RECENSIONE:
ANT- MAN & THE WASP
Genere:
supereroi, fantascienza, commedia, azione
Anno:
2018
Durata:
2h5’
Produzione: Marvel Studios
Regia:Peyton
Reed
Cast:
Paul Rudd, Evangeline Lilly, Hannah John-Kamen, Michelle Pfeiffer, Michael
Douglas, Laurence Fishburne
Attendevo
con curiosità questo secondo film dedicato al formicone Marvel, sia perché il
primo film mi aveva favorevolmente sorpreso, sia per gustarmi
il crossover con Infinity War (qui recensione), e invece sono rimasta molto
molto delusa.
Scott
Lang è ai domiciliari da due anni a causa dei fatti di Sokovia narrati in Civil
War, ha la cavigliera elettronica e una figlia con cui si diverte un casino, ma
i Pym, padre e figlia, irrompono di nuovo nella sua vita: la missione è quella
di salvare Janet Van Dyne, intrappolata nel regno quantico subatomico da 30
anni, dato che Lang riesce a connettersi con questa dimensione. A ostacolarli
due villains, Burch e Ghost.
Ovviamente
il salvataggio deve essere fatto in fretta e furia, sia perché il tunnel
quantistico rimarrà aperto pochi istanti, sia perché Scott Lang non ha finito
di scontare i domiciliari e quindi sarebbe un fuggitivo braccato dalla polizia,
così le azioni si susseguono molto rapidamente: magari non ci si annoia, ma il
drama e gli approfondimenti sono persi quasi del tutto. Non manca la
storiellina rosa tra Hope Van Dyne Pym, Wasp, e Scott.
La sceneggiatura è farcita di battute, tanto
da far sembrare il film un cinecocomero per dodicenni (che infatti al cinema si
sbellicavano dalle risate).
Circa
i villains, Burch è una spalla comica e non di più; Ghost invece è l’unico
personaggio davvero interessante del film, una ragazza che a causa di
esperimenti andati male si sfasa continuamente nello spaziotempo e rischia di
scomparire da un momento all’altro. Il personaggio interpretato da Laurence Fishburne, che è un
grande attore, poteva essere più sfruttato, invece ha poco spazio. Il resto del cast va abbastanza bene, mi pare però sia stata poco espressiva la Lilly .
Sorvoliamo
sulle supercazzole che comunque in questi film ci possono stare. Tecnicamente
non si può eccepire nulla, anche se lo stupore per rimpicciolimenti e ingigantimenti
è finito col primo film; sono stati comunque capaci di creare scene d’azione
notevoli. Carini gli effetti quando i personaggi si trovano nel regno quantistico
subatomico.
In
attesa per tutto il tempo di un collegamento con gli Avengers (il film è
ambientato prima dello schiocco di dita di Thanos), questo arriva solo alla
fine, dopo i primi titoli di coda (debbo dire originali e anche un po’ paraculi
in vista del merchandising…) , prevedibilmente shockante.
Non
manca il finalino dopo i titoli di coda e nemmeno il cameo di Stan Lee,
divertente.
Consigliato
per i pre-adolescenti.
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