RECENSIONE
SERIE TV:
CATERINA
LA GRANDE
La
serie tv su Caterina di Russia con Hellen Mirren: la noia regna…sovrana!
Un’occasione
sprecata. La miniserie in 4 puntate sulla Zarina di tutte le Russie non
convince per numerosi motivi.
Il
personaggio è molto interessante, una delle figure storiche femminili più
rilevanti che ci siano, ma gli autori evidenziano quasi esclusivamente la sua
relazione con Grigory Potemkin (sì, si chiama come quello dell’armata Potemkin
di Fantozziana memoria).
Potenzialità
sprecate.
La
protagonista Hellen Mirren, per quanto s’impegni a tenere su una trama da
telenovela, non può salvare la miniserie.
Con
tutto quello che c’era da raccontare su Caterina, ovvero le sue idee
illuministiche (solo accennate), le sue riforme, il suo rapporto con l’amica
contessa e soprattutto con il figlio, la nuora e il nipote, gli sceneggiatori
sbrodolano sulla sua love story.
La
prima puntata è inizialmente interessante, ma ben presto iniziano gli sbadigli,
così la seconda e la terza. Nell’ultima c’è qualcosa di più coinvolgente.
La
storia si concentra sugli ultimi 20 anni di regno, tranne all’inizio: quando
incontra Potemkin lei ha circa 35-40 anni, mentre la Mirren, per quanto
truccata e ringiovanita, ne ha una settantina e si vede, rendendo la situazione
quasi ridicola. Un po’ meglio quando va avanti con l’età, nelle puntate
successive.
Tutto
da buttare dunque?
No,
i costumi e le scenografie sono da urlo e offrono un bello scorcio dell’epoca;
inoltre, anche se sullo sfondo, vengono narrati diversi avvenimenti storici,
soprattutto le battaglie e le guerre.
Ma
niente, la bocciatura è inevitabile.
Trailer:
Immagini della serie rimosse per colpa della legge sul copyright.
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