martedì 28 marzo 2017

Recensione : Life – non oltrepassare il limite




Un gruppo di scienziati in orbita trova su un campione  di roccia proveniente da Marte una forma di vita che è possibile “ripristinare”, e ci riescono: la piccola cellula cresce rapidamente a dismisura, diventando un essere alieno poliposo, potentissimo e… affamato. Il gruppo cerca di difendersi, e di distruggerlo, ma il polipino alieno è intelligentissimo, velocissimo e iper-resistente, che nemmeno Hulk. Non solo: la loro prima preoccupazione è, giustamente, che l'essere non arrivi mai sulla Terra, per scongiurare la strage di esseri umani. L’alieno non è cattivo, semplicemente deve sopravvivere, e per farlo deve nutrirsi.
Il richiamo a Alien c’è, come tutti hanno detto, e mi unisco al coro, aggiungendo che è proprio una scopiazzatura palese, no un omaggio!
Il film si svolge tutto o quasi dentro la base spaziale orbitante, quindi l'atmosfera è claustrofobica; non manca il realismo, in quanto gli astronauti fluttuano nella navicella in assenza di gravità, e si collegano con la Terra, sia coi propri cari che con i bimbi delle scuole, i quali chiameranno l'alieno Calvin.
I personaggi sono ben delineati e bene interpretati; l’idea come abbiamo detto ricopia Alien, quindi non c’è alcuna originalità; almeno, il regista Espinosa è stato bravo a far in modo che l'attenzione rimanga  viva per tutta la durata del film, che non risulta  noioso. Ci sono tuttavia alcune incongruenze; anche il finale a sorpresa è poco spiegabile. Bene montaggio, fotografia e colonna sonora.
Consigliarlo non me la sento; si può vedere, ma anche no. 


1 commento:

  1. Anch' io, in effetti, pur non avendolo visto, leggendo trama e recensione, ho pensato ad Alien. Ma, come dice Ale, non dev' essere una bella copia. Comunque, questa recensione, presto anche su Showlandia. :)

    RispondiElimina