Recensione: Dylan Dog n.362, “Dopo un lungo silenzio”
“Dopo
un lungo silenzio” Tiziano Sclavi è
tornato a scrivere un’avventura dylandoghiana, e lo fa alla sua maniera:
catapulta il lettore nei temi che più caratterizzano il suo personaggio, con
una storia dolorosa, piena di vuoto e di
silenzi a cui rimanda la copertina completamente bianca (richiamo al suo
romanzo “Non è successo niente”, pubblicato dalla Mondadori nel 1998, e citato da Groucho nel fumetto), trascinando i
vecchi lettori come me indietro di una trentina di anni, quando l’autore
metteva al servizio dei suoi racconti a fumetti tutta la profondità, la
poetica, le atmosfere di cui è capace.
Dylan
è un ex alcolizzato, e quindi non può bere. La sua fidanzata Crystal (“Credo che sia quella giusta. Forse è la
volta buona”) al ristorante lo invita a bere, lui oppone poca resistenza,
ed è l’inizio del rapido sprofondare negli orrori dell’alcoolismo, il nemico
numero uno dell’ old boy.
Crystal:
“E dai, solo un goccio. Questo amarone è
una favola. Solo per questa volta”.
Dylan
: “Forse la malattia è passata…forse non
mi farà così male…e poi sono felice”.
Torniamo
quindi ai temi principali del personaggio: gli orrori veri sono nella vita
quotidiana, i demoni da combattere sono dentro di noi (v. recensione del n. 361).
Dylan
viene ingaggiato da un povero alcolizzato, Owen Travers, che pensa che nella
loro casa vi sia il fantasma di sua moglie; mentre indaga, assistiamo allo
sprofondare nelle sabbie mobili della dipendenza: negazione, rabbia,
confusione, delirio…
Tutto
questo è rappresentato alla perfezione dai tratti drammatici di Giampiero
Casertano, che ha già dato corpo alle sceneggiature di Sclavi in altre
occasioni, in numeri mitici ( Attraverso lo specchio, Memorie dall’invisibile,
Dopo mezzanotte): primi piani intensissimi, oppure vignette popolate da
“comparse” , tanto ben particolareggiate e perfette nella loro semplicità che
osservandone il volto sembra di riconoscere il proprio vicino , il proprio capo…
Ci sono anche delle pagine che riproducono
famosi fotomontaggi di fantasmi, e anche un divertente omaggio a
due comici del cinema in bianco e nero che non cito per non spoilerare e
togliere la sorpresa.
Un
numero davvero imperdibile!
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