venerdì 18 marzo 2022

RECENSIONE: STREGHE D’ITALIA DI AA.VV.

 

Un’ antologia sulle streghe italiane molto varia e interessante

 


Cari lettori,

Streghe d’Italia è una delle migliori antologie a tema che siano uscite negli ultimi tempi, sia per la varietà di ambientazioni, temi ed epoche storiche, sia per la qualità dei racconti.

 

Nps edizioni ci ha abituati ad ottime antologie sul folklore italiano, e dopo le Bestie d’Italia (qui  le recensioni di IUF) l’argomento Streghe ha riscosso enorme successo.

 

La sinossi:

 

Masche, basure, janare. L'Italia è popolata da numerose comunità di streghe, che in ogni regione, a volte anche in ogni città o paese, assumono caratteristiche proprie. Esperte guaritrici e studiose delle erbe, conoscitrici dei rimedi contro il malocchio o spiriti inquieti destinati a non trovare riposo, sono una presenza ricorrente nel folclore nostrano, che si manifesta in borghi dedicati, piazze in cui venivano condannate e bruciate, cantilene per invocarle o per scacciarle. In questo libro scoprirete alcune delle loro storie, spaziando lungo la penisola italiana, di oggi e di ieri, in compagnia di donne misteriose e terribili. Tenete acceso il lume, cari lettori, o le Streghe d'Italia vi faranno perdere la ragione!

 

Quindi abbiamo streghe molto cattive, streghe buone, streghe che desiderano solo vivere la loro vita, creature odiate e disprezzate da una parte ma ricercate dall’altra per le loro cure erboristiche, o per i loro incantesimi. Amate, odiate,  queste donne cercano di affermarsi in un mondo che le vuole sottomettere, annullare, costringere a una vita che non può essere la loro. 

Una cosa che accomuna molti racconti è il titolo, che prende il nome della donna di cui si narrano le gesta; un'altra il tema del ritorno o del trasferimento in un piccolo borgo, quasi  a sottolineare come nelle grandi città la magia del folklore si sia persa, mentre si trova ancora nelle piccole comunità, gelose custodi di antichi riti.

 

Giuseppe Gallato è un vero strego!
Per il primo racconto, L’anatema della Dragunara, uno dei miei preferiti, Giuseppe Gallato ci porta nella sua Sicilia e ci narra, con uno stile evocativo, le  vicissitudine di una povera giovane condannata per stregoneria, descrivendo tutto ciò che queste donne hanno dovuto sopportare nel corso dei secoli. Un eccellente racconto che ho letto non senza sofferenza, molto appassionante.

 

La vecchia del pozzo di Marco Bertoli ci porta a Cesena, oggi e nel 1377. L’autore è un attento studioso di storia, usi e costumi, e ci immerge in un mondo lontano, prestando grande attenzione anche ai nomi dei personaggi, al loro linguaggio, alle leggende del periodo. Bellissime descrizioni, un ottimo racconto.

 

La paglia del Demonio di Miriam Palombi è il racconto più pauroso, insieme a Elektita di Elena Mandolini: le due regine dell’horror italiano non lesinano in atmosfere e descrizioni da far accapponare la pelle!  Anche il racconto di Miriam, come quello di Marco, è ambientato in due epoche, nel 1703 e nel 2001 /2002;  la strega in questione è la Giubiana, malvagia divoratrice di bambini in quel di Grosio, Lombardia. Un oscuro rituale si ripete nel Giorno della Giubiana, e un giornalista indaga con una antropologa. Finale con colpo di scena!

 

Segue C’è una certa vecchia di nome Dipsas di Alessandra Leonardi, me medesima. Non posso auto recensire il mio racconto, ma posso raccontarvi che è un sequel del racconto presente in Bestie d’Italia vol.1, in quanto Dipsas compariva anche lì, e quindi è anche uno spin-off dei romanzi e racconti di Alessio del Debbio, Berserkr in primis: ci divertiamo tantissimo a creare collegamenti tra queste nostre storie!

Dipsas è una strega dell’antica Roma, il racconto si svolge quindi in parte al giorno d’oggi, in parte 2000 anni fa; la donna, ubriacona, insolente, dissacrante, vecchissima, anche lei mangia-bambini, è stata nominata da Ovidio in una delle sue Elegie, negli Amores. Tutte le altre streghe presenti, quelle dell’antica Roma, sono tutte state nominate in qualche opera o epigrafe che ci proviene dal passato. Si scoprono così le credenze e le usanze dei Romani riguardo alle Strigi: già, perché il nome “strega“  deriva proprio da questo vocabolo latino.

Il racconto è molto avventuroso e a tratti divertente, stacca un po’ quindi rispetto agli altri dell’antologia, che virano quasi tutti sul drammatico.

