Libri, film, fumetti, cartoni animati, serie tv, ma anche il passato e la Storia: sono infiniti gli Universi in cui navigare e perdersi, mondi di fantasia oppure realtà che si confonde col mito e la leggenda.
sabato 30 dicembre 2017
365 giorni di Infiniti Universi Fantastici
Come ogni fine anno, è giunto il momento dei bilanci... oltre che della bilancia!!! :-P
In questo 2017 ho recensito 15 libri, la maggior parte con annessa intervista, 15 film, 8 tra serie tv e anime, 5 fumetti, segnalato 15 libri, effettuato 1 tappa di blogtour e segnalato numerose iniziative e concorsi legati al mondo della scrittura. Beh, non male!
Questi sono i libri che ho recensito:
-I mondi del Fantasy VI, di AAVV. Presto la recensione de I mondi del Fantasy VII!
- L'ora del diavolo, l'antologia di racconti ispirati alle leggende locali toscane di Alessio Del Debbio;
-La rosa oscura, l'urban fantasy di Laura Martin Montagner;
-Il Duca di ferro, racconto steampunk di Monica Serra;
-Rex di Daphne Amati e Romolo di M. Sconcerti, esperimento di recensione doppia sullo stesso argomento;
-Nora, il romanzo d'esordio di Giacomo Ferraiuolo, il re dell'horror italiano;
-Nessun dove, celebre romanzo urban fantasy di Neil Gaiman;
-Ulfhednar War, la guerra dei lupi, urban fantasy di Alessio Del Debbio, vincitore del 1° giveaway del blog. L'anno prossimo ne farò un altro, stay tuned! ;-)
- La svastica sul sole di P.K. Dick e The man in the high castle, recensione incrociata serie tv e romanzo;
-Lo scudo di Talos, di V.M. Manfredi, che mi è stato utilissimo per il romanzo storico che sto scrivendo e che spero di finire l'anno prossimo;
-Romanitas di S. McDougall, romanzo ucronico di cui spero di riuscire a leggere il seguito nel 2018;
-Il castello di Otranto di Walpole, un classico, capostipite della letteratura gotica. Un classico all'anno bisogna leggerlo!
-Caracalla, o il mito di Alessandro di Andrea Foschini, libro molto particolare, storico- poetico;
- Legio M Ultima dei Demiurghi, epic fantasy-storico.
Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito leggendo i miei post, specie i lettori fissi, e chi ha speso il suo tempo lasciando un commento, sempre molto graditi.
Scrivere una recensione non è mai facile, anzi è molto impegnativo; bisognerebbe cercare di essere il più obiettivi possibile, ma questo è un blog personale e non una testata giornalistica, quindi alla fine ci metto sempre un po' di mio, non potrebbe essere altrimenti!
Quali sono stati i tre articoli più letti nel 2018? Eccoli!
1) La recensione di "Ulfhednar War-La guerra dei lupi", romanzo di Alessio Del Debbio (postato il 15 giugno 2017)
2) Concorso letterario Libropolis (postato il 5 giugno 2017)
3) Segnalazione dell'antologia "Tutte le storie del mondo", a cura di Pietro Damiano (postato il 25 febbraio 2017)
Con la speranza di ritrovarvi qui tra queste pagine anche nel 2018, e di conquistare molti altri lettori, auguro a tutti una buona fine e un miglior principio!
BUON ANNO NUOVO!!!
Alessandra Leonardi e i suoi Infiniti Universi Fantastici
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lunedì 25 dicembre 2017
In occasione del Natale vi regalo questo racconto di genere paranormale, che ha partecipato al contest sul gruppo Facebook "Scrittori & lettori fantasy" per la pubblicazione su JobOk Magazine, classificandosi terzo.
Le vicende narrate sono ispirate a fatti realmente accaduti a me medesima qualche anno fa...
Buone Feste !
Gli “altri” sogni
Come
ogni estate, anche quell’anno mi trovavo a trascorrere le vacanze nella
cosiddetta “la residenza estiva”, una
villetta al mare ereditata dai nonni, situata a Lavinio, nei pressi di Anzio.
Le
mie giornate trascorrevano tutte uguali: di mattina andavo in spiaggia di
buon’ora, per evitare la confusione;
pranzavo a casa, facevo una pennichella sul letto e poi, nel pomeriggio,
mi dedicavo alle letture, sdraiata nell’amaca tra due pini nel giardino,
sorseggiando bibite fresche: unico brivido, le pigne che avrebbero potuto
piovermi in testa da un momento all’altro. Prima di cena, una bella pedalata
con la vecchia bici, tanto per ricordare al sangue di continuare a circolare, e
in serata recupero delle serie tv che non avevo potuto seguire durante
l’inverno. Ogni tanto mi recavo in visita
a qualche conoscente; il sabato sera una pizza e una birra al solito ristorantino con i familiari, e la
domenica mattina una passeggiata nella
Riserva di Tor Caldara, in mezzo ai sugheri
e ai lecci, passando tra canyon sulfurei dalle variopinte sfumature che
digradavano dal bianco al bronzo, passando attraverso toni giallognoli. Al
termine del tragitto si ergeva la Torre, che dopo cinquecento anni ancora
proteggeva la costa da un eventuale nemico proveniente dal mare.
Tor Caldara |
Tutte
queste giornate scandite da ritmi lenti
e attività immutabili provocavano in me una sorta di ipnosi da reiterazione,
incrementata dall’incessante frinire delle cicale, colonna sonora di tutte le
mie estati; nei giorni più caldi, l’inattività si faceva ancora più accentuata
e il tedio aumentava.
Quella
notte c’era un insopportabile caldo afoso e quando andai a coricarmi non
riuscivo a prendere sonno, tormentata da umidità e zanzare. Stanca di rigirarmi nel letto, decisi
di fare un giro notturno in sella alla mia bicicletta.
Percorrevo
la via Ardeatina pedalando vicino al
guard-rail, con le macchine che sfrecciavano alla mia sinistra; la strada era
pericolosa e a due sole corsie, con i bordi laterali sconquassati dall’eruzione
delle radici dei pini marittimi. Questi alberi dai tronchi inclinati a causa
delle sferzate di vento intrecciavano le
loro chiome lassù in cima, formando un tunnel naturale sotto il quale pedalavo beata verso Anzio. Non avevo mai
percorso in bicicletta quella strada data la sua pericolosità, eppure invece di procedere con
cautela volavo: le ruote sembravano neppure toccare terra. I rumori giungevano
ovattati , le luci dei lampioni e quelle dei fanali delle automobili erano
amplificate, con aloni enormi, come quando si va dall’oculista e ti inoculano
l’atropina negli occhi per vedere cosa c’è in fondo al tuo sguardo. La luna era
gigantesca, e il suo lucore creava una scia sul mare nero alla mia destra che
sembrava un ponte verso l’infinito.
