sabato 25 febbraio 2017


“Tutte le storie del mondo” : antologia di nanoracconti a cura di Pietro Damiano



 “Un mondo di grandi, brevissime storie. È questione di battute. 250. Spazi inclusi, titolo escluso. E poi? E poi sembra impossibile: si sfora, si cancella, si asciuga ed eccolo: il nanoracconto. Però ricorda, non sono sensazioni, stati d’animo, battute o barzellette. Sono vere e proprie storie che intrappolano gli autroi in un’assurda sfida con sé stessi e lasciano i lettori dapprima perplessi, poi incuriositi e infine affascinati, fino a diventare loro stessi autori . Ecco la magia dei nanoracconti!”

La nuova antologia di Nanoracconti, Tutte le storie del mondo – Nanoracconti da 250 battute (spazi inclusi), Homo Scrivens Editore, uscirà il 1 marzo, ed è la seconda antologia dedicata ai nanoracconti.  Ne contiene più di 500  (per essere precisi 509) scritti da oltre 230 autori, con la nanoprefazione di Pino Imperatore; inoltre ci sono in appendice 19 nanointerviste a nanoscrittori (tra cui la sottoscritta!) che si sono aggiudicati i vari nanocontest organizzati durante l’ultimo anno e a personaggi del mondo letterario in qualche modo vicini ai nanoracconti.
Il volume è curato dall’ideatore dei nanoracconti, Pietro Damiano, ormai per tutti noi nanoscrittori il nanoboss: Pietro è nato e vive in provincia di Napoli,  ed è un impiegato comunale con la passione per la Storia Locale e per la Scrittura Creativa. Ha pubblicato vari saggi sulla storia del suo piccolo paese, Carbonara di Nola, dove vive e lavora. Fa parte del collettivo letterario Gruppo 9 con cui ha pubblicato i romanzi Hyde School e Requiem (Homo Scrivens 2015 e 2016).
Homo Scrivens è la prima compagnia italiana di scrittura. Nata a Napoli nel 2002, ha collaborato con numerosi editori di ogni parte d’Italia, e ha portato alla pubblicazione circa quattrocento autori, molti dei quali esordienti. Da quest’esperienza è nata nel 2012 la casa editrice Homo Scrivens, al fine di continuare questo impegno in forma autonoma, e condurre testi e autori all’attenzione diretta del pubblico. 

I Nanoracconti contenuti nel volume sono di tutti i generi letterari: spaziano dal Giallo al Rosa, dal Fantasy all’Horror, dall’Umoristico all’Erotico, ma si possono trovare contaminazioni con tutti i generi: spesso i nanocontest organizzati sul web davano come indicazione solo il tema, quindi tutto il resto era lasciato alla fantasia dell’autore. Inutile specificare che i miei nanoracconti, sei per la precisione, sono perlopiù di genere fantastico!    
Quando ho scoperto i nanoracconti sono rimasta subito conquistata: per la mia propensione alla sintesi erano proprio ideali per me. E infatti sono stata premiata, nel vero senso della parola: ho vinto il terzo premio al Premio Internazionale Napoli Cultural Classic 2016, nella sezione dedicata! Il primo premio è stato vinto da Francesca Gerla, mentre il secondo da Vittoria Iorio. Eccoci!
Pasquale Iorio,Francesca Gerla, Pietro Damiano, Alessandra Leonardi e Vittoria Iorio.



 In questa edizione dall’antologia, come ho già scritto, ci sono sei miei nanoracconti; di seguito, l’elenco completo dei nanoscrittori, che sono 231 e sono disseminati su tutto il territorio nazionale, da giovanissimi a meno giovani, dalla Sicilia alle Alpi. La curiosità e il senso di sfida – perché scrivere un nanoracconto è una sfida con sé stessi – ha quindi coinvolto amanti della scrittura di tutto il Bel Paese.

