CINERECENSIONE:
PACIFIC RIM 2
La
storia inizia dieci anni dopo i fatti del primo film. Abbiamo il figlio
dell’eroe Pentecost , Jake (lo starwarsiano John Boyega) che non vuole affatto
emulare il padre e vive di espedienti in un mondo semidistrutto dalla guerra che ancora non si è raddrizzato. Un giorno incontra una ladruncola di rottami
(devo averlo già visto da qualche parte..uhmm…Defiance… Star Wars…uhm…) , che
si è costruita un mini Jaeger perché così lei è pronta per il prossimo attacco
che ci sarà, oh sì che ci sarà. I due vengono beccati e invece di metterli in
galera vengono reclutati tra le fila dei buoni, lui addirittura come ranger,
lei come recluta che bisticcia con l’altra recluta invidiosa ma un'altra
recluta l’aiuta a inserirsi.
Immancabili
la retorica eroico-militaresca statunitense: signorsì signore e non ho sentito
parlate più forte signorsì signore non ce li hanno risparmiati nemmeno qui.
Un
enorme mostro via di mezzo tra uno Jaeger e un Kaiju esce dal mare, e qui subentra
lo scienziato strambo, Gottlieb, troppo macchietta in alcuni punti: l'attore Gorman
forza troppo l’interpretazione del personaggio.
Tutte le (poche) scene che dovrebbero sdrammatizzare facendo ridere non
fanno ridere nemmeno un po’. Nessuno dei personaggi che appaiono è veramente
approfondito, qualcuno come Lambert (Scott Eastwood) proprio non pervenuto.
E
veniamo ai lati positivi: in primis gli effetti speciali, fluidi e d’impatto. Ne conseguono
combattimenti avvincenti e spettacolari, che valgono il prezzo del biglietto;
anche il mecha design è azzeccato.
Ho
gradito anche il cast internazionale e l’ambientazione tra la Cina , il
Giappone e Usa, questo magari più per la coproduzione cinese che per scelta
precisa, ma finalmente i cattivi non se la prendono solo con gli Usa e le basi
dei buoni non sono solo lì. L’Europa invece non esiste.
Il
montaggio e la colonna sonora sono ok; anche la fotografia, ma qui il regista
(DeKnight, che ha lavorato alle serie tv
Dollhouse, Spartacus e Daredevil ma non come regista) e il DoP hanno
girato scene soprattutto di giorno, abbandonando l’oscurità del primo film e facilitandosi
la vita.
Gradimento alle stelle per l’ambientazione del già citato combattimento
finale.
In
tutto ciò, quel che mi è mancato di più è il tipo di rapporto tra uomo e robot che Del
Toro era riuscito a mostrare in Pacific Rim 1.
Un elemento fondamentale dei
cartoni animati robotici giapponesi principali è infatti il rapporto tra il
pilota e il suo robot, un rapporto a volte spirituale come nei Mazinga (anche
se questo si capisce meglio leggendo i
manga), a volte fisico non solo per i collegamenti neurali alla Evangelion, che
pure qui non mancano: Daitarn 3 fa le facce sofferenti quando viene colpito,
a simboleggiare l’estremo attaccamento del pilota con il suo amato robot (e l'umanizzazione del medesimo), e gli
Eva stessi sono madri dei loro piloti. Una relazione dunque che va oltre quella tra
conducente e macchina, ma qui non emerge, mentre Del Toro ne era stato capace.
Va
da sé che durante tutta la visione mi sono chiesta perché, perché non girano un
film di Goldrake o Mazinga o un altro a loro scelta, visto che adesso i mezzi
ci sono?... Perchéééééé?!? Why? Pourquoi? Warum? Cur?...
Consiglio
il film soprattutto ai bambini e ai giovanissimi, gli altri possono gustarsi i
combattimenti spettacolari e il finale.
Ci
sarà un sequel? Pare proprio di sì. Speriamo non vada peggiorando come con i
Transformers.
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