin (2016), I giorni (2017) e La vita sessuale degli

Ittiti (LuoghInteriori 2018), che ha vinto la sezione

Narrativa del Premio letterario “Città di Castello”

edizione 2017.


Recap

  • Titolo: Memorie di James Vaux, truffatore e ladro
  • Autore: James Vaux
  • Curatore e traduttore: Mauro Cotone
  • Editore: Haiku
  • Genere: Biografia, storico
  • Cover: Luigi Conci
  • Uscita: 2020
  • N di pagine: 300
  • Prezzo: € 14,50
  • ebook: € 8,68
  • Link: Amazon


mercoledì 24 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: SOTTO I SOLI DI GWALTHUR DI MALA SPINA

 Un romanzo di fantascienza illustrato made in Italy




Cari fantascientifici,

oggi parliamo del nuovo romanzo di fantascienza di Mala Spina, poliedrica scrittrice e illustratrice toscana: Sotto i soli di Gwalthur.

La trama:

Zorya è un’intrepida cacciatrice dall’aspetto ferino, nata in un mondo primitivo e condannata dalle legge tribali della sua gente. Ben Sawyer è un agente al servizio di una delle più potenti corporazioni della galassia civilizzata, costretto a un atterraggio di fortuna. Le loro strade si incrociano nelle selvagge foreste di Gwalthur, infestate da bestie simili a dinosauri. I due presto scoprono che il pianeta nasconde segreti di un’antica colonizzazione, e un dio-macchina dormiente in attesa di risvegliarsi. Inizia così la loro fuga, inseguiti da cacciatori feroci e macchine assassine, per riuscire a salvarsi sotto i soli di Gwalthur.

Leggiamo un estratto:

Il pensiero che rifiutare di diventare la sposa di Saikhan avesse provocato l’ira del loro unico dio le provocò un nodo alla gola, ma continuò a correre verso la libertà. I ruggiti e i rumori del villaggio erano sempre più lontani. Voleva solo andarsene il prima possibile, perché non sarebbe più tornata indietro.

I suoi peggiori timori si erano verificati, ma ciò significava anche che se esisteva Gwalthur, allora esisteva anche il Popolo delle stelle.

Una colonna di fumo denso e scuro si alzava dalla foresta verso le montagne. Era distante solo poche ore e sembrava la invitasse a raggiungerla.

Un pezzo di cielo è caduto…


Conosciamo l'autrice, Mala Spina 


Mala Spina è lo pseudonimo di un’autrice toscana appassionata di fantastico che lavora nel campo dell’editoria, illustrazione e web design. Ha pubblicato l’urban fantasy Victorian Horror Story, la black commedy Il mangiapeccati, la serie Altro Evo e il libro interattivo Gremlins ad alta quota. Il suo sito è www.altroevo.com


Recap


  • Titolo: Sotto i soli di Gwalthur
  • Autrice: Mala spina
  • Genere: Fantascienza
  • Editore: Plesio- collana Sirio
  • N. di pagine: 265
  • Data di uscita: 28-12-2020
  • Prezzo cartaceo: € 13
  • ebook: € 2,79
  • Link: Amazon


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lunedì 22 febbraio 2021

RECENSIONE SERIE TV: BARBARI


La serie tv sulla battaglia di Teutoburgo realizzata in Germania

 


Cari videodipendenti amanti della storia,

Barbari è una serie tv Netflix sulla battaglia di Teutoburgo, (9 d.C.) con protagonista il traditore Arminio. Si tratta di una serie tedesca,  e per loro Arminio è un eroe della patria; la vicenda è infatti vista dalla parte delle tribù germaniche, senza un minimo di imparzialità.

Questa presa di posizione è evidente sin dalle prime battute, in cui i Romani parlano latino (latino con pronuncia restituta, bellissimo da sentire) e i barbari la lingua dello spettatore, per creare estraniamento e distacco dai cattivoni romani.

In effetti il personaggio di Armino è stato reso in modo interessante: nella serie è un figlio adottivo di Publio Quintilio Varo in persona, un ufficiale romano di origini barbare che è combattuto tra le sue origini e la sua vita attuale. Tornando in quelle terre rivede i suoi vecchi amici, tra cui la bella guerriera-sacerdotessa Tusnelda, e inizia ad avere dei dubbi su sé stesso e sul suo comportamento.

Peccato che ciò sia una finzione della sceneggiatura, perché Arminio non era il figlio adottivo del comandante Varo, un espediente per rendere interessante, anzi eroica la sua figura, invece che mostrarlo quale traditore con scopi personali. Corrisponde al vero che  Varo era dispotico e avido, decisamente inadatto per romanizzare le terre germaniche; un errore la sua nomina che l’imperatore Augusto commise perché in realtà come governatore della Siria era stato abile, ma quelle terre orientali erano già romanizzate.

Sulla corrispondenza o meno alla veridicità storica vi consiglio alcuni interessanti video che potrete trovare su Youtube.

 


Mi sono espressa tante volte sul problema della veridicità storica in film e serie tv. A mio avviso, non essendo documentari, non è necessario che sia tutto perfettamente corrispondente al vero, anche perché ci sono cose che in televisione o al cinema non funzionano, e ci sono anche problemi di sicurezza degli attori (così si spiegano le onnipresenti staffe, qui si sono adoperati nel tagliare il più possibile le scene più ravvicinate) ; però su certe cose non si può proprio passare sopra, in questo caso la figura del traditore Arminio.

