Prima tappa dedicata a I doni dell'abisso di Giuseppe Gallato, libro sul folklore siciliano
Cari lettori,
inizia oggi il blogtour dedicato al libro basato sul folklore siciliano I doni dell'abisso di Giuseppe Gallato, edita da Nps edizioni.
Giuseppe Gallato |
Oggi l'autore ci parlerà del racconto "La biddrina".
Biddrina su una fontana di Mussomeli (CL) |
1) Ciao Giuseppe, lasciaci una breve trama del racconto. Riassumilo in
poche parole, regalandoci tre aggettivi per descriverlo.
Si
tratta di un racconto dalle forti tinte oscure, per certi versi horror, che
ripercorre le drammatiche vicende di una ragazza “speciale” alle prese con i
bulli del suo piccolo paesino. Un giorno la giovane, per sfuggire alle solite
umiliazioni e maltrattamenti che è costretta a subire dai coetanei, troverà
riparo nelle zolfatare di Montedoro, miniere cadute in disuso. Lì, mentre
vagherà in quei cunicoli oscuri alla ricerca di una via d’uscita, farà
l’incontro più importante (e terrificante) della sua vita, un incontro che le
cambierà per sempre e in modo drastico l’esistenza.
Parole chiave: Sortilegio, Rinascita,
Vendetta
Zolfatara di Montedoro |
2) Quali leggende e creature fantastiche conosceremo?
(immagine: Biddrina di A. Pennacchietti)
3) Dove è ambientato il racconto?
Il racconto è
ambientato a Montedoro, un piccolo centro dell’entroterra siciliano che si
trova a 470 metri sul livello del mare, situato a circa 80 km a sud-est di
Palermo e a circa 20 km a ovest di Caltanissetta. Il punto di maggiore
attrazione del paese è il “Museo della Zolfara”, sito all’ingresso del Parco
Urbano sul Monte Ottavio, nei pressi della miniera più antica di Montedoro: la
“Nadurello”. In una versione della leggenda si narra che la Biddrina si
nascondesse nei recessi della zolfatara: il suo habitat sarebbe, infatti, un
luogo paludoso alimentato dalle acque sulfuree della vicina miniera di zolfo. Ed
è lì, tra stabilimenti abbandonati e giacimenti caduti in disuso a causa della
grande crisi dell’86, che prende vita questo racconto: un luogo perfetto per
parlare della letale e gigantesca serpe ammaliatrice.
Zolfatara di Montedoro |
4) Un breve estratto dal racconto.
“Esistono leggende
nate dai barlumi sempre mutevoli dell’immaginazione, leggende che danzano
nell’empireo e ardono di magia: ataviche, affondano nelle radici dell’umanità e
sfuggono al controllo della logica. Alcune hanno perfino la forza di
insediarsi nel mondo, di farsi carne attraverso le gesta o le colpe di esigue
anime, plasmando eroi o generando mostri.”
5) Indica una canzone, da ascoltare come
colonna sonora al racconto, o un'immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc)
da abbinare.
Per la lettura
consiglierei l’ascolto delle musiche che mi hanno ispirato maggiormente durante
le fasi di stesura del racconto. Parlo di "Ori and the blind forest” di
Gareth Coker, “Savant” degli Auri, “Abysses” e “Sur l'océan couleur de fer”
degli Alcest.
Link “Ori and the blind forest”: https://youtu.be/SbQrYomCG1M
Link “Savant”: https://youtu.be/JaRsFKzHKcQ
Link “Abysses”: https://youtu.be/Ggnq40Oj_eI
Link “Sur l'océan couleur de fer”: https://youtu.be/waGDKnFv_Vg
- Titolo: I doni dell'abisso
- Autore: Giuseppe Gallato
- Editore: Nps edizioni
- Genere: racconti, horror, folklore, miti e leggende, fantasy
- N. di pagine: 170
- Prezzo: € 15, ebook € 2,99
- Link: Nps edizioni
- Amazon
Grazie per lo spazio per NPS!
RispondiElimina