Recensione : “Il pianeta del giudizio” di Joe Haldeman
Smucinando
in una delle mie librerie, ho rinvenuto un vero e proprio reperto storico: “Il
pianeta del giudizio” di Joe Haldeman, serie Urania Mondadori, n. 759, uscito
il 8-10-1978, e la copertina non lasciava adito a dubbi: trattavasi di una
storia di Star Trek!
Ovviamente
mi sono precipitata a leggerlo (di certo lo avrò già letto da piccola, maaa…) a
velocità warp. L’epigrafe che ha inserito l’autore, “L’universo non è soltanto
più strano di quel che immaginiamo. L’universo è più strano di quanto possiamo
immaginare” , è un chiaro preludio di ciò che ho trovato all’interno: un racconto
scaturito da una immaginazione fervidissima, unita a quelle conoscenze di
astrofisica e scienza che rendono ogni romanzo di sci-fi ancora più
affascinante ( brani di cui noi comuni mortali in genere non ci capiamo un
tubo, ma siccome vogliamo credere, ci fidiamo sulla parola) nonché alla
conoscenza perfetta dell’universo Star Trek e dei suoi personaggi.
Mentre
si recano su Accademia, il capitano Kirk e Spock notano uno strano pianeta, con
una piccola stella che gli orbita intorno: decideranno di andare a vedere, nonostante
non faccia parte della loro missione e sia fuori rotta. Questo è il tema
principale di tutta la serie, ovvero l’esplorazione, elemento fondamentale e
insito nella razza umana, nonché la scoperta, la curiosità che muove l’uomo e
gli ha dato (e gli darà) la possibilità di conoscere, evolvere e migliorare.
Kirk
e i suoi decideranno di chiamare il pianeta Anomalia, in quanto nessuna delle
leggi della fisica sembra avere un senso sulla sua superficie; i membri dell’equipaggio
scesi sul pianeta si trovano ad affrontare strane creature animali e vegetali,
prima di imbattersi in creature umanoidi pelose , che sembrano primati. Appunto,
sembrano.
ALLERTA
SPOILER!
Le
creature, gli Arivne, sono una specie avanzatissima, che però ha bisogno dell’aiuto
degli umani per affrontare una bellicosa razza che sta per attaccare sia loro
che la Federazione, gli Irapina, e per ottenere le informazioni che occorrono useranno
strategie mentali e psichiche che costringeranno i membri dell’equipaggio a fare
i conti col proprio passato,e con
conflitti interiori irrisolti.
FINE
SPOILER
L’autore
di certo conosce bene sia le teorie olistiche che quelle quantistiche, quest’ultime
per altro espressamente citate, e le ha utilizzate per fornire una spiegazione
alle anomalie del pianeta; il racconto è
molto avvincente, ha l’equilibrio perfetto tra ritmo e momenti descrittivi e
introspettivi, la prosa è scorrevole, una lettura piacevolissima in cui non
mancano i colpi di scena. Super-consigliatissimo agli amanti di Star Trek , che possono ancora
reperire il cimelio letterario su ebay o nei mercatini dell’usato.
Per
dovere di cronaca, Urania Mondadori ha pubblicato un altro racconto di Star
Trek, il n. 800, intitolato “La sfera di Dyson” di Gordon Eklund.
Per
chi non lo sapesse, quest’anno ricorre anche il 50° anniversario della serie, e
la Paramount ha da poco lanciato questo video celebrativo:
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