mercoledì 6 ottobre 2021

NUOVA USCITA: PLANT ASTERION DI MARTINA SPURI

 Un thriller fantascientifico cupo e inquietante



Cari fantathrilleriani,

esce oggi 6 ottobre 2021 il romanzo d'esordio di Martina Spuri, Plant asterion, Nativi Digitali edizioni, un thriller fantascientifico - distopico cupo, inquietante, carico di suspense e colpi di scena, che appassionerà sia gli amanti del genere sia chi cerca un thriller coinvolgente, con un messaggio di fondo netto e coraggioso.


Trama:

«Noi siamo figli senza padre, adottati da un Plant che non ha la forza di sostenerci e di amarci. Per loro, le nostre vite non hanno importanza. Le nostre paure, le nostre gioie, i nostri amori. Niente ha importanza.»

La vita artificiale degli abitanti del Plant Asterion, una struttura verticale dove sopravvive ciò che resta dell'umanità dopo una catastrofe climatica, viene sconvolta da un attentato.

Da quel giorno Pascal, avvocato, riservata ma curiosa, e suo fratello Stan, al servizio delle forze dell'ordine ma irriverente e ostinato, si trovano ogni giorno a mettere più in discussione la loro vita di routine in quella "società perfetta"; nel frattempo, il ripetersi degli attacchi terroristici squarcia sempre più il velo che protegge i misteri dietro il Plant Asterion, chi lo controlla spietatamente, chi vi oppone resistenza e chi vuole sovvertire l'ordine costituito a costo di  sacrificare ogni cosa…


Un estratto:

INTRODUZIONE


Si passò la lingua sulle labbra rugose e secche, strinse gli occhi e scrutò quella folla di piccoli corpi stretti l’uno all’altro che la guardavano impressionati.
Girò gli occhi, scrutò tutta l'aula con quel suo modo di fare che la faceva sembrare un cavallo pazzo.

Si grattò per un’ultima volta la testa. Quanto fastidio le procurava quel maledetto fermaglio di perle che aveva deciso di mettere per l’incontro a scuola.
Si era pentita di averlo messo, lo sentiva in bilico e prima o poi – ne era sicura – si sarebbe staccato dalla testa e le avrebbe portato via un bel ciuffetto di capelli bianchi, i pochi che le restavano.
Lasciò ciondolare appena le gambe.
Il maestro tossì e lei incrociò le braccia al petto, per ricomporsi. Poi si schiarì la voce: «Prima della Grande Catastrofe del 2100, la Terra era completamente diversa. Non vi erano gli Stabilimenti così come li conoscete voi bambini. Queste immense palafitte che si innalzano dal suolo e raggiungono i chilometri di altezza, avvolti da una nebbia densa. Non si viveva tutti agglomerati nelle palafitte e in diversi livelli. La vita non era in verticale. I grandi deserti tra un Plant e un altro non esistevano».
Il maestro si alzò lentamente, spense la luce alle spalle dei bambini e attivò una diapositiva interattiva. La stanza si colorò d’improvviso di verde e di blu. I bambini mandarono dei gridolini di eccitazione.
«Nel passato, i deserti esistenti erano rari ed erano molto lontani da noi, si trovavano in terre aride e tropicali, in posti che ho potuto vedere solo grazie a una cartina consunta che ho ereditato dai miei avi».

La diapositiva proiettò nel cielo di cemento degli uccelli che cominciarono a cinguettare a tutto volume per la stanza.
Alcuni bambini cominciarono ad imitarli.
«Si viveva sul suolo, un suolo fertile, dove crescevano chilometri di erba verde che camminandoci sopra solleticava i piedi nudi. Una terra che aveva un odore particolare, soprattutto nelle giornate piovose, dove si poteva coltivare la frutta e la verdura, prodotti che nascevano in modo spontaneo, non in laboratorio. Si piantavano i semi, si lasciavano nel terreno e quelli naturalmente crescevano, all’aria aperta».
Il maestro alzò la voce per cercare di riportare l’ordine nella classe.
«Quelle erano delle nuvole» le indicò ai bambini che si alzavano e sedevano di continuo urlando contro le immagini delle soffici distese bianche.
Uno dei piccoli prese a muovere le braccia e a girare attorno alle sedie finché non andò a sbattere contro una coetanea. Il maestro intervenne, correndo a consolarla.
Senza curarsi del frastuono l’anziana continuò a recitare la sua storia, lasciando ciondolare ancora una volta le gambe:
«Si viveva senza il bisogno della dose di ossigeno della mattina e della sera. Senza bisogno di medicine per compensare il mal di gravità. La vita era più semplice, più spontanea, non vi erano le gerarchie che ci sono ora. Non si viveva in livelli diversi, ma tutti con i piedi sulla terra. Tutti allo stesso modo. L’aria, l’acqua, la terra erano beni per tutti, non c’erano livelli, né preferenze».
Si sistemò il vestito scuro, che nell’agitazione del descrivere le era salito sopra le ginocchia.
«Poi ci fu la Catastrofe del 2100 e da lì iniziarono i guai» scandì con voce profonda. Girò i suoi occhi da cavallo pazzo per tutta la stanza, sotto l’indifferenza dei bambini che avevano preso a rincorrersi per tutta la stanza.
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Conosciamo meglio l'autrice, Martina Spuri 

Martina Spuri ha trentuno anni e vive in campagna. Ha quattro cani, un gatto, un salice piangente e coltiva un rapporto complicato con le domeniche. Laureata in giurisprudenza, si è specializzata in diritto sanitario e della privacy. Nel 2018 ha scritto una silloge poetica dal titolo "Appesi nell'abbraccio delle strade" edito Edizione La Gru, che tratta il tema dell'accettazione dei propri difetti. Plant Asterion è il suo primo romanzo.

Recap

  • Titolo: Plant Asterion
  • Autrice: Martina Spuri
  • Genere: fantascienza, distopia, thriller
  • Editore: Nativi digitali
  • Collana: 
  • N. di pagine: 308
  • Data di uscita: 6 ottobre 2021, cartaceo e digitale
  • Prezzo ebook: € 4,99 (in offerta lancio € 3,99)
  • Link: Sito Nativi Digitali



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