giovedì 1 luglio 2021

RECENSIONE: RODI, IL SORRISO DEL COLOSSO DI ANDREA GUIDO SILVI


 Un’antologia di genere fantasy mediterraneo ambientata a Rodi


 


Cari fantamediterranei,

non potevo assolutamente lasciarmi sfuggire questa antologia edita da Italian Sword&Sorcery, Rodi-Il sorriso del Colosso di Andrea Guido Silvi; è esattamente il genere di storie che amo leggere (e scrivere), fantasy con ambientazione mediterranea.

La raccolta, a cura di Andrea Gualchierotti, vede anche un’interessante introduzione di Samuele Baricchi e una postfazione di Lorenzo Pennacchi; inoltre ogni racconto è corredato da brevi annotazioni finali dell’autore.

 

Andrea Guido Silvi ha ambientato tutti i racconti a Rodi. Ognuno è diverso dall’altro ma collegati da molteplici elementi, tutti sono molto avventurosi, intensi, scorrevoli e avvincenti, con descrizioni immersive e coinvolgenti.

 

Sinossi:


Nel 226 a.C., anno del grande terremoto, nella ricchissima e decadente Rodi s’intrecciano ambizioni e desideri di uomini e demoni. Filosofia, scienza e stregoneria sono una cosa sola, che dà la padronanza di potenti tecnologie oggi perdute; il clero di Elio-Apollo mira all’egemonia, sradicando tradizioni antiche e il credo negli altri Dèi; divinità con menti e fini inumani giocano con le vite dei mortali, che possono solo illudersi di cambiare il loro destino… e quando le spade si scoprono inutili, ben pochi sono gli eroi. In tredici racconti tra weird e sword and sorcery, il terremoto che distruggerà il Colosso, divenuto simbolo d’un mondo incomprensibile, s’avvicina sino a compiersi.

 


Il primo racconto, Il sorriso del Colosso, vede impegnati due cartaginesi, Annone e Gisgo, e un nubiano, Kheti, in traffici di vario tipo nell’isola delle Rose, al cospetto dell’enorme colosso; si trovano coinvolti però in un alcuni strani rituali, oltre che in una rissa da taverna con alcuni giovani romani. Un misterioso sacerdote dorato, una bella fanciulla completano il quadro, che ha come sfondo creature che potrei definire steampunk che in questo racconto non hanno un ruolo importante, arricchiscono l’ambientazione, ma in altri rivestiranno una maggiore importanza.  Il tema centrale è quello religioso, o meglio riguardante la cosmogonia e la teogonia che reggono tutta l’ambientazione; il brano che mi è piaciuto di più è quello dove uno dei protagonisti compie uno strano viaggio…

Davvero un ottimo racconto, coinvolgente e appassionante.

 

Il secondo s’intitola Il volo, ed è una reinterpretazione del mito di Celeo, ambientato nella stessa Rodi steampunk del racconto precedente, con personaggi diversi.

 Anche qui descrizioni molto vivide, un bel racconto.

 

Il terzo racconto rievoca un personaggio tra storia e leggenda: Il nome di Memnone. Protagonista dell’avventura è un ladro, Ablero, che si introduce nella lussuosa dimora di Nestore e della bella moglie Alcippe, devota di Hecate-Selene. Quando si trova davanti un cadavere orrendamente mutilato, e una terribile creatura alle spalle, capirà che l’unica strada è la fuga. Ci riuscirà?

Il racconto è in linea con gli altri: descrizioni immersive, avventura, colpi di scena con un accenno di magia e di tecnologia avanzata per il periodo, qui anche un tocco di horror.

 

Il quarto racconto, Faccia da cane, inizia con un tenero rapporto padre/figlio pescatori, un’avventura con protagonista il mare e i suoi mille segreti e divinità. Un racconto che ho amato particolarmente: non è molto avventuroso, ma affronta temi importanti come il pregiudizio nei confronti del diverso, che anche per motivi religiosi può essere molto forte. Ciò si nota soprattutto grazie al sapiente uso dei due punti di vista, padre-figlio, che l’autore utilizza. Inoltre Silvi in questa storia riscopre antichi miti poco conosciuti.

 

Segue I figli della Luna, un racconto abbastanza lungo e molto denso di avvenimenti e temi. Quello principale è ancora il tema religioso, o meglio dell’intolleranza religiosa; qui si contrappongono infatti due fazioni, gli adoratori del dio Elio- Apollo, culto solare, e quelli della dea Selene-Hecate, seguaci che vediamo all’inizio del racconto intenti in un rituale orgiastico. C’è poi il tema del legame omoerotico e quello del legame familiare; infine, non vorrei spoilerare ma… lo sto facendo!, c’è anche la setta degli empedoclei che vogliono rubare l’anima alla gente con un terribile macchinario, e questo ha fatto pensare al principio di Empedocle sull’esistenza dell’anima, che si reincarnava dopo la morte; il filosofo era però pacifista e contro i sacrifici cruenti, quindi durante la lettura ho pensato che si tratti di  una setta deviata o simile. Decisamente un ottimo racconto.

