ROmics, 8 aprile 2017
Anche
quest’anno non potevo mancare all’appuntamento primaverile col ROmics, una
delle più importanti manifestazioni italiane nell’ambito del fumetto, gaming e
cinema d’animazione (e non solo): ospite della manifestazione Yoshiyuki Tomino, creatore tra l’altro di
Gundam e Daitarn III, a cui è stato
assegnato il ROmics d’oro.
Io
e il mio compagno d’avventure, il prode Claudio, boss del negozio di fumetti, videogiochi, modellini e gadget Fujisan (qui a Roma, via Pannini 13 A), giungiamo a destinazione poco prima delle 13, contenti
per aver trovato poco traffico e subito parcheggio. La nostra gioia si è spenta
poco dopo, a causa della lunghissima fila alla biglietteria, causata dalla
solita disorganizzazione tipica di questa manifestazione: nessun separatore,
poche indicazioni, poco personale e cassieri con computers degni dei Flinstones
a stampare i biglietti man mano.
Fine
delle lamentele, promesso! ;-)
I
viali che costeggiano i padiglioni della fiera come sempre sono animati da
numerosissimi cosplayers di ogni età, alcuni molto raffinati, altri più…
caserecci, ma d’altronde il cosplay nasce proprio con l’intento di divertirsi:
li osserviamo divertiti mentre ci sgraniamo i panini, seduti su una panchina.
Prima
tappa, padiglione 7: sgomitando tra la ressa che si muove in tutte le
direzioni, riesco a rintracciare lo stand della Dark Zone, dove trovo la boss
Francesca Pace, dinamicissima, in mezzo a tutte le sue… creature letterarie, in
compagnia degli scrittori Giacomo Ferraiuolo, col suo horror “Nora”, Stefano
Mancini con il fantasy “Ostilium”,
autore tra l’altro anche premiato al Deepcon per “Pestilentia” (primo
classificato!), mentre non era presente Miriam Palombi (c’era nei giorni
precedenti), autrice di “Il Pentacolo” (sostanzioso articolo su questi tre
romanzi qui su IUF). Foto, baci e abbracci!
Mentre
Claudio chiacchiera col distributore del suo negozio allo stand della Star Shop, spacciatrice di gadget e fumetti da 25 anni (il 18 giugno festa grande a
Perugia!), vado a salutare Francesca Costantino al suo stand, Astro Edizioni,
dove trovo Diego Romeo, i cui romanzi fantasy “Le lande incantate” sono stati traslati in
fumetti, e poco lontano Francesca Noto, super energica, con il suo “Il segno
della tempesta"!
Anche
qui, foto, baci e abbracci!
Sono
le 15,30, l’ora in cui nel padiglione delle proiezioni dovrebbe iniziare
l’intervista a Tomino, ma che invece inizia alle 16,10 circa. Nel mentre,
assistiamo alla proiezione in jap sub ita del nuovo “Gundam Reconguista”, e ci
facciamo le foto coi cosplayers di Reyka e Banjo.
Due chiacchiere con Reyka...alle spalle di Banjo! |
Finalmente
Tomino sale sul palco, tra gli applausi del pubblico; segue un video tributo con
un montaggio veloce di tutti i suoi successi (ma si dimenticano del Trider G7!),
e l’intervista ha inizio.
Il
Maestro ci racconta che si è laureato in Cinema, la sua grande passione: quando
è entrato alla Sunrise, ha voluto creare storie e personaggi dando particolare
risalto alla trama, e ha anche approfondito lo studio della storia occidentale
(per es in Gundam uno degli incrociatori si chiama Salamina, come una famosa
battaglia d’epoca ellenistica, e uno Magellano). Con Gundam ha voluto
realizzare un’opera dalla trama complessa e matura, iniziando il filone dei
real-robot, che al contrario delle precedenti serie robotiche è più
realistica e plausibile. Ha avuto molta
fortuna, in quanto quella dei Gundam è una delle serie più longeve
dell’animazione giapponese; Tomino ci ha però confidato che inizialmente ricevette
molte critiche, e in seguito non avendo del tutto i diritti del personaggio
sono state create serie in cui lui non è entrato per nulla (tipo Gundam Wing,
serie di cui ho letto il manga, mediocre davvero).
Riguardo
Daitarn, ha detto che Haran Banjo non è un nome vero e proprio, e che in giapponese
significa “indeciso”; con questa serie ha introdotto l’umorismo nel filone
robotico, ma ritiene che alcune puntate gli siano riuscite bene, altre meno.
È
stato anche ricordato Zambot 3, di cui ricorre il quarantennale quest’anno.
Dopo
10 anni di inattività, ha creato Gundam Reconguista, che è una traslazione
sbagliata: l’interprete ci spiega che , ovviamente, è Riconquista. Questa serie
è pensata per i più piccoli, e l’intento è quello di riavvicinarli, anche
metaforicamente, alla Terra, alla natura, all’umanità. Il Maestro ha tenuto a
specificare che secondo lui l’umanità è ormai senza speranza, ma non poteva
lasciare questo messaggio ai bambini, creando così un’opera positiva e
ottimista.
Alla
fine dell’intervista, nuovo applausone a Yoshiyuki Tomino, che esce sulle note
della sigla di Daitarn III.
In
generale, Tomino mi ha dato l’impressione di essere un po’ troppo pessimista e
negativo, anche se non ha mancato di commuoversi e sorridere e ringraziare il
pubblico.
Sono
stata contentissima di averlo visto, ma sicuramente l’emozione non è
paragonabile a quella provata l’anno precedente, quando c’è stato Go Nagai,
padre di tutti i miei robot preferiti, cartoni che hanno segnato per sempre il
mio immaginario, la mia infanzia e la
mia adolescenza, come Goldrake, Il grande Mazinger e Jeeg Robot.
Go Nagai, Romics d'oro 2016 |
Usciamo
dal padiglione delle proiezioni , per recarci a quello delle mostre: qui
campeggiano dei modellini di Gundam, l’esposizione sui 75 anni di Wonder Woman,
l’omaggio a Carlo Rambaldi col suo ET, King Kong e molto altro! Foto a iosa!
Spettro sumero nel frigo?.... |
Due Wonder Women! |
Due alieni!.... |
Prima
di andar via, urgono zuccheri, e passo a comprarmi in uno stand mangereccio
giapponese i dolcetti Mochi, al riso e marmellata azuki. Gnam!
Ne
arriveranno a casa ben pochi!
Bye
bye ROmics, alla prossima!
Wow !!!
RispondiElimina:-D
EliminaAlessandra, è stato bellissimo incontrarci finalmente di persona! :D Grazie per il tuo stupendo reportage, l'ho letto tutto d'un fiato e con un sorrisone sulle labbra! <3
RispondiEliminaAnche per meeee! Mi fa piacere ti sia piaciuto il reportage! ;-) Grazie!
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