martedì 11 aprile 2017

                ROmics, 8 aprile 2017


Anche quest’anno non potevo mancare all’appuntamento primaverile col ROmics, una delle più importanti manifestazioni italiane nell’ambito del fumetto, gaming e cinema d’animazione (e non solo): ospite della manifestazione  Yoshiyuki Tomino, creatore tra l’altro di Gundam e Daitarn III, a cui è stato assegnato il ROmics d’oro.




Io e il mio compagno d’avventure, il prode Claudio, boss del negozio di  fumetti, videogiochi, modellini e gadget Fujisan (qui a Roma, via Pannini 13 A), giungiamo a destinazione poco prima delle 13, contenti per aver trovato poco traffico e subito parcheggio. La nostra gioia si è spenta poco dopo, a causa della lunghissima fila alla biglietteria, causata dalla solita disorganizzazione tipica di questa manifestazione: nessun separatore, poche indicazioni, poco personale e cassieri con computers degni dei Flinstones a stampare i biglietti man mano.
Fine delle lamentele, promesso! ;-)

I viali che costeggiano i padiglioni della fiera come sempre sono animati da numerosissimi cosplayers di ogni età, alcuni molto raffinati, altri più… caserecci, ma d’altronde il cosplay nasce proprio con l’intento di divertirsi: li osserviamo divertiti mentre ci sgraniamo i panini, seduti su una panchina.

Prima tappa, padiglione 7: sgomitando tra la ressa che si muove in tutte le direzioni, riesco a rintracciare lo stand della Dark Zone, dove trovo la boss Francesca Pace, dinamicissima, in mezzo a tutte le sue… creature letterarie, in compagnia degli scrittori Giacomo Ferraiuolo, col suo horror “Nora”, Stefano Mancini con  il fantasy “Ostilium”, autore tra l’altro anche premiato al Deepcon per “Pestilentia” (primo classificato!), mentre non era presente Miriam Palombi (c’era nei giorni precedenti), autrice di “Il Pentacolo” (sostanzioso articolo su questi tre romanzi qui su IUF). Foto, baci e abbracci!



Mentre Claudio chiacchiera col distributore del suo negozio allo stand della Star Shop, spacciatrice di gadget e fumetti da 25 anni (il 18 giugno festa grande a Perugia!), vado a salutare Francesca Costantino al suo stand, Astro Edizioni, dove trovo Diego Romeo, i cui romanzi fantasy “Le  lande incantate” sono stati traslati in fumetti, e poco lontano Francesca Noto, super energica, con il suo “Il segno della tempesta"!
Anche qui, foto, baci e abbracci!



Sono le 15,30, l’ora in cui nel padiglione delle proiezioni dovrebbe iniziare l’intervista a Tomino, ma che invece inizia alle 16,10 circa. Nel mentre, assistiamo alla proiezione in jap sub ita del nuovo “Gundam Reconguista”, e ci facciamo le foto coi cosplayers di Reyka e Banjo.

Due chiacchiere con Reyka...alle spalle di Banjo!


Finalmente Tomino sale sul palco, tra gli applausi del pubblico; segue un video tributo con un montaggio veloce di tutti i suoi successi (ma si dimenticano del Trider G7!), e l’intervista ha inizio.






Il Maestro ci racconta che si è laureato in Cinema, la sua grande passione: quando è entrato alla Sunrise, ha voluto creare storie e personaggi dando particolare risalto alla trama, e ha anche approfondito lo studio della storia occidentale (per es in Gundam uno degli incrociatori si chiama Salamina, come una famosa battaglia d’epoca ellenistica, e uno Magellano). Con Gundam ha voluto realizzare un’opera dalla trama complessa e matura, iniziando il filone dei real-robot, che al contrario delle precedenti serie robotiche è più realistica  e plausibile. Ha avuto molta fortuna, in quanto quella dei Gundam è una delle serie più longeve dell’animazione giapponese; Tomino ci ha però confidato che inizialmente ricevette molte critiche, e in seguito non avendo del tutto i diritti del personaggio sono state create serie in cui lui non è entrato per nulla (tipo Gundam Wing, serie di cui ho letto il manga, mediocre davvero).
Riguardo Daitarn, ha detto che Haran Banjo non è un nome vero e proprio, e che in giapponese significa “indeciso”; con questa serie ha introdotto l’umorismo nel filone robotico, ma ritiene che alcune puntate gli siano riuscite bene, altre meno.
È stato anche ricordato Zambot 3, di cui ricorre il quarantennale quest’anno.
Dopo 10 anni di inattività, ha creato Gundam Reconguista, che è una traslazione sbagliata: l’interprete ci spiega che , ovviamente, è Riconquista. Questa serie è pensata per i più piccoli, e l’intento è quello di riavvicinarli, anche metaforicamente, alla Terra, alla natura, all’umanità. Il Maestro ha tenuto a specificare che secondo lui l’umanità è ormai senza speranza, ma non poteva lasciare questo messaggio ai bambini, creando così un’opera positiva e ottimista.


Alla fine dell’intervista, nuovo applausone a Yoshiyuki Tomino, che esce sulle note della sigla di Daitarn III.
In generale, Tomino mi ha dato l’impressione di essere un po’ troppo pessimista e negativo, anche se non ha mancato di commuoversi e sorridere e ringraziare il pubblico.





Sono stata contentissima di averlo visto, ma sicuramente l’emozione non è paragonabile a quella provata l’anno precedente, quando c’è stato Go Nagai, padre di tutti i miei robot preferiti, cartoni che hanno segnato per sempre il mio immaginario,  la mia infanzia e la mia adolescenza, come Goldrake, Il grande Mazinger e Jeeg Robot. 

Go Nagai, Romics d'oro 2016



Usciamo dal padiglione delle proiezioni , per recarci a quello delle mostre: qui campeggiano dei modellini di Gundam, l’esposizione sui 75 anni di Wonder Woman, l’omaggio a Carlo Rambaldi col suo ET, King Kong e molto altro! Foto a iosa!






Spettro sumero nel frigo?....




Due Wonder Women!


Due alieni!....


Prima di andar via, urgono zuccheri, e passo a comprarmi in uno stand mangereccio giapponese i dolcetti Mochi, al riso e marmellata azuki. Gnam!
Ne arriveranno a casa ben pochi!




Bye bye ROmics, alla prossima!


  

4 commenti:

  1. Alessandra, è stato bellissimo incontrarci finalmente di persona! :D Grazie per il tuo stupendo reportage, l'ho letto tutto d'un fiato e con un sorrisone sulle labbra! <3

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    1. Anche per meeee! Mi fa piacere ti sia piaciuto il reportage! ;-) Grazie!

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