RECENSIONE:
SEI PIETRE BIANCHE
DI DAISY FRANCHETTO
Genere:
fantasy onirico
Saga:
Io sono Lunar vol II
Editore:
Dark Zone
Pagine:328
Prezzo
cartaceo: € 14
ebook: € 0,99
Link: Amazon
Sei
pietre bianche è il secondo volume della saga Io sono Lunar, ma è leggibile
anche prima di aver letto “Dodici porte”. Il terzo volume s’intitola “Tre
lacrime d’oro”.
La
sinossi ufficiale:
Lunar è tornata. A tre anni
dall’esperienza nella Casa e dalla violenza che l’ha messa di fronte a un duro
processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più
una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e
lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che
Lunar non conosce, e l’anello che le ricorda costantemente il legame con la
Terra dei Morti. Dopo l’ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un
bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del
genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che
ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c’è l’amico Sinbad a ricordarle
chi lei sia. Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato
misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera
di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a
quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele. Lunar e Sinbad, con
l’aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce
dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali
dimensionali rappresentati da sei lapidi bianche. Di nuovo un percorso che è
insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti. Di nuovo avventure
formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell’inconscio.
Sin dalle prime pagine si viene catapultati in questo mondo onirico, meravigliosamente pennellato da Daisy Franchetto, non per nulla detta la Signora dei sogni (questo anche grazie alle sue interviste onirico-psicologiche sul suo blog The Daysyes, qui), avvincente e ricchissimo di simboli, la Dimensione parallela. Lunar e Sinbad partono alla ricerca di un fanciullo scomparso, Odilon, e s’imbattono in una serie di avventure che non li vede come unici protagonisti. I personaggi del romanzo infatti sono molteplici e tutti hanno ampio spazio, sono approfonditi e a tutto tondo: ci sono il re Sore e la regina Solog, gli angeli Fark e Amos, la perfida Selene ( Lunar e Selene: sarà un caso che i due personaggi abbiano un nome che richiami il nostro satellite?... uhm, non credo!) , la Nana Terrosa, Altea, lo spirito guida di Lunar Sky (un lupo), il corvo Acrax, il misterioso Arghento che è un personaggio che mi ha incuriosito molto… Tutti questi personaggi si muovono nelle Dimensioni parallele, e probabilmente mi sarei un po’ persa se non fosse stato per il bellissimo disegno
Come dicevo, in ogni capitolo, in
ognuno degli strati di questo mondo che sono simboli di per sé, si possono
cogliere molte metafore; il libro meriterebbe una rilettura approfondita per
poter riflettere bene su ogni oggetto, ogni avvenimento: il ritmo infatti è
avvincente, quasi non permette di soffermarsi anche se ci sono diversi brani
introspettivi, non c’è solo azione. Lo stile è scorrevole, i dialoghi ben
strutturati, i personaggi tutti interessantissimi e anche la scelta dei nomi mi
è piaciuta. Sinbad ha lo stesso nome di un famoso personaggio delle favole, Sinbad
il marinaio, ma non ho trovato parallelismi; inoltre ci sono tre draghi che si chiamano Albedo,
Nigredo e Rubedo, ovvero le tre fasi alchemiche che portano alla trasformazione
della materia. Anche qui , illazioni a non finire!
Nel volume precedente, Dodici
porte, è narrato il passato di Lunar, coi suoi traumi e la sua ricostruzione;
qui è una donna sicura di sé e completa; nel terzo volume , Tre lacrime d’oro,
scopriremo cosa farà per sistemare alcune situazioni maturate in questo libro
centrale.
L’edizione è molto curata, la
copertina di forte impatto è stata creata da Livia De Simone.
Intervistiamo , come d’abitudine,
la scrittrice per saperne di più.
1)
Ciao Daisy, grazie per aver
accettato l’intervista su Infiniti Universi Fantastici. Parlaci un po’ di te e
della tua passione per la scrittura.
