CINE- RECENSIONE:
JOKER
Joker, un film sulla
malattia mentale e sul disagio sociale
Ho
letto molte recensioni entusiastiche su questo film, qualcuna un po’ meno; di
sicuro è riuscito ad attirare l’attenzione in un panorama cinematografico che
ormai vive quasi esclusivamente di remake e reboot.
La
mia prima impressione, durante la visione, è stata quella della furbata,
ovvero: “voglio fare un bel film sulla malattia mentale, sul disagio sociale e
sulla lotta di classe. Ah già, ne hanno fatti un migliaio… allora guarda, ci
schiaffo il Joker che tanto piace a tutti come villain e gli appiccico la trama addosso.”
Tra
l’altro ho notato che non è un film DC Comics vero e proprio, ma “ispirato ai
personaggi della DC”.
Beh,
comunque ha funzionato.
Senza
il background del personaggio, senza una Gotham sommersa dalla monnezza manco
fosse Roma e senza l’apparizione della famiglia Wayne non sarebbe stato lo
stesso; ma non è questo il fulcro del film.
Una nuova versione
del Joker
In
questa versione (in ogni film ha un nome diverso) il Joker si chiama Arthur Fleck, ha problemi psichici, è
in cura e vive con la madre anziana e fuori di testa anch’essa. Lavora come
clown e vorrebbe sfondare come comico, specie nello show tv dell’anchorman interpretato da Robert De Niro; in realtà è solo, deriso, umiliato e picchiato dai bulli.
In più, non ci sono più i fondi per le sue cure psicologiche, in una città alla
deriva in cui il divario tra ricchi e poveri è sempre più ampio.
Ricorda
qualcosa?... Sì, le basi di tutte le rivolte; solo che qui in Italia suona un
po’ strano, in quanto da noi non si usa proprio…
Ogni
rivolta ha bisogno del suo conducator,
e qui lo diventa proprio Arthur, che cade sempre più nell’abisso della follia e
compie gesti violenti e omicidi. Nel mentre, incontra anche la famiglia Wayne,
con cui sua madre aveva un lontano legame.
Il
film è completamente retto da Joaquin
Phoenix, un Joker da Oscar.
La
“furbata” quindi funziona: il film non è una storia di di supereroi, anche se
si basa su un fumetto supereroistico, è un film drammatico con un suo perché;
ma senza l’idea di fare del Joker un martire della società sarebbe stato solo
un film mix/scopiazz tra Re per una notte di Scorsese e V per
Vendetta.
In
conclusione, il film mi è piaciuto, ma senza esagerare.
E
comunque i villain Marvel sono meglio, perché non sono pazzi come quelli della
DC. La follia, essendo una malattia, alla fine giustifica chi compie i delitti,
e rende a mio avviso poco interessante una storia, supereroi o no; molto più
avvincenti personaggi “cattivi” ma non in maniera manichea, lucidi e tormentati
nei loro propositi. Vedi Magneto.
Genere:
drammatico; fantastico/supereroi
Produzione:
Usa
Regia:
Todd Phillips
Uscita
in Italia: 3 ottobre 2019
Durata:
122’
Cast:
Joaquin Phoenix, Robert De Niro
Non sono il mio genere di film, mi piacciono di quelli d'amore
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