Recensione
: Life – non oltrepassare il limite
Un gruppo di scienziati in orbita trova su un campione di roccia proveniente da Marte una forma di
vita che è possibile “ripristinare”, e ci riescono: la piccola cellula cresce
rapidamente a dismisura, diventando un essere alieno poliposo, potentissimo e…
affamato. Il gruppo cerca di difendersi, e di distruggerlo, ma il polipino
alieno è intelligentissimo, velocissimo e iper-resistente, che nemmeno Hulk. Non
solo: la loro prima preoccupazione è, giustamente, che l'essere non arrivi mai
sulla Terra, per scongiurare la strage di esseri umani. L’alieno non è cattivo,
semplicemente deve sopravvivere, e per farlo deve nutrirsi.
Il richiamo a Alien c’è, come tutti hanno detto, e mi unisco al coro,
aggiungendo che è proprio una scopiazzatura palese, no un omaggio!
Il film si svolge tutto o quasi dentro la base spaziale orbitante, quindi l'atmosfera
è claustrofobica; non manca il realismo, in quanto gli astronauti fluttuano
nella navicella in assenza di gravità, e si collegano con la Terra, sia coi
propri cari che con i bimbi delle scuole, i quali chiameranno l'alieno Calvin.
I personaggi sono ben delineati e bene interpretati; l’idea come abbiamo
detto ricopia Alien, quindi non c’è alcuna originalità; almeno, il regista
Espinosa è stato bravo a far in modo che l'attenzione rimanga viva per
tutta la durata del film, che non risulta
noioso. Ci sono tuttavia alcune incongruenze; anche il finale a sorpresa
è poco spiegabile. Bene montaggio, fotografia e colonna sonora.
Consigliarlo non me la sento; si può vedere, ma anche no.
Anch' io, in effetti, pur non avendolo visto, leggendo trama e recensione, ho pensato ad Alien. Ma, come dice Ale, non dev' essere una bella copia. Comunque, questa recensione, presto anche su Showlandia. :)
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