giovedì 28 luglio 2022

RECENSIONE SERIE TV: GLI EREDI DELLA TERRA

 

Il sequel di La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones

 

 


Dopo aver visto la serie e letto il romanzo La cattedrale del mare (qui recensionedoppia), di Ildefonso Falcones, ho deciso di non leggere il seguito per l’eccessiva presenza di particolari sui numerosi abusi sulle donne, ma ho guardato la serie sapendo che le scene sarebbero state molto più leggere rispetto al romanzo, che comunque mi era piaciuto nel complesso.

 

Ci ritroviamo a Barcellona nel XIII sec, il Nostro Arnau Estanyol è un ricco e stimato consigliere, ma alla morte del Re i suoi nemici giurati, i Puig, tornano in città e lo eliminano. Il protagonista di questo sequel è Hugo Llor, un umile orfano protetto da Arnau e amico del figlio di questi, Bernat; nonostante la morte del suo benefattore riesce a salvarsi, andando a lavorare nei campi degli ebrei e diventando un bravo vinaio. La vicenda si complica tra amori, intrighi, segreti, rivolte, guerre e, pirati e pratiche mediche proibite.

 

Il tema principale quindi è ancora quello del riscatto sociale, e troviamo ancora una volta il terribile trattamento riservato alle donne (ma non si vedono dettagli atroci, per fortuna) nel Medioevo.

Hugo e gli altri personaggi compiono il loro percorso, che sarà a volte positivo e a volte negativo; molto interessante la descrizione degli usi e costumi dell’epoca; ottime le ambientazioni e le scenografie, che con un uso sapiente della fotografia rivestono grande importanza nella riuscita della serie, fornendo quell’alone gotico in contrasto con la natura ancora sterminata e incontaminata: il mare, i campi sono i grandi protagonisti della storia.

Gli attori tutti bravi e in ruolo.

 

Consiglio quindi la visione delle 8 puntate; ci sono senz’altro delle lentezze e delle scene un po’ da soap opera ma la visione è nel complesso godibile.

 

Recap

 

  • Titolo: Gli eredi della Terra
  • Genere: Storico
  • Produzione: Spagna
  • N. di puntate: 8
  • Rete di trasmissione in Italia: Canale 5 (prima visione), Mediaset Infinity, Netflix
  • Main Cast: Yon Gonzales, Elena Rivera, Rodolfo Sancho, Michelle Jenner
  •  Link al romanzo, € 15,60: Amazon  




lunedì 25 luglio 2022

RECENSIONE SERIE TV: AMERICAN HORROR STORIES

 La serie antologica spin- off di American horror story è altalenante come la serie madre

 

 



Cari amanti dell’horror,

American Horror Stories, serie antologica in 7 puntate, offre alcune puntate carine e altre deludenti, almeno per un pubblico più navigato, proprio come la serie madre, che ha stagioni molto buone/ottime (come Asylum) e (molte) stagioni inguardabili (Hotel).

 

I primi due episodi, Rubber (Wo)man, sono i migliori, direttamente collegati alla stagione 1 di AHS: un’adolescente difficile, Scatrlett, si trasferisce con la famiglia nella Murder House. Qui trova in u armadio la tuta di lattice di Rubber man e la indossa… Puntate molto carine.

 

Drive In, il 3° episodio, è una cavolata: giovani liceali al Drive in assistono a Rabbit rabbit, una pellicola che ha la fama di essere maledetta…e in effetti lo è, con finale zombesco. Horror per adolescenti.

 

La lista dei cattivi, 4° episodio, è incentrato su 4 giovani influencer, autoreclusi nella Bro-house da cui fanno le dirette, poi diventa talmente demenziale che neppure lo descrivo. Finale grandguignolesco; almeno la puntata ha il merito di evidenziare il vuoto delle vite ai tempi dei social, in cui perdere followers diventa un dramma totale.

 

Ba’al, 5° episodio, invece non è malaccio. Una coppia ha problemi di fertilità; dopo tentativi inutili, venono in possesso di un totem e hanno il figlio, ma la donna è in depressione e vede un demone nel bebè-monitor.

 

 Feroce, episodio 6, è scontato e tuttavia vedibile: una coppia in campeggio perde un figlio. Anni dopo tornano con una guida che dice di sapere dov’è il bambino, e li porta da una inquietante comunità.

 

Buono l’episodio 7, Game over, dove torniamo alla Murder House: una giovane coppia fan di AHS si reca in visita alla casa; però  la storia viene completamente sovvertita dopo circa 10 minuti di visione, provocando il cliffhanger migliore della serie. I vari piani di realtà vanno a concatenarsi, con un buon risultato.

 

Non ho proprio compreso il target di questa serie: a chi è rivolta? Gli episodi hanno un livello troppo differente per individuare lo spettatore tipo.

 

Quindi, se siete adolescenti alle prese coi primi horror, potete guardare tutte le puntate, ma prima guardatevi la stagione 1 di AHS; gli altri spettatori più esperti possono guardare anche solo le puntate 1, 2 e 7, e magari la 5.