Prima
del rettilineo imboccai una stradina laterale, un vialetto secondario sulla
sinistra.
Una
scena terribile si materializzò davanti a me: un’automobile si era ribaltata e una donna era restata intrappolata al suo
interno tra le lamiere contorte! Scesi dalla bici al volo, abbandonandola con
le ruote roteanti in mezzo alla strada, e mi precipitai a soccorrere la poveretta:
non so con quale forza riuscii ad aprire lo sportello incastrato, a slacciare
la cintura di sicurezza e a trascinar fuori la donna, che, seppur traumatizzata
e dolorante, riusciva a camminare.
Quando
mi risvegliai la mattina successiva, confusa e stordita, ripensai all’accaduto.
Compresi che era impossibile percorrere
l’Ardeatina quasi scivolando sull’aria, e neppure estrarre una donna dall’auto
con le mie sole forze era plausibile; ciò
che era successo non poteva essere reale, e compresi di aver sognato.
“Ma che strano sogno che ho fatto!”, pensai.
Mi tirai su a fatica, ero più stanca della sera precedente e le gambe mi dolevano,
come se avessi davvero pedalato a lungo. Preparai il mio caffelatte freddo,
presi la pizza bianca e mi sedetti davanti alla tv per ascoltare il telegiornale
regionale del mattino.
L’immagine
che rimandava, col titolone sovrimpresso, era agghiacciante:
“Tragico
incidente ad Anzio, donna muore in auto”.
La
pizza mi cadde di mano e non riuscii a parlare per alcuni minuti, tanto che
anche mia madre si accorse del mio stato di shock; le raccontai così dello
strano sogno che avevo fatto, lasciando anche lei basita.
Mi
preparai in fretta per andare sulla spiaggia: volevo raccontare al più presto la
vicenda a mia cugina Emilia, da sempre appassionata di paranormale. Forse lei
poteva avere una spiegazione plausibile a riguardo.
Non
si meravigliò più di tanto: mentre sguazzavamo nelle acque cristalline, appese
a una boa lontane dalla riva, mi propose di contattare una signora di sua
conoscenza, tale Matilde Boschi, sensitiva
e medium. Avevo già conosciuto in passato una donna con capacità
empatico-precognitive, quindi non avevo riserve al riguardo e accettai con
entusiasmo.
Matilde
abitava nelle vicinanze di Nettuno, nell’entroterra, in una villetta celata
allo sguardo dei curiosi dal verde rigoglioso del suo giardino. Ci accolse con
uno smagliante sorriso sul suo viso curato e con poche rughe; l’età avanzata si
percepiva dalle mani piene di macchie scure e un po’ adunche, per il resto
camminava eretta e spedita ed era molto elegante nella sua semplicità: pochi
gioielli vistosi, un prendisole a fiori e i capelli tinti di biondo raccolti in
uno chignon.
Ci
fece accomodare nel gazebo, abbracciato da roselline rampicanti; mentre ci
offriva del the freddo in un servizio di porcellana inglese, più adatto al the
caldo a dire il vero, mi spronò a raccontare il mio sogno.
Non
mi feci pregare e raccontai l’accaduto con dovizia di particolari.
«Cosa
sai dei sogni, bambina?» mi chiese.
«Beh,
lasciando perdere tutte le implicazioni freudiane e junghiane, so che sono
un’attività psichica che compie il cervello in fase di sonno REM: vediamo
immagini, sentiamo suoni, rielaboriamo ciò che abbiamo vissuto, oppure viviamo
i nostri desideri, o i nostri incubi peggiori…» risposi, tralasciando il fatto
che ormai avevo quasi quarant’anni, altro che bambina!
«Negli
ultimi tempi hanno anche stabilito che si sogna in fase non-REM, durante il
sonno profondo: sono i sogni che non ricordiamo» puntualizzò Emilia,
accendendosi una sigaretta.
«Freud
ha affermato che i sogni sono una porta sull’inconscio; c’è andato vicino! »
ridacchiò l’arzilla vecchietta. «Possiamo dire che sono un portale, un ingresso
verso altri piani dell’esistenza. E poi i sogni non sono tutti uguali: ci sono
quelli di rielaborazione, oppure altri in cui viviamo le nostre vite come vorremmo
che fossero, o ancora incubi terribili… e poi ci sono gli “altri” sogni, quelli
in cui il corpo astrale si distacca dal
corpo fisico e vola altrove. Questo mi sembra proprio il tuo caso» spiegò.
«Corpo
astrale? Cos’è?» chiesi, incuriosita.
«Ma
tu non sai niente, peggio di Jon Snow!» Emilia e io scoppiammo a ridere: anche
l’arzilla vecchietta era fan del Trono di Spade! «Ci sono cinque corpi in ogni
uomo, solo quello fisico è visibile, gli altri non lo sono. Questi sono: il
corpo eterico, che è in soldoni la nostra energia vitale; il corpo astrale o
emotivo, che può distaccarsi dal corpo fisico, ed è il tuo caso; poi ci sono il
corpo mentale, cioè i nostri pensieri, e infine il corpo spirituale, ovvero
l’anima» spiegò. «Non c’entrano nulla i
“sogni dell’Oltre” di Jojen Reed!» concluse, citando di nuovo la famosa serie
di libri e telefilm.
«Ma
perché questo mio corpo astrale è volato a salvare quella donna, riuscendoci,
se invece nel mondo reale è deceduta? » domandai, più confusa di prima.
«Questo
non lo so, ma un motivo ci sarà. Io mi chiederei perché proprio a te sia
accaduto» rispose Matilde, versandomi dell’altro the.
«Ora
mi sta mettendo paura» rabbrividii.
«Ma
no, stellina! Tieni, mangia un biscottino. Li ho fatti io, eh! Sono all’anice!»
Matilde mi porse la biscottiera di porcellana.