 Ma a livello di impatto emotivo funziona questa serie? Per me sì, funziona, essendosi gli sceneggiatori inventati il conflitto interiore del protagonista, che in realtà come abbiamo già detto era un traditore e un arrivista e basta (voleva essere reik di tutte le tribù germaniche) e, approfittando della fiducia che Varo aveva in lui, mandò tre intere legioni romane a morire dentro una foresta, un trappolone gigantesco, un agguato in un giorno di pioggia, una delle peggiori sconfitte inflitte ai Romani.

Anche il suicidio di Varo, interpretato dall’unico attore italiano del cast, è stato un momento emotivamente coinvolgente.

 Di seguito a questo fatto, Ottaviano Augusto si disperò e pronunciò la famosissima frase “Vare, legiones redde!”

 Non c'è solo il conflitto interiore del protagonista a rendere la serie interessante: di certo costumisti e scenografi hanno studiato, perché le armature, le armi, i costumi, le pettinature, gli arredi, gli accampamenti e i villaggi sono ben realizzati, e anche il cast è all’altezza. Non ci si annoia, dunque direi che è una serie da vedere, pur tenendo bene a mente che è una interpretazione dei tedeschi atta a glorificare il proprio popolo e spalare merda sui Romani, cosa in cui le  produzioni straniere in genere sono molto brave.

Ad esempio, Britannia, di cui aspetto la terza stagione, era molto più equilibrato nel mostrare vizi e virtù di conquistati e conquistatori.

 

Ci sarà la 2° stagione? Sì, è già confermata da Netflix, sempre sei puntate, e partirà da dove si è conclusa la 1° stagione, cioè su cosa è accaduto dopo la battaglia di Teutoburgo nelle regioni germaniche.

 

Cos’è successo dopo-dopo Teutoburgo? Germanico ha sconfitto Armino due volte, a Idistavisio e al Vallo angrivariano, nel 16 d.C., quindi… ciaone proprio! 😜

 

 Recap

 

  • Titolo: Barbari
  • Genere: storico, drammatico
  • N. di puntate: 6
  • Stagioni: 1-continua
  • Produzione: Germania
  • Rete di trasmissione in Italia: Netflix
  • Cast:  Laurence Rupp, Jeanne Goursaud, Gaetano Aronica, David Schutter, Bernhard Schutz  



venerdì 19 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: EROI E SANGUE NELLA ROMA ANTICA DI IRENE SALVATORI

 Un saggio sul periodo finale dell'età repubblicana nell'antica Roma




Cari amanti della storia antica, 

oggi parliamo di un saggio sul periodo conclusivo dell'età repubblicana, Eroi e sangue nella Roma antica di Irene Salvatori, edito da Haiku.

A tratti ironico e informale, demitizzante, questo libro narra degli ultimi 90 anni della Repubblica romana. È la storia costruita non come elenco di fatti ma intorno a uomini le cui gesta appartengono a un passato talmente lontano che sembra non possa essere mai esistito. Eppure questi uomini vissero, respirarono, odiarono, amarono, lottando con forza e coraggio per le proprie convinzioni. È il racconto della grandezza di eroi noti o dimenticati che avevano un sogno solo: Roma. 

 Il saggio è una ricostruzione incalzante e accurata del periodo storico di riferimento. L’intento è quello di raccontare la storia che ha portato alla dissoluzione dell’esperienza repubblicana della Roma antica a favore del nuovo ordine che sarà quello imperiale. Nella narrazione dei personaggi scelti dall’autrice (Mario, Silla, Sertorio, i Gracchi, gli Scipioni, Catilina, Cesare) ritroviamo la volontà di ridare vita alle esperienze dei protagonisti, con un occhio sempre vigile sulla contemporaneità. Questa “fine annunciata della repubblica” è forse più vicina di quanto il libro stesso non racconti. 

Leggiamo un brano:

Tempo fa, spulciando tra i file video di mio padre, ne è venuto fuori uno che anche se famosissimo non avevo mai visto: Scipione, detto anche l’Africano di Luigi Magni, 1971, con la nota accanto “da far vedere a Irene”. Il film è un capolavoro, non fosse altro per quei due mostri sacri. La fine della Repubblica di Gassman (Catone) e Mastroianni (Scipione Africano), i protagonisti. È il racconto del processo nel quale furono coinvolti l’Africano e suo fratello Scipione l’Asiatico. Un fattaccio giudiziario di 2200 anni fa che, a più riprese, tenne Roma con il fiato sospeso. Il processo fu infamante e gli Scipioni non ne uscirono bene. Scipione, che aveva reso grande Roma, amaramente lasciò la città, morendo senza troppi onori nella sua proprietà di Literno; il fratello cadde nel dimenticatoio mentre a Catone il Censore, il grande accusatore, fu intitolata una basilica al Foro Romano. Ma le cose raramente sono semplici e lineari. Sulle orme del film di Magni, voglio percorrere la strada che portò al processo per peculato dell’Asiatico e per alto tradimento dell’Africano; una strada fatta di angoli bui, insidie, ambiguità, invidie e brama di potere degne di una serie legal moderna.


Interessante! 

