Cari
fantamediterranei,
non
potevo assolutamente lasciarmi sfuggire questa antologia edita da Italian
Sword&Sorcery, Rodi-Il sorriso del Colosso di Andrea Guido Silvi; è
esattamente il genere di storie che amo leggere (e scrivere), fantasy con
ambientazione mediterranea.
La
raccolta, a cura di Andrea
Gualchierotti, vede anche un’interessante introduzione di Samuele Baricchi
e una postfazione di
Lorenzo Pennacchi; inoltre ogni racconto è corredato da brevi
annotazioni finali dell’autore.
Andrea
Guido Silvi ha ambientato tutti i racconti a Rodi. Ognuno è diverso dall’altro
ma collegati da molteplici elementi, tutti sono molto avventurosi, intensi,
scorrevoli e avvincenti, con descrizioni immersive e coinvolgenti.
Sinossi:
Nel 226 a.C., anno del grande terremoto, nella
ricchissima e decadente Rodi s’intrecciano ambizioni e desideri di uomini e
demoni. Filosofia, scienza e stregoneria sono una cosa sola, che dà la
padronanza di potenti tecnologie oggi perdute; il clero di Elio-Apollo mira
all’egemonia, sradicando tradizioni antiche e il credo negli altri Dèi;
divinità con menti e fini inumani giocano con le vite dei mortali, che possono
solo illudersi di cambiare il loro destino… e quando le spade si scoprono
inutili, ben pochi sono gli eroi. In tredici racconti
tra weird e sword and sorcery, il terremoto che distruggerà il
Colosso, divenuto simbolo d’un mondo incomprensibile, s’avvicina sino a
compiersi.
Il
primo racconto, Il sorriso del Colosso, vede impegnati due cartaginesi, Annone
e Gisgo, e un nubiano, Kheti, in traffici di vario tipo nell’isola delle Rose,
al cospetto dell’enorme colosso; si trovano coinvolti però in un alcuni strani
rituali, oltre che in una rissa da taverna con alcuni giovani romani. Un
misterioso sacerdote dorato, una bella fanciulla completano il quadro, che ha
come sfondo creature che potrei definire steampunk che in questo racconto non
hanno un ruolo importante, arricchiscono l’ambientazione, ma in altri
rivestiranno una maggiore importanza. Il
tema centrale è quello religioso, o meglio riguardante la cosmogonia e la
teogonia che reggono tutta l’ambientazione; il brano che mi è piaciuto di più è
quello dove uno dei protagonisti compie uno strano viaggio…
Davvero
un ottimo racconto, coinvolgente e appassionante.
Il
secondo s’intitola Il volo, ed è una reinterpretazione del mito di Celeo, ambientato
nella stessa Rodi steampunk del racconto precedente, con personaggi diversi.
Anche qui descrizioni molto vivide, un bel
racconto.
Il
terzo racconto rievoca un personaggio tra storia e leggenda: Il nome di Memnone.
Protagonista dell’avventura è un ladro, Ablero, che si introduce nella lussuosa
dimora di Nestore e della bella moglie Alcippe, devota di Hecate-Selene. Quando
si trova davanti un cadavere orrendamente mutilato, e una terribile creatura
alle spalle, capirà che l’unica strada è la fuga. Ci riuscirà?
Il
racconto è in linea con gli altri: descrizioni immersive, avventura, colpi di
scena con un accenno di magia e di tecnologia avanzata per il periodo, qui
anche un tocco di horror.
Il
quarto racconto, Faccia da cane, inizia con un tenero rapporto padre/figlio
pescatori, un’avventura con protagonista il mare e i suoi mille segreti e divinità.
Un racconto che ho amato particolarmente: non è molto avventuroso, ma affronta
temi importanti come il pregiudizio nei confronti del diverso, che anche per
motivi religiosi può essere molto forte. Ciò si nota soprattutto grazie al
sapiente uso dei due punti di vista, padre-figlio, che l’autore utilizza.
Inoltre Silvi in questa storia riscopre antichi miti poco conosciuti.
Segue
I figli della Luna, un racconto abbastanza lungo e molto denso di avvenimenti e
temi. Quello principale è ancora il tema religioso, o meglio dell’intolleranza
religiosa; qui si contrappongono infatti due fazioni, gli adoratori del dio
Elio- Apollo, culto solare, e quelli della dea Selene-Hecate, seguaci che
vediamo all’inizio del racconto intenti in un rituale orgiastico. C’è poi il
tema del legame omoerotico e quello del legame familiare; infine, non vorrei
spoilerare ma… lo sto facendo!, c’è anche la setta degli empedoclei che
vogliono rubare l’anima alla gente con un terribile macchinario, e questo ha
fatto pensare al principio di Empedocle sull’esistenza dell’anima, che si
reincarnava dopo la morte; il filosofo era però pacifista e contro i sacrifici
cruenti, quindi durante la lettura ho pensato che si tratti di una setta deviata o simile. Decisamente un
ottimo racconto.
