giovedì 9 marzo 2017



Cinerecensione: Logan-The Wolverine   



Quando, arrivata  davanti al cine, mi sono accorta che sulla locandina di Logan campeggiava la scritta “vietato ai minori di 14 anni”, ho subito pensato: “Allora sarà un bel film”. E non sbagliavo.
Di tutti i film della Marvel, quelli che mi sono piaciuti di meno sono stati proprio quelli sui miei supereroi preferiti, gli X-Men: troppo snaturati rispetto ai fumetti, storie magari ricche di azione ed effettoni ma scarse riguardo a intreccio e profondità dei personaggi, se non proprio snaturamento di essi (v. Jean Grey/Fenice, schizofrenica invece che impossessata da un’entità aliena…questo non ve lo potrò mai perdonare, cari Marvel-cineboss, sappiatelo!) . Wolverine è stato uno dei più colpiti da questa superficialità, anche  nelle sue avventure personali.
Qui è tutta un’altra musica.

El Paso, 2029. Logan fa l’autista di limousine, ed è incanutito: segno evidente che il suo potere mutante di rigenerazione non funziona più come una volta. Accudisce il professor Xavier, novantenne malato di Alzheimer (e questa malattia porta, tra l’altro, a crisi in cui scatena poteri mai avuti in precedenza), aiutato da un mutante secondario, Calibano (nei fumetti è uno dei Morlock, esseri che vivono nelle fogne, mutanti dai poteri che li rendono reietti tra i reietti, brutti e sfigati insomma). Sono 25 ani che non nascono più mutanti,  gli X-Men sono tutti morti e loro si nascondono.  Una donna lo riconosce, e gli chiede di accompagnare una bambina, Laura (Dafne Keen, una rivelazione), in un misterioso posto chiamato Eden: sono evidenti da subito le somiglianze  della ragazzina con Wolverine. Il personaggio di Laura Kinney esiste anche nei fumetti, ha lo stesso tipo di rapporto con Logan, anche se le vicende del loro incontro sono ovviamente diverse: stavolta però la caratterizzazione mi è piaciuta molto. I tre vengono inseguiti dai Reavers, sulle tracce di Laura per conto del professor Rice, direttore dell’organizzazione che impiantò l’adamantio nel corpo di Logan anni addietro; Charles, Logan e Laura intraprendono quindi un viaggio on the road, in cui sembrano una famiglia vera e propria (Calibano viene catturato). D’altronde gli X-Men stessi sono sempre stati una famiglia, seppur sui generis, per tutti coloro che ne hanno fatto parte. Gli X-Men appaiono solo nei due fumetti che Laura si porta addietro, e la genialata sta nel fatto che non è solo un easter egg o un cameo, no: questi giornalini sono parte integrante della trama!
La vera essenza di Logan viene finalmente fuori in questo film, in cui di lui c’è tutto: il suo passato, i suoi problemi, la sua crescita interiore, la sua potenza e il suo cuore.
Le scene d’azione sono molto cruente, anche in maniera inaspettata (il divieto ai minori ne sarebbe una spia, a dire il vero), ma dopo Deadpool ormai l’uccisione violenta del villain da parte dell’eroe è stata sdoganata; che poi questa violenza la compia anche una bambina, questo per un film Marvel è una novità.
La fotografia, nelle scene girate nel polveroso Mexico, riprende quella dei film western a cui si ispirano, anzi il western viene  citato espressamente; la colonna sonora è bellissima, con musiche struggenti nelle scene più dolorose e commoventi e più ritmata per quelle d’azione; il montaggio preciso.
La scelta di ambientare il film nel futuro affranca la storia narrata dalle vicende degli X-Men , anche se la loro presenza si percepisce (giustamente) in tutta la pellicola.
Il finale è davvero commovente, e apre la strada alle nuove leve: vedremo i New Mutants nei prossimi X-film?
A quanto pare invece non vedremo più Hugh Jackman nei panni di Wolverine, magnificamente interpretato dall’attore per ben 17 anni: in basso un tributo per l’attore.  

SPOILER!
La Marvel anni fa (nel 2004 mi pare) pubblicò alcune miniserie di sei numeri  chiamate "The End", dove si mostrava la morte degli X-Men e di altri supereroi. Anche qui Logan appariva invecchiato e solo, ma sia l'ambientazione che la storia sono diversi dal film, solo il finale è il medesimo. Per chi non lo sapesse, di storie ambientate nel futuro la Marvel ne ha sfornate a iosa, ma vigendo la regola che il futuro si può sempre cambiare, non è detto che le cose vadano a finire effettivamente come preconizzato nella suddetta miniserie o nel film stesso!
FINE SPOILER!

Un’ultima cosa: io (e gli altri Veri X-Credenti)  per sapere il vero nome di Logan, ovvero James Howlett, ho aspettato circa 30 anni; quelli che hanno scoperto il personaggio tramite i film, l’hanno saputo quasi subito, e questa cosa mi fa un tantinello innervosire… SNIKT !!!... ;-)

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