mercoledì 30 novembre 2016



Cinerecensione: Animali fantastici e dove trovarli 




Nel primo spin-off/prequel della saga di Harry Potter, troviamo il magizoologo Newt Scamander  che sbarca a New York  (siamo nel 1926), con una valigia zeppa di animali fantastici che ha raccolto in giro per il mondo, nonostante il divieto vigente negli Usa di detenere questi esseri: c’è infatti in corso una lotta tra No-Mag (così si chiamano i Babbani in America), fomentati da una setta, e Maghi, che devono anche vedersela col malvagio Grindewalt (già apparso in HP e i Doni della morte, e nominato in precedenza). Scamander incontrerà l’aspirante pasticcere Kowalsky e si imbatterà in due maghe sorelle, Tina e Queenie.
Il primo tempo ci presenta i personaggi e l’ambiente, nonché le fantastiche creature, tutto molto affascinante ma mi sono un po’ appallata; invece il secondo tempo cambia completamente registro, è qui che avvengono i fatti più interessanti ed è qui che si trova il messaggio della storia: Scamander e i maghi del MACUSA (Magico Congresso degli Usa) se la devono vedere, tra l’altro, con un Obscurus, una forza creata dai bambini che vengono costretti a non mostrare i loro poteri magici, ovvero repressi: chiaro riferimento a certi tipi di educazione , che creano danni inimmaginabili ai pargoli.
Il simpatico personaggio di Newt , interpretato da Eddie Redmayne, mi ha ricordato molto, sia per look che per le espressioni e le posture che ha, il Doctor Who impersonato da Matt Smith; gli altri attori sono carini e bravi, anche se non mi hanno entusiasmato in modo particolare, a parte Colin Farrell fighissimo nelle vesti del mago Graves. Da segnalare il cameo di Johnny Depp nei panni di Grindwalt.
Gli effetti speciali, fotografia , colonna sonora sono ottimi; la realizzazione delle creature idem; non posso dire altrettanto per il montaggio, in quanto si poteva tagliare qualcosa nella prima parte e rendere più scorrevole ed equilibrata la pellicola.
La vera domanda è: come sono i legami con la serie madre? Ha lo stesso fascino? I riferimenti sono q.b. , quanto basta: si nomina Hogwarts, si citano alcuni personaggi, l’universo d’altronde è il medesimo; qui, a differenza della saga potteriana, i personaggi sono già adulti, specifici per un pubblico che ha seguito le vicende di Harry e che ormai è cresciuto; l’universo è il medesimo, e quindi non si ha più la sorpresa, lo stupore, l’hype che poteva cogliere durante la visione del primo film (o la lettura del primo libro), nonostante gli animali fantastici siano molto carini, specie lo Snaso, che farà innamorare tutti! Il carisma della serie madre rimane inimitabile, non c’è niente da fare, e non potrebbe essere altrimenti.
Questo film sarà il primo di una pentalogia, che sono curiosissima di vedere, perché di spunti e potenzialità ce ne sono tanti.


3 commenti:

  1. Dal tutto evinco che, nel complesso, il film non è proprio terribile, ma è ovvio che la serie madre non può costituire termine di paragone. E questo vale per molti spin-off, con qualche eccezione. Rare! Bene la recensione. Dà un'idea esaustiva del film. Brava!

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  2. No no, il film è carino , ma appunto la serie madre è altra cosa...

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