ELENCO NANOSCRITTORI

Adrien Tonello , Agata Sava, Al Gallo, Alessandra Leonardi, Alessia Melchiade, Alfredo Carosella, Alfredo Scaletta, Amelia Baldaro ,Amleto De Silva,Angela Catalini , Angela Maria Arresta, Angela Sorrentino, Angelo Raffaele Formisano, Anna Bruno, Anna De Lorenzo, Anna Maria Montesano, Anna Perrella, Annafrancesca Smimmo, Annamaria Pucino, Annamaria Vernuccio, Anthony Delrée, Antonella Mancuso , Antonella Rossello, Antonietta Di Napoli, Antonino Calopresti, Antonio Acunto   , Antonio De Gennaro, Antonio Liccardo, Artemide B., Ashara Amati, Aureliana Donadio, Aurelio Raiola, Aurora Tambaro, Barbara Ancillotti Di Castro, Benedetta De Nicola, Biagio Fioretti, Bianca Meo, Brunella De Porcellinis, Carmen Maxia, Carolina Burgos, Chiara De Stefano, Chiarastella Gabbanelli, Claudia Cuomo, Claudia Graziani, Claudia Moschetti, Claudia Oronzo, Claudia Palumbo, Clemente Napolitano, Clementina Renzi, Cristian La Porta, Cristina Cornelio, Cristina De Tora, Cristina Paola Colesanti, Daniela Coccia, Daniela Formisano, Daniela Zampolli, Daniele Ciampa, Daniele Massi, Davide Castaldo, Deborah Fusco, Delia Bitonte, Desirèe Charman, Domenico Esposito, Donata Forioso, Edgardo Bellini, Elena Grifoni, Elena Montuono, Elena Scialtiel, Elide Apice, Elvira Picciola, Emily Hunter, Enrico Arlandini, Enrico Inferrera, Erika Andreucci, Erika Cotza, Fabiana Lo Coco , Federica Coppola, Federica Vitolo, Ferdinando Forino , Fiammetta Filaci, Fiorella Trocchia, Flavia Belardo, Fortuna La Mura, Franca Marsala, Francesca Facoetti, Francesca Gerla, Francesca Montomoli, Francesca Romano, Francesca Rosaria Riso, Francesco La Rocca, Francesco Manna, Francesco Papasodaro, Franco Padovan , Franz Za, Gabriella Grieco, Geltrude Vollaro, Gemma Laura Orfeo, Gennaro Flora, Gennaro Sarno, Giacomo Bianchi, Jessica Brunetti, Giampiero Lizzi, Keyser Soze, Gianluca Calvino, Gianluca Usai , Giano Vander,Ginevra Stroffolino, Giovanni Busembai, Giovanni Rainone, Giulia Chianese, Giulia Mastrantoni, Giuliana Gaudyer, Giuliani Mariagrazia, Giuseppe Cancello Giuseppe DJoNemesis Ciucci, Giuseppina Cesarano, Giuseppina Dell’Aria, Greta C. Zeta, Guido Moschini, Ilaria Grasso, Immacolata Frontoso, Irene Gelsomino, Ivan De Giulio, Janna Carru , Jessica Brunetti, Julian Rega, Kayla Connell, Laura Cristina Maisto, Laura Montuoro , Lea Uccella , Leonarda Morsi, Lidia Del Gaudio, Lina Kremleva, Lino Vitagliano , Lodovico Ferrari , Lorenzo Brunetti, Luca Lauri, Luca Sorbino, Lucia Amorosi, Luciana Cappabianca, Luigi Balo Fiorentino, Luigi Nalli, Luisa Ruggiero, Maddalena Costa, Manuel Nisi  , Marco Carella, Marco D’Alterio, Marco Melillo, Margherita Prokina, Maria Cristiana Grimaldi, Maria Grazia De Chiara, Maria Grazia Grosso, Maria Ines Pereira, Maria Mazzei, Maria Rainone, Maria Rosaria Spirito, Maria Russo, Maria Teresa Zonzi, Mariagiovanna Ferrante, Marilina Manzo, Marina Den Lille Havfrue, Marina Paolucci, Mario Emanuele Fevola, Marisa Pesola, Martina Ferrara, Massimiliano Mazzei , Massimo Allario , Massimo Ferraris , Massimo Zhuang, Maurizio De Angelis, Mauro Basso, Michele Vaccaro, Miriam Palombi , Muse, Nadia Finotto, Nicoletta Fanuele, Nicolò Maria Agresta, Nunzia Cesarano, Olimpia Solimene, Olympia Fox, Orkidea Nera, Paquito Catanzaro, Pasquale Aversano, Pasquale Iorio, Pasquale Panariello, Pasquale Rongo, Patrizia Drago, Patrizia Pellecchia, Piera Salerno, Pierfilippo Agosti, Pierluigi Faiella, Pietro Ammaturo, Pietro D’Agostino, Pietro Damiano, Pino Imperatore, Raffaele Formisano, Raffaele Iorio, Raffaella Breglia, Renato Rainone, Riccardo Guerriero, Robert Karasek , Roberta V. Ruggiero, Roberto Busembai, Romano Presta, Rosa Di Leva, Rosa Staffelli, Rosaria Pannico , Rosaria Rizzo, Rosaria Tarotto, Rossana De Filippo, Salvatore Antonelli, Salvatore Romano, Salvatore Stefanelli , Salvatore Tofano, Samuele Fabbrizzi, Sara Olivieri, Sarah Fusco, Sergio Mario Ottaiano , Silvia Coppola, Silvia Di Giacomo, Simona Scudeller, Soledad Cellerino , Sonia Barsanti, Stefania Adiletta, Stefania Fogliano, Stefano Moscatelli, Stefano Ronin Drei, Titouan Grimal, Umberto Palladino, Valentina Barile, Valentina Lacava, Valentino Rudyy, Valeria Barbera, Vincenza Davino, Vincenza Sannino, Vito Santoro,Vittoria Silviana Iorio.            