Conosciamo meglio l'autrice, Irene Salvatori 



Irene Salvatori vive e lavora a Roma. Archeologa e divulgatrice, è dal 1998 fondatore e presidente dall’Associazione culturale Storicum. Laureata in Lettere Classiche e Archeologia, con un secondo titolo universitario in Filosofia, ha frequentato anche la Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica. Ha partecipato a scavi archeologici in Italia e all’estero con l’Università degli studi di Roma “La Sapienza", esercita attività di consulenza presso cooperative di scavo romane ed è collaboratrice e editor presso il Museo storico della Liberazione in Roma. Parallelamente, ha coltivato la passione per la pittura, organizzando e partecipando a numerose esposizioni e mostre collettive e personali. Ha collaborato con rubriche culturali presso emittenti radiofoniche quali RCA e Radio Italia Anni ’60 Roma.

Nel 2020 pubblica Roma violata. Il vento e le ombre. 8 settembre 1943 - 24 marzo 1944 (Ugo Mursia Editore). 



Recap

  • Titolo: Eroi e sangue nella Roma antica
  • Autrice: Irene Salvatori
  • Genere: saggio; storia; Roma
  • Editore: Haiku
  • N. di pagine: 212
  • Uscita: 2018
  • Prezzo: € 14
  • ebook: € 7,99
  • Link: Amazon


Ave!!! Me lo offriresti un caffettino?... C'è il tasto Donazioni in alto a destra, versione web! 

mercoledì 17 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: PRODUCO VELENO DI SILVIA TEMPONI

 Una raccolta di poesie dedicata ai più sensibili con un importante messaggio scritta da una giovanissima poetessa


 


Essere se stessi in un mondo che cambia.

Alcuni ritengono che la poesia, nella sua forma più elevata, sia il frutto di esperienze di una vita e che quindi non sia un’arte che coinvolge chi vive ancora nel cuore dell’adolescenza.

Niente di più sbagliato.

Produco Veleno è il titolo della prima raccolta di poesie di Silvia Temponi, giovanissima poetessa non ancora maggiorenne, che entra nella famiglia della Casa Editrice Horti di Giano. Una raccolta che conduce il lettore a guardarsi dentro, a riconoscersi e, come una fenice, rinascere dalle proprie ceneri.

                “Siamo codardi.

                 Ridiamo e ci comportiamo

                 come se tutto andasse per il meglio.

                 Siamo codardi.

                 Incapaci di togliere le maschere,

                 fingiamo ogni giorno.

                 Siamo codardi.

                 Tutti attori e attrici

                 ma della propria vita

    sempre comparse.”


In un periodo storico nel quale è più importante apparire che essere, dove non è possibile mostrare le proprie debolezze e l’unica soluzione per esistere è omologarsi alla massa e nascondere tutto ciò

che può farci percepire come “diversi”, questa raccolta è un balsamo per l’anima, dedicata a tutte le anime sensibili e ai cuori fragili, che contiene un messaggio: sensibilizzare le persone a guardarsi

intorno, a calare le proprie maschere e cogliere i propri bisogni e i bisogni altrui.

E cercare di smentire Pirandello, quando diceva: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”.


Molto interessante e profondo, vero cari amanti della poesia? 

Conosciamo meglio la giovanissima autrice:


Silvia Temponi vive a Napoli e frequenta l’ultimo anno del Liceo delle Scienze Umane. Inizia a scrivere prima sul web, tramite le piattaforme di Tumblr e Wattpad, riscuotendo un discreto successo.

Prima classificata in poesia alla ventitreesima edizione del premio internazionale “Emily Dickinson” nella sezione giovani esordienti, decide di concretizzare la sua passione per la poesia con una raccolta.

“Produco Veleno” è la sua prima pubblicazione; una storia di evoluzione, di profonda crescita, dedicata a tutti i cuori fragili.


Recap


  • Titolo: Produco veleno
  • Autrice: Silvia Temponi
  • Genere: Poesia
  • Editore: Horti di Giano
  • N. di pagine: 102
  • Data di uscita: 11 dicembre 2020
  • Prezzo: € 10,95
  • Link: Amazon

lunedì 15 febbraio 2021

RECENSIONE SERIE TV: HIS DARK MATERIALS 2

 

La seconda stagione della serie tv fantasy tratta da “Queste oscure materie” di Pullman si fa più adulta

 

 


 

Cari fantasy- lovers,

questa seconda stagione di His dark materials, serie tv tratta dai romanzi di Philip Pullman (che prima o poi leggerò, prometto!) rispetta le belle promesse della prima (qui la nostra recensione), anzi si fa più adulta e più corale.

 

La nostra Lyra Linguargentina (Dafne Keen, rapidamente cresciuta)finisce, tramite un potrtale, in un mondo parallelo: nella spettrale cittadina Cittagazze ci sono solo inquietanti bambini, in quanto delle creature chiamate Spettri si sono presi l’anima degli adulti. Lyra conosce Will, un ragazzo che, anche lui, ha varcato una finestra da un altro mondo ancora.

E poi ci sono pugnali, streghe, profezie e ovviamente daimon, nonché molti interessanti riferimenti a religione, fisica, destino, il tutto sapientemente intrecciato da un’ottima sceneggiatura, una regia attenta e sostenuta dall’ottimo cast; le vicende sono sottolineate da una colonna sonora di qualità e da buoni effetti speciali. Scene e costumi perfetti. I combattimenti invece andrebbero rivisti, li ho trovati scarni e rigidi, non ben impostati.