Sgranai
una decina di biscotti in pochi secondi, con la tipica voracità di chi è molto
nervoso.
«Per
caso hai avuto un incidente stradale, in passato?» mi chiese, dopo qualche
istante di silenzio.
«Sì!
Come fa a saperlo? L’ho avuto qualche anno fa, sono stata in ospedale due mesi.»
Altra
raffica di biscottini.
«L’ho
percepito. Probabilmente sarai stata “richiamata” tu proprio perché avevi avuto
un’esperienza simile. Perché non cerchi di scoprire di più su questa donna?
Tutti i giornali locali hanno riportato la vicenda, con nome e cognome di
quella poveretta. Pensaci.»
La
sera riflettei molto sulla conversazione; presi il tablet e iniziai un po’ di ricerche online, seduta
sul divano a dondolo del mio giardino: un po’ sui sogni, un po’ sul “corpo astrale”,
e un po’ riguardo la signora deceduta. Scoprii che il suo nome era Simona
Marelli, vedova di soli quarant’anni, con due figli. Non sapevo cosa fare:
chiamare i genitori della donna o peggio ancora i bambini mi sembrava
un’invasione nella privacy, un
intromettermi del loro dolore e raccontare cos’era successo avrebbe potuto
scatenare indignazione e turbamento, insomma mi potevano prendere per pazza.
Accantonai
presto l’idea di comunicare con la famiglia della donna; anche Emilia era
concorde riguardo il fatto di non disturbare la famiglia.
Il
resto dell’estate scivolò via come sabbia tra le dita, anche se ogni tanto il
pensiero di quel sogno “altro” mi turbava e non mi abbandonava, neppure quando rientrai
nella Capitale e ripresi il solito tran-tran quotidiano.
Era
autunno inoltrato quando dovetti recarmi
al cimitero di Prima Porta.
Le
foglie dorate frullavano nei mulinelli d’aria che si creavano all’improvviso e fiori caduti dalle corone
funebri delle persone appena sepolte adornavano anche i vialetti del camposanto
oltre che le sepolture. Avevano appena tumulato una mia anziana prozia,
Antonietta , e dopo il triste rito mi avviai verso un’altra area, dove giaceva
mia nonna Costantina.
Durante
il tragitto raccoglievo i fiori freschi abbandonati al suolo che incontravo sul
mio cammino, finché lo sguardo non si posò su una lapide a forma di croce. Mi
avvicinai, guardai bene la foto e sentii un tuffo al cuore: era lei, Simona Marelli, morta ad Anzio il 7 agosto 2008.
Percepii un ronzio alle orecchie e iniziò a
girarmi la testa. Le mie gambe si erano fatte molli, e mi aggrappai alla croce.
«Grazie»
udii dire alle mie spalle. La voce sembrava provenire dall’Oltretomba, e non
era un modo di dire. Risuonava cupa e lontana, vibrava nella mia testa.
Mi
voltai.
Lei era lì, dietro di me, col volto disteso e
sorridente.
«Perché
mi ringrazi? Io non ti ho salvata. Non ti ho tirata fuori dalla macchina quella
sera. Mi dispiace, non sono arrivata in tempo forse» le dissi, coi denti che mi
battevano, e non per il freddo.
«Oh,
no! Io ero destinata a morire quel giorno: tu hai estratto la mia anima, che
era rimasta imprigionata tra le lamiere come il mio corpo. Una morte violenta
provoca uno shock all’anima, che non riesce a distaccarsi. Ora sto insieme a mio marito, sono serena.
Dal luogo in cui mi trovo veglio sui miei figli. Grazie ancora! Addio!»
Quando
ritornai in me, alcuni operai del cimitero mi stavano sorreggendo e scuotendo; sopra e intorno a me erano sparsi ovunque i
fiori che avevo raccolto.
«Signora…
signora si svegli! Tenga, un po’ d’acqua.»
Rifiutai
l’acqua, ringraziai e raccolsi i fiori che mi erano caduti di mano, spargendosi
intorno. Guardai ancora un attimo la tomba di Simona Marelli, e mi incamminai per la mia strada.
Finalmente avevo avuto le risposte che
cercavo.
Mi
sentii in pace.
sabato 23 dicembre 2017
L’ESORDIO DELLA
COLLANA STARLIGHT
“La fine del Tempo, la fine del Mondo” ,
racconto fantasy di Alessandra Leonardi (yes, moi!) e “Die party”, urban fantasy di Silvia
Castellano sono i primi libri in uscita per la Collana Starlight curata da Jessica
Maccario per PubMe, in formato
ebook, disponibili dal 23 dicembre in tutti gli store online.
Link
per “La fine del Tempo, la fine del Mondo”: Amazon
Prezzo: € 1,49
Link
per “Die Party”: Amazon
Prezzo: € 1,49
“La
fine del Tempo, la fine del Mondo”, fantasy classico (low fantasy) di
Alessandra Leonardi
“Tutti sapevano che in quel
periodo i Sapienti del Santuario del Ki giravano per i villaggi alla ricerca di
bambini “speciali”, ma Taitun era distante dalle loro solite rotte.
Invece quel giorno arrivarono.”
Inizia
così la nuova vita di Aleysha, prelevata da casa ad appena dieci anni e
costretta a vivere nel Santuario insieme ad altri bambini come lei.
Aleysha
ha un dono speciale e, proprio per l’energia che possiede e le abilità che
apprende durante l’addestramento, si trova suo malgrado coinvolta in un
progetto molto ambizioso: salvare il Mondo dalla distruzione.
Eppure,
quello che desidera davvero la ragazza è di essere libera. Libera di tornare
dalla mamma, di innamorarsi e seguire la strada che più preferisce. Libera di
fare la sua scelta al di là di ogni obbligo. E l’incontro con Krynon la getta
ancora di più nella confusione. Chi è quel ragazzo misterioso che l’aspetta nel
bosco ogni giorno sempre alla stessa ora? Cosa le nasconde?
Combattuta
tra scelte difficili e segreti da scoprire, Aleysha deve decidere se seguire il
suo cuore o portare avanti il compito che le spetta. Il passo per liberarsi
dalle catene è breve, ma ogni scelta ha le sue conseguenze… a volte
imprevedibili.
“Die
Party”, Urban fantasy di Silvia Castellano
“Sei pronto per la festa più
pericolosa dell’anno?”