Grazie a te per lo spazio.
Parlare di me è la cosa che mi
riesce peggio, non so mai da dove iniziare. Potrei dirvi che professionalmente
mi occupo delle persone e l’ho fatto in vari ambiti: comunità psichiatriche,
colloqui individuali, scuole.
La passione per la scrittura è
maturata nel tempo e si è concretizzata nove anni fa con la stesura del mio
primo romanzo, Dodici Porte. Ho un rapporto ambivalente con questa arte. La
adoro, ma mi spaventa, perché temo sempre di non riuscire a esprimere quello
che vorrei. Prima di mettermi a scrivere, fisso sempre lo schermo con aria
terrorizzata per un quarto d’ora. Poi penso alla storia, all’urgenza di
raccontarla, e mi tuffo.
2)
Sei d’accordo con la recensione,
vuoi aggiungere qualcosa?
La recensione è bellissima e non
posso che ringraziarti. Hai colto in pieno l’idea che avevo nella testa quando
ho composto la trilogia: creare un’opera fantastica con un doppio fondo. Ogni
elemento ha almeno un paio di interpretazioni diverse, nomi e simboli sono
scelti appositamente per andare a comporre un disegno nascosto.
3)
L’Ovoide delle dimensioni: a cosa
ti sei ispirata?
Per l’Ovoide mi sono ispitarata
all’opera di Roberto Assagioli e alla sua Psicosintesi, che è stata la mia
materia di studio negli ultimi sedici anni.
Assagioli aveva concepito uno schema
della psiche rapprensentato da un ovoide, io ho tradotto le varie parti di
questo schema e le ho trasformate in un mondo fantastico.
4)
I nomi dei personaggi sono frutto
di una precisa scelta? I nomi di Lunar e Selene sono volutamente contrapposti?
I nomi hanno tutti un preciso
significato. Molti nomi della trilogia si richiamano alla simbologia lunare con
le sue divinità e i suoi miti, questo perché uno dei temi presenti è il
Femminile. La Luna ha molte declinazioni e significati, Lunar e Selene ne incarnano
due.
5)
I tre draghi alchemici simboleggiano la
costituzione di qualcosa di nuovo?
Sì, sono la rappresentazione della
trasformazione che, passando per la decomposizione, arriva a una rinascita.
Questo è un altro tema a me molto caro, tutto si trasforma.
6)
Come consigli di leggere i tre
volumi? In fila o anche partendo dal secondo come ho fatto io? “Sei pietre
bianche “ è stato scritto per primo?
L’ordine, se si considera la
scrittura, è: Dodici Porte, Sei Pietre Bianche e Tre Lacrime d’Oro. Ma io ho
lavorato perché Sei Pietre Bianche fosse “indipendente” da Dodici Porte, che è
un libro delicato, visto che tratta di violenza sessuale, anche se ho cercato
di farlo nel modo più delicato possibile.
Consiglierei di partire da Sei
Pietre Bianche, se si preferisce una lettura più dinamica, mentre consiglierei
Dodici Porte a chi ha voglia di qualcosa di più introspettivo.
7)
Progetti futuri?
Ho concluso da poco il mio quarto
romanzo, collegato alla trilogia, ma indipendente. É la storia del figlio di Lunar,
si torna nell’Ovoide, ma andiamo a scoprire Cirklo Tempo, l’unica Dimensione
Errante.
Ho in cantiere il progetto per un
illustrato a cui tengo molto e spero veda presto la luce.
E poi ho iniziato a scrivere
qualcosa di nuovo, che in parte si discosta da ciò che ho scritto finora. Sarà
un romanzo più duro, più macabro ed è collegato alla tragedia della donne
assassinate in Messico nella città di Ciudad Juarez.
Grazie a Daisy per essere stata
con noi, alla prossima!
Grazie a voi per questo spazio.
In conclusione, consiglio a tutti
la lettura di questo fantasy molto originale.
Nessun commento:
Posta un commento