 I




I nanoracconti sono veloci, ideali per una vita frenetica come quella di oggi, fatta anche di lunghi momenti di attesa: in coda alle poste, seduti nello studio del dottore, aspettando l’autobus… Per questo ritengo che siano “contemporanei”, perfetti per il mondo in cui viviamo oggigiorno.
Ma come è nata l’idea? Leggiamo direttamente le parole di Pietro Damiano a riguardo:

"La novità dei nanoracconti, nati dall’idea di trovare una nuova modalità espressiva, è quella di legare la passione per la scrittura ai social network, alla comunicazione stringata di twitter o facebook, e risiede nella determinazione massima della lunghezza. ecco allora che il vincolo si fa regola, la regola – rigorosissima – che non consente di superare i duecentocinquanta caratteri, spazi inclusi. Lo scopo è di far sì che il lettore di nanoracconti non abbia il tempo di annoiarsi, visto che studi recenti dimostrano che l’utente medio destina non più di otto secondi della sua attenzione alla lettura dei post sui social. Duecentocinquanta caratteri possono sembrare pochi, ma consentono, attraverso la brevità, di offrire un messaggio chiaro, distinto e ben fruibile. Definito il vincolo della lunghezza, il secondo elemento da stabilire riguarda la forma letteraria utilizzata per scrivere. Non una poesia, non la rappresentazione di uno stato d’animo, non una riflessione da esprimere attraverso un aforisma, non una barzelletta, bensì un racconto, che seppure brevissimo e opportunamente definito nella sua struttura (un incipit, uno sviluppo e un epilogo) rappresenti una storia completa."

Il libro sarà presentato il 1 marzo presso Napoli, a via Toledo  , e sarà disponibile presso tutti gli store online, sul sito dell’autore e ordinabile in tutte le librerie, al coso di € 14.



Per concludere, la mia nanointervista inserita all'interno del volume!










mercoledì 22 febbraio 2017



       BLOGTOUR "JUKEBOX-Racconti a tempo di musica"



Oggi Infiniti Universi Fantastici è lieto di ospitare la quinta tappa del blogtour dell'antologia "Jukebox-racconti a tempo di musica", edita dall'associazione culturale Nati per Scrivere.





Titolo: JUKEBOX – Racconti a tempo di musica
Autori: autori vari
Editore: Associazione Culturale Nati per Scrivere
Genere: antologia di racconti
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Pagine: 120
ISBN cartaceo: 9788894210224
Data di uscita: 10 febbraio 2017

Dove trovarla?
Disponibile in digitale su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Kobo Store, Libreria Universitaria ecc).
Link ebook: Amazon

Disponibile in cartaceo
-          sullo store Nati per scrivere su Amazon
-          contattando l’associazione via email, telefono o facebook
-          in alcune librerie locali, come il caffè Lettera 22, Via Mazzini 84, Viareggio (LU). Lista in aggiornamento continuo.

Trama: “Jukebox” è una raccolta di racconti, diversi per generi e ambientazioni, accomunati dall’essere legati alla musica, tanti piccoli mondi che ogni autore ha creato con il tocco che gli è proprio. In queste pagine, i protagonisti dei racconti mettono a nudo le loro emozioni, travolti dal potere di melodie pacificatrici, suoni diabolici e rapsodie incantate, perché le parole sono potere, scritte o cantate che siano. Possono portarci indietro, ai tempi delle ballate dei cavalieri, ai giorni spensierati dell’adolescenza, al momento della nostra nascita. Possono viaggiare tra i mondi e evocare spiriti inquieti, corrompere la nostra anima, rinfrancarci dalle fatiche quotidiane. Possono dare un senso all’esistenza, completandoci come uomini e ricordarci di non essere soli. Mai.

Jukebox” comprende:
Il crociato, di Emanuele Marcheselli
Frederick, di Luciana Volante
Lo spartito del diavolo, di Daniela Tresconi
Si bemolle, di Maria Pia Michelini
Sunday, gloomy Sunday, di Alessio Del Debbio
I love you, baby…, di Leandra Cazzola
Lucia e le sue note, di Serenella Menichetti
New York City boy, di Francesco Balestri
La voce, di Chiara Rantini
Gli infami, di Mirko Tondi

L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura. 