Tutti
conoscono il “Die Party”, la festa più apprezzata dell’anno. Molti si stanno
organizzando per andarci, ma a Lyla non interessa trascorrere la vigilia di
Natale in un posto in cui ci sarà tutta la scuola. Con un nome così non le
sembra nulla di originale e ha già i suoi problemi con Alex, alias Mister
Arroganza, colui che sarebbe in grado di spezzarle il cuore in pochi attimi. Ma
Jan, il suo migliore amico, sa essere molto persuasivo e Lyla si ritrova suo
malgrado a varcare la soglia del locale.
Quella
che si preannunciava come una normale festa tra ragazzi, diventerà a poco a
poco il party più pericoloso dell’anno.
Un
segreto si annida tra quelle pareti, ma le carte non sono ancora state
svelate...
E tu, aprirai quella porta?
Il
Primo Starlight Party è un evento su
Facebook creato apposta per
festeggiare l’uscita dei primi due racconti della collana Starlight (marchio
editoriale di Pubme gestito da Jessica Maccario). Per seguire l’evento venite
qui:
Vi
terremo compagnia dal 22 al 28 di
dicembre con articoli e recensioni in collaborazione con i blog, interviste
in diretta e una sorpresa finale per i lettori.
La Starlight è una collana per la
pubblicazione di racconti e romanzi fantasy nata a ottobre 2017, che si occupa
di valutazione, correzione di manoscritti e promozione con l’autore.
Indirizzo email a cui mandare
manoscritti o richiedere collaborazioni: collanastarlight@gmail.com
Instagram: starlight_collana
Pagina facebook: https://www.facebook.com/collanastarlight/
Video di presentazione della
collana:
mercoledì 20 dicembre 2017
La casa editrice
social: Geeko Editor
Il mondo
editoriale è proprio in fermento! Dopo aver parlato recentemente della
Collana Starlight (tra le cui prime uscite c'è anche un mio racconto...) e delle altre linee di Pub Me, oggi è la volta della CE
social: Geeko editor.
Geeko editor
nasce da un’idea di Alba Grazioli, che avvia una startup e nel luglio 2017 dà
il via al progetto , coadiuvata da Fabio Antinucci, scrittore e responsabile
della comunicazione, e Lidia Verdone, grafica. I tre, amanti della scrittura da
sempre, hanno ideato questo nuovo modo di fare editoria, connettendosi alla rete
e sviluppando una piattaforma social che è una vera e propria casa editrice
digitale (per ora).
Cosa è possibile
fare su questo portale? Praticamente tutto: postare racconti, romanzi e poesie,
partecipare a contest, leggere e votare gli scrittori; si possono postare anche
articoli, poiché nella propria pagina personale c’è anche uno spazio blog.
Il vincitore del
contest verrà pubblicato in ebook: saranno quindi i lettori a decidere qual è
la storia più meritevole! Ma non è l’unico modo di essere pubblicati.
C’è anche una
seconda strada: mandare il proprio manoscritto alla CE; attendere una selezione
da parte dei responsabili; essere votati dai membri della community, che
leggeranno un estratto o una sinossi del vostro lavoro.
Qualcuno potrebbe
obiettare: “ma c’è già Meetale!”. Non è proprio la stessa cosa. Anche su
Meetale è possibile postare i propri scritti, farsi notare da CE esterne e sì,
anche creare condivisione con altri utenti; anche lì si fanno contest, ma non è una CE vera e
propria, come invece è Geeko.
Il sito è molto
curato, con graziose illustrazioni di Alessandra Loreti; ha moltissime
pagine, quindi dopo aver effettuato il
log-in bisogna spulciarlo ben bene per comprenderne a fondo tutte le
possibilità.
Le spiegazioni
comunque sono dettagliate e semplici da capire.
1) Ciao Alba,
Fabio e Lidia, parlateci un po’ di voi e della vostra passione per lettura e
scrittura: presentatevi in breve!
Alba: “Io sono la
responsabile editoriale di Geeko Editor: mi occupo della coordinazione del
team, ma anche e soprattutto della cura dei manoscritti arrivati in redazione e
della supervisione dei contest. Sono una grande appassionata di letteratura,
narrativa e comunicazione, passioni che mi ha portato a concepire il progetto”.
Fabio: “Io mi
occupo responsabile della comunicazione e copywriter. Sono da sempre
appassionato di narrativa, scrivo storie fantastiche da molto tempo e da quale
anno ho intrapreso la strada per diventare social media manager e copywriter:
essere coinvolto in Geeko è stata una vera fortuna.”
Lidia: “Il mio
compito è occuparmi del comparto grafico in toto, dalla creazione delle
copertine degli e-book sino alle grafiche per i profili social dell’azienda.
Amo molto leggere, l’arte e il cinema, e dunque ho una spiccata sensibilità
verso il nostro lavoro.”
2) Com’è nata
l’idea di Geeko Editor? Quali sono stati i passi necessari per questo progetto?
Fabio: “Geeko
Editor è nata da un’idea di Alba, che l’ha sviluppata nel corso degli anni
dell’università e appena laureata riflettendo attentamente sulle logiche
dell’editoria e sul modo nel quale esse potessero combinarsi con quelle dei
social network. Geeko Editor è il frutto di una lunga riflessione, ma anche di
un lungo cammino fatto di formazione e documentazione. Quanto ai passi fatti
per arrivare al varo di un sito del genere citiamo soprattutto il crowdfunding
di quaranta giorni su Eppela che ci ha permesso di finanziare il progetto, e
prima ancora la lunga campagna sui social attraverso la quale abbiamo riunito
attorno a noi una community di sostenitori.”
3) Ci sono
garanzie antiplagio per chi pubblica sul vostro sito?
Fabio: “Abbiamo
un sistema tanto semplice quanto efficace: la data di pubblicazione. In Geeko
Editor c’è la storia di ogni opera, e
ogni contenzioso può essere facilmente risolto dimostrando a colui che tenta il
plagio di aver pubblicato il racconto prima di lui. Ci teniamo inoltre a
specificare che questo possibile problema riguarda solo i racconti pubblicati
sul sito, e non i romanzi che vengono inviati in redazione e sottoposti al
giudizio della community.”
4) Che genere di
materiale è richiesto per la pubblicazione? Genere dei romanzi, anche racconti
singoli, antologie … c’è un numero minimo/massimo di battute?