 

 

Recap

 

  • Titolo: American horror stories
  • Puntate: 7
  • Genere: Horror
  • Produzione: USA
  • Rete di trasmissione in Ita: Disney +
  • Main cast: Matt Bomer, Sierra Mc Cormick, Dylan Mc Dermott

 


giovedì 21 luglio 2022

SEGNALAZIONE: LA BELLA DI SANLURI DI GIAMPIERO MURA

 Un romanzo storico romance ambientato in Sardegna





Cari lettori, oggi parliamo di un romanzo storico romance ambientato in Sardegna, La bella di Sanluri di Giampiero Mura, self-published.


Sinossi:

“Erano immersi in un sogno, un sogno meraviglioso che discendeva dall’eternità e ad essa tornava, sfiorando appena il presente.”

Liberamente ispirato ad un avvenimento tramandato oralmente attraverso i secoli, il romanzo narra la vicenda della “Bella di Sanluri”, la ragazza che portò Martino III il Giovane a perdere la vita a suon di amplessi amorosi. I due personaggi principali, Elianora e Torbeno, vivono la loro storia d’amore e di passione fino allo scoppio della guerra del 1409 tra il Giudicato d’Arboréa e il regno d’Aragona. Venuta a sapere che Torbeno è stato ucciso in battaglia, Elianora salirà sugli spalti per vendicarlo. Catturata dai soldati aragonesi e offerta come trofeo di guerra al re Martino, diventerà la sua schiava. Lo sarà però per soli venticinque giorni, poiché, calatasi nelle vesti di una diabolica mantide vendicativa, ucciderà il re in una estenuante maratona di sesso. Tra realtà e mito, favola e verità, amore e dolore, attorno alla storia dei due sventurati amanti ruotano tanti caratteristici personaggi, le cui esistenze si intrecciano con credenze e riti magici a creare uno spaccato dettagliato e pittoresco della Sardegna fra Trecento e Quattrocento, che vuole portare il lettore a scoprire questo mondo lontano mentre si dispiega in modo naturale davanti ai suoi occhi, sino a farlo appassionare a esso quasi ne facesse parte.

 

L’autore:

 

Gianpiero Mura, nato a Collinas (CA) nel 1949, vive a Milano dal 1965. Sotto la direzione di Angelo Dettori e di Aquilino Cannas, la rivista di letteratura e arte di Sardegna "S'ischiglia" ha pubblicato mensilmente suoi lavori per dieci anni. Ha inoltre scritto un libro di poesie ("Poesias") e ottenuto un primo ed un secondo premio al "Premio Ozieri di Letteratura Sarda".


Recap:

  • Titolo: La bella di Sanluri
  • Autore: Giampiero Mura
  • Genere: storico, romance
  • Editore: Self published
  • Pagine: 475
  • Prezzo: € 3,50 ebook, € 15 cartaceo
  • Link: Amazon


lunedì 18 luglio 2022

RECENSIONE SERIE TV: OBI-WAN KENOBI


La serie Disney su obi-Wan kenobi offre sequenze memorabili e sfondoni stellari

 

 




La serie su obi-wan kenobi è una delle più attese del franchise star wars, ma pur avendo scene emozionanti e ben fatte, ha anche degli sfondoni di sceneggiatura inaccettabili per la disney.  È vero che il fandom duro e puro di star war è incontentable, ma stavolta anche i meno attenti non possono non essersi trovati straniti di fronte a certe scene.

 

La serie si colloca dieci anni dopo i fatti narrati in episodio iii. obi-wan, ottimamente interpretato dal bravissimo ewan mcgregor, è un jedi fallito che si nasconde a tatooine, facendosi chiamare ben, ove sorveglia a distanza il piccolo luke skywalker, custodito dagli zii, come tutti sanno. Deve dissotterrare le spade laser quando viene richiamato in missione: la piccola leia organa è stata rapita e lui ha il compito di salvarla, sebbene riluttante accetta.

il percorso di obi-wan è una delle cose riuscite della serie: da jedi che ha fallito miseramente col suo allievo, con poteri super indeboliti, torna a essere sé stesso, risolvendo un conflitto nell’epica scena finale. Molto grazioso anche il rapporto tra lui e la piccola leia, ottimamente interpretata dalla piccola attrice yyy, un rapporto quasi padre-figlia: lei è una peperina che lascia già intravedere la leia adulta, assistiamo alla nascita di una piccola ribelle.

Leia è stata rapita dall’inquisizione, secondo un piano di reva, la “terza sorella”, e qui cominciano le dolenti note, trattandosi del peggior personaggio delle varie serie, peggio anche di boba fett.

 

Da qui in poi sono necessari spoiler, sappiatelo.