Il racconto che presentiamo oggi è "Sunday, gloomy sunday" di Alessio Del Debbio, scrittore e blogger ( I mondi fantastici è il suo blog) già ospite di IUF nella rubrica "Interviste d'autunno-consigli per scrittori" e intervistato anche in occasione della recensione della sua antologia "L'ora del diavolo", ispirata a leggende del folklore toscano. 

Buonasera Alessio,
parlaci un po’ di te, cosa fai nella vita e come sei arrivato a scrivere.
Grazie, intanto, per l’ospitalità su questo blog, che già dal titolo mi piace molto. Io sono uno scrittore o, come mi piace considerarmi, un creatore di mondi fantastici. Credo che sia questo il bello della scrittura, la possibilità di spaziare con la mente oltre i confini di questa (mai come adesso) bigia esistenza e andare lontano, immaginare epoche e mondi diversi e dare vita a personaggi, ognuno con la sua storia da raccontare. Per adesso ho pubblicato qualche romanzo per ragazzi (Dawson’s creek alla viareggina, come li ha definiti una mia amica scrittrice!) e un’antologia di racconti fantastici ispirati a leggende lucchesi. Ho altri libri pronti che spero possano uscire presto.

Se tu dovessi descriverti, quale pensi che sia il libro della tua vita? Perché?
Bella domanda.  Direi “On the road”, di Kerouac, perché mi sembra di essere sempre con le valigie in mano, non solo e non tanto fisicamente, bensì mentalmente, sempre pronto (come Bilbo) a una nuova avventura e a mettermi in gioco. Non riesco a stare fermo, devo sempre essere in movimento.

Passiamo al tuo racconto “Sunday, gloomy Sunday”. Com’è nato? Di cosa parla? Quanto c’è di te nel racconto?
Sunday, gloomy Sunday” è una storia fantastica con punte di terrore. Il punto di partenza è la canzone ungherese “Gloomy Sunday”, considerata una leggenda urbana nei paesi dell’Europa Centrale, una canzone maledetta collegata a molti suicidi avvenuti dagli anni Trenta in poi. Ovviamente, adorando le leggende urbane, non potevo non inserirla in qualche racconto, così ci ho costruito una storia breve, ambientandola a Berlino, nella Berlino alternativa di cui parlerò (di fatto, ne ho già parlato, perché il romanzo è pronto) in un romanzo urban fantasy ancora in cerca di un editore. Una Berlino dominata dalla Divisione, che caccia le creature sovrannaturali, e che incarica Ulrik Von Schreiber, incarnazione dello Spirito Protettore della Città, di risolvere il problema, aiutato dal fido e pavido collega Fabian.
Ah, il titolo è ovviamente una citazione di una più celebre canzone degli U2.

È una storia autonoma o si collega a altri tuoi lavori?
Come dicevo sopra, la storia di per sé è autonoma, ma l’ambientazione è quella della Berlino alternativa che ho descritto in un romanzo che deve ancora trovare un editore. Le bizzarrie dell’editoria sono anche queste, che a volte i tuoi lavori non escono nell’ordine con cui sono stati scritti, però è anche divertente rimettere insieme tutti i pezzi. Al tempo stesso sto lavorando anche a una versione più estesa del racconto, che vorrei inserire in una futura antologia legata al folklore tedesco.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento fremo d’impazienza per l’uscita del mio primo romanzo urban fantasy “La guerra dei lupi”, prevista per giugno. Si tratta di un romanzo fantastico ambientato tra Viareggio, Lucca e la Garfagnana con protagonisti gli ulfhednar di Odino. Poi ho altri tre libri pronti, il seguito di questo romanzo, appunto, un altro romanzo urban fantasy, ambientato in una Berlino alternativa, e un’antologia di racconti fantastici ispirati al folklore toscano. Spero che possano trovare presto uno sbocco editoriale.
Nel frattempo continuo a scrivere la saga dei lupi e dei racconti fantastici legati al folklore germanico, per riunirli poi in un’apposita antologia. Insomma tante idee sempre e comunque. J

Una citazione dal raccontoSunday, gloomy Sunday”:

L’oscurità aspettava fuori dalla porta. Bussava, batteva, a volte cercava di infilarsi nelle fessure del legno scolorito, ma Rudi era sordo ai suoi richiami. Chino sulla scrivania, le mani macchiate d’inchiostro, scriveva e rileggeva, cancellava e scarabocchiava tutto. A volte si fermava, lo sguardo assente, il vento gelido che tormentava Berlino l’unico suono nell’appartamento, tendeva l’orecchio e scoppiava a ridere, poi ripartiva da capo.
«Ritmo» mormorava. «Oh sì, ci vuole ritmo». Canticchiava e si grattava la barba, e se era soddisfatto batteva le mani, a volte anche i piedi, che fosse sera o mattina.

Ringraziamo Alessio Del Debbio per l'intervista, e non perdete le prossime tappe del blogtour!