Fabio: “L’unico
materiale richiesto è l’opera, assieme a una piccola immagine rappresentativa
da allegare al form del sito che permette di inviare il manoscritto: sarà la
copertina provvisoria con la quale presenteremo l’estratto dell’opera da votare
al contest di pubblicazione. Quanto al resto, non ci sono altre preclusioni
eccetto che per la poesia, che al momento non è inclusa all’interno della
nostra offerta editoriale e, per comodità, per il racconto breve singolo, che
sarebbe più comodo includere all’interno di una raccolta più corposa.”
5) I romanzi e
racconti che arrivano alla pubblicazione sono distribuiti solo sul portale
Geeko Editor o anche negli store online?
Fabio: “Al
momento Geeko Editor è l’unico punto vendita ma di sicuro in futuro, quando la
CE sarà diventata più forte, tenteremo in ogni modo di espanderci in altri
store”.
6) Come
progettate di ampliare la CE? Pensate di arrivare al cartaceo? Altri obiettivi?
Fabio: “Di
progetti per il futuro ce ne sono molti, anche basati su innovazioni delle
tecnologie per la comunicazione che stanno venendo sviluppate in questi anni.
Quanto al cartaceo, è senza dubbio un obiettivo che va raggiunto, ma al
momento, essendo una piccola CE esordiente, non possiamo che continuare a
offrire solo un servizio di pubblicazione in digitale.”.
7) Grazie per
aver accettato l’intervista su IUF, a presto!
Tutti: “Grazie a
te!”
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romanzo
venerdì 15 dicembre 2017
TOP 10 FILM 2018
I film in uscita l'anno prossimo che non si possono assolutamente perdere ... e anche quelli che si potrà fare a meno di vedere!
Ovviamente secondo la sottoscritta.
All'inizio di quest'anno avevo postato un bell'articoletto in cui elencavo ben 20 film che non volevo perdere. Ho rispettato, almeno in parte, quello che mi ero prefissata: dell'elenco, ho visto 12 film, recensiti sia qui che su Showlandia, due devo ancora vederli, due non pervenuti, ovvero non sono più usciti (Gambit e Il Gioco di Gerald), e poi ci sono quei due che mi sono rifiutata di vedere: La Torre Nera, una riduzione davvero inguardabile (hanno dimenticato il volto dei loro padri...), e Thor, il cinepanettone Marvel. Gli altri me li sono persi, ma recupererò!
Quest'anno ne ho scovati solo dieci: la stagione pare quindi fiacca, a meno che non esca fuori qualche sorpresa.
Andiamo a vederli.
1) Pacific Rim, la rivolta. Regia Steven S. DeKnight. Aspettavo da anni il sequel del primo, e finora unico, film con dei robottoni che hanno fatto. Ne voglio di più! In uscita il 22 marzo.
2) Solo: a Star Wars Story, di Ron Howard con Daenerys...ops!, Emilia Clarke e Paul Bettany. Speriamo sia bello come Rogue One, anche se un po' de paura c'è sempre... In uscita il 23 maggio.
3) Kill Bill vol. 3 : Quentin, era ora!
4) Avengers: the Infinity War, regia dei Russo Bros. I vendicatori contro Thanos per le Gemme dell'Infinito deve essere minimo epico. Esce il 25 aprile.
5) The New mutants, di J. Boone. Azzeccheranno infine un film sui mutanti? Questo promette bene, gli hanno dato un tocco di horror... vedremo dal 12 aprile. c'è nel cast anche Maisie Williams.
Oltre a questi due.attendo altri supereroi: the Black panther, sulle avventure del re del Wakanda, T'Challa , dal 14 febbraio; Cloak e Dagger, ovvero le avventure di Tandy e Tyrone: lei emette daghe di luce, lui cattura nella sua cappa oscura. Ant Man and the Wasp, con Evengeline Lilly , Michelle Pfeiffer, Paul Rudd, Michael Douglas, Lawrence Fishburne. Che cast! Si narreranno le avventure di Scott Lang dopo i fatti di Capitan America- Civil War. l'Uomo multiplo, altro spin-off degli X-Men con James Franco, X-Force, team up con un po' di mutanti fuori le righe, e i Sinistri sei, nemici di Spiderman.
6) Ready player one, di Spielberg. Tratto dal romanzo di Ernest Cline, è ambientato sulla Terra nel 2045: l'unico svago per la gente è un universo virtuale dtto OASIS. Ne vedremo delle belle, dal 29 marzo.
7) L'uomo che uccise Don Chisciotte, di Terry Gilliam. Perchè i film di Gilliam vanno visti e basta.
8) Maria, regina di Scozia, di J. Rourke,perchè i film storici in costume ci piacciono assai. Uscita: 8 novembre.
9) Animali fantastici- I crimini di Grindewald di D. Yates, con Johnny Depp. Perchè Harry ci manca, e un po' del suo mondo fa sempre bene. Dal 15 novembre.
10) Dune, di Villeneuve. Giusto perchè il regista è lui.
Altri film d'interesse saranno I, Tonia (il 22 marzo), Maze Runner la Rivelazione, i cui protagonisti sono in fuga nella terra desolata, Made in Italy di Ligabue, Man of steel 2, Macchine mortali, uno sci-fi di C. Rivers, post apocalittico, Sherlock Holmes 3 di G. Ritchie, Aquaman con Jason Momoa. Gli attori del Trono di Spade vanno alla grande!
TOP 10 FILM PERDIBILISSIMI ... ovvero ne potevamo fare anche a meno.
1) Tomb Raider . Reboot delle avventure di Lara Croft, con Alicia Vikander. Ma perchè?!
2) The crow reborn, remake a 20 anni dall'uscita. Se la potevano risparmiare.
3) Suspiria, di Luca Guadagnino, remake ambientato a Berlino nel '77, con Dakota Johnson, Tilda Swinton e Cloe Grace Moretz. Il cast americano mi fa ancora più inc...zzare.
4) Il giustiziere della notte di Eli Roth con Bruce Willis. Altro remake inutile.
5) Pinocchio, di Matteo Garrone con Toni Servillo. Bastaaaaa! Pinocchio ce lo siamo sorbito in tutte le salse!
6) Morbius. Personaggio Marvel , scienziato che si trasforma in vampiro. Ancora vampiri, pietà!
