La recensione del film con Scamarcio su Caravaggio
Finalmente
sono tornata al cinema dopo molti mesi, e sono contenta di aver scelto questo
film, L'ombra di Caravaggio, ben girato e molto accurato, per la regia di Michele Placido (anche
attore) che dirige un ottimo cast su cui brilla Riccardo Scamarcio, perfetto
nei panni di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, eccelso artista vissuto
tra fine ‘500 e inizio ‘600.
La trama segue l’indagine di un messo pontificio, detto l’Ombra (Louis Garrel), sull’artista che chiede la grazia dopo una delle sue malefatte; con questo espediente narrativo lo spettatore viene messo a conoscenza della vita e delle opere del geniale artista, controcorrente e dall’animo popolare.
Da notare quindi il doppio senso del titolo del film!
Scopriamo la
sua indole rissosa, il suo amore per la pallacorda giocata all’interno dei
ruderi romani, la predilezione per le feste popolane e soprattutto per la gente
più povera, gli ultimi, le prostitute, persone che sceglieva per i suoi dipinti che
venivano così malvisti e rifiutati dalla Chiesa ufficiale, ma apprezzate dal ricco
clero (come il cardinale Scipione Borghese) e dai nobili illuminati, come la sua protettrice Costanza Colonna
(Isabelle Huppert).
La
pittura dal vero era ciò che distingueva l’artista dagli altri del suo tempo,
come il Cavalier d’Arpino, di cui fu apprendista, e il Baglione (Vinicio Marchioni),
suo grande nemico insieme ad altri nobili con cui litigava spesso e volentieri,
arrivando a compiere due omicidi.
Gli
artisti dell’epoca infatti seguivano pedissequamente le direttive del
committente, ovvero la Chiesa, che voleva immagini celestiali e candide, mentre
Caravaggio dipingeva volti e corpi realistici, in ambienti ricchi di luci e
ombre, proprio come era il suo carattere.
Assistiamo
così ai suoi tableau dal vivo, con prostitute come Lena (Micaela Ramazzotti) a
interpretare la Madonna e poveri mendicanti come quello che ha prestato volto e
corpo a S. Pietro (Alessandro Haber).
Il
tutto è supportato da un’ottima fotografia, che richiama i quadri del Nostro
senza appesantire troppo (sarebbe venuto fuori un film inguardabile), bellissimi
costumi, scenografia buona ma un po’ claustrofobica: hanno girato in pochi ampi
spazi aperti, probabilmente per la difficoltà a eliminare la modernità dalle
location.
Altra
nota positiva, l’uso di un italiano più o meno dell’epoca, ma non troppo,
sempre per non appesantire.
Nel
complesso si vede che ci hanno speso molti soldi!
Un
po’ lungo, ma si guarda con molto piacere, e invoglia, per chi non le
conoscesse, ad ammirare tutte le opere che Caravaggio ci ha lasciato.
Recap
- Titolo: L’ombra di Caravaggio
- Genere: biopic, storico
- Regia: Michele Placido
- Durata: 120’
- Produzione: Italia-Francia
- Data di uscita: 3 novembre 2022
- Main cast: Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Michele Placido, Micaela Ramazzotti, Isabelle Huppert, Vinicio Marchioni
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