Recensione: Nora di Giacomo Ferraiuolo
Titolo:
Nora
Autore:
Giacomo Ferraiuolo
Editore: Dark Zone
Genere:
Horror
Disponibile
cartaceo ed ebook
Prezzo
Cartaceo: € 14,90
ebook: € 1,99 in uscita per maggio.
Link
Amazon: Nora
Un omicidio irrisolto, una
donna rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Nora, prigioniera della sua
stessa mente cerca di essere libera da un passato macchiato di sangue che non
riesce a dimenticare. Troverà nell’infermiere Christian un amico fedele a cui
confidare l’orrore celato nel profondo.
Un orrore che striscia
ancora tra le ombre della casa di Nora. Un orrore che cerca di uscire da quelle mura.
Nessuno è più al sicuro.
Lei li aveva avvisati.
Sarà compito di Christian
scoprire cosa c’è di vero nelle farneticazioni della donna e cosa è
invece frutto della follia.
Cos’è successo veramente a
Nora in quella casa?
È possibile conoscere fino
in fondo chi ci sta attorno?
Una storia di pazzia e
dolore, di morte e paura, e che porterà a una verità ancora più cupa e
terribile.
Sin
dalle prime battute, Nora trascina il lettore nel suo abisso di follia e
disperazione, portandolo in un saliscendi di emozioni contrastanti. Dopo l’incipit del romanzo, in cui Nora viene
arrestata dalla polizia a causa della morte violenta di sua figlia Claudia,
conosciamo le vicine pettegole, Lorenza,
Angela e Elsa: annoiate, accaldate, desiderose di apparire nelle interviste
televisive, ci raccontano di Nora: una povera pazza, da giovane bellissima e
dai grandi appetiti sessuali, che ha tradito il marito poliziotto più volte. Il
marito la picchiava, poi ha finito per suicidarsi, e Nora è uscita di senno,
sola in quella casa.
Nora
è un personaggio controverso, complesso,
mai solo bianco o solo nero; e così sono anche gli altri personaggi del libro.
In
clinica, l’infermiere Christian, spinto dal collega,abusa di lei, poi però
cerca di aiutarla, raccogliendo le sue memorie: conosciamo così l’intera
vicenda, un abisso di violenza e orrori, dalle parole della stessa Nora.
Poi
c’è il dottor Marconi, che sembra avere a cuore la paziente, ma nasconde un
passato misterioso.
In
mezzo a tutto questo orrore realistico, fatto di malignità, invidia,
malelingue, sotterfugi e violenza,e che
non è un orrore da piccola cittadina (il romanzo è ambientato ad Acilia, vicino
Roma: amo le ambientazioni italiane! L’ho già detto?...), ma che si può trovare
ovunque, emerge un altro tipo di orrore.
Qualcosa che emerge dall’ombra, sguscia fuori dal buio, si insinua in Nora
sia nel corpo che nella mente, cresce, si nutre e diventa sempre più reale.
Un
orrore dunque tipico di Stephen King, a cui l’autore si sarà senz’altro
ispirato, in cui i mostri si materializzano in ridenti cittadine all’apparenza
linde e tranquille: l’uomo nero esce dall’armadio o da sotto il letto… o dal
giardino di casa.
Dunque,
c’è la follia, ci sono le morti, c’è l’ospedale con i suoi turni stranianti, i
suoi reparti da incubo, i farmaci, ci sono le ombre, e poi ci sono i corpi.
Corpi desiderosi, corpi che sudano, corpi che hanno fame di tutto, corpi
violati, corpi che violano, corpi che muoiono, corpi immateriali che prendono
forma.
La
storia ha un grande equilibrio tra lato fisico e lato paranormale,mescolandoli
sapientemente tramite una prosa ricca, scorrevole e piacevole da leggere, anche
quando descrive scene macabre e disturbanti.
I
dialoghi sono molto realistici, cosa che npn sempre,ahimè, si trova nei romanzi
e anche nei film o nelle serie tv: qui sembra veramente di ascoltare
“l’italiano medio” nei suoi discorsi di tutti i giorni.
Carina
l’idea di inserire “articoli di giornale” che raccontano alcuni dei fatti
accaduti, come fossero di cronaca, aggiungendo ancora più realismo. La
punteggiatura: a volte nei dialoghi si esagera in punti esclamativi (c’è anche
un “?!” fumettistico), ma per il resto è corretta.
Il
finale è un’escalation da incubo, e non poteva essere diversamente, degno di
una storia che tiene ancorati alle pagine dall’inizio alla fine.
Quello
che mi è mancato è un approfondimento sul passato del dottor Marconi, e del suo
rapporto con Nora: all’inizio vengono offerti molti indizi, ma alla fine viene
rivelato poco a riguardo.