 

Se la prima stagione era un viaggio, una storia di formazione, qui emergono temi più adulti, come più adulti sono i protagonisti che dovranno affrontare prove sempre più difficili.

Si inizia a comprendere il disegno generale di Pullman e cosa sono “queste oscure materie”: un’opera decisamente interessante e piena di implicazioni, di messaggi e di metafore (come ogni buon fantasy, d’altronde), di tematiche filosofiche e anche teologiche.

 

Ricordiamo che quando uscì il film La bussola d’oro, nel 2007, questo venne affossato dai cattolici più estremisti, che hanno accusato Pullman di essere anticattolico: in effetti la corporazione religiosa che comanda nel mondo di Lyra, il Magisterium, che ha il controllo totale sulle credenze, sulla scienza e sul comportamento delle persone, ricorda molto la Chiesa cattolica del passato. Nella serie, e anche nel film, tutto ciò è velato, mascherato da mondo fantasy, seppur risulta evidente a una visione nemmeno troppo attenta; la serie (come i libri) è indirizzata agli spettatori più giovani, anche se penso che solo gli adulti, o i più attenti tra i ragazzi, potranno cogliere tutte le sfumature.

 

Non vediamo l’ora di vedere la terza e ultima stagione!

 


 

Recap

 

  • Titolo: His Dark Materials
  • Stagioni: 2- continua
  • Genere: fantasy, urban fantasy, avventura
  • Produzione: HBO (USA)
  • N. di puntate: 8+7
  • Rete di trasmissione italiana: Sky Atlantic
  • Cast: Daphne Keen, Ruth Wilson, Amir Wilson

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venerdì 12 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: JAMES EVERY- LA CADUTA DI SAALBARD DI GIANMARIO MATTEI

 Un romanzo fantasy ricco di richiami e contenuti


Buongiorno cari lettori,

oggi parliamo del romanzo James Every- La caduta di Saalbard di Gianmario Mattei, edizioni Haiku.

Trama:

La realtà che conosciamo è solo una delle molteplici sfaccettature che compongono il mondo.

Fitte trame intessute e indissolubili. Lo Jumalten e i suoi coraggiosi guerrieri combattono in difesa dell’Equilibrium, il principio che governa il mondo, contro schiere di creature votate al caos e alla distruzione. 

Per James Robert Every, un ventunenne studente universitario alle prese con i problemi della sua età, e sua sorella Valentina, è giunto il tempo di prendere brutalmente coscienza della loro effettiva natura e abbandonare lo status di pedoni per vestire gli abiti più pregiati, corrispondenti al loro retaggio secolare.


In James Every c'è Harry Potter (nella trama, le analogie sono così tante che vien da sorridere), ci sono Le cronache del ghiaccio e del fuoco e c'è il Silmarillion. C'è anche la scienza, con le sue leggi fondamentali, c'è la filosofia orientale, c'è l'occultismo.

E tutti questi elementi si fondono a creare un'opera fresca e godibile. Sotto la trama s’intravede un corposo background, studiato nei minimi dettagli.

Personaggi complessi e perfettamente tratteggiati “popolano” le pagine di questo romanzo che attinge dai motivi dei grandi del fantasy per dare inizio a una saga originale e complessa.


Un estratto:


Il suo io volò leggiadro tra le lande della terra dei sogni e atterrò dolcemente in riva a un lago reso rosso dai raggi infuocati del sole tramontante.

Cos'altro è la magia,- ribattè Theresa,- se non un termine che classifica tutte quelle tecniche che si prefiggono lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, attraverso la Volontà di chi è predisposto a farlo?


Conosciamo meglio l'autore, Gianmario Mattei.


Gianmario Mattei nasce il 31 maggio del 1984 allo “Spedali Civili di Brescia” (Lombardia, Italia).

Successivamente la famiglia Mattei si trasferisce nel piccolo comune di San Salvatore

Telesino (Bn), paese natale del padre, dove Gianmario frequenta le scuole elementari e medie. Conseguita la maturità scientifica lo attende la facoltà di Chimica Industriale presso l’università “La Sapienza” di Roma.

Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo dark-fantasy James Every – La Caduta di Saalbard (Edizioni Haiku) e nel 2020 da alle stampe il primo capitolo di una saga incentrata sui Van Helsing, Il richiamo del sangue (Segreti in giallo Edizioni).


Recap


  • Titolo: James Every- La caduta di Saalbard
  • Autore: Gianmario Mattei
  • Genere: Fantasy, Urban Fantasy
  • Editore: Haiku
  • Copertina: Lorena Pacelli
  • N. di pagine: 383
  • Prezzo: € 19
  • ebook: € 4,99
  • Link: Amazon 


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mercoledì 10 febbraio 2021

RECENSIONE: BESTIE D'ITALIA VOL. 3


 L’antologia di racconti fantastici ispirati al folklore italiano è arrivata al terzo volume

 

 


 

 Cari lettori,

 ebbene sì, il progetto Bestie d’Italia è giunto al suo terzo e ultimo volume, completando la serie iniziata lo scorso anno coi primi due volumi, da noi recensiti qui.

Stavolta le Regioni sono quelli dell’area Adriatica, più la Sardegna che era rimasta fuori dalle precedenti antologie; i racconti sono sempre illustrati da Marco Pennacchietti.

 

Andiamo a vedere i racconti uno per uno.