 

Alessandra Lenardi, Elena Mandolini:
due streghette con famiglio (Telemaco!)
Segue Elektita di Elena Mandolini; come accennato sopra, è un racconto molto horror che si svolge a Calcata, piccolo borgo del Lazio. L’incipit è veramente agghiacciante, e anche il finale,  inaspettato, non è da meno. Una giovane coppia si trasferisce nel paese di origine di lei per aprire una nuova attività, e vengono accolti dalle cugine. Le cose prenderanno una piega decisamente inaspettata. La scrittura di Elena è molto cinematografica, e il racconto è molto “visivo”,   proprio come se fosse un film. Horror, naturalmente!  Una curiosità: le streghe parlano in esperanto, e il titolo è proprio in questa lingua. 

 

Segue Amaranta di Alessandro Ricci, un racconto narrato in un piacevolissimo stile quasi diaristico: è la giovane protagonista, una ragazza di Triora, il paese delle streghe in Liguria, che narra la sua vicenda di acchiappastreghe in prima persona, coinvolgendo il lettore e fornendo interessanti notizie. Un ottimo racconto, molto ben scritto, piacevolissimo da leggere.

 

Matteuccia di Ripabianca di Daniela Tresconi è un breve racconto nello stile dell’autrice: una donna nel presente ha contatti col passato, nello specifico con donne vissute tempo prima e che aspettano giustizia. Un racconto al femminile molto interessante e coinvolgente, ambientato in Umbria.

 

Laura Rizzoglio, con Lia, torna a narrarci delle masche, streghe del folklore piemontese, dopo il suo romanzo La Masca, edito sempre da Nps edizioni. Un racconto appassionante, molto ben scritto, il cui tema principale è l’odio e la violenza che può nascere in una cittadina o in un paese nei confronti di qualcuno a causa di dicerie, senza nemmeno prove concrete. Colpo di scena finale.

 

In Il gatto nero di Debora Parisi scopriamo le Benandanti, maghe del Friuli col compito ingrato di scovare streghe malvagie. Un racconto con molta azione , dinamico e scorrevole, con colpo di scena finale anche qui. 

Debora ha anche realizzato il booktrailer del romanzo.

Curiosità: in entrambi i racconti, questo e il precedente, compare un oscuro grimorio, Il libro del comando.

Un libro di magia popolare

Piazza Julia Carta di Luciana Volante è un breve e interessante racconto-cronaca degli avvenimenti riguardanti Julia, una donna in grado di curare le persone vissuta in un paesino della Sardegna nel 1500, rivisti da alcuni impiegati e professori. per la dedica di una piazza. Anche qui il tema principale è la persecuzione che hanno dovuto subire tante donne innocenti, che facevano del bene con le loro capacità, nel passato. Molto ben documentato e interessante, stile scorrevole.

 

Tieni acceso il lume di Francesca Cappelli è un altro dei miei racconti preferiti. Completamente diverso da tutti gli altri racconti, il protagonista è uno strego, rappresentato come spirito protettore della natura: fa di tutto, ma di fronte a certe azioni degli uomini, incuranti dell’ambiente, può far poco. Poetico e avvolgente, un ottimo racconto ambientato in Toscana, ma potrebbe essere ovunque.

 

Le Tre Maddalene di Micol Fusca ci porta a San Giorgio nel Sannio, per una storia molto al femminile, che coinvolge tre generazioni di donne. Le streghe che conosciamo in questa avventura, scritta con uno stile  avvincente e scorrevole, sono le janare, famose streghe  campane. Anche qui colpo di scena finale.

 

Monica Serra ci porta in Puglia con il suo L’arco delle streghe, dove facciamo conoscenza delle gatte masciare- e visto che Monica è una madre dei gatti , non poteva essere diversamente! 

Monica Serra con uno dei suoi gatti

Una famigliola, madre padre e figlioletta,  si reca a Petrasecca per motivi di lavoro, ma si trova davanti un muro di vecchie e misteriose donne che vuole scacciarli. 

Lo stile è molto avvolgente, con le sue descrizioni immersive e il finale è a sorpresa. Un ottimo racconto che trascina il lettore in un mondo misterioso che sembra lontano, ma è vicinissimo a noi: la verosimiglianza porta inquietudine. 

 

Chiude la parata La rificolona di Alessio Del Debbio, un racconto ambientato in una Toscana del passato, in cui una giovane contadina va in città per il mercato e viene derisa da un gruppo di giovinastri, che non sanno che lei è la discendente di Aradia, la prima strega toscana, figlia della dea Diana… Come solo lui sa fare, l’autore amalgama storia, folklore e avventura in un racconto molto scorrevole e avvincente, tra i migliori dell’antologia.

 

Per finire, il lettore troverà un piccolo dizionario stregonesco, per non perdersi tra janare, masciare, masche , strigi e compagnia stregando!

 

Un’antologia che non può mancare nella libreria di ogni appassionato di folklore, di storia e di magia.

 

Recap

 

  • Titolo: Streghe d’Italia
  • Autori: AAVV
  • Editore: Nps edizioni
  • Genere: fantasy, folklore, storico, urban fantasy, miti e leggende
  • Pagine: 220
  • Prezzo cartaceo: € 14
  • Ebook: € 2,99
  • Link: Nps edizioni
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