Blog Tour:
Questo il calendario del Blog Tour di “Jukebox”:
12/2 Blog "I mondi fantastici": Emanuele Marcheselli
15/2 Blog "La bancarella del libro": Luciana Volante
17/2 Blog "Bosco dei sogni fantastici": Daniela Tresconi
20/2 Blog "Twins books lovers": Maria Pia Michelini
22/2 Blog "Infiniti Universi Fantastici": Alessio Del Debbio
24/2 Blog "Aratak": Luciana Cazzola
26/2 Blog "Come la pioggia": Serenella Menichetti
28/2 Blog "Emozioni tra le righe": Francesco Balestri
2/3 Blog "Vento di libri": Chiara Rantini
4/3 Blog "Non servono le ali per volare": Mirko Tondi



Contatti:
Associazione culturale Nati per scrivere”
Piazza Dia 10, 55041 Camaiore (LU)
Email: natiperscrivere@hotmail.com
Sito associazione: www.natiperscrivere.webnode.it
Pagina Facebook: Nati per scrivere 

martedì 14 febbraio 2017

       
           Recensione : “L’ora del Diavolo” Di Alessio del Debbio






Genere: fantasy, horror, storico, miti e leggende
Editore: Sensoinverso
Pagine: 126
Prezzo: €12,75
Link d’acquisto: Amazon


“L’ora del diavolo” è un’antologia di racconti fantastici ispirati a leggende e tradizioni popolari della Lucchesia e delle Alpi Apuane. Tredici storie, tredici strade che ci portano dritti nelle tenebre, nei luoghi oscuri e misteriosi delle Alpi Apuane, in Versilia e nella Piana di Lucca. Leggende e antiche credenze sono amalgamate in racconti dalle sfumature inquietanti e fantastiche, con magia e speranza che si intrecciano facendo luce sugli aspetti più crudi della natura umana.
Il diavolo si insinua nelle vite degli uomini, li tenta e li inganna: ma da sempre è l’uomo stesso a invocarne la presenza per godere di favori altrimenti inappagati e impossibili da soddisfare. L’ora del diavolo rielabora l’eterna lotta tra il Bene e il Male: bontà e forza di volontà contrapposte e furbizia e malvagità.


Un’antologia che ho apprezzato moltissimo, non solo perché gradisco  le storie con ambientazione italiana, andando in visibilio se sono di genere fantastico, ma perché la scrittura di Alessio è scorrevole sebbene ricercata, equilibrata nelle descrizioni, e coinvolge il lettore trascinandolo negli ambienti descritti, nelle storie narrate, tutte derivanti da leggende locali toscane, il che presume un bel lavoro a monte di studio e documentazione eseguito con cura.
Ma vediamo i racconti uno a uno.

“L’ora del diavolo” è il racconto d’apertura, che dà il titolo all’antologia. Protagonista, Lucida Mansi, un personaggio storico davvero esistito. Leggiamo dalle stesse parole dell’autore chi era:
 Lucida Mansi era una nobildonna lucchese che, da giovane, sposò un uomo ricco molto anziano, che poi la lasciò vedova. Subito le dicerie iniziarono a diffondersi tra il popolino, che la additò come amante del diavolo, perché rimaneva giovane e bella. Da lì nacque la leggenda secondo la quale Lucida avrebbe stretto un patto con il diavolo, per allungare la sua giovinezza. Alla fine il diavolo tornò a riscuotere il suo tributo ed è in quel momento che inizia il racconto, con Lucida Mansi che fugge per le strade di una Lucca nebbiosa, mentre i fantasmi dei suoi amanti e dei suoi rimorsi la perseguitano.”
Lucca è immersa nel buio e nella nebbia, e a tratti diventa onirica, quando le cose sembrano non essere più dove avrebbero dovuto essere. Lucida corre inseguita da cerberi invisibili, ma di cui sente morsi e artigli (parentesi nerd: come avviene in varie puntate di Supernatural! -fine parentesi nerd), e vede gli uomini con cui è giaciuta e a cui ha assorbito le forze, orribili mostri che la insidiano. La nobildonna è un personaggio “cattivo”, è una donna vanitosa, superba, assassina, che ha fatto un patto col diavolo e non mostra pentimenti; eppure, alla fine il lettore parteggia per lei, vorrebbe che si salvasse. Anche questa è bravura dello scrittore. 
Il secondo racconto è “Il guardiano degli Oceanini”, comincia proprio con un… racconto: è la storia di un’isola misteriosa e semovente, circondata da creature fantastiche e terribili, narrazione che compie il guardiano del faro di Viareggio, una storia che si dipana lungo i secoli. Ma al giorno d’oggi le mostruose sirene ancora non sono scomparse… Storia molto interessante, anche questa dai risvolti horror seppur con un tocco di psicologia.

