Un racconto sulla leggenda di un drago ambientata in Italia, "Caccia al drago" di Monica Serra
Care bestioline d'Italia,
siam giunti alla penultima tappa del blogtour dedicato al volume Bestie d'Italia 3, progetto di Nps edizioni per riscoprire e valorizzare il folklore italiano.
Intervistiamo l'autrice Monica Serra, che riesce a scovare i suoi amati draghi ovunque, anche in Basilicata!
Il volume 3 di “Bestie d’Italia” contiene dieci racconti di scrittori italiani, appassionati di fantastico e folclore: “Il sortilegio della Biddrina”, di Giuseppe Gallato; “Assedio notturno”, di Francesca Cappelli; “Bakunin aveva ragione”, di Giuseppe Chiodi; “L’urlo della vita”, di Alessio Del Debbio; “Respiro d’inverno”, di Elena Mandolini; “Il cavallo d’argento”, di Alessandro Ricci; “Il giorno della taranta”, di Alessandra Leonardi; “La natura vince su tutto”, di Maria Pia Michelini; “Fuga da Malaperla”, di Debora Parisi; “Caccia al drago”, di Monica Serra.
Il libro è impreziosito dagli schizzi di Marco Pennacchietti, disegnatore di ambito internazionale e autore anche della copertina.
Bentornata su IUF!
Ciao a tutti i lettori e grazie per l’ospitalità.
1) Parlaci di te: chi sei, dove
vai? E soprattutto come e quando ti sei avvicinata alla scrittura?
Sarò telegrafica: narratrice di mondi, diversamente
giovane, Madre dei Gatti, donna che ha vissuto due volte, accumulatrice seriale
di libri. Leggo praticamente da sempre, e da altrettanto tempo amo raccontare
storie.
"Umana, t'attacchi!!!"- #gattomodello Tommy
2) Parlaci del tuo racconto “Caccia
al drago”, inserito nel terzo volume di “Bestie d’Italia”. Di cosa tratta?
Il racconto è liberamente
ispirato alla memorabile e affascinante leggenda del terribile mostro che
terrorizzava le popolazioni delle convalli dell’Agri e del Sauro, riportata da
Salvatore Agneta di Stigliano nel saggio dal titolo Il conte e la leggenda
del drago. Il mito del Drago che infestava queste zone affascinò persino Primo
Levi, che, durante il confino ad Aliano, volle dedicare a questa storia due
pagine del Cristo si è fermato a Eboli.
3) Quali creature fantastiche scopriremo leggendolo?
Come
nel primo volume, dove ho preso a spunto la vicenda del drago di Malagrotta
(Roma), anche questa volta ho voluto raccontare di un drago italiano. Spero che
la lettura del racconto, che è costruito con una struttura particolare e narra
la storia da punti di vista differenti, faccia perdonare lo spoiler insito nel
titolo.
4) Dove è ambientato il racconto? Perché questa scelta?
La vicenda si svolge a
Stigliano, un borgo situato in mezzo alle valli lucane, dove fra strade e
vicoli, resti di palazzi nobiliari e castelli, colori e profumi di un tempo
passato, si fondono memoria, fantasia popolare, religione e leggenda. Mi
affascinava l’idea di raccontare questo luogo che conserva intatto il suo fascino
antico. Il conte Eligio della Marra è un personaggio realmente esistito, era il
feudatario napoletano che a metà del XIV secolo possedeva il territorio
infestato dal drago e l’ho reinterpretato ad hoc per questo racconto;
Margherita (a parte il nome, che realmente ricorre nella leggenda tramandata) e
Guglielmo sono personaggi di fantasia.
5) Lascia pure un estratto del racconto.
“Eligio della Marra, secondo conte di Aliano, nono
signore di Stigliano, aveva trascorso la sua spensierata gioventù tra i
feudi e i possedimenti ereditati dai genitori. Da Napoli a Ravello, da Barletta
a Sant'Arcangelo, fino alla Calabria e alla Sicilia. A Stigliano, però, non
c'era mai stato. Il borgo era incastonato su un monte, bianco di pietra fra
colline argillose giallognole e spoglie e verdi distese boscose che rilucevano
ai margini della desolazione come pietre preziose sotto il sole. Si chiese dove
si trovasse esattamente il drago che infestava il territorio. In una grotta
vicino al fiume, diceva il monaco. Era un essere mostruoso e potente. Divorava
i contadini, ammorbava le terre col suo fiato pestilenziale, distruggeva i
raccolti. E rapiva le fanciulle che si chiamavano Margherita, tanto che nella
zona non se ne trovava più nemmeno una con quel nome.”
6) Quale canzone, o colonna
sonora, abbineresti alla lettura del racconto?
Sicuramente
qualcosa di molto “fantasy”, mi viene in mente la colonna sonora di The
Witcher, tipo Lullaby of Woe oppure Priscilla’s Song.
Biografia:
Socia World SF Italia, ha vinto le prime due edizioni del premio Viviani (sezione fantasy). Il racconto Mi prenderò ogni cosa (Futuro Criminale, La Ponga, 2019) è presente in Mondi paralleli - Il meglio della fantascienza italiana indipendente 2019 (Delos Digital, 2020). Ha partecipato alle iniziative benefiche Fantàsià (2020, a sostegno di ASROO) e Mari Aperti (2020, in favore di Open Arms). Con l’antologia Lei. Storie di donne da tutti i mondi possibili (Altrimedia, 2018) sostiene la Susan G. Komen Italia (prevenzione dei tumori al seno).
Link: http://facebook.com/MonicaMGSerra
https://www.instagram.com/monicas_68/
https://www.linkedin.com/in/monicaserra/
Per
“Bestie d’Italia – volume 3”, ha scritto il racconto Caccia al drago.
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