 

Non è reva in sé un brutto personaggio, ha anche un’origine interessante, ma il suo scopo ultimo e soprattutto le sue azioni per arrivarci sono del tutto insensate, inoltre non si capisce come fa a sapere tutte le cose che sa. Inoltre nella penultima puntata viene trafitta dala spada laser, che sappiamo essere mortale, invece la ritroviamo nell’ultima puntata, viva anche se non del tutto vegeta!

 

La presenza di dart vader interpretato da hayden christensen è sicuramente quello che i fans volevano assolutamente vedere, e il duello finale è molto emozionante e con riferimenti ai film, però sia qui che in scene precedenti compie scelte inspiegabili: è al culmine dei suoi poteri eppure non riesce a fermare una navicella che fugge, si impaurisce di fronte a un muro di fiamme e non finisce kenobi, e kenobi stesso dopo aver sconfitto dart vader, compreso che anakin non c’è più, che fa? Lo uccide dopo averlo sconfitto? No! Se ne va. E vabbè.

 

E vogliamo parlare della scena in cui kenobi salva leia, introducendosi in una base segreta e avvolgendola in un cappotto mentre tutte le truppe nemiche girano per la nave a cercarli?

 

quindi mi chiedo, perché gli sceneggiatori sono stati così scarsi, a fronte invece di scene molto emozionanti e ben interpretate?

 

Alcuni dialoghi sono delle chicche per fans, ma c’è anche un clamoroso errore di doppiaggio, che poi è stato corretto, in un dialogo tra reva e kenobi quando lui scopre le sue origini. Da disney plus ci aspettiamo ben altra cura!

 

La scena finale, con l’apparizione dello spirito del maestro qi gong, mi è piaciuta molto, anche perché uno si aspettava l’apparizione in un momenti di crisi invece no, appare proprio quando obi-wan torna sé stesso, giustamente.

 

Fine spoiler!

 

Nonostante questi palesi buchi di sceneggiatura, consiglio ugualmente la visione, per la bravura degli attori e per la profondità di alcune scene fondamentali.

 

 

Recap

 

  • Titolo: obi-wan kenobi
  • Genere: fantascienza, fantasy
  • Produzione: usa- disney
  • n. puntate: 6
  • Rete di trasmissione in italia: disney plus
  • Main cast: ewan mcgregor, hayden christensen,vivien lyra, moses ingram

 


venerdì 15 luglio 2022

BLOGTOUR MISSIONE LIBERTA' : QUARTA TAPPA

 Missione libertà, romanzo per bambini in blogtour: le curiosità dell'autrice, Francesca De Angelis





Cari lettori, 

oggi partecipiamo al blogtour del libro per bambini Missione libertà di Francesca De Angelis, edito da Pav edizioni, in collaborazione con il blog Buona lettura.

Potete trovare un articolo di IUF sul romanzo qui

Parliamo delle curiosità del romanzo, svelate dall'autrice.


1 - Bill, il cane protagonista della storia, è un personaggio realmente esistito. Si tratta infatti del cane che il papà dell’autrice aveva da ragazzo. Il “Bill” originale era difatti un cane dalla razza sconosciuta, dal pelo nero e dalla forza quasi illimitata.

Bill


2 - Nel libro vi è una scena che è realmente accaduta. Sempre per quanto riguarda Bill, una gelida notte d’inverno, mentre la neve cadeva fitta, il cane si svegliò in preda a uno strano rumore. Un uomo aveva fatto irruzione nel cortile, chiamando un vicino per via di un’emergenza. Bill, credendo si trattasse di un ladro, voleva scacciarlo, ma era riuscito solo a mettergli le zampe sulle spalle. Non appena l’uomo si voltò e vide quell’ammasso di pelo nero e mascelle enormi piene di denti aguzzi cacciò uno strillo acuto. Si liberò dalla presa del cane e corse sulla salita in preda al panico, suonando ripetutamente il campanello della casa del vicino che stava provando ad avvertire. Non appena gli fu aperta la porta cadde a terra svenuto, rinvenendo solo con qualche sorso di cognac.

3 - Il personaggio di Pallino, la cinciallegra brontolona, è stato pensato dall’autrice alla foto di una cinciarella che l’autrice trovò da ragazzina.

Pallino


4 - Il luogo in cui è ambientata la storia, seppure non venga menzionata mai dai personaggi e arricchita da dettagli fantasiosi, esiste davvero ed è una località nelle Marche regione d’origine dell’autrice.

Paesaggio


5 - La fattoria in cui è ambientata la storia è in realtà la casa di campagna dell’autrice.

La casa- fattoria



6 - Paul il gallo, Rick il riccio e Lardo il gatto sono personaggi ispirati ad animali che in passato appartenevano al nonno dell’autrice.

Paul



7 - La storia di Rick il riccio, che nel romanzo è un membro onorario della fattoria, è realmente accaduta; venne infatti ritrovato dal “vero” Bill affamato e infreddolito.

Rick


8 - La storia dei cincillà, che nel libro vengono liberati da Bill e i suoi amici, è ispirata ad un fatto realmente accaduto. Un vicino di casa del nonno dell’autrice aveva catturato dei conigli che riuscirono a fuggire rosicchiando le marcescenti sbarre della gabbia in cui erano imprigionati.

