venerdì 27 aprile 2018




RECENSIONE SERIE TV: KNIGHTFALL







 Genere: storico
Anno: 2017
Puntate: 10
Produzione: Stati Uniti
Trasmessa in Italia su: History Channel



Questa serie mi ha acchiappata subito, anche se in quanto a veridicità storica lascia molto a desiderare.
I Templari andavano molto di moda qualche anno fa, ma grosse produzioni tv non ce ne sono state, giusto un bel sceneggiato (ops scusate, si dice miniserie fiction)  italo-francese con Gerard Depardieu, “La maledizione dei Templari”, in 5 puntate, del lontano 2005. Recuperatela. 
Quindi ho accolto con gioia la serie, che inizia nel 1291, proprio durante la battaglia di Acri avvenuta dopo la perdita di Gerusalemme. Sconfitti, i Templari fuggono portandosi dietro il Santo Graal, però la nave che lo trasporta viene affondata.
Dopo 15 anni il Cavaliere Laundry ( Tom Cullen, visto anche in “Mondo senza fine” , grande presenza scenica e ottima interpretazione del cavaliere tormentato e scisso tra amore e dovere) scopre che il Graal è salvo e deve cercarlo. 
 Nel frattempo il re Filippo IV il Bello, amico dei Templari (…), abbisogna di denari, ma è restio a chiederli all’Ordine del Tempio, che oltre a essere un ordine monastico guerriero è anche una banca (gomblotttooooo! Ah no scusate  ;-P ): vuole organizzare un’altra crociata.  Laundry, nel frattempo diventato Maestro perché quello precedente, Godfrey , è stato ucciso, ha una relazione amorosa ovviamente clandestina… 




Le vicende personali dei protagonisti si intrecciano quindi con quelle storiche, in un tripudio di castelli, armi, segreti, colpi di scena e sottotrame amorose e avventurose.  Ho letto qui e là paragoni col Trono di Spade: ormai è una moda prendere come riferimento la celeberrima serie tratta dalla saga di George RR Martin (scriviiiiiiiiii!!! ), per gli intrighi e i tradimenti, come se fosse stata la fiction (di qualunque genere) ad aver plasmato la Storia e non viceversa… Cavoli, se ci sono decine di storie con intrighi e tradimenti è perché la Storia è stata un susseguirsi di questo genere di fatti!
I costumi sono di ottima fattura e adeguati all’epoca, a parte qualche incoerenza (tipo le popolane con abiti un po’ troppo belli); il ritmo c’è, non ci si annoia mai; buone le scenografie con castelli e interni accuratamente ricostruiti e la fotografia è adeguata. Anche il cast è stato ben scelto. 


Quello che manca è l’accuratezza storica.
Prima di tutto il papa che si vede è quello sbagliato: Bonifacio VIII era morto da tre anni nel 1306 (non che lo ricordassi eh, ma sono andata a cercarlo. Perché gli sceneggiatori non l’hanno fatto? Che gli costava anticipare di tre-quattro anni la storia oppure inserire Clemente VII?). Poi quando arriva alla corte del re sembra che arrivi da Roma e viene accolto con tutti gli onori; in realtà Filippo il Bello non andava molto d’accordo col papa e infatti Clemente passò alla “cattività avignonese”, sottomesso al re di Francia. De Nogaret , ministro reale, non poteva aver consigliato al re di chiedere soldi agli Ebrei, perché lui li odiava e già li aveva fatti cacciare.
Tralascio le arance in Francia nel XIII-XIV secolo, ma in gran parte questi errori si sarebbero potuti evitare con facilità e senza inficiare la trama.
Nonostante ciò e nonostante qualche assurdità a livello di sceneggiatura sparsa qui e là, la serie mi ha appassionato perché ha una narrazione coinvolgente e un gran ritmo, non ci si annoia mai e il rischio con storie più o meno note ci può sempre essere.


I cultori della Storia non la guardino proprio, per i meno precisi e più permissivi si può fare.


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