“Quando il diavolo abbaia” è il terzo racconto. Gianni va a rilassarsi nel borgo medievale di Borgo a Mozzano, ma si troverà da subito immerso in un’atmosfera malefica e angosciante, di notte sente cani che abbaiano ma di giorno non ne trova, la gente è strana. Poi si ritrova sul Ponte del Diavolo… e se si chiama così un motivo ci sarà! Stavolta non è il protagonista ad aver stipulato patti…
Anche qui ottima descrizione di luoghi e atmosfere, mai didascaliche, sempre inserite nel contesto emotivo e d’azione del protagonista.

Segue “La donna di fuoco”, più lungo dei precedenti: una vera e propria “favola nera”, in cui ritroviamo una donna vanitosa e lussuriosa che incontra il diavolo, infatti la Busdraga (la protagonista) cita Lucida Mansi, la protagonista del primo racconto, prendendola come esempio. Interessante anche a livello socio-antropologico è notare come nelle leggende popolari, quindi di antiche origini, le donne giovani, belle e soprattutto libere e passionali vengano sempre viste come associate al diavolo, ovvero al male, alla perdizione, e sono delle reprobe: la sessualità femminile ha sempre terrorizzato gli uomini…

Anche “La luna sul fondo” è una storia che viene narrata da qualcuno: chi, si scoprirà nel finale. Un pescatore combatte per sopravvivere, uscendo con la sua barchetta dinanzi a Viareggio, e il suo cuore è in pena per il figlio malato. L’uomo prega gli Dei abissali (mi fanno pensare al Dio abissale de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, ma qui sono altro) affinché lo salvino: lui non segue la religione cristiana, non lo convince: “nessun Dio poteva essere così generoso: tutti in fondo, volevano qualcosa. Un atto di fede, un’offerta o un sacrificio.”
Un racconto struggente e bellissimo, il cui protagonista assoluto è il mare, le sue profondità, i suoi riflessi, meraviglioso e terribile, portatore di vita e di morte.
“La guerra del Fatonero” è un racconto in stile fantasy, dove al posto dei soliti elfi, nani e orchi, abbiamo le creature delle leggende toscane, come i buffardelli, gli streghi e i serpenti volastri… c’è pure un centauro, che si chiama Chirone proprio come il più famoso dei centauri della mitologia greca. Vengono citate altre leggende locali, in cui viene inserito anche Federico II di Svevia (che compare anche in un racconto precedente), sovrano che tutti collegano alla Puglia e alla Sicilia, e che invece passò anche per la Toscana lasciando il suo segno (non è che lo sapevo: l’ho scoperto leggendo questi racconti e andando a fare una ricerchino online!).  Il gruppo delle creature del bosco e della natura deve combattere contro il diavolo e le sue schiere: ce la farà?... Molto appassionante, e con vari colpi di scena nel finale.
“Le voci alla Balza” è un horror contemporaneo: tre giovani vanno dove non dovrebbero andare, in un luogo dove si trova una certa casa… Racconto classico ghost house con un pizzico di diavolo. Buon thrilling.
Nel “Il violinista del diavolo”, un giovane, Sandorino, ha un sogno: diventare violinista. E cosa fa il diavolo se non realizzare sogni?... Certo, in cambio di qualcosa: qui userà il ragazzo per eliminare (o cercare di eliminare) i suoi nemici. Anche questo racconto, come “La luna sul fondo”, ha un che di struggente e malinconico.
“Il mercante di sogni” invece è narrato in prima persona proprio dal protagonista dell’antologia, il diavolo: interessante seguire il suo punto di vista in questo racconto a tratti pungente, provocatorio in quel particolare modo in cui solo i toscani sono capaci di essere. Il diavolo ricorda le sue peripezie con Lucida Mansi, e con altri personaggi della zona, sempre pronto ad apparire con aspetto ben curato ed elegante, e la tipica puzza di zolfo…
“Gli uomini della neve” è tratta dalla vera storia di alcuni uomini, che per procacciarsi un minimo di soldi per campare andavano a prendere il ghiaccio sui monti della Pania per rivenderlo ai signorotti locali. La storia è narrata dalla nipote di uno di questi valorosi uomini, osteggiati non solo dall’impervia natura ma anche dal diavolo. Per fortuna ogni tanto ricevevano inaspettati aiuti. Oltre che appassionante e toccante, il racconto è anche interessante a livello storico-antropologico, narrando risvolti del passato poco conosciuti ai più.
“Le Fate di pioggia” narra del piccolo Fabio che desiderava tanto vedere le Fate: un giovane bello e aristocratico lo accontenta, chiedendo in cambio solo n po’ di rugiada delle Fate. Niente di più facile, ma ciò si rivela un tragico errore: i Signori del Bosco e della Natura sono praticamente scomparsi. Il giovane, ormai cresciuto, cerca di riparare a questo errore, attraversando numerose peripezie (parentesi nerd: mi è venuto in mente Sirio il Dragone dei Cavalieri dello Zodiaco… fine parentesi nerd) che lo renderanno forte e sicuro, e scoprirà anche chi sia davvero…
Invece “Il risveglio degli Oceanini” è un racconto urban-fantasy con molta action, narrato in prima persona e all’indicativo presente: un combattimento viareggino tra i Guardiani e le Sirene, che sono quelle “original version”, cioè mostri volanti e orribili, e non quelle carine con la coda di pesce e i lunghi capelli. Il diavolo qui non ci mette lo zampino, ma viene di nuovo ricordato l’imperatore Federico II.
Chiude l’antologia “Che fine ha fatto Babbo Natale?” racconto ironico e divertente, in cui Daniele aspetta da anni Babbo Natale, ma costui non si fa vivo: e un motivo c’è… anche qui non c’è il diavolo, compaiono altre creature come streghe e linchetti.