 

Segue il Dio nel Palazzo, un racconto lungo che ha come protagonista il musicista Museo, figura del Mito, giunto a Rodi per una vendetta. Il racconto ha un incipit meraviglioso, che risuona davvero di lirica greca e mitologia; seguiamo il protagonista nelle sue avventure per purificare Rodi dalla corruzione e dai sacerdoti di Elio-Apollo. Troviamo richiami alla mitologia in ogni parte del racconto e facciamo la conoscenza di spiriti e divinità ctonie e oscure. Ritroviamo anche gli Empedoclei coi loro esperimenti cruenti. Il tema del racconto è la vita oltre la morte, concetto non semplice affrontato sin dall’antichità. Racconto interessante su cui riflettere.

 

Segue L’esperimento di Empedocle, in cui troviamo il filosofo in persona e scopriamo come fa ad essere ancora vivo; ormai però non è più il filosofo pacifista che conoscevamo, quindi il racconto risponde alle domande e ai dubbi avuti in precedenza. Qui il Nostro dialoga con altri due filosofi mentre compie un esperimento dimostrativo, ho adorato questo confronto impossibile che mi ha fatto pensare ai tempi del liceo. Temo però che, per chi non mastichi la materia, il racconto possa risultare un po’ complesso.

 

Il racconto successivo è Il precettore, che incuriosisce subito per la presenza di due personaggi nuovi e differenti dagli altri, esotici, che salgono su una montagna per trovare una nostra “vecchia conoscenza” superando diverse prove. Un racconto denso di significato nella sua brevità, il cui tema è l’amore per il potere. Mi è piaciuto molto.

 

Anche nel racconto che segue, L’arconte delle macchine, troviamo un personaggio che abbiamo già conosciuto, e finalmente ci viene svelato come vengono creati gli androidi- soldato. Il racconto ha un finale inaspettato che immalinconisce molto, anche questo un racconto dal denso significato.

 

Un bell’affresco della cosmogonia di questo mondo e di questa Rodi fantastica si trova in La cometa, ove viene spiegata la storia del “vero protagonista” del libro, la divinità Memnone, già incontrato in racconti precedenti. Molto appassionante.

 

In  Le Erinni troviamo un mercante che incontra tre bellissime giovani. Di questo breve racconto ho apprezzato soprattutto la descrizione di ciò che accade tra loro; l’autore ci suggerisce, nelle note in fondo al capitolo, di essersi ispirato a una storia di fantasmi di Ambrose Bierce, che io non ho letto ma a questo punto cercherò di recuperare!

 

Le Boedromie parla di oracoli, quindi ovviamente è uno dei miei racconti preferiti, grazie a cui ho rispolverato vecchie reminiscenze riguardo alcuni antichissimi luoghi di culto oracolare, approfondendole. Storia avventurosa e anche molto importante per l’universo creato dall’autore.

 

L’ultimo racconto è Contro un nuovo colosso di Cillenio di Lindo, da un pov molto originale. Una divinità, non specifico per non spoilerare, si rivolge ai rodioti sull’opportunità o meno di costruire una nuova statua di Apollo-Elio, e la spiegazione è molto interessante.

 

Termina l’antologia una postfazione di Lorenzo Pennacchi, La parabola storica del Colosso di Rodi, molto interessante.

 

Quello che più colpisce di questa originale raccolta è sicuramente il worldbuilding, una cosmogonia e teogonia diverse dalle conosciute e quindi molto affascinanti, disseminato nei racconti in modo coerente, nonché il ritrovare gli stessi personaggi in più racconti in modo inaspettato.

 

L’editing è curato; la cover carina anche se mi pare che vi campeggi un legionario romano più che un oplita greco (da lorica segmentata e elmo).

 

Veramente un ottimo libro, mi ha entusiasmato!

 

Rivolgiamo qualche domanda all’autore, Andrea Guido Silvi.

 

1) Ciao Andrea, benvenuto su IUF. Puoi parlarci di te e della tua passione per la scrittura?

Ciao! È un piacere poter parlare con voi. Sono di Rieti, anche se ho viaggiato molto prima di tornare a casa, e ora ho una bellissima famiglia, una compagna che mi dà serenità, una bimba di due anni e un fratellino in arrivo a novembre. La mia gatta, Frigga, con me da cinque anni, ha accolto ogni nuovo arrivo con felicità. Per lavoro mi occupo di marketing.

