Cinerecensione
: Wonder Woman
Dichiaro
subito di non aver mai letto i fumetti della DC Comics riguardanti la donna
meravigliosa, e la mia conoscenza di lei si basa sul telefilm anni ’70-80 con
la mitica Lynda Carter e poco altro, quindi non posso fare paragoni tra fumetto
e film. Detto ciò, passiamo alla cinerecensione di uno dei pochissimi film in
cui la protagonista è una supereroina, per la precisione il secondo. Il primo è
l’ormai remoto Elektra (2005) con Jennifer – Alias – Gardner. Se qualcono sta
dicendo “c’è anche Catwoman” lo stoppo subito. Catwoman è una villain, non un’eroina.
Come
in ogni film supereoistico che apre una
saga, la prima, lunga parte è dedicata alla presentazione del personaggio, dei
suoi poteri e ci mostra l’addestramento. Diana è un’amazzone, figlia della
regina Ippolita, che vive con il suo popolo nell’isola donata loro da Zeus,
Temyscira, ed è subito chiaro che non è come tutte le altre amzzoni.
Un
giorno salva il maggiore Steven Trevor, interpretato da Chris Pine, ovvero il
capitano Kirk giovane (anche qui lo hanno messo a fare u giro in moto, a un
certo punto): siamo nella II guerra mondiale. Diana decide di andare con lui a
salvare gli uomini dalla guerra, voluta e causata dall’arcinemico Ares.
Una delle prime scene del film è la cosmogonia
greca, riveduta e corretta a uso e consumo della storia, ma va bene così, non
ci siamo offesi più di tanto. Io mi sono offesa alla fine, ma procediamo con
ordine.
Diana
è coraggiosa, bellissima ma anche molto ingenua; nel corso della storia avverrà
la sua dolorosa maturazione, che arriverà insieme alla consapevolezza che l’umanità ha un lato
oscuro, oltre che alla piena coscienza di sè e alla scoperta di chi sia suo padre.
La
cosa migliore del film è senz’altro la scelta dell'attrice Gal Gadot, meravigliosa interprete della
protagonista: strafiga, atletica, gnocchissima, potente, simpatica,
intelligente… lei è Wonder Woman, punto.
Vanno
bene anche la fotografia saturata, i costumi, le scenografie, e ovviamente la
regista: affidare la regia di un film con protagonista una supereroina a una
donna, Patty Jenkins (già regista del bellissimo Monster) è stata senz’alto un’idea vincente. I personaggi
femminili sono tutti ottimamente rappresentati, resi nonché inquadrati.
I comprimari invece vanno meno bene: il
terzetto multietnico che segue i due protagonisti nell’avventura, che
servirebbe ad allentare la tensione e sdrammatizzare, non sempre si rivelano
adatti allo scopo; direi che le battute più divertenti sono quelle allusive tra
Diana e Steven. Altre gag invece sarebbe stato meglio meglio evitarle.
Gli
effetti speciali giocano un ruolo primario in questo genere di film: le scene
di combattimento in slow motion sono spettacolari ma ormai anche parecchio
utilizzate ovunque, e la CGI del combattimento finale non appare all’altezza.
Anche il montaggio non è all’altezza: troppi attacchi fastidiosi. La colonna
sonora invece è ok. La trama è lineare e
scorrevole.
La
cosa peggiore di tutto il film è di certo il villain: sbagliato l’attore e poco
chiaro lo scopo del personaggio.
Spoiler!
Quello
che proprio mi ha offeso è questo personaggio, Ares: ma come cavolo si fa a far
interpretare il Dio della guerra a quel tipo insulso, di mezz’età e coi
baffoni???
Fine
spoiler.
Film
da vedere; direi però di aspettare il prossimo per godere appieno del personaggio di Wonder
Woman, senza la parte introduttiva e magari con qualche collegamento agli altri
personaggi DC, qui assente se non per una piccolissima cosetta nel finale che
non so quanti abbiano notato.
Bene. Brava.
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