venerdì 22 dicembre 2023

RECENSIONE: CASSANDRA DI CHRISTA WOLF

 

Un complesso e profondo monologo della profetessa troiana

 

 


 

Non è certo un libro facile, quello della Wolf sulla profetessa troiana.

Ricco di significati, grammatica particolare, intenso e avvincente, è una sorta di flusso di coscienza e ricordi di Cassandra, mentre compie il suo viaggio per nave verso Sparta, prigioniera con altre donne di Agamennone.

 

Sinossi:

Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e di Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea.


La grammatica innanzitutto: la punteggiatura non sempre segue le regole grammaticali, ma segue i pensieri della protagonista, e saltando ogni tanto di palo in frasca, non sempre è facile seguire il senso della narrazione: già questa è una prima difficoltà nell’approccio al romanzo, ma non lasciatevi scoraggiare, perché ne vale certamente la pena.

Non solo Cassandra, ma le donne sono le protagoniste di questa versione del mito. Come sempre, sono loro le prime vittima della guerra.

La società greca anche all’epoca della guerra di Troia era ovviamente patriarcale, ma le donne non erano così relegate in casa come dopo il medioevo ellenico: potevano uscire, Ecuba sedeva nel Consiglio, le sacerdotesse erano tenute in gran considerazione. Ma l’andazzo della guerra comporta un accentramento di poptere nelle mani del capo delle guardie, che vede nemici ovunque e non permette più alle donne di parlare. Le donne vogliono la fine del conflitto, e chi parla fuori dal coro è automaticamente un nemico, fosse anche la figlia del re Priamo, che pagherà le sue parole a caro prezzo.

Tra l’altro nella versione del mito utilizzata dalla Wolfe, la causa della guerra, Elena, non è neppure arrivata a Troia, essendosi fermata in Etiopia: quella donna velata che funge da sposa di Paride non è la vera Elena. Cassandra lo sa, lo sanno quasi tutti a corte, ma la gente non deve sapere, e neppure i Greci. Non si può dire.

Altro punto focale, Cassandra qui non ha poteri profetici, li ha suo fratello Eleno, ma lei no. Ragiona, fa collegamenti, capisce come andranno a finire le cose; lo dice e, come detto, viene continuamente non creduta e punita.

Trova conforto fuori città, nelle grotte vicino allo Scamandro dove si rifugiano un gruppo di donne, seguaci di un culto lunare.

Sono confortate da Anchise, unica figura maschile positiva della storia: neppure l’amato Enea appare come un eroe, in realtà non compare quasi mai: è la figura dell’uomo assente, amorevole ma che alla fine scappa. Ancor di meno Achille, che lei chiama Achille la bestia, orribile uomo preda di capricci bavosi e violento fautore di scelleratezze e stupri. 

I temi principali sono quindi la questione femminile (la Wolf è una femminista attiva), la guerra e il regime.


Nella mia edizione del 1984, edizioni E/O, a fine libro compare una esegesi molto interessante della traduttrice, Anita Raja, che spiega nel dettaglio la visione dell’autrice. Esiste anche un altro testo dell’autrice, “Premesse a Cassandra”, per chi volesse approfondire il libro. 

Essendo uno dei libri migliori che ho letto quest’anno (non molti a dire il vero), lo consiglio vivamente, ma solo a chi ama le letture impegnate.


L’autrice, Christa Wolf, nasce nel 1929 in Polonia e muore a Berlino nel 2011. Socialista, femminista, scrive del suo personaggio:

“Sentivo Cassandra come una figura molto significativa per il nostro tempo. Durante un viaggio in Grecia ho visto Micene, ho vissuto con tutti i sensi il paesaggio che era stato di Cassandra. Mi ha interssato cogliere il punto cruciale, alla nascita della nostra cultura, in cui è cominciata quell’alienazione che ci porta vicini all’autodistruzione. Mi ha interessato il momento in cui, con l’avvento della società patriarcale e gerarchica, l’espressione letteraria femminile sparisce per millenni.” 

 Recap


  • Titolo: Cassandra
  • Autrice: Christa Wolf
  • Genere: storia, miti e leggende, drammatico, mitologia
  • Editore: E/O
  • Prima edizione: 1983/84
  • N. di pagine: 189
  • Prezzo: € 8,50
  • Link: Amazon

 

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