Che dire di me e dello scrivere invece: la scrittura mi ha sempre accompagnato, il fantastico è stata la mia seconda vita, e ultimamente ho deciso di iniziare a impegnarmi in modo più strutturato. Un po’ più di studio, un po’ più di metodo… Ho tirato fuori il primo racconto destinato alla pubblicazione nel 2018 e devo dire che i risultati si sono visti subito. Così, oltre a lavoro e famiglia, anche quello che era un hobby ha iniziato a dare soddisfazione.

 

2) Hai da aggiungere qualcosa alla mia recensione? Sei d’accordo?

Nulla da aggiungere e ti ringrazio per la recensione e per il tuo ritorno su ogni racconto. Dietro a questa antologia c’è stato molto lavoro e mi fa piacere che questo sia stato compreso e apprezzato. Ho cercato di scrivere ogni storia facendo in modo che fosse alla portata di tutti, ma dandole allo stesso tempo quanto occorreva per colpire gli appassionati di storia e mitologia, intrigarli fino a porsi domande. Non era semplice e il sapere di esserci riuscito, almeno nella maggior parte dei casi, mi dà davvero molta soddisfazione.

PS: in copertina abbiamo veramente un soldato romano… diciamo che la trama, e la presenza di alcuni personaggi immortali, avrebbero favorito uno sviluppo verso Roma, ma poi abbiamo deciso di restare al 100% su Rodi. Del collegamento tra Rodi e Roma non è rimasta quasi traccia nell’antologia, ma esistono altri racconti non ancora pubblicati. E la copertina di Andrea Piparo, troppo bella, abbiamo deciso di tenerla anche sperando che porti fortuna per il futuro. 

 

3) Perché hai scelto proprio questa location, cosa ti ha affascinato di Rodi e del suo Colosso?

In realtà l’ambientazione mi è stata proposta da Francesco La Manno proprio come sfida, che io ho subito raccolto: in Rodi c’era veramente il potenziale di una nuova Creta, tra mito, magia e tecnologie perdute. Inoltre Rodi risulta stranamente poco considerata dagli storici, ma è stata davvero una potenza del Mediterraneo, e non a caso è stata definita “la prima repubblica marinara”. Il terremoto del 226 a.C. non ha solo distrutto il Colosso e ciò che forse aveva iniziato a rappresentare, ma ha cambiato per sempre la storia del Mare Nostrum.

Per sfruttare al meglio tutto questo non c’era mezzo migliore d’una antologia di racconti, e i dettagli dell’ambientazione e i personaggi sono venuti da sé, in modo molto naturale.

Mi sono innamorato di Rodi e della sua luminosa decadenza, che mi ha lasciato immagini vividissime.

 

4) Ci sarà un seguito o magari un’altra ambientazione con lo stesso cosmo?

Come accennavo prima, ci sono vari progetti in corso che riguardano il mio ciclo rodiota: un racconto collegato è già uscito sul numero 7 di Zothique edito da Dagon Press, lo speciale dedicato a Robert E. Howard, e un altro è in uscita sul numero 14 di Dimensione Cosmica di Tabula Fati… Un altro paio di racconti sono in cerca di una pubblicazione e inoltre sto lavorando per portare Rodi all’estero. Più in là forse scriverò un romanzo ambientato a Rodi, visto che in tanti mi stanno consigliando di farlo. Con lo stesso cosmo ho in realtà già un romanzo quasi pronto, che però è opportuno lasciare “a fermentare” per qualche tempo: alcuni aspetti dell’intreccio restano da definire.

 

5) Progetti futuri?

Ciclo rodiota a parte, continuo a lavorare su gatti, spade e magia: la raccolta da me curata per Italian Sword and Sorcery “Cats of Sword and Sorcery”, frutto anche del concorso omonimo,  dovrebbe andare in pubblicazione entro luglio. Verso settembre dovrebbe uscire un mio racconto lungo sullo stesso tema, ma su questo non dico altro. Si accumulano anche i lavori nel cassetto, ma credo che a breve i tempi saranno maturi per iniziare a tirarli fuori. In questo “Rodi, il sorriso del Colosso” mi sta aiutando molto.

 

Grazie per essere stato con noi, alla prossima!

 

Recap:

  • Titolo: Rodi, Il sorriso del Colosso
  • Autore: Andrea Guido Silvi
  • Editore: Italian sword & sorcery
  • Genere: fantasy mediterraneo, storia, miti e leggende
  • N. di pagine: 256
  • Prezzo ebook: € 3,49
  • Link: Hyperborea


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