Cincillà


 Altri teneri personaggi:

Cì con il cappottino

Lazzaro

Nino

Recuperate tutte le tappe seguendo il calendario!



Recap:

martedì 12 luglio 2022

RECENSIONE NUOVA USCITA: GLI OCCHI DI ARTEMISIA DI ELENA MANDOLINI

 Un racconto fantasy steampunk in ebook 





Cari lettori,

esce oggi Gli occhi di Artemisia, racconto steampunk di Elena Mandolini edito da Delos Digital nella collana Fantasy Tales a cura di Monica Serra.


Condannata all'abisso per salvare i dannati.

 

Artemisia, bambina dagli occhi color ghiaccio, è dotata di poteri medianici. Il padre Joseph cerca da sempre di proteggerla, ma pur di sottoporla a delle costose terapie per curarne la salute cagionevole, accetta la carità di Richard Broke, medico e baronetto londinese. Uomo tanto geniale quanto privo di scrupoli, Broke gli chiede di sfruttare le doti di Artemisia per tornaconto personale, in cambio dei propri servigi in ambito medico. Dilaniato da tale decisione che gli consente di regalare una vita agiata alla figlia, Joseph cercherà nel corso del tempo una via di fuga, mentre la prigione d'oro in cui vivono comincia a soffocare l'affetto che lo unisce ad Artemisia. Tra fantasy gotico, horror e steampunk, Gli occhi di Artemisia si incentra su uno dei sentimenti più potenti: l'amore di un genitore per il proprio figlio.




Il racconto, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima, è un vero gioiellino del genere. Come avete potuto leggere nella sinossi, si tratta un racconto molto intenso, basato su una fanciulla dai poteri straordinari quanto strazianti, sfruttata da persone senza scrupoli, e sul rapporto padre-figlia.

Senza spoilerare troppo, la piccola, in sedia a rotelle versione steampunk, quindi più tecnologica rispetto all’epoca vittoriana in cui è ambientato il racconto, sconfigge i demoni che si impadroniscono delle persone, ma a caro prezzo per lei, travolta dalle sofferenze e col padre inerme, anche se col cuore spezzato.

La scrittura di Elena, di cui ho avuto modo di leggere tre romanzi, tutti recensiti (Il signore deiracconti, Biancaneve zombie e L’ultima cura), è molto cinematografica e molto immersiva; le descrizioni, puntuali e impreziosite da pochi ma fondamentali dettagli, permettono di osservare la scena proprio come se fosse un film, e la stessa cura è utilizzata per trasmettere le sensazioni dei personaggi.

Artemisia e il padre sono personaggi vivi, emozionanti, dal passato triste ma in cui emerge voglia di riscatto, di vita di fronte a tanta morte, tanti incubi e tanto dolore. Anche i villains della storia sono ben delineati.

Il racconto è molto coinvolgente e appassionante; l’edizione è molto curata. Consigliatissimo, anche per chi non ama particolarmente lo steampunk, molto leggero in questa storia, così come le venature horror.

L'AUTRICE

 

Elena Mandolini, nata a Roma, si è laureata al DAMS di Roma Tre e ha conseguito due Master, il primo in Scrittura per Cinema e Tv e il secondo in Critica Giornalistica. 


Il suo romanzo d'esordio, Il Signore dei Racconti (Dae Edizioni) si classifica secondo al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Percorsi letterari Shelley e Byron e ottiene una menzione d'onore agli Holmes Awards 2016; il secondo romanzo, Biancaneve Zombie (Dae Edizioni), vince il Trofeo Cittadella 2017. Diversi suoi racconti horror (Ogni dannata volta, All'ombra della candela, Servi Crucis, La maschera di cartapesta e Natale a Valiant) ottengono vari riconoscimenti letterari. Dopo Bella&Bestia  Una favola steampunk (Dae Edizioni), approda in DZ Edizioni col romanzo thriller/horror L'Ultima Cura. Ha pubblicato diversi racconti con DZ Edizioni e con NPS Edizioni, sempre di genere horror e dark fantasy. Attualmente sta lavorando al nuovo romanzo horror e, dietro l'angolo, l'aspetta un post-apocalittico.


Recap


  • Titolo: Gli occhi di Artemisia
  • Autrice: Elena Mandolini
  • Genere: steampunk, fantasy, horror
  • Data di uscita: 12 luglio 2022
  • Editore: Delos Digital srl
  • Collana: Fantasy Tales n. 82
  • Pagine (stimate): 37
  • Formati: epub, kindle
  • Prezzo: Euro 1,99
  • Link: Delos Digital
  •         Amazon 

lunedì 11 luglio 2022

SEGNALAZIONE: BERLIN DI ALEXIEL DUBOIS

 Un romanzo storico ambientato a Berlino nel 1888




Cari lettori,

oggi parliamo del romanzo d'esordio di Alexiel Dubois, il romanzo storico Berlin edito da Horti di Giano.

