Recensione
“L’ora del Diavolo e altri racconti fantastici” di Alessio del Debbio
Genere:
fantasy, horror, storico, miti e leggende
Editore:
Nati per scrivere
Pagine:
126
Prezzo:
€ 14 cartaceo
€ 2,99 ebook
Link
d’acquisto: Amazon cartaceo
Amazon ebook
oppure contattare l'associazione
“L’ora del diavolo” è un’antologia di racconti fantastici
ispirati a leggende e tradizioni popolari lucchesi. Tredici storie che
conducono il lettore nei sentieri oscuri della Lucchesia, della Versilia e
delle Alpi Apuane, assieme al linchetto, alle sirene, agli streghi e a tutte le
creature fantastiche che popolano l’immaginario locale. Storie di donne
bellissime e maliarde, di guardiani di abissi oceanici, di uomini insicuri e
inappagati, pronti a evocare il diavolo per chiederne i favori. Presenza incombente
nella loro vita, mercante di sogni altrui, il diavolo tesse la sua tela
all’ombra degli uomini, fautori inconsapevoli del proprio destino, e anche del
suo.
“L’ora del diavolo” contiene i racconti: L’ora del diavolo, Il
guardiano degli Oceanini, Le voci alla Balza, La donna di fuoco, La luna sul
fondo, La guerra del Fatonero, Il mercante di sogni, Gli uomini della neve, Il
violinista del diavolo, Le fate di pioggia, Il risveglio degli Oceanini, Che
fine ha fatto Babbo Natale?, In viaggio con te.
Un estratto:
Un affarista, sì, potrei definirmi in questo modo. Un mercante di sogni,
che offre merce scelta e pregiata, tessendoli nell’animo di uomini troppo
deboli per resistere al mio richiamo. Sono il gran burattinaio di vite che, in
mia assenza, sarebbero poco gloriose, destinate a perdersi negli abissi del
tempo senza che nessuno ne abbia memoria. Chi sono io? Oh beh, nomen omen. E io
di nomi ne ho avuti tanti.
L’ora del diavolo, appena ri-uscita con
una versione riveduta e corretta, è un’antologia che ho apprezzato moltissimo,
non solo perché gradisco le storie con
ambientazione italiana, andando in visibilio se sono di genere fantastico, ma
perché la scrittura di Alessio è scorrevole sebbene ricercata, equilibrata
nelle descrizioni, e coinvolge il lettore trascinandolo negli ambienti
descritti, nelle storie narrate, tutte derivanti da leggende locali toscane, il
che presume un bel lavoro a monte di studio e documentazione eseguito con cura.
Ma vediamo i racconti uno a uno.
“L’ora del diavolo” è il racconto
d’apertura che dà il titolo all’antologia. Protagonista, Lucida Mansi, un
personaggio storico davvero esistito. Leggiamo dalle stesse parole dell’autore
chi era:
“Lucida Mansi era una
nobildonna lucchese che, da giovane, sposò un uomo ricco molto anziano, che poi
la lasciò vedova. Subito le dicerie iniziarono a diffondersi tra il popolino,
che la additò come amante del diavolo, perché rimaneva giovane e bella. Da lì
nacque la leggenda secondo la quale Lucida avrebbe stretto un patto con il diavolo,
per allungare la sua giovinezza. Alla fine il diavolo tornò a riscuotere il suo
tributo ed è in quel momento che inizia il racconto, con Lucida Mansi che fugge
per le strade di una Lucca nebbiosa, mentre i fantasmi dei suoi amanti e dei
suoi rimorsi la perseguitano.”
Lucca è
immersa nel buio e nella nebbia, e a tratti diventa onirica, quando le cose
sembrano non essere più dove avrebbero dovuto essere. Lucida corre inseguita da
cerberi invisibili, ma di cui sente morsi e artigli (parentesi nerd: come avviene
in varie puntate di Supernatural! -fine parentesi nerd), e vede gli uomini con
cui è giaciuta e a cui ha assorbito le forze, orribili mostri che la insidiano.
