CINERECENSIONE : ARRIVAL
La
mia prima visione cinematografica del 2017 è andata alla grande, grazie a
questo film che mi ha entusiasmato sotto molti punti di vista: Arrival!
Louise
Banks è una linguista che viene reclutata dall’esercito per comunicare con gli
alieni , che si sono presentati in 12 città sparse per il mondo con le loro
astronavi ovoidali, nere e lucide (tipo megaliti…); sarà coadiuvata da un team
di esperti vari, tra cui il prof. Ian Donnelly, scienziato.
Il
primo incontro per Louise è scioccante e improduttivo, ma in seguito riesce a
stabilire un contatto con gli ectopodi (tipo Chtulu insomma) e la loro scrittura, un linguaggio “logografico”,
fatto di circoletti (tipo macchie del bicchiere del caffè) decifrandola con
grande fatica.
“Prima dobbiamo essere sicuri che capiscano che cos'è
una domanda, quindi la natura di una richiesta, informazioni insieme a una
risposta. Poi dobbiamo chiarire la differenza tra 'Vostro' riferito a loro due
e 'Vostro' più in generale, perché noi non vogliamo sapere perché 'Mister'
alieno è qui; vogliamo sapere perché sono atterrati tutti; e 'scopo' richiede
la comprensione di un'intenzione, dobbiamo scoprire se fanno scelte consapevoli
o se la loro motivazione è così istintiva che non capiscono affatto una domanda
con un "perché"; e il punto più importante è che dobbiamo avere un
vocabolario sufficiente per poterne capire le risposte." (Louise dixit)
Nel
mente, gli altri Stati terrestri riescono a comunicare con gli alieni, ma interpretano
male il loro messaggio: la Cina (che ha preso il posto della Russia come “nazione
cattiva” nel cinema americano) prepara l’attacco.
Nella stragrande maggioranza
dei film con gli alieni, o non ci si parla proprio e si combatte subito, oppure
lo scambio inglese/lingualiena avviene in pochi minuti (tipo con i numeri o la
musica), senza preoccuparsi del fatto che la Terra non ha un unico "capo" e una unica grande Nazione, al contrario; e che ha anche tante lingue diverse! Una delle
maggiori preoccupazioni dei militari, infatti, è che gli alieni cerchino di dividere e
mettere l’una contro l’altra le varie Nazioni del nostro pianeta per... “mangiarci
meglio”.
Invece no.
Il
messaggio degli ectopodi è molto diverso, e sarà per certi versi sconvolgente
per tutti coloro, in primis la nostra protagonista, che impareranno il loro
linguaggio, che è circolare anche
concettualmente: prende qui corpo la teoria che chi apprende una nuova lingua , con
essa cambia anche il modo di pensare…
Quindi,
grossi colpi di scena nel finale, che fornirà anche una luce molto diversa sui numerosi flashback di Louise con la
figlioletta sparsi per il film sin dalle prime scene.
Pur
non essendo un film d’azione, non mi sono annoiata neppure un minuto,
considerando anche che Louise (ottima Amy Adams) è protagonista indiscussa e
ruba la scena a tutti; tra l’altro il personaggio di Ian Donnelly (Jeremy
Renner, attore dalla faccia bambaciosa) è praticamente inutile fino al finale del film, mentre i
militari rappresentano la parte più ottusa dell’umanità, sebbene tentino di
proteggerla.
Possiamo inserire il film nel filone della
sci-fi filosofica (tipo Interstellar), non certo in quello della sci-fi action (tipo
Independence day ), dunque gli effetti
speciali , che comunque sono ottimi, non
sono poi molti; ottimi la fotografia fredda
e nebbiosa, il montaggio , la colonna sonora. Bravo Villeneuve: Blade Runner 2
mi fa ben sperare a questo punto!...
Un
film imperdibile anche per chi non ama il genere, dato che i temi che affronta sono molti, offrendo così vari e interessanti
spunti di riflessione.
Ottimo.
RispondiEliminaIncludo in lista film da vedere.
Quando, non lo so ma prima o poi. :)
Presto anche su Showlandia.
Yesss!
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