"Una Berlino trasgressiva come manifesto della libertà d’espressione"

Un salto nel passato nella Berlino del 1888 dove una linea di confine invisibile delimita le usanze diurne “normalmente” accettate da quelle notturne nei locali tipo l’Eldorado, dove uomini e donne si ritrovano per vivere ogni tipo di trasgressione.

Protagonista principale del romanzo è Achill Dubois, giovane nobile della Berlino di fine Ottocento che conduce una vita dissipata tra locali omosessuali, alcol e droghe. Ricco, bello e annoiato, Achill vive nel lusso e negli agi derivanti dalla sua famiglia. Non ha crucci, se non un cattivo rapporto con il padre, che in quanto pansessuale lo considera un “invertito”; ma il giovane non gli presta attenzione, e continua a vivere la sua esistenza tra sfarzo, vita notturna in locali ambigui e vizi. Ha invece un ottimo rapporto con il fratello, Khaos, che cerca pazientemente di mediare agli screzi tra i due. In questo contesto si inserisce il rapporto di Achill con il suo fidanzato di lunga data, Reginar Schultz. Amante della bella vita, del lusso e della ricchezza, Reginar, gelosissimo di Achill, pretende solo il meglio. Anche lui, come il suo compagno, non ha un buon rapporto con i suoi genitori: la madre è asfissiante, ossessionata dal figlio. Durate una delle solite serate, Achill incontra Leonard Wagner, un giovane militare di umili origini. Achill, in quanto tenente dell’esercito, sarebbe un suo superiore, ma il giovane nobile non si cura né della differenza di rango, né di quella di ruoli, anzi…


Per scrivere Berlin l’autrice ha preso ispirazione dal saggio storico Gay Berlin di Robert Beachy e alle tematiche LGBTQ+ di cui si parla nel romanzo.

Questo è un viaggio nella storia, ma anche e soprattutto un manifesto della libertà d’espressione e dell’accettazione del prossimo alleggerita da ogni pregiudizio.

Conosciamo meglio l'autrice, Alexiel Dubois

Alexiel Dubois, autrice sotto pseudonimo, nasce a Roma nel 1989. Ha da sempre avuto una passione smodata per le materie umanistiche, in special modo arte, poesia, letteratura e storia; questo l’ha portata a frequentare un liceo artistico romano e poi un corso di laurea in fashion design. La sua passione per l’arte, il sapere e la manualità hanno fatto sì che proseguisse con i suoi studi in moda, accessori e marketing. La sua voglia di esprimersi attraverso la scrittura, nata fin da bambina, l’ha portata a partecipare a diversi corsi di scrittura. Dopo ciò ha deciso di mettere insieme tutte le sue passioni e si è cimentato nel campo del romanzo storico.


Recap

  • Titolo: Berlin
  • Autrice: Alexiel Dubois
  • Editore: Horti di Giano
  • Genere: romanzo storico, LGBTQ+
  • Data di uscita: 3 giugno 2022
  • N. di pagine: 183
  • Prezzo: € 15
  • Link: Amazon
  •          Horti di Giano


venerdì 8 luglio 2022

SEGNALAZIONE: PARIDE ROYL E LA LANTERNA DEI SOGNI PERDUTI DI VINCENZO VALENZA


 Un romanzo breve fantasy in ebook per la collana Fantasy Tales di Delos Digital





Oggi parliamo di un romanzo breve fantasy, Paride Royl e la lanterna dei sogni perduti di Vincenzo Valenza, uscito in ebook per la collana Fantasy Tales di Delos Digital, a cura di Monica Serra.


 

Due famiglie legate da un'antica amicizia. Due ragazzi sospettosi l'uno dell'altra. Un luogo colmo di misteri e pericoli che i due giovani conosceranno e affronteranno, rendendosi conto che i pericoli maggiori e i misteri più grandi sono nascosti nel profondo delle loro stesse anime.

 


Ciò che resta della famiglia Royl, dopo un grave incidente d'auto, sono Menos e il figlio Paride. Durante una vacanza nella loro casa di Castellana, piccolo paese del Lazio, ospiteranno Ecuba e sua figlia Lea, due amiche di famiglia. I due ragazzi, inizialmente un po' diffidenti, si avvicineranno l'uno all'altra e scopriranno che Castellana nasconde misteri inimmaginabili. Grazie a una magica lanterna avranno accesso a conoscenze inaspettate e da quel momento nulla sarà più come prima. La magia entrerà nella loro vita e con essa misteri, leggende e segreti che li costringeranno a prendere atto che la realtà non è ciò che sembra e il mondo invisibile è tanto concreto quanto quello visibile.

 

 

L'AUTORE

 

Vincenzo Valenza classe 1968, nasce a Nettuno in provincia di Roma e vive ad Anzio. 

