Un romanzo ucronico- steampunk ambientato nella Torino ottocentesca
Cari
fanta-lettori,
Oroboro
di Davide Tarò, edito da Chance edizioni, è un romanzo che possiamo inquadrare
nei generi ucronico e steampunk, tipologia viaggi nel tempo.
Già
dalla sinossi si comprende che è una storia dalla trama e dallo stile
particolari:
Il
fulcro è il concetto di tempo che si avvolge su sé stesso, come si evince dal
titolo stesso (oroboro, parola palindroma, è il serpente che si morde la coda
in un ciclo continuo), ma limitarsi a questo sarebbe riduttivo: l’autore ha
inserito nella storia i suoi pensieri filosofici ed esistenzialisti riguardo la
creazione, la vita, il ciclo di nascita e morte, condensandoli nell’avventura
che ci narra. Molto importante è l’ambientazione. Davide Tarò sceglie una
Torino ottocentesca, periodo dove il Positivismo, la fede nella scienza, erano
al suo massimo fulgore, ma questa scienza infallibile (che poi così infallibile
non è) sembra essere troppo per l’uomo, andare oltre la comprensione umana: un
monito a non andare oltre i limiti della natura. Di questa storia ho apprezzato
proprio l’amalgama creato dall’autore tra ambientazione (chi mi segue sa che
amo le ambientazioni italiane nei romanzi fantastici), avventura/azione e
tematiche filosofico-esistenziali.
I
personaggi agiscono, ma sembrano tutti intrappolati in uno schema dal quale non
riescono a fuggire, un destino preordinato che, in un vortice temporale, li
sballotta dentro e fuori, qualunque cosa loro decidano di fare. Protagonista di
fondo, una pioggia onnipresente che rende la vicenda ancora più cupa e
faticosa.
Alla
fine, l’autore nella postfazione ci spiega il suo rapporto con la scrittura e
quindi con la creazione di nuovi mondi, dal mondo delle idee al foglio di
carta.
Appena
iniziato il libro, mi è subito venuto in mente Terminator, col protagonista che
si trova nella scena iniziale in un tempo diverso dal suo a compiere una
missione; un altro film che mi è venuto in mente è Predestination, film poco
noto (avrebbe meritato più successo) del 2014 con Ethan Hawke. In effetti la
storia si presterebbe bene a una trasposizione cinematografica, sia visivamente
che come ritmo.
Come
tutte le opere in cui c’è di mezzo lo spazio-tempo con le sue regole (1°: non
incontrare il te stesso giovane 2° non modificare il corso della storia in
nessun modo), ci si incasina la testa se non si segue con attenzione, comunque
in questo caso l’autore inserisce una spiegazione finale che conferma quel che
è apparso durante la lettura. Ammetto che il finale per me non è stato una
sorpresa, ma il romanzo è senz’altro un lavoro ben riuscito e di non facile
realizzazione che ho apprezzato molto.
Ora
facciamo qualche domanda all’autore, Davide Tarò.
1) Ciao, benvenuto su Infiniti universi fantastici. Raccontaci qualcosa di te e della tua passione per la scrittura
Ciao Alessandra, la mia carriera si divide essenzialmente
tra saggistica dedicata al cinema tout court, all'animazione e al cinema
giapponese che mi ha impegnato grosso modo fino al 2011.
Successivamente, ho scritto dal 2012 romanzi e racconti di narrativa di genere.
L'esordio di EMINA OrfaniRoboT edito da 001Edizioni oltre a rappresentare e a
meritarsi l'appellativo di inizio del nuovo genere denominato 'Animeucronia' ,
fu la mia prima occasione di farmi notare dagli addetti ai lavori, cosa che
fortunatamente davvero successe l'anno dopo
con la citazione/riconoscimento alla premiazione della storica WorldSF
Italia di cui ora faccio parte.
Proprio in quegli anni entro a far parte del comitato scientifico della bella
realtà tutta torinese MUFANT Museo del Fantastico e della Fantascienza di
Torino voluta da Davide Monopoli e Silvia Casolari e dallo , purtroppo,
scomparso esperto Riccardo Valla.