La nobildonna è un personaggio “cattivo”, è una donna vanitosa, superba,
assassina, che ha fatto un patto col diavolo e non mostra pentimenti; eppure,
alla fine il lettore parteggia per lei, vorrebbe che si salvasse. Anche questa
è bravura dello scrittore.
Il secondo
racconto è “Il guardiano degli Oceanini”, comincia proprio con un… racconto: è
la storia della Tirrenide, un’isola misteriosa e semovente, circondata da
creature fantastiche e terribili, narrazione che compie il guardiano del faro
di Viareggio, una storia che si dipana lungo i secoli. Ma al giorno d’oggi le
mostruose sirene ancora non sono scomparse… Storia molto interessante, anche
questa dai risvolti horror seppur con un tocco di psicologia.
“Le voci
alla Balza” è un horror contemporaneo: tre giovani vanno dove non dovrebbero
andare, in un luogo dove si trova una certa casa… Racconto classico ghost house
con un pizzico di diavolo. E questi giovani chi sono?... Gigi, Gianni e Ax,
personaggi di “La guerra dei Lupi”! Raccontino quindi che si può considerare
prequel-spin off, e che si inserisce quindi a pieno nel mondo fantastico deldebbiano (il termine non l'ho inventato io ma mi è piaciuto!).
Ottimo thrilling.
Segue “La
donna di fuoco”, più lungo dei precedenti: una vera e propria “favola nera”, in
cui ritroviamo una donna vanitosa e lussuriosa che incontra il diavolo, infatti
la Busdraga (la protagonista) cita Lucida Mansi, la protagonista del primo
racconto, prendendola come esempio. Interessante anche a livello
socio-antropologico è notare come nelle leggende popolari, quindi di antiche
origini, le donne giovani, belle e soprattutto libere e passionali vengano
sempre viste come associate al diavolo, ovvero al male, alla perdizione, e sono
delle reprobe: la sessualità femminile ha sempre terrorizzato gli uomini…
Anche “La
luna sul fondo” è una storia che viene narrata da qualcuno: chi, si scoprirà
nel finale. Un pescatore combatte per sopravvivere, uscendo con la sua
barchetta dinanzi a Viareggio, e il suo cuore è in pena per il figlio malato.
L’uomo prega gli Dei abissali (mi fanno pensare al Dio abissale de Le cronache
del ghiaccio e del fuoco, ma qui sono altro) affinché lo salvino: lui non segue
la religione cristiana, non lo convince: “nessun Dio poteva essere così generoso: tutti in fondo,
volevano qualcosa. Un atto di fede, un’offerta o un sacrificio.”
Un racconto
struggente e bellissimo, il cui protagonista assoluto è il mare, le sue
profondità, i suoi riflessi, meraviglioso e terribile, portatore di vita e di
morte.
“La guerra
del Fatonero” è un racconto in stile fantasy, dove al posto dei soliti elfi, nani
e orchi, abbiamo le creature delle leggende toscane, come i buffardelli, gli
streghi e i serpenti volastri… c’è pure un centauro, che si chiama Chirone
proprio come il più famoso dei centauri della mitologia greca. Vengono citate
altre leggende locali, in cui viene inserito anche Federico II di Svevia (che
compare anche in un racconto precedente), sovrano che tutti collegano alla
Puglia e alla Sicilia, e che invece passò anche per la Toscana lasciando il suo
segno (non è che lo sapevo: l’ho scoperto leggendo questi racconti e andando a
fare una ricerchina online!). Il gruppo
delle creature del bosco e della natura deve combattere contro il diavolo e le
sue schiere: ce la farà?... Molto appassionante, e con vari colpi di scena nel
finale.
“Il
mercante di sogni” invece è narrato in prima persona proprio dal protagonista
dell’antologia, il diavolo: interessante seguire il suo punto di vista in
questo racconto a tratti pungente, provocatorio in quel particolare modo in cui
solo i toscani sono capaci di essere. Il diavolo ricorda le sue peripezie con
Lucida Mansi, e con altri personaggi della zona, sempre pronto ad apparire con
aspetto ben curato ed elegante, e la tipica puzza di zolfo…
Nel “Il
violinista del diavolo”, un giovane, Matteino, ha un sogno: diventare
violinista. E cosa fa il diavolo se non realizzare sogni? Certo, in cambio di
qualcosa: qui userà il ragazzo per eliminare (o cercare di eliminare) i suoi
nemici. Anche questo racconto, come “La luna sul fondo”, ha un che di
struggente e malinconico.