7) Jurassic World il regno distrutto di J.A. Bayona, con J. Goldblum, Chris pratt, Bryce Dallas Howard. Ancora dinosauri, che noia che barba...
8) Ocean's Eight, remake al femminile di Ocean's Eleven: la sorelle di Danny Ocean progetta un colpo. Poi avremo la cognata, la biscugina, il consuocero... Sì vabbè...
9)The Batman con Ben Affleck (ancora!)e Jeremy Irons. Basta. Basta. Basta.
10) Mission impossible 6. Vabbè, è un franchise di successo, ma ora è troppo, nuncelafacciopiù!
Tutto ciò si riassume con: che scarsità di idee!
Chi è d'accordo con me?...
lunedì 11 dicembre 2017
Recensione:
Legio M Ultima-Sfida all’Impero
Autore:
i Demiurghi
Genere:
Epic fantasy, storico, mitologico
Editore:
Astro
Pagine:
303
Prezzo
di copertina: € 13,90 cartaceo
Link: Astro edizioni
Si apre come una
partita a scacchi, anzi all’antico gioco romano dei latrunculi,
questo primo capitolo della saga dedicata alla Legio M Ultima.
Due uomini si ritrovano
ai lati opposti di una scacchiera a determinare le sorti dell’impero, in una
partita decennale. Tra mosse scorrette e pedine sacrificabili, l’indomabile
Azia Medea e il condottiero Elios, unico sopravvissuto di Atlantide, sfideranno
imperi, magister e creature mitologiche, instaurando
alleanze con uomini e dei.
Il tutto sotto l’egida
di Diocleziano, che trova in loro i degni guerrieri della Specula, un corpo
militare speciale di cui la Legio M Ultima è il braccio armato.
Le
prime pagine di questo libro mi hanno catturata subito e proiettata in un mondo
fantastico-storico coinvolgente e
originale: siamo all’epoca di Diocleziano, III sec d.C.
La vicenda di Azia Medea Rubinia Antinea è
dolorosa e appassionante: il personaggio principale viene da subito delineato
alla perfezione come controverso e ambiguo, e non mancano i colpi di scena già
dall’inizio del libro.
La
donna, figlioccia di Diocleziano, viene reclutata nella Specula, corpo militare
segreto che ha lo scopo di combattere le minacce all’Impero più oscure e
misteriose ; il suo ruolo è quello di Sapiente, ma ha anche una spada moooolto
particolare…
Insieme a lei ci sono Gautighot il violens, il druido Pendaran, poi Eliogabalo,
Elettra la guerriera dacia, e Domiziano: ognuno di loro ha una abilità
particolare. Il gruppo parte per una prima missione, il recupero di un oggetto
misterioso. Scopriamo così nella prima parte del romanzo le caratteristiche e
le personalità di questa piccola Coorte,
grazie a brillanti dialoghi e scene d’azione: sono delineati a pennello.
Nella
seconda missione , ad Augusta Taurinorum, subentrerà un nuovo membro, Minea,
che rimarrà con loro anche nelle missioni successive.
Quello
che ho apprezzato di più in questo romanzo sono stati personaggi e ambientazione.
Lo stile è ricco e scorrevole, vengono sapientemente usati molti
termini latini (per i meno pratici c’è un ottimo glossario finale), e si evince
una buona conoscenza del periodo storico in questione, anche se qualche
discrepanza c’è: a volte vengono usati termini gergali che ho trovato un po’
dialettali, come ad esempio “ecchecchazzo” o “cazzo mi frega”. Ma non perché i
Romani non dicessero parolacce, anzi! C’è la famosa “mentula”… ! Solo mi sono
sembrate troppo contemporanee. Oppure ci
sono termini in uso in epoche
successive, come l’alchimia o il grimorio , o anche un errore temporale: il
tessuto di batista è iniziato a esistere solo nel XII secolo. A parte questi
dettagli, la conoscenza storica è davvero ammirevole, anche perché so bene quanto sa complesso scrivere un
romanzo ambientato nell'era antica e quanto studio sia necessario. Tanto più
che è un racconto di genere fantasy, non propriamente storico!
Quello
che invece mi ha lasciato perplessa è che il romanzo è formato da episodi a sé stanti, uniti in pratica solo
dalla partita a Latruncoli di due misteriosi soggetti. Ho sentito la mancanza di una trama
orizzontale forte che intrecciasse le vicende. Inoltre, ho trovato stridente la
breve parte dopo il primo episodio: c’è un capitolo narrato al presente, mentre
tutto il resto del romanzo è narrato al passato. In generale il tempo presente
si utilizza quando il narratore vuol far vivere al lettore passo passo le
vicende dei personaggi, facendogliele scoprire mentre succedono, e a me non
dispiace; ma in questo caso l’ho trovato, ripeto, dissonante col resto del
libro.
Presumo
che questo tipo di narrazione, ricca di
battaglie e con struttura a episodi, sia
derivata dal fatto che gli autori, i Demiurghi, sono esperti creatori di giochi di ruolo: di
certo il loro background avrà influito.
La
conoscenza degli autori riguardo la storia, le usanze e la mitologia non si
limita a quella romana, ma, come vediamo nell’ultimo “racconto”, il mio
preferito delle quattro avventure, anche di quelle norrena e celtica, ma non
dico di più per non spoilerare!
Riguardo
l’edizione, è curata ma qualche refuso ahimè salta sempre fuori… pochi in
verità.
Ottimo il glossario finale, preciso e
completo.
La
copertina dell’ottimo Fabio Porfidia? Bella, bellissima, eccezionale, ma… è
generica! Ritrae infatti un soldato romano con dietro l’esercito, ma non riesco
a collegarlo a nessuno dei personaggi. Credo che ci abbiano pensato anche gli
editori, in quanto il secondo volume , “L’impero reagisce”, ha in copertina una
bellissima guerriera: sarà Azia?
Chiediamolo
direttamente agli interessati, ovvero i Demiurghi, alias Azia Medea Rubinia
Antinea ed Elios Tigrane. Yes, nomi d’arte!
1)
Ciao
Azia e Elios, parlateci un po’ dei Demiurghi. Chi siete, che fate, cosa avete pubblicato…
Siamo due amici
di vecchia data, ci siamo conosciuti ai tempi Delle superiori nel lontano '93.