Tutta l’antologia è affascinante e interessante: sarebbe bello se anche altri autori reperissero leggende e miti locali, della propria città o zona o Regione, e ne traessero dei racconti… Si obietterà, “e perché non lo fai tu?” … Infatti ci ho pensato, e non è escluso che mi ci applichi appena finiti i miei attuali progetti! Il fatto è che qui a Roma quasi tutti i miti e le leggende sono quelli tratti dalla Storia Romana (divinità, imperatori vari, Fauni, Ninfe...), dove si è passati in pratica dall’Impero Romano allo Stato Pontificio, in cui era moooolto pericoloso anche solo parlare di magiche creature… E questo argomento si collega a una delle cose che ho notato in molti di questi racconti: se il Diavolo è maligno e tentatore, non meno positive sono le forze della Chiesa, che combattono tutto ciò che c’è di magico e connesso alla Natura: infatti storicamente la Chiesa hanno osteggiato con forza ogni usanza pagana e naturalistica, sovrapponendo feste cristiane a quelle preesistenti e soffocando ogni credenza connessa a queste usanze. Si nota anche come la maggior parte dei racconti è ambientato nel passato, tipo nel periodo in cui si svolgevano i Grand Tour, quando i giovani delle aristocrazie europee giravano per l’Europa, e soprattutto in Italia, per conoscere e scoprire le vestigia del passato, l’arte e gli usi locali, tra il XVII e i primi anni del XX sec, ma soprattutto nell’800: il Diavolo è spesso nelle vesti di un giovane aristocratico. Questa ambientazione nel passato sembra quasi voler sottolineare come al giorno d’oggi di tutte queste magiche creature, buffardelli, streghi, serpenti volastri e linchetti, non  ne sia rimasta traccia, persi nel passato e cancellati dalla memoria delle persone.
Gli stili utilizzati sono diversi, a seconda del tipo di racconto, sempre in armonia con la narrazione; le descrizioni, come ho già detto all’inizio, sono equilibrate, riescono a coinvolgere e mostrare i luoghi descritti senza mai essere pedisseque o ridondanti; i personaggi sempre credibili e appassionanti, ben tratteggiati seppur nella brevità dei racconti. Peccato che ci siano pochissimi personaggi femminili positivi: per la prossima volta auspico più eroine!!!
Riguardo l’edizione, non mi sembra di aver individuato refusi quindi è stata accurata; la cover è di impatto, rossa con pentacolo a sottolineare la presenza del diavolo del titolo; si perdono però tutti i riferimenti agli altri personaggi fatati del folklore locale.
Viene da sé che l’antologia “L’ora del diavolo” è consigliatissima a tutti, non identifico target specifici; magari se qualcuno è molto molto impressionabile eviti, a causa di note horror qui e là, ma roba leggera (almeno secondo i miei canoni).

E ora, il diritto di replica!
Intervista a Alessio Del Debbio
1)      Ciao Alessio, sei stato già ospite di questo blog in occasione delle Interviste d'autunno coi consigli agli scrittori, e lo sarai presto anche col blogtour “Jukebox”, l’antologia dell’associazione Nati per scrivere, quindi saltiamo le presentazioni; ricordiamo il tuo  sito e il tuo blog I mondi fantastici per chi volesse informazioni ulteriori!  Che ne pensi della mia recensione? Recensisci pure!
Grazie mille per l’ospitalità. Mi fa piacere passare dai “mondi fantastici” agli “universi fantastici”. Noto con piacere che anche questo blog sta crescendo, dando spazio agli scrittori emergenti italiani e alle antologie di racconti, due categorie spesso bistrattate e che invece meritano il giusto spazio. E soprattutto ti ringrazio per la bellissima e approfondita recensione; sono felice che i racconti ti siano piaciuti, non è facile trovare chi ama leggere i racconti, sembra che molti preferiscano il romanzo a priori.