 

Il racconto d’apertura è Il sortilegio della Biddrina di Giuseppe Gallato, che ci porta nella sua Sicilia. Questo terribile, enorme serpente che si annida nelle profondità di una solfatara è sì malvagio, ma a suo modo aiuta i reietti, offrendo loro vendetta. Un racconto molto scorrevole, intenso, su cui riflettere.

 

Segue Francesca Cappelli con Assedio notturno, una storia che ho trovato molto poetica: un immigrato vive in una casetta spoglia a Crotone, cerca di integrarsi e nel tempo libero legge un libro di leggende sulle creature locali. Alcuni folletti gli fanno visita… e solo grazie a loro comprende una cosa molto importante. Anche questo è un racconto dallo stile scorrevole che tratta un tema importante in modo delicato e positivo.

 

Il terzo racconto, Bakunin aveva ragione di Giuseppe Chiodi, cattura il lettore sin dalle prime righe. Un protagonista atipico dallo strano nome indaga per conto del CSCAP (che sarebbe il CICAP suppongo) sui ritrovamenti che avvengono sulla riviera romagnola nei pressi di Cattolica, ove si dice sia sprofondata Conca, l’antica Crustumium, e lo fa insieme a un giovane archeologi e a un altro strano tipo, l’Om de Bosch detto Bakunin. Conoscevo poco e niente la vicenda di Conca e dei sassi di valburna, sono andata ad approfondire e l’ho trovata molto affascinante, così come il racconto in questione, dal finale inaspettato. Uno dei miei racconti preferiti, avvincente e interessante.

 

Il quarto racconto è L’urlo della vita di Alessio Del Debbio, che ci porta nel misterioso entroterra sardo, ricco di creature spaventose. La principale è Erkitu, il Dio Toro che compare anche in copertina, ma ce ne sono molte altre. Il racconto è un altro tassello che si aggiunge alla saga Ulfhednar War: i protagonisti sono infatti Daniel e Marina, e i toni sono gli stessi del romanzo: avventura, battute e dramma. Anche questo è uno dei miei racconti preferiti.

 

 Il quinto racconto è Respiro d’inverno di Elena Mandolini, un racconto ambientato a Schiavi d’Abruzzo che vede protagoniste tre donne di tre generazioni diverse, una nonna, una mamma e una bambina, che devono vedersela con una terribile creatura notturna. Le atmosfere sono horror, quelle predilette dall’autrice; le descrizioni sono molto immersive, sembra davvero di trovarsi nel gelo invernale, nelle notti buie, insonni e terrorizzanti. La nonna rappresenta un antico sapere, è depositaria del passato e delle tradizioni, troppo spesso dimenticate dalle nuove generazioni. Molto belli gli originali nomi dei personaggi, sicuramente frutto di approfondite ricerche. Ho adorato questo racconto!

 

Segue Il Cavallo d’argento di Alessandro Ricci, ambientato a Trevi (Umbria): questo racconto è un sequel di quello in Bestie 2, ritroviamo infatti Francè e Alberto da Giussano che gli narra un’avventura entusiasmante in cui ha combattuto contro un terribile mostro, la marroca. Ma chi è veramente il mostro in questa storia? Un tema che ritroviamo in molti racconti del progetto Bestie d’Italia. Stile scorrevole, creature e location interessanti, colpi di scena per questo avvincente racconto.

 

Segue Il giorno della Taranta di Alessandra Leonardi, ovvero moi, e non posso recensirmi il racconto :-P ma posso dirvi qualcosa su di esso.

L’ambientazione è pugliese, nello specifico siamo nel basso Salento; io amo molto la Puglia e ci sono andata in vacanza diverse volte. In questo racconto di genere fantasy contemporaneo ho messo insieme molte creature del folklore pugliese, tra cui il folletto Tummà e la fata Dusica: il folletto, piccolo e dal lunghissimo naso, amante dell’oro, è la creatura dalle cui lacrime sono nati gli ulivi pugliesi secondo le leggende; Dusica è la fata che gli porge il fazzoletto per consolarlo.

Lo stile è ironico, divertente, non mancano combattimenti e momenti più drammatici;  il tema principale è quello dell’ambiente.

S’intitola Il giorno della Taranta perché gli avvenimenti accadono il giorno che precede la famosa notte della Taranta, famosissimo evento folkloristico che si tiene ogni anno a Melpignano (LE), d’estate.

 

Il racconto successivo è La natura vince su tutto di Maria Pia Michelini, qui torniamo in Abruzzo, a Castelnuovo di Volturno, durante la festa del Gl’Cierv. In questo poetico e drammatico racconto troviamo un ragazzo emarginato perché strano, e la rivincita della Natura. Una storia su cui riflettere.

 

Segue Fuga da Malaperla di Debora Parisi, che ci porta in Sicilia in un periodo non ben specificato (si parla di Impero), nello specifico nella prigione nell’isola di Malaperla. Un racconto originalissimo, molto intrigante, sorprendente con protagoniste delle sirene, ma non come le intendiamo noi!

 

 Chiude la raccolta Caccia al drago di Monica Serra: dove avrà scovato un'altra leggenda draghesca la nostra Signora dei draghi? In Basilicata! Il racconto è ambientato nel ‘400 e vede il conte Eligio della Marra protagonista della caccia al drago a Stigliano, insieme a una donna, margherita, e alo strampalato fra Guglielmo. Un racconto particolare, da due POV diversi, quello del conte al passato e quello di Margherita al presente, che vivacizzano la narrazione, ricca di descrizioni bellissime, immersive e a tratti poetiche. Un altro dei miei racconti preferiti.

