mercoledì 22 agosto 2018



RECENSIONE: ANT- MAN & THE WASP






Genere: supereroi, fantascienza, commedia, azione
Anno: 2018
Durata: 2h5’
Produzione: Marvel Studios
Regia:Peyton Reed
Cast: Paul Rudd, Evangeline Lilly, Hannah John-Kamen, Michelle Pfeiffer, Michael Douglas, Laurence Fishburne



Attendevo con curiosità questo secondo film dedicato al formicone Marvel, sia perché il primo film mi aveva favorevolmente sorpreso, sia per gustarmi il crossover con Infinity War (qui recensione), e invece sono rimasta molto molto delusa.
Scott Lang è ai domiciliari da due anni a causa dei fatti di Sokovia narrati in Civil War, ha la cavigliera elettronica e una figlia con cui si diverte un casino, ma i Pym, padre e figlia, irrompono di nuovo nella sua vita: la missione è quella di salvare Janet Van Dyne, intrappolata nel regno quantico subatomico da 30 anni, dato che Lang riesce a connettersi con questa dimensione. A ostacolarli due villains,  Burch e Ghost.
Ovviamente il salvataggio deve essere fatto in fretta e furia, sia perché il tunnel quantistico rimarrà aperto pochi istanti, sia perché Scott Lang non ha finito di scontare i domiciliari e quindi sarebbe un fuggitivo braccato dalla polizia, così le azioni si susseguono molto rapidamente: magari non ci si annoia, ma il drama e gli approfondimenti sono persi quasi del tutto. Non manca la storiellina rosa tra Hope Van Dyne Pym, Wasp, e Scott.
 La sceneggiatura è farcita di battute, tanto da far sembrare il film un cinecocomero per dodicenni (che infatti al cinema si sbellicavano dalle risate).
Circa i villains, Burch è una spalla comica e non di più; Ghost invece è l’unico personaggio davvero interessante del film, una ragazza che a causa di esperimenti andati male si sfasa continuamente nello spaziotempo e rischia di scomparire da un momento all’altro. Il personaggio interpretato da Laurence Fishburne, che è un grande attore, poteva essere più sfruttato, invece ha poco spazio. Il resto del cast va abbastanza bene, mi pare però sia stata poco espressiva la Lilly .
Sorvoliamo sulle supercazzole che comunque in questi film ci possono stare. Tecnicamente non si può eccepire nulla, anche se lo stupore per rimpicciolimenti e ingigantimenti è finito col primo film; sono stati comunque capaci di creare scene d’azione notevoli. Carini gli effetti quando i personaggi si trovano nel regno quantistico subatomico.
In attesa per tutto il tempo di un collegamento con gli Avengers (il film è ambientato prima dello schiocco di dita di Thanos), questo arriva solo alla fine, dopo i primi titoli di coda (debbo dire originali e anche un po’ paraculi in vista del merchandising…) , prevedibilmente shockante.
Non manca il finalino dopo i titoli di coda e nemmeno il cameo di Stan Lee, divertente.
Consigliato per i pre-adolescenti.

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