Per un lungo periodo ci siamo anche persi di vista, abbiamo imboccato strade
diverse e ci siamo inciampati addosso di nuovo nel 2009. Da lì è ricominciato
tutto come se nulla fosse: parlare, ridere, giocare e anche scrivere.
Siamo entrambi famiglia muniti, entrambi con un lavoro che assorbe troppa parte delle nostre giornate e fatichiamo a incontrarci, tuttavia sfruttiamo appieno la tecnologia per tenerci in contatto e sviluppare nuove trame e nuovi personaggi.
Se vogliamo andare nello specifico, io sono un'analista informatico di alto profilo, Elios invece è titolare di un'azienda sua di manutenzione e riparazione caldaie. Finora abbiamo pubblicato per lo più self, poi un giorno mi squilla il cellulare, un numero sconosciuto, e dall'altra parte la sua voce: ciao, sono Francesca, ho aperto una mia CE e voglio Latrunculi. Dammi il tuo indirizzo che ti mando il contratto.
Siamo entrambi famiglia muniti, entrambi con un lavoro che assorbe troppa parte delle nostre giornate e fatichiamo a incontrarci, tuttavia sfruttiamo appieno la tecnologia per tenerci in contatto e sviluppare nuove trame e nuovi personaggi.
Se vogliamo andare nello specifico, io sono un'analista informatico di alto profilo, Elios invece è titolare di un'azienda sua di manutenzione e riparazione caldaie. Finora abbiamo pubblicato per lo più self, poi un giorno mi squilla il cellulare, un numero sconosciuto, e dall'altra parte la sua voce: ciao, sono Francesca, ho aperto una mia CE e voglio Latrunculi. Dammi il tuo indirizzo che ti mando il contratto.
Al momento la mia faccia è apparsa a mio marito
qualcosa di simile a questa: :-O
Posso assicurarti che Elios l'ha fatta davvero quando
gliel'ho detto. Già, Latrunculi, la famosa partita, non è altro che la genesi
dei due volumi di Legio M Ultima attualmente pubblicati con Astro Edizioni.
Prima erano una serie di racconti sparsi e scollegati, troppo brevi per essere
pubblicati e troppo lunghi per il blog. Poi Francesca ci ha dato l'idea:
metteteli insieme a mo' di serie TV, con una trama orizzontale che li colleghi
tutti. Pare che il risultato finale sia piaciuto... Nel complesso prima di
questo abbiamo pubblicato solo in selfpublishing, per diversi motivi, abbiamo
all'attivo due racconti, Requiem e Un morto che cammina, il terzo Domine et
Serva è stato ritirato dal mercato per darlo in pasto a un editor che faccia un
lavoro come Dio comanda; prima o poi lo rimetteremo sullo store, rinnovato.
2)
Che
ne pensate della mia recensione? Volete aggiungere qualcosa?
Ci piace e la
troviamo molto pertinente e puntuale, di certo non ci aspettavamo qualcuno
capace di cogliere quelle piccole imperfezioni che hai colto tu. Vorremmo
quindi dare un paio di spiegazioni, perché non tutti sanno che:
L'alchimia sì deriva dall'arabo al-khīmiyya, ma la parola araba si riprende la più antica parola greca khymeia, "fondere, unire". Ma, soprattutto, noi ci rifacciamo alla storia e alla mitologia e quale popolo più degli Egizi era considerato un popolo di maghi? Alchimia potrebbe derivare infatti anche da Al Kemi, l'arte egizia da Khem, l'antico nome di Egitto in egiziano antico.
Stessa cosa si potrebbe dire per grimorio, la cui etimologia è certamente incerta, per quanto si sia a risalire al massimo al medioevo con il Francese antico griomoire, tuttavia c'è da aggiungere anche una questione pratica.
Molto spesso, soprattutto per alchimia e grimorio siamo partiti dalla base di gioco. L'alchimista è una classe magica di AD&D e l'alchimista e i maghi di D&D hanno i grimori.
Il problema è stato per noi decidere se tenere o meno quelle parole, al pari delle espressioni più contemporanee che già citi. Il problema era molto semplice: non sapevamo come altro rendere l'idea al più vasto pubblico possibile. E se per una parolaccia si poteva passarci sopra, per le altre era più difficoltoso farlo. E allora via di studio di etimologia, storia dei tessuti, ecc. Da qui, vedi, abbiamo capito che si poteva tenere alchimia, la radice greca ce lo permetteva.
Per grimorio, invece, non ci sono origini certe, tuttavia è un tipo di libro molto più completo di un libro di magia e meno pedante di un manuale. In nessun caso rendeva l'idea e alla fine abbiamo deciso di tenere lo stesso il termine. "Tanto, chi vuoi che se ne accorga? E di quelli che se ne accorgeranno, quanti tireranno fuori la cosa?". Ecco, appunto.
La nostra consulente storica per i costumi ha dato il placet per usare batista, perché i romani sapevano filare la seta e le tuniche di lino Delle nobili erano descritte così "leggere e impalpabili" da capire che, effettivamente, tessevano della vera e propria batista, il punto è che non davano un nome specifico ai tessuto, e quindi non aveva senso cercarne uno di diverso. L'importante era rendere l'idea del vestiario, in fin dei conti.
L'alchimia sì deriva dall'arabo al-khīmiyya, ma la parola araba si riprende la più antica parola greca khymeia, "fondere, unire". Ma, soprattutto, noi ci rifacciamo alla storia e alla mitologia e quale popolo più degli Egizi era considerato un popolo di maghi? Alchimia potrebbe derivare infatti anche da Al Kemi, l'arte egizia da Khem, l'antico nome di Egitto in egiziano antico.
Stessa cosa si potrebbe dire per grimorio, la cui etimologia è certamente incerta, per quanto si sia a risalire al massimo al medioevo con il Francese antico griomoire, tuttavia c'è da aggiungere anche una questione pratica.
Molto spesso, soprattutto per alchimia e grimorio siamo partiti dalla base di gioco. L'alchimista è una classe magica di AD&D e l'alchimista e i maghi di D&D hanno i grimori.
Il problema è stato per noi decidere se tenere o meno quelle parole, al pari delle espressioni più contemporanee che già citi. Il problema era molto semplice: non sapevamo come altro rendere l'idea al più vasto pubblico possibile. E se per una parolaccia si poteva passarci sopra, per le altre era più difficoltoso farlo. E allora via di studio di etimologia, storia dei tessuti, ecc. Da qui, vedi, abbiamo capito che si poteva tenere alchimia, la radice greca ce lo permetteva.