“Gli uomini della neve” è tratta dalla vera
storia di alcuni uomini, che per procacciarsi un minimo di soldi per campare
andavano a prendere il ghiaccio sui monti della Pania per rivenderlo ai
signorotti locali. La storia è narrata dalla nipote di uno di questi valorosi
uomini, osteggiati non solo dall’impervia natura ma anche dal diavolo. Per
fortuna ogni tanto ricevevano inaspettati aiuti. Oltre che appassionante e
toccante, il racconto è anche interessante a livello storico-antropologico,
narrando risvolti del passato poco conosciuti ai più.
“Le Fate di
pioggia” narra del piccolo Fabio che desiderava tanto vedere le Fate di
pioggia: un giovane bello e aristocratico lo accontenta, chiedendo in cambio
solo n po’ di rugiada delle Fate. Niente di più facile, ma ciò si rivela un tragico
errore: i Signori del Bosco e della Natura sono praticamente scomparsi. Il
giovane, ormai cresciuto, cerca di riparare a questo errore, attraversando
numerose peripezie (parentesi nerd: mi è venuto in mente Sirio il Dragone dei
Cavalieri dello Zodiaco… fine parentesi nerd) che lo renderanno forte e sicuro,
e scoprirà anche chi sia davvero…
Invece “Il
risveglio degli Oceanini” è un racconto urban-fantasy con molta action, narrato
in prima persona e all’ indicativo presente: un combattimento viareggino tra i
Guardiani e le Sirene, che sono quelle “original version”, cioè mostri volanti
e orribili, e non quelle carine con la coda di pesce e i lunghi capelli. Il
diavolo qui non ci mette lo zampino, ma viene di nuovo ricordato l’imperatore
Federico II.
“Che fine ha fatto Babbo Natale?” è un racconto
ironico e divertente, in cui Daniele aspetta da anni Babbo Natale, ma costui
non si fa vivo: e un motivo c’è… anche qui non c’è il diavolo, compaiono altre
creature come streghe e linchetti.
Chiude
l’antologia “In viaggio con te”, un viaggio nei ricordi. Il protagonista, ormai
adulto e ridotto a prendersi cura del padre anziano e malato, ricorda quando,
ancora ragazzo, ogni domenica saltava in sella alla sua bicicletta per un giro
nei dintorni, in compagnia del padre e degli amici. A volte si recavano a
Lucca, a carpire i suoi segreti, altre volte salivano su, lungo i sentieri
tortuosi delle Alpi Apuane, e per ogni posto che visitavano scoprivano una
leggenda, un segreto, una storia che il padre gli raccontava con piacere. Ma
ancora oggi il protagonista continua a chiedersi se erano davvero storie o se
c’era qualcosa di vero… Chissà…
Tutta
l’antologia è affascinante e interessante: sarebbe bello se anche altri autori
reperissero leggende e miti locali, della propria città o zona o Regione, e ne
traessero dei racconti… Si obietterà, “e perché non lo fai tu?” … Infatti ci ho
pensato, e non è escluso che mi ci applichi appena finiti i miei attuali
progetti! Il fatto è che qui a Roma quasi tutti i miti e le leggende sono
quelli tratti dalla Storia Romana (divinità, imperatori vari, Fauni, Ninfe...),
dove si è passati in pratica dall’Impero Romano allo Stato Pontificio, in cui
era moooolto pericoloso anche solo parlare di magiche creature… E questo
argomento si collega a una delle cose che ho notato in molti di questi
racconti: se il Diavolo è maligno e tentatore, non meno positive sono le forze
della Chiesa, che combattono tutto ciò che c’è di magico e connesso alla
Natura: infatti storicamente la Chiesa hanno osteggiato con forza ogni usanza
pagana e naturalistica, sovrapponendo feste cristiane a quelle preesistenti e
soffocando ogni credenza connessa a queste usanze. Si nota anche come la
maggior parte dei racconti è ambientato nel passato, tipo nel periodo in cui si
svolgevano i Grand Tour, quando i giovani delle aristocrazie europee giravano
per l’Europa, e soprattutto in Italia, per conoscere e scoprire le vestigia del
passato, l’arte e gli usi locali, tra il XVII e i primi anni del XX sec, ma
soprattutto nell’800: il Diavolo è spesso nelle vesti di un giovane
aristocratico. Questa ambientazione nel passato sembra quasi voler sottolineare
come al giorno d’oggi di tutte queste magiche creature, buffardelli, streghi,
serpenti volastri e linchetti, non ne sia rimasta traccia, persi nel passato e
cancellati dalla memoria delle persone.
