martedì 1 novembre 2016

        
    Recensione: Dylan Dog n.362, “Dopo un lungo silenzio”






“Dopo un lungo silenzio”  Tiziano Sclavi è tornato a scrivere un’avventura dylandoghiana, e lo fa alla sua maniera: catapulta il lettore nei temi che più caratterizzano il suo personaggio, con una storia  dolorosa, piena di vuoto e di silenzi a cui rimanda la copertina completamente bianca (richiamo al suo romanzo “Non è successo niente”, pubblicato dalla Mondadori nel 1998, e  citato da Groucho nel fumetto), trascinando i vecchi lettori come me indietro di una trentina di anni, quando l’autore metteva al servizio dei suoi racconti a fumetti tutta la profondità, la poetica, le atmosfere  di cui è capace.



Dylan è un ex alcolizzato, e quindi non può bere. La sua fidanzata Crystal (“Credo che sia quella giusta. Forse è la volta buona”) al ristorante lo invita a bere, lui oppone poca resistenza, ed è l’inizio del rapido sprofondare negli orrori dell’alcoolismo, il nemico numero uno dell’ old boy.


Crystal: “E dai, solo un goccio. Questo amarone è una favola. Solo per questa volta”.
Dylan : “Forse la malattia è passata…forse non mi farà così male…e poi sono felice”.


Torniamo quindi ai temi principali del personaggio: gli orrori veri sono nella vita quotidiana, i demoni da combattere sono dentro di noi (v.  recensione del n. 361).

Dylan viene ingaggiato da un povero alcolizzato, Owen Travers, che pensa che nella loro casa vi sia il fantasma di sua moglie; mentre indaga, assistiamo allo sprofondare nelle sabbie mobili della dipendenza: negazione, rabbia, confusione, delirio…

Tutto questo è rappresentato alla perfezione dai tratti drammatici di Giampiero Casertano, che ha già dato corpo alle sceneggiature di Sclavi in altre occasioni, in numeri mitici ( Attraverso lo specchio, Memorie dall’invisibile, Dopo mezzanotte): primi piani intensissimi, oppure vignette popolate da “comparse” , tanto ben particolareggiate e perfette nella loro semplicità che osservandone il volto sembra di riconoscere il proprio vicino , il proprio capo…
 Ci sono anche delle pagine che riproducono famosi  fotomontaggi  di fantasmi, e anche un divertente omaggio a due comici del cinema in bianco e nero che non cito per non spoilerare e togliere la sorpresa.

Un numero davvero  imperdibile!












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