Per grimorio, invece, non ci sono origini certe, tuttavia è un tipo di libro molto più completo di un libro di magia e meno pedante di un manuale. In nessun caso rendeva l'idea e alla fine abbiamo deciso di tenere lo stesso il termine. "Tanto, chi vuoi che se ne accorga? E di quelli che se ne accorgeranno, quanti tireranno fuori la cosa?". Ecco, appunto.
La nostra consulente storica per i costumi ha dato il placet per usare batista, perché i romani sapevano filare la seta e le tuniche di lino Delle nobili erano descritte così "leggere e impalpabili" da capire che, effettivamente, tessevano della vera e propria batista, il punto è che non davano un nome specifico ai tessuto, e quindi non aveva senso cercarne uno di diverso. L'importante era rendere l'idea del vestiario, in fin dei conti.
Insomma, non sto a
dire di aver fatto giusto o sbagliato, ma di certo anche se ho cannato (la
batista), era comunque sempre una scelta consapevole. Figurati che nel secondo
volume faccio rispondere ad Azia con una locuzione latina un bel po' fuori
luogo: vox populi. Leggermente anacronistico, no? Eppure rende appieno l'idea
di quello di cui si sta parlando.
3)
La
vostra passione per i giochi di ruolo
influisce sul vostro stile di scrittura?
Più che altro
influisce sullo sviluppo delle trame e, soprattutto, sui personaggi visto che
li costruiamo tutti con le schede del buon vecchio AD&D!
4)
Com’è
scrivere un libro a quattro mani? Come vi siete suddivisi il lavoro?
É
difficilissimo. In primo luogo perché serve un grossissimo affiatamento, idee
chiare, scalette precise (sennò come fai a mandare a pallino i progetti con
cose ancora migliori? )
e tanta, ma tanta pazienza. Accompagnata da una buona dose di coltelli da
lancio, perché quando litighiamo mica andiamo tanto per il sottile, eh!
L'organizzazione è fondamentale per portare avanti un lavoro a quattro mani è, tutto sommato, noi due siamo anche fortunati perché se uno, Elios, è più portato per le descrizioni, l'altro, io, è più portata a dialoghi e introspezioni psicologiche ed emotive.
Nel complesso, comunque, dipende sempre da quello che andiamo a sviluppare. In alcuni casi uno dei due traccia il solco principale, poi passa l'altro a consolidare o modificare il tracciato. In pratica è un lavoro di autoediting prima di dare lo scritto in pasto a un editor vero e proprio.
L'organizzazione è fondamentale per portare avanti un lavoro a quattro mani è, tutto sommato, noi due siamo anche fortunati perché se uno, Elios, è più portato per le descrizioni, l'altro, io, è più portata a dialoghi e introspezioni psicologiche ed emotive.
Nel complesso, comunque, dipende sempre da quello che andiamo a sviluppare. In alcuni casi uno dei due traccia il solco principale, poi passa l'altro a consolidare o modificare il tracciato. In pratica è un lavoro di autoediting prima di dare lo scritto in pasto a un editor vero e proprio.
5)
E’
da poco uscito il secondo romanzo della serie Legio M Ultima. Avrà la stessa
struttura a episodi o ci dobbiamo aspettare qualcosa di diverso? Torneranno i
personaggi già conosciuti, magari insieme ad altri nuovi? Chi è la bella
guerriera in copertina?
L'impero reagisce ha
la stessa struttura di Sfida all'impero, proprio perché nasce da un corpo unico
originale che era latrunculi. Difatti è stata Francesca a suggerire di
spezzarlo in due, cosa che stranamente abbiamo accolto di buon grado e per
questo ci siamo dati da fare a renderli entrambi autoconclusivi. Purtroppo non
tutti hanno capito che il primo libro si chiude davvero così, ma pensa a come
possono finire le partite a scacchi e capirai cosa intendo, così non spoilero
nulla.
Il secondo romanzo si colloca temporalmente dopo sfida all'Impero, pur partendo in contemporanea con il suo finale; coinvolge vecchie conoscenze e introduce nuovi personaggi che vi ritroverete tra i piedi in futuro, stanne certa: abbiamo un sacco di storie da raccontare! Molte delle quali citate proprio nel secondo libro!
Infine, chi è la bella guerriera della cover? Davvero devo rispondere?
Se nel primo era raffigurato Elios, ecco che nel secondo ritroviamo Azia. Alla fine abbiamo dato un volto ai nostri personaggi preferiti, i nostri avatar, e l'abbiamo fatto in grande stile e con il beneplacito dell'editore (ok, lo ammettiamo, anche questa è stata una sua idea... Figa però, no?)
Il secondo romanzo si colloca temporalmente dopo sfida all'Impero, pur partendo in contemporanea con il suo finale; coinvolge vecchie conoscenze e introduce nuovi personaggi che vi ritroverete tra i piedi in futuro, stanne certa: abbiamo un sacco di storie da raccontare! Molte delle quali citate proprio nel secondo libro!
Infine, chi è la bella guerriera della cover? Davvero devo rispondere?
Se nel primo era raffigurato Elios, ecco che nel secondo ritroviamo Azia. Alla fine abbiamo dato un volto ai nostri personaggi preferiti, i nostri avatar, e l'abbiamo fatto in grande stile e con il beneplacito dell'editore (ok, lo ammettiamo, anche questa è stata una sua idea... Figa però, no?)
6)
Prima
di salutarci potete lasciare la sinossi del nuovo romanzo? Grazie di essere
stati con noi e alla prossima!
Si
apre una nuova partita a latrunculi, l'antesignano degli scacchi dei romani. La
partita di Zarich con il riformista riprende, cruda e spietata. Azia Medea e la
sua coorte VI percorreranno strade mai calcate e ne pagheranno lo scotto;
Gautighot e compagni, sempre pronti, risponderanno all'appello finale per porre
fine alla guerra civile, alla rivolta dei riformisti che nel frattempo è
scoppiata, anche a costo della vita. Le avventure della Legio M Ultima, in
difesa dell'ultimo baluardo di civiltà rappresentato da Roma e Diocleziano,
saranno ancora una volta le contromosse di un giocatore astuto che troverà in
Azia Medea, la sapiente più fredda della Specula, un'alleata preziosa.
Link : Astro
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