Lavora da oltre 30 anni come operaio specializzato nel mondo dell'industria privata e nel tempo libero ama leggere e scrivere poesie e racconti. Tra le sue letture preferite ci sono: La Sacra Bibbia, vecchio e nuovo testamento, testi di filosofia orientale e libri della tradizione esoterica. Ha amato moltissimo i libri di Carlos Castaneda, la serie del Signore degli anelli e alcuni libri di Stephen King. Il suo poeta preferito è Kalhil Gibran. Ha autopubblicato due raccolte di poesie. Paride Royl e la lanterna dei sogni perduti è il suo primo romanzo.

 

 

INDICE DEL LIBRO

 

·          Castellana - 1/07/2018

·          Ecuba e Lea

·          La lanterna

·          La pergamena

·          Lauro

·          L'attacco

·          Lo scontro

·          A presto - 31/08/2018

·          Quindici giorni dopo  Menos

·          Trenta giorni dopo  Ecuba

·          Due mesi dopo  Lea

·          Quattro mesi più tardi  Paride

 

Recap


  • Titolo: Paride Royl e la lanterna dei sogni perduti
  • Autore: Vincenzo Valenza
  • Genere: Fantasy, urban fantasy, miti e leggende
  •  Data di uscita: 28 giugno 2022
  • Editore: Delos Digital srl
  • Collana: Fantasy Tales n. 81
  • Pagine (stimate): 95
  • Formati: epub, kindle
  • Prezzo: Euro 2,99
  • Link: Delos digital
  •          Amazon

 

giovedì 7 luglio 2022

SEGNALAZIONE: Z - NULLA DA PERDERE DI VALERIA FLORIO

 Un thriller fantascientifico con tematiche LGBTQ+



Cari lettori,

oggi parliamo di Z- nulla da perdere di Valeria Florio, edizioni Haiku, un thriller fantascientifico che affronta tematiche LGBTQ+.


La trama:

Città di Zeta, in un’imprecisata nazione dell’Est Europa. Negli anni 2000, un governo dispotico esercita un feroce controllo della popolazione basato su leggi razziste e omofobe, annullando, di fatto, ogni libertà personale. In questo scenario, arriva l’offerta irrinunciabile di un reality show dedicato a chi non ha più nulla da perdere ma forse qualcosa da guadagnare.

A partecipare ci sono molti disperati, mentre la gente fuori dalla casa della morte si gusta il programma Cosa sei disposto a vincere? condividendo con emozione il suicidio inevitabile dei concorrenti. Quel che resta da capire è se la storia sarà destinata a ripetersi, nei suoi corsi e ricorsi, oppure se, quando si tocca il fondo, l’umanità sarà capace di rinascere tramite un’inedita speranza. 


Abbiamo ben 3 estratti da leggere!

ESTRATTO 1

Torno dai ragazzi in salotto e mi lascio cadere sul divano. Mi sento vuota, esausta. Non mi sembra reale quello che stiamo affrontando. Non posso credere che ciò che abbiamo vissuto come un gioco quest’ultima settimana costerà la vita a uno di noi. E che, uno alla volta, alla fine moriremo tutti. Tranne chi vincerà ovviamente.

Abbiamo votato tutti, o forse, non so, manca ancora qualcuno. Aspettiamo con ansia il primo verdetto. Ognuno, adesso, rimane solo con se stesso. Animali in gabbia. Feriti.

Dopo qualche minuto di silenzio, compare in video l’immagine della conduttrice. Si sentono gli applausi del pubblico e la sua voce melliflua richiama la nostra attenzione fingendo un accento svedese:

«COME STATE?» strilla.

È insopportabile.

Sorride come se si prendesse gioco di noi.

«Oggi è il primo martedì. Giorno di Marte. Il dio della contesa. Ed è una giornata importante per voi.» fa una piccola pausa. Quindi aggiunge: «Ma è un giorno importante anche per il mondo intero!».

Lei continua a sorridere.

Il pubblico, ad applaudire.

Io mi sento esattamente come una cavia da laboratorio e gli altri ragazzi sembrano condividere il mio medesimo stato d’animo.

«Per prima cosa, voglio comunicarvi che Mike ha superato con successo la prova della settimana.» e giù altri applausi. «Le farfalle sono tutte vive e in ottima salute. Per cui questa sera lui non andrà al patibolo. A meno che non ci sia nessuno a decidere di salvarlo!» sottolinea con una risatina.

L’atmosfera nella stanza si fa improvvisamente più spettrale.

Mike sospira… ma chi lo salverà? Avrà davvero speso l’ultima settimana della sua vita a curare quegli inutili insetti? Che senso ha tutto questo? Non voglio pensarci. Dentro questa casa qualsiasi cosa perde presto ogni significato e ogni valore.

Mi sento soffocare, svenire. Siamo tutti contro tutti in ogni caso. È il gioco che ce lo sta chiedendo, questo gioco spietato al quale abbiamo deciso di partecipare. Ed ora ne stiamo pagando tutte le conseguenze.

Mentre la conduttrice continua a sorridere.  E il pubblico, ad applaudire.