Segue
il Dio nel Palazzo, un racconto lungo che ha come protagonista il musicista
Museo, figura del Mito, giunto a Rodi per una vendetta. Il racconto ha un
incipit meraviglioso, che risuona davvero di lirica greca e mitologia; seguiamo il
protagonista nelle sue avventure per purificare Rodi dalla corruzione e dai
sacerdoti di Elio-Apollo. Troviamo richiami alla mitologia in ogni parte del
racconto e facciamo la conoscenza di spiriti e divinità ctonie e oscure.
Ritroviamo anche gli Empedoclei coi loro esperimenti cruenti. Il tema del
racconto è la vita oltre la morte, concetto non semplice affrontato sin dall’antichità.
Racconto interessante su cui riflettere.
Segue
L’esperimento di Empedocle, in cui troviamo il filosofo in persona e scopriamo
come fa ad essere ancora vivo; ormai però non è più il filosofo pacifista che
conoscevamo, quindi il racconto risponde alle domande e ai dubbi avuti in
precedenza. Qui il Nostro dialoga con altri due filosofi mentre compie un
esperimento dimostrativo, ho adorato questo confronto impossibile che mi ha
fatto pensare ai tempi del liceo. Temo però che, per chi non mastichi la
materia, il racconto possa risultare un po’ complesso.
Il
racconto successivo è Il precettore, che incuriosisce subito per la presenza di
due personaggi nuovi e differenti dagli altri, esotici, che salgono su una
montagna per trovare una nostra “vecchia conoscenza” superando diverse prove.
Un racconto denso di significato nella sua brevità, il cui tema è l’amore per
il potere. Mi è piaciuto molto.
Anche
nel racconto che segue, L’arconte delle macchine, troviamo un personaggio che
abbiamo già conosciuto, e finalmente ci viene svelato come vengono creati gli
androidi- soldato. Il racconto ha un finale inaspettato che immalinconisce
molto, anche questo un racconto dal denso significato.
Un
bell’affresco della cosmogonia di questo mondo e di questa Rodi fantastica si
trova in La cometa, ove viene spiegata la storia del “vero protagonista” del
libro, la divinità Memnone, già incontrato in racconti precedenti. Molto
appassionante.
In Le Erinni troviamo un
mercante che incontra tre bellissime giovani. Di questo breve racconto ho
apprezzato soprattutto la descrizione di ciò che accade tra loro; l’autore ci
suggerisce, nelle note in fondo al capitolo, di essersi ispirato a una storia
di fantasmi di Ambrose Bierce, che io non ho letto ma a questo punto cercherò di
recuperare!
Le
Boedromie parla di oracoli, quindi ovviamente è uno dei miei racconti
preferiti, grazie a cui ho rispolverato vecchie reminiscenze riguardo alcuni
antichissimi luoghi di culto oracolare, approfondendole. Storia avventurosa e
anche molto importante per l’universo creato dall’autore.
L’ultimo
racconto è Contro un nuovo colosso di Cillenio di Lindo, da un pov molto originale. Una
divinità, non specifico per non spoilerare, si rivolge ai rodioti
sull’opportunità o meno di costruire una nuova statua di Apollo-Elio, e la
spiegazione è molto interessante.
Termina
l’antologia una postfazione di Lorenzo Pennacchi, La parabola storica del
Colosso di Rodi, molto interessante.
Quello
che più colpisce di questa originale raccolta è sicuramente il worldbuilding,
una cosmogonia e teogonia diverse dalle conosciute e quindi molto affascinanti,
disseminato nei racconti in modo coerente, nonché il ritrovare gli stessi
personaggi in più racconti in modo inaspettato.
L’editing
è curato; la cover carina anche se mi pare che vi campeggi un legionario romano
più che un oplita greco (da lorica segmentata e elmo).
Veramente
un ottimo libro, mi ha entusiasmato!
Rivolgiamo
qualche domanda all’autore, Andrea Guido Silvi.
Ciao! È un piacere poter parlare con voi. Sono di Rieti,
anche se ho viaggiato molto prima di tornare a casa, e ora ho una bellissima
famiglia, una compagna che mi dà serenità, una bimba di due anni e un
fratellino in arrivo a novembre. La mia gatta, Frigga, con me da cinque anni,
ha accolto ogni nuovo arrivo con felicità. Per lavoro mi occupo di marketing.