L’edizione
è curata, la copertina d’impatto, con una donna che guarda fuori dalle
tapparelle e, in primo piano, una culla da cui sbuca una bambola rotta: Nora
stessa oppure sua figlia, anche lei vittima dell’orrore.
Un
notevole romanzo horror, un affresco moderno e di effetto sulla banalità del
male, sugli orrori che vivono in noi e intorno a noi, una metafora del dolore e
degli incubi che si possono celare
dietro le persone più fragili.
Consigliato
a tutti gli amanti del genere horror.
E
ora, come i tutte le mie recensioni, diritto di replica! Abbiamo già conosciuto
Giacomo Ferraiuolo nell’intervista della settimana scorsa, quindi saltiamo le
presentazioni e veniamo al dunque.
1)
Ciao
Giacomo, bentornato su Infiniti Universi Fantastici. Che ne pensi della mia
recensione?
Ciao Alessandra, grazie per lo spazio
che mi hai dedicato. Beh, avrò riletto questa recensione una decina di volte.
Mi hai emozionato, e hai vissuto la vicenda narrata da Nora e dalle sue vicine
di casa. Quando leggo recensioni così positive devo sempre darmi un pizzicotto
sulla guancia per assicurarmi che non sia solamente un sogno. E nel caso tuo,
ho dovuto darmi più di un pizzico! Grazie ancora per le belle parole, onorato!
2)
Quali
sono state le tue fonti d’ispirazione per questo romanzo?
Vivendo
in un piccolo paese, Nettuno, sento spesso (s)parlare delle persone. Battute
sul ‘pazzo del villaggio’, o sulla ‘tipa che si veste in quel modo’. E il più
delle volte penso: ma chissà cosa ha passato nella sua vita quella persona?
Perché si comporta in quel modo? Avrà sofferto? La sua famiglia? Ciò che
vediamo non è mai come è in realtà, e queste persone sono come delle ‘vittime’.
Proprio per questo motivo la dedica del libro è: a tutte le Anime incomprese.
3)
Sei
d’accordo su quel che ho scritto riguardo il personaggio del dottor Marconi?
Assolutamente
sì. Il Dott. Marconi ha un passato molto misterioso, e la sua storia è
incompiuta perché, credo tra un anno, uscirà un altro libro che si ricollegherà
a Nora, ma che parlerà solo di questo personaggio ambiguo. In Nora, il Dott.
Marconi viene ‘introdotto’ e nel prossimo libro sveleremo il perché di quella
famosa stanza, o di quei ritagli di giornale, o della sua ossessione verso
Nora, insomma ne vedremo delle belle (sarebbe meglio dire brutte). Ovviamente
leggere uno non implica dover leggere l’altro, saranno due storie separate.
4)
Ti
è stato difficile descrivere le scene più hard, tra l’altro numerose?
Mmh,
non molto sai? Facevano parte del ‘personaggio’ di Nora, di questa grande
carica sessuale che aveva la donna, o che aveva quest’energia che man mano che
si rafforzava diventava sempre più forte. Il sesso è energia, e quel ‘qualcosa’
che striscia tra le ombre di casa di Nora è energia. Il sesso induceva Nora a
vivere quelle scene ‘macabre’, ad alimentare quelle ombre.
5)
A
livello emotivo è stato doloroso scrivere di tutti questi orrori, o riesci a
rimanere abbastanza distaccato da ciò che racconti?
No,
non riesco a distaccarmi completamente da ciò che scrivo. Vivo le vicende al
100%, e ho una grande paura per tutto ciò che non è visibile ma che esiste.
Pensa che la prima volta che mandai Nora in editing (a Stefano Mancini), mi
scusai per tutti gli errori che avrebbe trovato, perché non ero riuscito a
rileggere il romanzo per intero.
Sembrerebbe
quasi un discorso masochista, ma l’horror è il mio genere, son cresciuto
guardando film horror e leggendo libri horror, non saprei scrivere altro.
6)
Quali
sono i tuoi progetti per l’immediato futuro?
Sto
lavorando a due progetti, uno già terminato e l’altro in stesura. Si tratta di
due romanzi horror molto psicologici, e questo nuovo libro che fa luce sul
Dott. Marconi, scritto poco dopo aver terminato Nora, quindi circa un anno fa.
In Nora esiste questo dualismo tra realtà e paranormale, i prossimi lavori
esploreranno invece la pazzia umana nel senso stretto del
termine e le sue ossessioni.
7)
Grazie
per aver accettato l’intervista, alla prossima!
Grazie
a te, è stato un piacere!
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