 

 

ESTRATTO 2

«Non capirò mai perché hai deciso di ficcarti in uno schifo del genere.» dice tutto d’un fiato, senza nemmeno guardarmi negli occhi. Il suo tono mi sembra leggermente alterato.

Io sono nervoso e non sento di avere molta pazienza in questo momento. La sola idea che tra appena un mese le persone con cui sto vivendo, compreso me, potrebbero starsene tutte sottoterra mi mette i brividi. Ma tutto il malessere che ho addosso non mi fa perdere la voglia di parlare, di raccontare, di aprirmi con qualcuno. In fondo, potrebbero essere gli ultimi giorni della mia vita.

«Dici che non ho una motivazione valida?»

«Dico soltanto che forse per te non ne valeva la pena…»

«Ero stanco di vivere, Katya. Questo. Ti sembra normale a trent’anni? Vedevo delle vecchiette piene di vita, e sai cosa pensavo? Beate loro! Cosa non avrei dato per avere metà della loro grinta, della loro voglia di fare. E invece ho passato gli ultimi cinque anni seduto sopra un muretto a bere, a sballarmi e ad aspettare che arrivasse sera per andarmene a dormire. Un’inutile giornata dopo l’altra».

Sento un brivido di freddo, sarà che è inverno e che sono in mutande.

Il sole, intanto, sta sorgendo dietro gli alberi e per un attimo questa gabbia mi sembra addirittura più bella, e questo risveglio più sensato di tanti altri. Ho ancora voglia di parlare.

«La mia ex-non-vita non ti sembra forse una motivazione valida?».

Katya spegne la sigaretta, e sarà la nicotina, ma ha uno sguardo stranamente soddisfatto. Non so se veramente mi stia ascoltando o se anche lei se ne sta persa nei suoi pensieri più intimi. Ma non m’importa.

«Mia madre insisteva perché mi trovassi un lavoro. Diceva che non potevamo andare avanti soltanto con la sua pensione. Ma io me ne fregavo. Cioè, sì, me lo ripromettevo ogni sera, poi però di giorno me lo scordavo. E uscivo di casa per comprare le sigarette e andavo a fumarmele su quel maledetto muro con due amici morti come me. Eravamo tre cadaveri, e non ce ne rendevamo neanche conto. Cioè, sì, lo sapevamo, ma ce ne fregavamo e stavamo bene nel nostro vuoto mondo del cazzo! Mio padre è crepato quando io avevo appena sette anni, Katya. Lui era un sognatore, pensa, voleva metter su una casa discografica. Ci credeva davvero in quello che faceva. Ha risparmiato tutta la vita per realizzare il suo progetto e quando finalmente era tutto pronto… è stirato così, senza preavviso, sotto le ruote di un bastardo camionista distratto. Sai cos’è che ho imparato da questo? Che non ha senso spendere la vita a inseguire un progetto».

Interrompo il mio lungo sfogo chiedendo a Katya di poter fumare. Lei mi porge una sigaretta e il fuoco. Sorride. Poi se ne accende un’altra anche lei. E mi fa segno di continuare a raccontare.

«La mia non era vita, era uno schifo. Un trascinarsi ridicolo, un guardare i giorni scorrere sul calendario. Senza nemmeno avere lo stimolo di andarsi a fare una cazzo di passeggiata. Merda, non sai quanto pagherei adesso per potermene stare in riva a quel lago ad appena un’ora da casa mia! Non ci sono più andato… Che razza di stupido sono stato! Ho provato a buttarmi da un aereo per vedere che succede, Katya, sono quelle cose che si fanno quando non tieni davvero alla tua esistenza. Quando pensi che non valga nulla… e allora la sfidi, per vedere che accade. Tanto non hai niente da perdere.» sospiro e rimango in silenzio per quasi un minuto. Poi la guardo negli occhi e quasi mi viene da piangere. «Pensare che adesso mi ci vorrei aggrappare con le unghie e con i denti, vorrei poter recuperare tutto il tempo perduto. Ora ho capito che la vita può avere un senso, e vorrei tanto poter avere ancora il tempo di darglielo io. Questa è la mia motivazione. Non so quanto sia valida.»

«Serbo,» dice seria Katya puntando lo sguardo su di me, «questo sarebbe davvero un rap spettacolare, lo sai?» abbozza un mezzo sorriso.

 

 

ESTRATTO 3

E pensare che sono sempre stato il primo della classe io… Laureato con 100 e lode… Poi Master e Scuola di Specializzazione…

L’autore cammina, pensieroso, lo vedo andare da una parte all’altra della sala regia, senza sosta, prende accordi in disparte con le persone presenti.

Anche i due registi sono in postazione.