 

Un’antologia nel complesso ben congegnata, su cui spiccano temi come la Natura, l’emarginazione, l’incredulità di fronte a certe cose fuori dall’ordinario.

Si conclude qui il progetto di riscoperta del folklore italiano? Ma certo che no! Quest’anno uscirà – ta-daaaaannnn!- il nuovo progetto targato Nps edizioni, annunciato in diretta durante una delle live Facebook di Culturalmentre (a proposito, le seguite, sì? Sulle pagine Fb Nati per scrivere e l’Ordinario)…. Rullo di tamburi…

Sulle streghe d’Italia!!!

E ci sarà un mio racconto? Ma cerrrto che ci sarà!

Fatemi sapere nei commenti se siete curiosi di sapere quale altro autore parteciperà!

 

Recap

 

  • Titolo: Bestie d’Italia volume 3
  • Autore: AA.VV.
  • Genere: fantastico, folklore, fantasy, miti e leggende, fantasy contemporaneo, storia
  • Editore: Nps edizioni
  • Data di uscita: dicembre 2020
  • N. di pagine: 201
  • Prezzo: € 14
  • ebook: € 2,99
  • Link: Nps edizioni
  •         Amazon 

lunedì 8 febbraio 2021

12 SERIE TV DA NON PERDERE NEL 2021

 

Le migliori serie tv di genere fantastico in onda nel 2021





Cari videodipendenti,

abbiamo scovato qualche serie tv che andrà in onda quest'anno di sicuro interesse. C'è ovviamente la Marvel a far da padrona, ma anche qualcos'altro... Wanda vision è già iniziata e ha destato molto scalpore, noi ancora non l'abbiamo iniziata ma sta facendo discutere per l'ambientazione da sit com anni '50. Sicuramente la Marvel ha in mente qualcosa, non lasciatevi ingannare!


1) L'8 febbraio su Sky Atlantic andrà in onda Raised by Wolves, serie di fantascienza prodotta da Ridley Scott in cui due androidi si occupano della crescita dei pochi bambini umani rimasti sul lontano pianeta Kepler.

2) Lo stesso giorno su Netflix parte Soulmates, serie sci-fi antologica in cui in un futuro vicinissimo (tra 15 anni) una compagnia, la Soul Connex, è in grado di individuare la propria dolce metà con un semplice test.

3) La fantascienza la fa da padrona in questo febbraio: stavolta ci spostiamo in Europa con Tribes of Europe, serie v tedesca ambientata nel 2074: una catastrofe ha posto fine alla civiltà come noi la conosciamo e l'Europa è stata divisa in tanti minuscoli stati che combattono tra loro. Sarà trasmessa da Netflix dal 19 febbraio.

4) The Falcon and The Winter soldier, serie Marvel che vedremo a marzo su D+ e di cui non si sa pressochè nulla. Ma è Marvel, quindi ci piace di default!

5) Ad aprile i romanzi urban fantasy di Leigh Bardugo esordiranno sul piccolo schermo di Netflix con Shadow and Bone, serie young adult la cui protagonista, una soldatessa, ha un potere magico che può unire il mondo  e forze oscure tramano contro. Non sembra il massimo dell'originalità, lo ammettiamo, la la Bardugo ha milioni di fan in tutto il mondo, un motivo ci sarà...

6) Loki, altra serie Marvel su D+. Il dio norreno sarà interpretato in tv sempre da Tom Hiddleston , e meno male. Lo Vedremo a maggio.

7) Senza data certa, The Foundation, serie basata sulla Trilogia della Fondazione di Asimov, che andrà su Apple Tv. Abbiamo grosse attese su questa produzione fantascientifica!

8) La ruota del tempo diventerà la nuova Game of Thrones? La famosa serie di libri di Robert Jordan potrebbe ambire al titolo, la vedremo su Amazon Prime.

9) The book of Boba Fett: serie dall'universo Star Wars, quindi su D+.

10) Cowboy Bebop: da una serie manga anni '90, un improbabile gruppo di cacciatori di taglie in giro su un'astronave nello spazio. La vedremo su Netflix.

11) The Lord of the Ring. questa è senz'altro una delle serie più attese della storia della tv, e non è detto esca in effetti quest'anno. Vedremo su Amazon.

12) Anna è un post apocalittico tratto da un romanzo di Ammanniti del 2015: una pandemia stermina tutti gli anziani e una ragazza deve cercare il fratello tra lande desolate. Non ci crederete, ma lo vedremo sula Rai.

Ci saranno poi alcune serie animate stuzzicanti: Star Wars The Bad Batch, D+, e Strappare lungo i bordi di Zerocalcare su Netflix.


Sicuramente ci saranno molte altre aerie interessanti, queste le vedremo tutte e vi faremo sapere!

Quale vi sconfinfera di più? Fatecelo sapere nei commenti!


Ph free Pixabay By Andres Rodriguez

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venerdì 5 febbraio 2021

SEGNALAZIONE: RAINES QUEST DI SIMONE GIUSTI

L'inizio di una saga Sword & sorcery classica




Cari lettori, oggi parliamo di Raines Quest, primi tre racconti di una saga Sword & Sorcery scritta da Simone Giusti e illustrata da Matteo Macchi.


