mercoledì 26 marzo 2025

BLOGTOUR: L'AVVENTO DEI WARG DI ALESSIO DEL DEBBIO

 

La seconda tappa del blogtour dedicato al terzo volume della saga Ulfhednar war di Alessio Del Debbio





Cari lettori, dopo aver conosciuto i protagonisti del romanzo nella prima tappa del blogtour su I mondi fantastici, oggi scopriamo alcuni degli antagonisti del romanzo “L’avvento dei Warg”, terzo capitolo della saga urban fantasy “Ulfhednar War”, di Alessio Del Debbio (edita da Il Ciliegio Edizioni).



Le atmosfere misteriose e magiche fanno da padrone, per cui non sempre è chiaro chi sono i veri antagonisti, come abbiamo appreso dai due capitoli precedenti della serie: “La guerra dei lupi” e “I Figli di Cardea”.

Eccone però alcuni che non fanno mistero di opporsi ad Ascanio, Daniel e al Vello d’Argento.

 

WARG 

Guerrieri lupo, creati da Loki all’alba dei tempi incrociando officianti e lupi, in aperta violazione delle norme stabilite da Odino e della volontà della natura, piegata ai suoi interessi.

Sono forti, resistenti, fisicamente enormi e possenti. Viaggiano in branco, perché il branco dà loro forza, ma non esiterebbero a uccidere un fratello per sostituirlo con un membro più forte. Il loro corpo massiccio e virile è ricoperto da un’armatura fabbricata da loro stessi, con piastre di metallo macchiate dal sangue dei loro avversari.

Il loro alfa è Fenrir, primogenito di Loki, leggendario lupo di fama, affiancato da Skoll e Hati, i Divoratori, entrambi spietati e disposti a tutto pur di perseguire i propri obiettivi.

Da quello che apprendiamo nel romanzo, hanno vissuto prevalentemente nel Nord Europa, godendo di una certa libertà (forse i Figli di Cardea avevano troppa paura ad affrontarli?), ma adesso che la società del triumvirato è caduta e che i branchi rimasti nella penisola sono deboli e separati hanno deciso di calare in Italia e imperare su tutti i lupi.

Riusciranno nel loro proposito?

 

«L’unica vera droga è la guerra. Lei sola eccita l’animo dei Warg».

 




JANARE

Le temibili streghe di Benevento.

Citate nel secondo volume della saga “I Figli di Cardea”, finalmente queste donne infide e crudeli fanno la loro apparizione. Ed è proprio Ascanio a rivolgersi alla più oscura e sanguinaria congrega di streghe del Mediterraneo, disperatamente in cerca dei loro servigi: si dice infatti che le Janare non abbiano scrupolo alcuno e che la loro magia non rispetti i limiti “etici” della natura. Del resto, per sconfiggere i Warg, Ascanio è disposto a tutto, anche a fare un patto con il diavolo.

Le Janare sono sette e vivono nel e sul loro noce, presso il fiume Sabato, intorno a Benevento, un luogo pregno di energia oscura, in cui persino pensare e muoversi è difficile. A capo c’è la Strega Suprema, Bellezza Orsini, un tempo la donna più bella di Benevento, oggi un cadavere ambulante. Attorno a lei: Faustina Orsi (ama mangiare cadaveri di bambini), Violante, la Maga Menandra, la Maga Alcina, la Boiarona e Gioconna. Sono discendenti di Loki e delle sue prime figlie, le streghe della Foresta di Ferro, per questo hanno poteri da officianti e animo oscuro.

Possiedono un unguento particolare che le rende invisibili ai mortali e capaci di volare. Sono egoiste e soprattutto… vendicative.

 

«Felicità, tu mai conoscerai!»

 


FORCULUS (O TRITHEAM)

Personaggio ambiguo e misterioso, la cui identità e il cui progetto saranno infine svelati in questo terzo volume. Introdotto nei libri precedenti, è riuscito a nascondere i suoi veri intenti sia agli officianti della Congrega dei Benandanti (di cui era membro, sotto il nome di Tritheam), sia ai Figli di Cardea, di cui rappresentava uno dei vertici: Forculus, appunto, il protettore delle porte di casa.

Fisicamente gracile, con un cesto di capelli rossi in testa e la pelle chiara, qualche lentiggine sul volto, veste abiti dimessi, in particolare ama vecchi spolverini del primo Novecento. Un uomo all’apparenza anonimo, non fosse per l’acceso colore dei suoi capelli, simile a una fiamma in procinto di divampare e incendiare il mondo.

Come membro dei Figli di Cardea, ha lavorato per portare la società del biancospino al collasso e infatti, in questo terzo libro, i cacciatori sono pochi, persi, disorganizzati, privi ormai di autorità e di effettivo potere nel controllare le forze sovrannaturali che animano la penisola. Anzi, pur di sopravvivere, nel sud Italia hanno persino stretto un patto di non belligeranza con il branco dei Grecanici.

In quanto membro della Congrega dei Benandanti, Tritheam (il terzo, in ordine di importanza gerarchica) ha cercato di apprendere il più possibile, accecato dalla brama di conoscenza, e al tempo stesso ha reso deboli e ciechi gli officianti: ne ha fatto dei burattini impauriti, quasi terrorizzati dalla violenza del mondo, certo che, al momento della battaglia finale, si sarebbero fatti da parte, cedendogli il trono.

È un manipolatore, è astuto, è abile nell’usare le parole, per convincere e per ferire. E dispone di un’ampia rete di alleati pronti a compiere il suo volere.

Ma fino a quando?

 

Per un momento Forculus tremò, sbatté le palpebre e non fu più lì, ma in una caverna buia, a guardare impotente un lupo fare a brandelli un altro corpo. Un corpo che aveva amato.



Non perdete le prossime tappe del blogtour!

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