Che dire di me e dello scrivere invece: la scrittura mi ha
sempre accompagnato, il fantastico è stata la mia seconda vita, e ultimamente
ho deciso di iniziare a impegnarmi in modo più strutturato. Un po’ più di studio,
un po’ più di metodo… Ho tirato fuori il primo racconto destinato alla
pubblicazione nel 2018 e devo dire che i risultati si sono visti subito. Così,
oltre a lavoro e famiglia, anche quello che era un hobby ha iniziato a dare
soddisfazione.
2) Hai da aggiungere qualcosa alla
mia recensione? Sei d’accordo?
Nulla da aggiungere e ti ringrazio per la recensione e per
il tuo ritorno su ogni racconto. Dietro a questa antologia c’è stato molto
lavoro e mi fa piacere che questo sia stato compreso e apprezzato. Ho cercato
di scrivere ogni storia facendo in modo che fosse alla portata di tutti, ma
dandole allo stesso tempo quanto occorreva per colpire gli appassionati di
storia e mitologia, intrigarli fino a porsi domande. Non era semplice e il
sapere di esserci riuscito, almeno nella maggior parte dei casi, mi dà davvero molta
soddisfazione.
PS: in copertina abbiamo veramente un soldato romano…
diciamo che la trama, e la presenza di alcuni personaggi immortali, avrebbero
favorito uno sviluppo verso Roma, ma poi abbiamo deciso di restare al 100% su
Rodi. Del collegamento tra Rodi e Roma non è rimasta quasi traccia
nell’antologia, ma esistono altri racconti non ancora pubblicati. E la
copertina di Andrea Piparo, troppo bella, abbiamo deciso di tenerla anche
sperando che porti fortuna per il futuro.
3) Perché hai scelto proprio questa
location, cosa ti ha affascinato di Rodi e del suo Colosso?
In realtà l’ambientazione mi è stata proposta da Francesco
La Manno proprio come sfida, che io ho subito raccolto: in Rodi c’era veramente
il potenziale di una nuova Creta, tra mito, magia e tecnologie perdute. Inoltre
Rodi risulta stranamente poco considerata dagli storici, ma è stata davvero una
potenza del Mediterraneo, e non a caso è stata definita “la prima repubblica
marinara”. Il terremoto del 226 a.C. non ha solo distrutto il Colosso e ciò che
forse aveva iniziato a rappresentare, ma ha cambiato per sempre la storia del
Mare Nostrum.
Per sfruttare al meglio tutto questo non c’era mezzo
migliore d’una antologia di racconti, e i dettagli dell’ambientazione e i
personaggi sono venuti da sé, in modo molto naturale.
Mi sono innamorato di Rodi e della sua luminosa decadenza,
che mi ha lasciato immagini vividissime.
4) Ci sarà un seguito o magari
un’altra ambientazione con lo stesso cosmo?
Come accennavo prima, ci sono vari progetti in corso che
riguardano il mio ciclo rodiota: un racconto collegato è già uscito sul numero
7 di Zothique edito da Dagon Press, lo speciale dedicato a Robert E. Howard, e
un altro è in uscita sul numero 14 di Dimensione Cosmica di Tabula Fati… Un
altro paio di racconti sono in cerca di una pubblicazione e inoltre sto
lavorando per portare Rodi all’estero. Più in là forse scriverò un romanzo
ambientato a Rodi, visto che in tanti mi stanno consigliando di farlo. Con lo
stesso cosmo ho in realtà già un romanzo quasi pronto, che però è opportuno
lasciare “a fermentare” per qualche tempo: alcuni aspetti dell’intreccio
restano da definire.
5) Progetti futuri?
Ciclo rodiota a parte, continuo a lavorare su gatti, spade
e magia: la raccolta da me curata per Italian Sword and Sorcery “Cats of Sword
and Sorcery”, frutto anche del concorso omonimo, dovrebbe andare in pubblicazione entro
luglio. Verso settembre dovrebbe uscire un mio racconto lungo sullo stesso
tema, ma su questo non dico altro. Si accumulano anche i lavori nel cassetto,
ma credo che a breve i tempi saranno maturi per iniziare a tirarli fuori. In
questo “Rodi, il sorriso del Colosso” mi sta aiutando molto.
Grazie
per essere stato con noi, alla prossima!
Recap:
- Titolo: Rodi, Il sorriso del Colosso
- Autore: Andrea Guido Silvi
- Editore: Italian sword & sorcery
- Genere: fantasy mediterraneo, storia, miti e leggende
- N. di pagine: 256
- Prezzo ebook: € 3,49
- Link: Hyperborea
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