Gli stili
utilizzati sono diversi, a seconda del tipo di racconto, sempre in armonia con
la narrazione; le descrizioni, come ho già detto all’inizio, sono equilibrate,
riescono a coinvolgere e mostrare i luoghi descritti senza mai essere
pedisseque o ridondanti; i personaggi sempre credibili e appassionanti, ben
tratteggiati seppur nella brevità dei racconti. Peccato che ci siano pochissimi
personaggi femminili positivi: per la prossima volta auspico più eroine!!!
Riguardo
l’edizione, non mi sembra di aver individuato refusi quindi è stata accurata;
la cover di Mauro Dal Bo, che scegli di ritrarre la protagonista del primo
racconto, Lucida Mansi, mentre fugge, è di forte impatto.
Viene da sé
che l’antologia “L’ora del diavolo” è consigliatissima a tutti, non identifico
target specifici; magari se qualcuno è molto molto impressionabile eviti, a
causa di note horror qui e là, ma roba leggera (almeno secondo i miei canoni).
E ora, il
diritto di replica!
1)
Ciao Alessio, ormai sei
graditissimo ospite fisso. Che ne pensi
della mia recensione? Recensisci pure!
Grazie
mille per l’ospitalità. Mi fa piacere passare dai “mondi fantastici” agli
“universi fantastici”. Noto con piacere che anche questo blog sta crescendo,
dando spazio agli scrittori emergenti italiani e alle antologie di racconti,
due categorie spesso bistrattate e che invece meritano il giusto spazio. E
soprattutto ti ringrazio per la bellissima e approfondita recensione; sono
felice che i racconti ti siano piaciuti, non è facile trovare chi ama leggere i
racconti, sembra che molti preferiscano il romanzo a priori.
2)
Perché secondo te i
giovani sono poco interessati alle storie delle proprie zone, e sono più
attratti da storie con ambientazioni statunitensi o comunque straniere?
Mah, io
credo che sia più che altro una questione di moda. Una delle regole
fondamentali per scrivere bene è quella di scrivere di cose di cui si conosce,
quindi anche di posti che si conoscono. Ora, dal momento che l’ambientazione
nei miei racconti fantastici è fondamentale, dato che nasconde tutta una serie
di segreti, misteri e leggende, dovevo per forza scegliere luoghi a me
familiari, sperando di poterli mostrare nel migliore dei mondi. Alla fine credo
che la scelta dipenda dalla storia che vogliamo raccontare, dobbiamo chiederci
(sia noi, che la scriviamo, che il lettore che la legge): perché quel luogo? È
importante ai fini della trama o è solo decorazione? Se è solo decorazione,
allora che sia New York o Londra non cambia niente, ma per me l’ambientazione è
un personaggio al pari di quelli in carne e ossa, per cui ogni luogo, di ogni
mio racconto o romanzo, è scelto con cognizione di causa.
3)
Hai in mente di scrivere
un’altra antologia di racconti toscani?
Sì, per
l’esattezza è già pronta. Si tratta di un’antologia di quindici racconti
fantastici ambientati in varie località della Toscana e legate a leggende
locali. Spazieremo dalle Alpi Apuane alla campagna aretina, da Firenze alla
Maremma, passando anche per le isole dell’arcipelago. Non so dirti quando
uscirà perché sta ancora cercando una collocazione editoriale, ma ti terrò
informata.