La sinossi:

Raines è un mercenario spavaldo e sbruffone che si fa beffe delle credenze e del destino. Braccato dalle legioni papali e da mille entità oscure, vaga assieme a Grugno l’archibugiere, Cuoio lo spadaccino e Bombarda il pirata in una perenne ricerca di ricchezze e avventure. Unisciti a lui e affronta magia e tenebre, pericoli e mistero. Vivi la nuova saga Sword&Sorcery in perfetto stile anni ’80. Addentrati nei suoi primi tre episodi tra fanciulle da capogiro, tesori sconfinati e oscuri stregoni bramosi di vendetta e potere. Con Raines Quest puoi riassaporare il gusto di fantastiche storie cappa&spada&magia illustrate old school. Raines Quest! Goditi i primi tre episodi in… I Signori delle Ombre. LA TRAMA DEL PRIMO EPISODIO: Raines e compagni hanno rapito Jasmine, la favorita del Sultano. Inseguiti dal Visir stregone e dalla sua ciurma di giannizzeri volanti, veleggiano verso nord per riconsegnarla a Rodolfo, un ricco mercante veneziano. Ma giunti in mezzo al mare il piano va alla malora… ALL'INTERNO TROVERAI: • La prima stagione di Raines Quest con le avventure in Italia 1528; • 4 schede illustrate dei protagonisti; • 1 mappa d’Italia 1528 con le tappe delle avventure; • 3 illustrazioni principali; • 25 illustrazioni minori; • La Ballata di Raines.


Un estratto:

La palla di fuoco esplose sul timone e sollevò una vampa viola. La strega nera svolazzava nella notte e gracchiava risate.

Raines tirò fuori la testa dalla paratia dietro cui si era riparato e la prese di mira con le pistole. Jasmine gli fermò la mano.

«No. È un’illusione!»

«Quell’illusione ha carbonizzato il timone!»

Strappò via il braccio e sparò contro la strega che galleggiava a mezz’aria. La palla le attraversò gli stracci neri è sollevò uno sbuffo di fumo. La strega fissò dritto Raines e torse il capo satanica.

«Mi berrò il tuo sangue.»

«Vedremo!»

Raines prese di corsa lungo il ponte della nave che ondeggiava sperduta nella notte. Non c’erano stelle, non c’era luna, c’era solo quel maledetto ammasso di stracci che agitava le mani per plasmare palle di fuoco che poi scagliava contro di loro ridendo sguaiata. Sparò con l’altra pistola dalla canna lunga, poi impugnò le altre due con le canne accorciate. Saltò sul castello di prua e fece di nuovo fuoco. La strega assorbì i colpi col sorriso mefistofelico stampato in faccia, poi gli puntò contro il dito. L’unghia era ricurva e nera.

«Tu…»

Raines gettò via le pistole e sguainò spada e daga.

«Fatti avanti, strega.»

La strega allargò le mani e si lanciò contro di lui con un urlo glaciale.

Un boato ruppe la notte e qualcosa la travolse sul fianco spedendola in mare.

Raines sgranò gli occhi, il fiato corto in gola, e dietro l’albero di trinchetto mise a fuoco quel colosso di Bombarda e la gigantesca spingarda imbracciata come un archibugio. La bocca da fuoco larga tre dita fumava ancora.

«Bel colpo, bestione!»

Bombarda poggiò la spingarda e barcollò sulla gamba di ferro. Una ventata nella notte gli agitò i calzoni larghi a strisce bianche e blu. I lunghi baffi biondi sventolavano come banderuole.

Grugno e Cuoio sbucarono da sottocoperta. Il primo con l’archibugio stretto in pugno e la mano a tenersi calcato il morione. Il secondo con le toledo in mano e l’occhio tagliente e preoccupato.

«È morta?», farfugliò il primo.

Raines fece spallucce.

Cuoio si fece il segno della croce.

Jasmine a quel punto balzò fuori dalla paratia, i piedi nudi a far presa sulle assi del ponte e le mani piantate nei fianchi scoperti. La brezza della notte le gonfiava le braghe da odalisca come una vela turchese.

«Avresti dovuto darmi ascolto e lasciarmi al palazzo del Sultano!», inveì contro Raines.

«Ah sì? Il fatto è che tuo padre ci ha pagati per riportarti a casa, bellezza. E tre quarti della paga ce li deve ancora dare.»

«Mercenario!», disprezzò lei raggiungendolo a gran passi.

«Non farmi essere scortese», rincarò lui furente.

«Dillo, se lo pensi. Dillo!»

Raines e Jasmine si fermarono uno di fronte all’altra. Gli occhi di lui erano grigi e sfrontati, quelli di lei verdi e arrabbiati.

Raines le puntò il dito in faccia, poi si morse la lingua e inghiottì.

«Aaah! Ragazzina», le voltò le spalle e sbuffò rivolto al mare.

Jasmine tornò alla carica.

«Ero vicina così, tanto così da uccidere lo stregone. Se tu e i tuoi… banditi non mi aveste rapito in quel modo io… lo stregone sarebbe morto e non avremmo di questi problemi, ora.»

Raines si voltò esagitato.

«Stammi a sentire, signorinella dagli strani calzoni. Io non sapevo chi diamine fosse quel Sultano…»


«Visir», lo corresse lei.