2)      Perché secondo te i giovani sono poco interessati alle storie delle proprie zone, e sono più attratti da storie con ambientazioni statunitensi o comunque straniere?
Mah, io credo che sia più che altro una questione di moda. Una delle regole fondamentali per scrivere bene è quella di scrivere di cose di cui si conosce, quindi anche di posti che si conoscono. Ora, dal momento che l’ambientazione nei miei racconti fantastici è fondamentale, dato che nasconde tutta una serie di segreti, misteri e leggende, dovevo per forza scegliere luoghi a me familiari, sperando di poterli mostrare nel migliore dei mondi. Alla fine credo che la scelta dipenda dalla storia che vogliamo raccontare, dobbiamo chiederci (sia noi, che la scriviamo, che il lettore che la legge): perché quel luogo? È importante ai fini della trama o è solo decorazione? Se è solo decorazione, allora che sia New York o Londra non cambia niente, ma per me l’ambientazione è un personaggio al pari di quelli in carne e ossa, per cui ogni luogo, di ogni mio racconto o romanzo, è scelto con cognizione di causa.
3)      Hai in mente di scrivere un’altra antologia di racconti toscani?
Sì, per l’esattezza è già pronta. Si tratta di un’antologia di quindici racconti fantastici ambientati in varie località della Toscana e legate a leggende locali. Spazieremo dalle Alpi Apuane alla campagna aretina, da Firenze alla Maremma, passando anche per le isole dell’arcipelago. Non so dirti quando uscirà perché sta ancora cercando una collocazione editoriale, ma ti terrò informata.
4)      Con la tua associazione “Nati per scrivere” ti occupi di promuovere autori della tua regione e racconti di ambientazione toscana. Hai mai pensato di organizzare un’antologia di racconti sempre ambientata in Toscana, ma scritti da autori non toscani?
Eh, sarebbe interessante scoprire come una certa zona, e le sue tradizioni, viene percepita da chi non vi abita, ma soltanto l’ha visitata in vacanza o studiata nei libri. Anche se non so quanti sarebbero interessati; come indicavi sopra, c’è purtroppo questa tendenza a espatriare le ambientazioni dei nostri racconti o romanzi, anche senza conoscere realmente i luoghi di cui vorremmo parlare. Un vero peccato, perché l’Italia straborda di miti, leggende e folklore, in ogni regione, per cui sarebbe bello e opportuno valorizzarli.
5)      Hai scritto ultimamente anche racconti “berlinesi”: cosa ti attira di questa città e dei miti tedeschi?
Berlino è una città che adoro, la mia città europea preferita, per il suo essere in costante mutamento. Antico e nuovo, progresso e tradizione si intersecano nella storia, nella cultura e nell’architettura urbana della città. Al momento sto lavorando a dei racconti ambientati proprio a Berlino, che affondano nelle leggende locali, mescolando sia il folklore tedesco che la Storia, quella vera, con la S maiuscola. Spero di concludere il lavoro quest’anno. Rispetto ai racconti toscani, il tono e le atmosfere saranno un po’ più dark.

6)      Vuoi anticiparci qualcosa sull’uscita del tuo romanzo fantasy “La guerra dei lupi”  prevista per giugno, edizioni Il Ciliegio?
“La guerra dei lupi” è un romanzo fantastico ambientato tra Viareggio, la Garfagnana e la Lucchesia, ispirato alla mitologia nordica. Gli Ulfhednar di Odino sono tornati. Dopo essere stati dispersi dai cacciatori e dalla guerra civile, settanta anni addietro, adesso i lupi del Vello d’Argento si sono riuniti attorno a un nuovo Alfa, famelico e guerrafondaio, che vuole restaurare l’antico predominio del branco sull’Appennino. Spetta a Daniel, ulfhedinn disertore e fuggiasco, e ad Ascanio, ultimo discendente di una stirpe di officianti della Madre Terra, opporsi alle sue mire espansionistiche. È un romanzo ricco d’azione, che viaggia su piani temporali diversi, che spero possa divertire e appassionare il lettore. Di per sé, è autoconclusivo, ma ovviamente le avventure dei nostri eroi continueranno nei libri successivi della saga “Ulfhednar war”.
Ecco un estratto dal romanzo: «Per questo continuiamo a provare. Per rendere onore a chi è caduto, per vincere le nostre paure e promettere a noi stessi di non fallire più».

7) Grazie per aver risposto alle mie domande!
Grazie a te per l’ospitalità. E sempre w il fantasy! J