Charlie, il più giovane, è alla sua prima volta, e per questo si sente vagamente eccitato. Oscar, invece, conta numerose esperienze alle spalle, ma ha anche una famiglia da mantenere; rimpiange forse la sua scelta, l’avere accettato un lavoro del genere, ma per necessità si fa questo e altro. È pronto in ogni caso, ma anche un po’ tediato dall’idea di dover seguire così a stretto contatto un programma trash tanto assurdo. Pensa al mutuo da pagare… alla figlia adolescente che proprio l’altra sera ha beccato a fumare… alla moglie malata di uno strano male cronico che nessun medico è mai riuscito a identificare. Non riesce neppure a sopportare il pivello che gli ronza accanto e che sembra pendere dalle sue labbra: Charlie si consuma infatti in un’estenuante ansia da prestazione. È tutto un continuo domandargli: “Oscar, ma com’è che dobbiamo muoverci? È più accattivante questo primo piano prolungato o un cambio sequenza rapido? Che ne pensi? Che ne dici, Oscar? Eh?”.

Peter, l’addetto alle macchine, è particolarmente nervoso: una telecamera ha dato dei problemi incomprensibili a poco ore dal debutto. Bestemmia, stramaledice ogni cosa gli passi a tiro. C’è stato un incredibile trafficare-telefonare-brulicare tra la sala regia e l’interno della casa, finché tutto non è stato risistemato per il rotto della cuffia, soltanto verso le 19:30, a un’ora esatta dalla diretta. Un po’ caotico come inizio, che dire…, un brutto presagio davvero.

È venuta anche Ellen stasera: è l’arredatrice svedese di cui tanto si è parlato, quella che ha predisposto i mobili della casa. Sosta sull’ingresso, sigaretta alla mano e cellulare sempre attivo. Continua a farsi prendere da indecisioni e ripensamenti estetici. Alle 18:45 dice a Peter di spostare il divano un metro più indietro, e lui le risponde che non è affar suo. Così, dopo aver cercato di braccare inutilmente i vari addetti ai lavori intenti a riparare la telecamera, è entrata in casa lei stessa, con la sigaretta in bocca, e per spostare il divano ha finito per danneggiare un mobile e un cartonato. Liam, il responsabile della sicurezza, è stato costretto a riprenderla, pregandola, perlomeno, di non ciccare dentro la casa. Ellen esce, rassegnata e anche, a dirla tutta, un po’ incazzata. Torna a sostare nell’ingresso della sala regia, affacciandosi di tanto in tanto per controllare dagli schermi la postazione delle poltrone e dei letti, assalita continuamente da dubbi e nevroticismi di ogni genere.

Alle 19 in punto arriva il produttore, fa uno svogliato saluto generale e poi destina un in bocca al lupo altrettanto indolente alla squadra.

È accompagnato da Korinna, la presentatrice.

Korinna ha ventritré anni e una capigliatura biondo platino: segue il produttore passo dopo passo, quasi ne fosse l’ombra, ma è un’ombra in cima a un tacco 15; propone un sorriso smagliante alla squadra, cercando di sentirsi parte di un gruppo che forse neanche esiste, se non nella mente di Charlie.

Oscar va a fumarsi l’ennesima sigaretta, e se la fuma sorbendosi, suo malgrado, lo sfogo patetico di Ellen, che si lamenta dell’arredamento, assai diverso da quello progettato secondo la sua tesi laurea…

 

Alle 20 e 15 sono tutti in postazione, pronti per il via.

Il primo a entrare nella casa è un reietto della società, un certo Mike, un detenuto antisociale che vorrebbe uscire dal carcere per poter vivere qualche mese in libertà con il solo obiettivo di rientrarci. Lo osservo mentre sceglie il suo letto e mi convinco sempre più della mia prima ipotesi: è di tipo paranoide. Durerà massimo una settimana qua dentro…, penso tra me e me.

Qualcuno mi cerca:

«Milek! Dove cazzo è finito Milek?»

«Ma chi? Lo psicologo?»

«Eccomi! Eccomi, arrivo…»

Devo mettermi in postazione per il grande inizio, il mio compito in questo puttanaio sarà di parlare con i ragazzi nel confessionale, se mai ne avranno bisogno.

Ecco, sono le 20:15. Mi posiziono in una celletta costruita all’interno del container adibito a sala regia, isolato acusticamente e logisticamente dal resto della troupe.

Osservo attentamente le dinamiche di gruppo, tanto per cominciare a studiare i personaggi di questo reality che mi accompagnerà… chissà per quanto tempo.

 

 Conosciamo meglio l'autrice, Valeria Florio.  


 

VALERIA FLORIO. Classe 1981, per metà calabrese e per metà olandese, scrive da sempre. Psicoterapeuta, scrittrice, madre. Vive a Roma. Tra le sue pubblicazioni la raccolta di racconti Surreale e possibile (2010) e il saggio di psicologia Il cambiamento: sull’onda tra crisi e opportunità (2017).

 



Recap


  • Titolo: Z- Nulla da perdere
  • Autrice: Valeria Florio
  •  Editore: Edizioni Haiku
  • Collana: Narrastorie
  • Genere: Thriller, Fantascienza, distopico, LGBTQ+
  • Pagine: 196
  • Prezzo: 12,50 €
  • Link: Amazon