Pubblico successivamente i due capitoli finali dell' 'Animeucronia' che altro
non sono che i due romanzi intitolati Corazzata Spaziale Mussolini e FURUSATO
CombattiLaTuaTerrA editi entrambi dalla Società Editrice La Torre entrambi con
le cover poetiche illustrate da Andrea Gatti.
E' con il 2019 che pubblico in formato completamente digitale e gratuito il
romanzo 'PAR PU'LIL La Collina Dei Fumetti' edito da Chance Edizioni, sempre
con una cover che io ritengo ben sopra la media del mercato realizzata da un
Andrea Gatti più che mai in forma e in sintonia, con un lusinghiero riscontro
di pubblico e recensioni.
E' con Chance Edizioni che ho occasione inoltre di pubblicare in versione
cartacea una delle mie opere più "ambiziose" che verge verso altri
lidi per me ancora in parte inesplorati : OROBORO.
2) Vuoi aggiungere
qualcosa alla mia recensione?
Io tendo a non aggiungere mai nulla agli scritti altrui,
anche e soprattutto se si tratta di recensioni su miei lavori.
Amo letteralmente scorgere nelle parole
e nel sottotesto degli altri la visione che è stata trasmessa al lettore che
NON E' e NON DEVE ASSOLUTAMENTE ESSERE la mia!!
Già un Davide Tarò basta e avanza, se ce ne fossero due o più corrispondenti ad
ogni scritto su un qualche libro che lo riguarda diventerebbero francamente
troppi e va da sé... dovrebbero tutti combattere una battaglia all'ultimo sangue
per sopravvivere nel finale !!!
E in quel malaugurato caso non è proprio detto che la sopravvivenza debba
proprio arridere automaticamente allo scrivente! Giusto?! (quindi non mi conviene intervenire sugli
scritti in alcun modo, penso ora vi sia chiaro vero? :-) ).
3) Il tempo sembra un
argomento che ti è molto caro, c’è un motivo particolare?
Beh, tutti i romanzi e racconti sui viaggi nel tempo che
ho letto sono il motivo fondamentale!
Robert A. Heinlein ne è stato l'indiscusso maestro con i capolavori 'Tutti voi
Zombie', 'Un gran bel futuro' , 'Il gatto che attraversa i muri' e 'Oltre il
tramonto', dove padri di figli o persone che cambiano sesso diventano, con il
viaggio temporale, madre di sé stessi per esempio...
Il filosofo David Lewis considerò molti
di questi racconti come perfettamente coerenti con la teoria del viaggio nel
tempo iniziata a fine ottocento dallo scrittore Herbert G. Wells e il suo
romanzo La Macchina del Tempo.
Inoltre sono sempre rimasto atterrito e nello stesso tempo avvinghiato
irrimediabilmente dalla teoria, in primis narrativa, (diventata nel corso degli
anni sempre più concreta, "scientifica" e filosofica) del 'paradosso
del nonno' ( e qui la lettura del 'Viaggiatore Imprudente' di René Barjavel
diventa essenziale).
4) Ti sei ispirato a qualcuno
dei film che ho citato? Oppure hai avuto altre fonti di ispirazione?
I film che hai citato sono per forza di cose e direi quasi
naturalmente fonti di ispirazione per me.
Il film che citi, Predestination del
2014, è tratto proprio direttamente dal racconto di Heinlein 'Tutti voi Zombie'
mentre Terminator del 1984 scritto da
James Cameron e William Whisher Jr. è la trasposizione cinematografica originale
e perfetta degli elementi del paradosso del nonno!
5) Progetti futuri?
Certo! Un romanzo su Stephen King intitolato 'IL RAGAZZO E
IL RE' e uno sulla figura tormentata del chimico torinese e sopravvissuto Primo
Levi dal titolo 'PRIMO LEVI agente del MEME', due progetti davvero molto
ambiziosi.
Grazie Alessandra!
Grazie per essere stato con noi, alla prossima!
Recap
- Titolo: Oroboro
- Autore: Davide Tarò
- Genere: Fantascienza, ucronia, steampunk
- Editore: Chance edizioni
- N. di pagine: 104
- Prezzo: € 14
- Link: Amazon
- Chance edizioni
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