lunedì 17 dicembre 2018



RECENSIONE: OMICIDIO  A  OLIMPIA 
di  THANOS   KONDYLIS




Genere: thriller storico
Editrice: Nord
Uscita: 2009
Pagine:  407
Prezzo di copertina: € 18,90


Trama: 

"V secolo a.C. Dopo anni di scontri e incomprensioni, finalmente Atene e Sparta hanno stipulato un trattato di pace. E proprio i sacri giochi olimpici suggelleranno la nuova alleanza, destinata ad assicurare serenità e prosperità a tutta la Grecia. Ma l'odio e la diffidenza sono in agguato: a pochi giorni dall’inizio delle gare, infatti, il miglior atleta spartano viene ritrovato morto nel suo alloggio. I sospetti ricadono subito sugli ateniesi, perciò Aghìnoras, il sacerdote del tempio di Zeus, per far luce sul delitto e scongiurare una guerra, incarica Alèxandros, un giovane ateniese, e Leonìdas, uno spartano, di svolgere un’indagine segreta. I due ben presto scoprono che il complesso del santuario di Olimpia è in realtà un dedalo di passaggi e di cunicoli, frequentati da enigmatici personaggi appartenenti a una setta misteriosa: i figli di Dhàrios e Xèrxes. E, sebbene non abbiano prove certe, Alèxandros e Leonìdas si convincono che è in atto una cospirazione per dividere Atene e Sparta e favorire così l'invasione dei persiani. L'unica possibilità di sventare quel piano è avvertire Periklìs, ma anche i palazzi del potere ateniesi si riveleranno un covo di nemici, informatori e traditori…"

Questo romanzo mi ha colpito per diversi motivi.
 Il primo, come si può evincere dalla sinossi ufficiale, è la perfetta traslazione dei nomi greci, che non sono stati quindi "italianizzati" ma lasciati nella forma e con l'accento originale, diversi da quella in uso da noi, anche se risultano un po' ostici.  Il secondo è la perizia e la capacità descrittiva dei luoghi in cui è ambientato il romanzo, e non per nulla l’autore è un archeologo. Il terzo, lo spirito critico dell’autore nei confronti del periodo in esame, il V secolo a. C., quando tra Sparta e Atene vigeva un trattato di pace, critica che si coglie soprattutto nella prima parte del romanzo.

I due protagonisti, Alèxandros l’ateniese e Leonidas lo spartano, sono simpatici, ma un po’ stereotipati : il protagonista ateniese è il più intelligente, mentre l’altro, più scaltro e forte nei combattimenti, gli fa da spalla. Nella prima parte, quella che si svolge a Olimpia, ci sono molte elucubrazioni da parte di Alexandros, non solo nei dialoghi col compagno d’avventura, ma anche da solo : spesso sembra davvero che parli da solo in quanto in tutto il libro non c’è distinzione tra caporali e virgolette!  A volte però ci si dilunga troppo in queste riflessioni, finendo per annoiare.  Come dicevo, in molti dialoghi con Leonidas  l’autore , per bocca di Alexandros, esprime spesso con arguzia  le contraddizioni dell’Atene di quel periodo, interessante, però è molto ripetitivo. Tra l’altro questo tipo di analisi  mi pare possibile a posteriori, ma un uomo di quel tempo non so se potesse davvero rendersi conto di quello che stesse succedendo, quindi rimane un sentore di artificiosità.
In seguito ci sarà più spazio per l’azione ; le deduzioni sul caso da risolvere  continueranno a esserci ma in modo più sintetico.
Il libro è ricco di dialoghi, ci sono molte scene d'azione  e anche scene spettacolari . C’è spazio anche per l’amore, per i personaggi storici realmente esistiti e per  il divertimento, che in alcuni brani nella parte finale si trasforma secondo me un po’ troppo in farsa.
I colpi di scena sono quasi tutti abbastanza prevedibili, almeno per i lettori più smaliziati.

Passando all’edizione, un po’ di editing in più per quel che riguarda le ripetizioni e gli avverbi di modo  non avrebbe guastato, ma essendo un libro tradotto non so se è colpa del traduttore o dell’autore, comunque l’adattatore poteva migliorare il tutto. La cover mi piace molto, con il tempio in fiamme e il titolo in rilievo tipo ceralacca con il font che richiama il greco; peccato per quell’errore grossolano, lo “strillo” che dice che siamo nel IV secolo mentre siamo nel V !




Riguardo l’autore,  Thanos Kondylis, è  nato ad Atene e ha studiato Storia e Archeologia in Grecia e in Italia. Ha pubblicato numerosi articoli accademici e ha collaborato con l'Istituto Nazionale di Ricerca e col ministero della Cultura del proprio Paese: proprio per il suo contributo in ricerche storiche e archeologiche è stato premiato dal parlamento greco.  Si può leggere una sua intervista rilasciata quando uscì il libro qui, su Thriller magazine.

In fin dei conti, un libro piacevole sotto molti punti di vista, con vari pregi e vari difetti, non eccezionale ma leggibile.
















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