4)
Con la tua associazione “Nati
per scrivere” sei passato dalla promozione di racconti toscani e di autori
toscani a un approccio più globale. Cosa … bolle nel pentolone?
Con
l’associazione “Nati per scrivere” sono in programma tante belle attività.
Quest’anno abbiamo lanciato il Club del Libro, un appuntamento mensile presso
il caffè Why not? di Viareggio, per parlare dei nostri libri preferiti, aperto
a tutti e gratuito. Poi nuove presentazioni e incontri con gli autori,
quest’estate tornerà la rassegna “Un libro al tramonto”, giunta alla quarta
edizione. Infine stiamo organizzando una mostra foto-librografica per
l’autunno, in cui esporremo le fotografie di una nostra socia, abbinandole a
estratti dai nostri libri. Chiaramente parteciperemo anche alle più importanti
fiere del libro, come il Salone di Torino, Firenze Libro Aperto a settembre, e
Libri in Baia a Sestri Levante.
La novità
super è che a maggio lanceremo anche il marchio editoriale NPS, iniziando a
pubblicare libri dei nostri soci! Oltre alle classiche antologie tematiche, che
realizziamo ogni anno (l’ultima è “Tutta colpa dello zodiaco”, appena uscita),
pubblicheremo anche romanzi e racconti dei nostri soci. E ne siamo felicissimi!
5)
Hai scritto ultimamente
anche racconti “berlinesi” e il romanzo “Berserkr”: cosa ti attira di questa
città e dei miti tedeschi?
Berlino è
una città che adoro, la mia città europea preferita, per il suo essere in
costante mutamento. Antico e nuovo, progresso e tradizione si intersecano nella
storia, nella cultura e nell’architettura urbana della città. Al momento sto
lavorando a dei racconti ambientati proprio a Berlino, che affondano nelle
leggende locali, mescolando sia il folklore tedesco che la Storia, quella vera,
con la S maiuscola. Spero di concludere il lavoro quest’anno. Rispetto ai
racconti toscani, il tono e le atmosfere saranno un po’ più dark.
6)
Vuoi anticiparci
qualcosa sull’uscita del tuo romanzo urban fantasy “I Figli di Cardea”, secondo
volume della saga “Ulfhednar War” prevista per maggio 2018, edizioni Il
Ciliegio?
Curiosona! “I Figli di Cardea”
prosegue le avventure di Daniel e Ax, iniziate in “La guerra dei lupi”, la cui
lettura è necessaria per meglio comprendere situazioni e personaggi del volume.
Sono passati due mesi dallo scontro alla Grande Quercia e tutti ne sentono gli
strascichi. Daniel cerca di aiutare i nuovi ulfhednar a prendere confidenza con
la berserksgangr (cosa nient’affatto facile, soprattutto per Bianca), la
Dottoressa dovrebbe partire per Cardiff, ma i fantasmi del passato tornano a
tormentarla, e Dominic accusa Daniel e Ax di quanto accaduto a sua madre e a
Fabio. Ovviamente non mancheranno gli antagonisti, ben tre, in questo romanzo.
L’ambientazione sarà sempre la Toscana, di cui esploreremo nuove zone, come il
paese fantasma di Lucchio, sull’Appennino, il Monte Cimone con i suoi segreti,
e l’immancabile Ponte del Diavolo, a Borgo a Mozzano.
“I Figli di Cardea” uscirà a
maggio 2018 in occasione del Salone del Libro di Torino!
7) Grazie
per aver risposto alle mie domande!
Grazie a te
per l’ospitalità. E sempre w il fantasy! J
Cura il blog “i mondi fantastici”, che promuove e sostiene la letteratura fantastica italiana. Presiede l’associazione culturale “Nati per scrivere”, che organizza eventi e incontri letterari con scrittori locali.
Contatti:
Sito: www.alessiodeldebbio.it
Blog “I mondi fantastici”: www.imondifantastici.blogspot.it
Pagina Facebook I mondi fantastici-Alessio Del Debbio
Grazie mille! :)
RispondiEliminaDe nada! ;-)
Elimina