«Sì, è uguale», smanacciò. «Quando prendo un lavoro, lo porto a termine. E quelli non sono banditi», indicò i suoi uomini. Poi ci ripensò. «Be’, non come li intendi tu.»

Jasmine si sedette sconsolata sul parapetto e si mise le mani nei capelli.

«Quello stregone adesso non ci darà tregua. È impossibile sfuggirgli.»

«A Venezia non avrai problemi», disse Raines superficiale.

Lei lo guardò in tralice.

«Hai visto di quali forze oscure si può servire. Tu pensi che non avrebbe problemi a trovarmi a Venezia? Od ovunque mi nasconderò? E tu? Ce l’ha anche con te, ora. E sa chi sei.»

Raines e i suoi si scambiarono occhiate preoccupate, poi biascicò a vuoto e ci pensò su.

La ragazza gonfiò il petto e balzò in piedi.

«Ma possiamo rimediare! Torniamo al palazzo e uccidiamolo. Mi avete fatto saltare la copertura, ma ho visto che con le armi ci sapete fare. Siete un po’ rozzi, ma non siete affatto male. Che ne dici, eh?»

Quegli occhi luccicavano smeraldini. Raines però non ci cascò.

«Non se ne parla, bellezza. Torna sottocoperta e fatti un riposino.» Si rivolse agli altri. «Bombarda, issa le vele. Grugno, rotta verso Venezia. Cuoio, be’, tu tieni gli occhi aperti. Questa notte non mi piace.»

«Sei uno sciocco!», brontolò lei. «E anche idiota.»

«Ecco il compito per te, Cuoio. Falla star zitta, che se suo padre ci avesse già pagati, la getterei in mare.»

Jasmine avvampò.

«Come te lo devo dire che Rodolfo non è mio padre! Sono un’avvelenatrice, io! Uccido gli uomini stupidi come voi. Avrei dovuto avvelenare Rodolfo, anni fa. Faide di mercanti, questioni così. Solo che quell’uomo mi voleva troppo bene e mi trattava come una figlia. Ecco perché non l’ho ammazzato. L’incarico del Visir era per tornare in campo e farmi di nuovo un nome. Prima di Rodolfo non avevo mai fallito.»

Probabilmente dallo sguardo interrogativo di Raines si rese conto che il mercenario non aveva ancora afferrato per intero, così si mise in posa sensuale con una mano sul fianco e gli occhi da felina, e agitò i capelli neri sulle spalle.

«Trovi forse qualche somiglianza tra me e Rodolfo?»

Raines si umettò le labbra e scambiò un’occhiata coi suoi. Rodolfo aveva l’aspetto d’una palla di cannone, lei d’una sciabola affilata. Tutti e tre scossero il capo.

«Vedi!», intervenne lei. «Lo hanno capito anche loro. Dunque facciamo rotta per il palazzo del Sultano. Su Bombarda», disse al pirata. «Tira su le vele e muoviamoci finché la brezza non cala.»

«Fermò lì, Bombarda», intervenne Raines. Poi la agguantò per il polso e la strattonò a sé.

«Stammi a sentire, ragazzina, tu…»

In quell’attimo Jasmine sgranò gli occhi e spa-lancò la bocca senza respiro. Molto sangue imbrattò la camicetta sotto al seno e Jasmine cadde esanime tra le braccia del mercenario. Dalla schiena sbucava un dardo nero.


«Lassù!», gridò Bombarda indicando un punto nel cielo. Raines storse la bocca. Quel che vedeva sembrava un turcomanno con le ali posticce e una balestra in mano che si librava leggero.

Grugno prese la mira con l’archibugio e lo centrò. Il turcomanno si accartocciò in aria e precipitò in mare.

«L’ho preso, capo!», commentò euforico, ma Raines non lo ascoltava, aveva steso Jasmine sul ponte e senza fiato la guardava. Che fosse morta ancora non ci credeva.

Sollevò gli occhi sui tre compagni appena furono attorno a lui. Era come se cercasse risposte che loro non potevano dare. Poi Bombarda si schiarì la voce e a testa bassa farfugliò.

«Ci sarebbe un modo, capitano. Ma è una leggenda. E nessuno da là è mai tornato.»


SITO:    https://simonegiusti.wixsite.com/rainesquest

FACEBOOK: https://www.facebook.com/rainesquest

 

Conosciamo meglio l'autore e l'illustratore 

Autore: SIMONE GIUSTI è stato archeologo, copywriter, storyteller pubblicitario, romanziere, formatore e docente in Comunicazione, poi si è ricordato che la sua passione è sempre stata la spada&stregoneria.

Nato a Pisa nel 1977, adesso vive a Calcinaia con la compagna Denise e un gatto che un giorno è entrato in casa e ha deciso di vivere con loro.

SITO AUTORE: https://simonegiusti.wixsite.com/scrittore


Illustratore: MATTEO MACCHI è un vignettista, illustratore, tatuatore e concept artist che disegna per case editrici e per freelance. Il suo cuore è anni ’80 e adora lo stile old school.


Recap

  • Titolo:             RAINES QUEST – I SIGNORI DELLE OMBRE
  • Collana:          SWORD&SORCERY ’500
  • Genere:          SWORD&SORCERY
  • Autore:           SIMONE GIUSTI
  • Illustratore:    MATTEO MACCHI
  • Editore:          Self published
  • Pagine:           106
  • Prezzo:          € 13,83
  • Link:        Amazon



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