NUOVA
USCITA : TENEBRA LUX DI
ALESSANDRO
DEL GAUDIO
Genere:
fantasy onirico
Editore:
Leucotea
Uscita: 02 maggio 2018
Pagine:
174
Prezzo
di copertina: € 14,80
Link: Amazon
Oggi
segnaliamo una nuova uscita: “Tenebra lux”, romanzo fantasy onirico di
Alessandro Del Gaudio, scrittore torinese.
La
sinossi del romanzo:
Tenebra
Lux è la storia di un
viaggio in un mondo insolito, visionario, popolato da personaggi curiosi e
inquietanti, compiuto dal giovane Leonardo. Fumettista di professione, Leonardo
– da tutti soprannominato Ruffo per i suoi capelli – si trova improvvisamente
proiettato in una città in tutto simile a quella in cui vive, ma completamente
avvolta nell’ombra. Armato di un’incrollabile speranza e di una torcia che non
smette mai di ardere per sottrarlo all’oscurità che lo circonda, il
protagonista scopre di non ricordare niente del suo passato e che non tutti
coloro che incontra sul suo cammino agiscono in suo favore. Ma ognuno sembra
fornirgli indizi per scoprire chi è e cosa gli è successo. In particolare, un
mistero sembra essere al centro della vicenda, il disegno di una ragazza che
Leonardo sembra avere già visto senza ricordare dove. Il destino di molte
persone sembra essere legato al suo, soprattutto quello di due guerrieri, un
uomo e una donna, che intervengono in aiuto del ragazzo e lo salvano dalle
grinfie del malvagio Pakinopah, il clown col cilindro che tormenta i sogni di
Ruffo e cerca di ostacolarlo nel ritrovamento della strada per tornare a casa.
Il libro è strutturato in quattro capitoli,
Crepuscolo, Notte, Alba e Giorno, e comincia illustrando la vita di Leonardo e
il suo rapporto con il suo lavoro e l’enigmatica Alice, una ragazza che ha
ospitato in casa sua dopo averla soccorsa in strada. Dal secondo capitolo, Notte,
comincia il viaggio nella città oscura, per chiudersi con il terzo e rivelare
nel quarto, Giorno, la soluzione del mistero.
Un estratto del
romanzo:
Quando la
musica di quel flauto era risuonata nella piazza, Leonardo aveva di scatto
alzato la testa e aveva visto un uomo sbucare da una strada laterale. Il
musicista era vestito con pantaloni sdruciti e camicia a scacchi. Ruffo l’aveva
seguito senza batter ciglio, dimenticando la prudenza, scordandosi dei suoi
amici, desideroso solo di conoscere l’identità di quel suonatore.
La sua
musica conferiva a quelle strade regolari e deserte l’aspetto di corridoi
arcani aperti verso l’ignoto, tracciati da entità ataviche. Solo il suono di
quel flauto poteva guidare chi vi si avventurava, per condurlo al cospetto di
creature divine.
Leonardo
non aveva paura, provava delizia e pace, sapeva che la destinazione di quel
cammino era un luogo dove non avrebbe più avvertito la fatica e il dolore. Era
forse questo il senso del suo viaggio? Era forse per raggiungere la dimora
degli dei che aveva camminato tanto?
Non
riusciva a sentire le sue gambe, come se sotto i suoi piedi scorresse un
tappeto mobile. La teoria di facciate eleganti e austere scorreva sotto i suoi
occhi come il paesaggio visto da un finestrino.
Poi tutto
si fermò. La musica tacque, il suonatore rallentò il passo e infine smise di
camminare.
In fondo
alla strada c’era un arco, oltre il quale si agitava un turbine di luce.
Era il portale verso un’altra sfera
d’esistenza.
Il
suonatore si voltò e per la prima volta Leonardo poté guardarlo in viso. Era un
ragazzino dagli occhi dorati. Nelle sue pupille si agitava un fuoco
abbagliante, lo stesso che vorticava oltre l’arco.
Il ragazzo
non parlò, si limitò a guardarlo come se attendesse la risposta a una domanda
mai posta.
Poi
Leonardo comprese. Sicuramente il suonatore si stava chiedendo se l’avrebbe
seguito. La sua musica ammaliante non aveva nessun potere in quel punto, la
scelta spettava solo a lui. Se Leonardo avesse attraversato quel portale,
l’avrebbe fatto di sua spontanea volontà.
Poi
comparve Ginz. Questa volta non era da solo. Ad accompagnarlo c’erano un grosso
lupo dal pelo folto e un uomo gigantesco dalla pelle scura, ricoperta da
simboli indecifrabili.
Ginz e il
suonatore si guardarono. Si conoscevano e sapevano che non spettava a loro
determinare l’esito di quella scelta.
Ginz era
cambiato al punto che per un attimo Leonardo aveva creduto di essere di fronte
a un altro rappresentante della sua specie. Ma Ginz era unico, non c’erano
altri come lui in quel mondo.
Il suo
amico non disse niente, non proferì consiglio. Si sedette a gambe incrociate
davanti al lupo, il capo abbandonato nel suo pelo morbido, e attese.
Ruffo
sapeva che avrebbe dovuto fare una scelta. Se l’avesse desiderato il musicista
l’avrebbe riportato dai suoi amici. Se avesse scelto di attraversare l’arco,
invece, non ci sarebbe stato più ritorno.
Si voltò.
La strada rettilinea si inoltrava nella teoria di palazzi nobiliari senza che
se ne vedesse la fine. Più lontano torreggiavano casermoni di cemento e vetro,
ma della piazza coi portici non c’era più traccia.
Conosciamo
l’autore:
Alessandro Del Gaudio è nato a Torino nel 1974.
È autore prolifico ed eclettico, che dal 2001 ha pubblicato più di
una decina di libri tra romanzi, saggi e antologie di racconti.
Per gli appassionati di genere fantastico ricordiamo i primi due romanzi del ciclo di “Metallo d’Ombra”, Metallo d’Ombra. Nascita di un supereroe e Lacrima d’Ombra. Il destino di un supereroe, editi per le Edizioni Il Foglio nel 2012 e nel 2014. Sempre per lo stesso editore ha curato l’antologia di racconti fantastici Tonirica, interamente ambientata a Torino. A febbraio di quest’anno ha dato alle stampe nella collana Starlight il fantasy epico Aurora d’Inverno, completamente riveduto e aggiornato rispetto alla prima edizione del 2006. Tenebra Lux, invece, è una fiaba dark che strizza l’occhio alle storie di Tim Burton e Neil Gaiman, un romanzo fantasy onirico. Lavora presso un importante museo italiano e gestisce una biblioteca di quartiere. È giurato del premio letterario nazionale “Racconti Corsari” di Borgaro Torinese.
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